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22 aprile 2019

Recensione 'Flawed - Il momento della scelta' (Flawed #2) - Cecelia Ahern

Buonasera cari!
Era il 21 ottobre 2016, usciva la recensione di Flawed - Gli Imperfetti sul nostro blog (e lasciava una me estatica ed entusiasta). Oggi, quasi tre anni dopo, finalmente ho concluso questa duologia e sebbene effettivamente abbia sentito l'effetto di aver mollato la serie per tre anni, sono riuscita a recuperare i personaggi senza troppi problemi e dunque eccoci qui!

Concludiamo insieme questa duologia, andando (alleluia!) a parlare di Flawed - Il momento della scelta.

Trama

Celestine è in fuga. Fino a poche settimane fa era una delle ragazze più in vista della città: aveva una famiglia che la amava, un fidanzato meraviglioso e un destino invidiabile. Ora la sua esistenza si è trasformata in un interminabile incubo. La sua vita dorata non esiste più. Celestine è finita in cima alla lista dei ricercati della Gilda. È il nemico Numero Uno. Lei infatti è l’unica a possedere le prove che potrebbero distruggere per sempre il sistema che stabilisce chi è perfetto e chi Fallato. Chi merita un futuro e chi no. Perfino il giudice Crevan, capo del tribunale che l’ha condannata, è al suo inseguimento. L’uomo crede di poter facilmente mettere alle strette una come Celestine, una ragazza che ha perso tutto: famiglia, fidanzato, amici. Ma si sbaglia. Il tenebroso Carrick non l’ha abbandonata e anzi è più determinato che mai a sostenerla, qualunque sia la scelta di Celestine. Perché adesso a decidere sarà lei. Scappare e mettersi in salvo, o rischiare tutto, tornare nella tana del leone e demolire il sistema dall’interno?

La serie è composta da...
01. Flawed - Gli Imperfetti (recensione)
02. Flawed - Il momento della scelta



Copertina Originale:


(Entrambe belle. Quella straniera ha una sovra-copertina trasparente e satinata molto originale, così come era per Flawed - Gli imperfetti)

Recensione flash:
Sostanzialmente ritroviamo Celestine dove l'avevamo lasciata alla fine del primo libro: in una situazione terribile. Sola, in fuga, senza nessuno di cui potersi fidare, ma almeno con un alleato: il tenebroso Carrick.

Questo libro è naturalmente dedicato alla conclusione della storia e all'assalto finale per lo smantellamento della Gilda, la forma di governo ottusa e classista che ha stabilito la distinzione tra Fallati e persone normali, e l'annientamento di Bosco, che ha inflitto terribili dolori (fisici e non, sapete che intendo) alla nostra protagonista e a tutte le persone che ama.

Cosa c'è di diverso, però, dal primo libro? In primo luogo Celestine, che avevamo lasciato diciassettenne spaventata da tutto, scoraggiata da un sistema giuridico in cui ha sempre creduto e che ora l'ha tradita, e naturalmente sola. Qui la ritroviamo più grande, più adulta e matura, pronta a prendere in mano le redini di questa rivolta e a diventare leader del movimento contro la Gilda, di cui lei è inevitabilmente diventata un simbolo per il sesto marchio che ha ricevuto e che la rende la prova vivente delle angherie di Bosco e dei Giudici. Ovviamente la nostra Cecelia l'ha anche resa petulante e tratti vanitosissima, facendo di una ragazza forte una bambinetta insopportabile, ma diciamo che il più delle volte ero con le bandierine a urlare a squarciagola "Forza, Celestine! Fagli vedere chi sei!".


Poi le persone intorno a lei - finalmente - si danno una svegliata e nasce un movimento di resistenza contro la Gilda, fatto di persone a lei care che la conoscono, che sanno che non è affatto diversa solo perchè ha ricevuto cinque (sei in realtà) Marchi, che comprendono chi siano i buoni e chi i cattivi. Alleluia! Una società che era insopportabilmente passiva e indifferente si rialza, si risveglia e lotta con le minoranze: persone che conoscono Celestine e i nostri eroi, ma anche e soprattutto persone che non la conoscono si rialzano e lottano!



"E' stato su un autobus che ho perso la mia fiducia nel genere umano. Ed è su un autobus che la sto ritrovando."


Discorsi troppo politici? In realtà non proprio e qui arriviamo al punto forte del romanzo.
Togliete il romanzo distopico.
Togliete i tradimenti politici comprensibili, ma che fanno rosicare ugualmente.
Togliete la storia d'amore carina, ma niente di che.
Togliete l'accenno di triangolo scemo che mi stava facendo strabuzzare gli occhi per quanto fosse superfluo (soprattutto perchè arriva a tipo 20 pagine dalla fine).

Cosa resta di questo volume?

Resta un discorso che è stato molto presente in passato e che è molto attuale al giorno d'oggi: un discorso di differenze, di minoranze, di creazione di categorie. Di "io sono diverso da te, tu sei Imperfetto, Fallato, e io sono migliore di te e per questo legittimato a governarti". Resta un messaggio educativo di uguaglianza e fratellanza e resta una grande resistenza contro le ingiustizie sociali che ha il suo apice quando vengono apertamente citati ghetti e campi di concentramento all'interno del romanzo (si, c'è una scena dove si parla della creazione di un ghetto).

Brava Cecelia, dunque. Il libro non è perfetto (voluto gioco di parole lol), ma il suo messaggio è universale e positivo e dovrebbe essere urlato ai quattro venti.

Sono io che vedo troppa politica in un libro per ragazzi dove l'attualità in teoria non dovrebbe entrare? Forse si e voglio lasciarvi con queste riflessioni e dicendo che la morale può essere vista ovunque, in questo libro in particolare.

Verdetto:


Un libro con un messaggio che compensa decisamente la saltuaria antipatia della protagonista.

A presto carissimi, scappo!
Rainy

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