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6 giugno 2019

Recensione: 'Uno di noi sta mentendo' - Karen M. McManus


Buongiorno a tutti!
Oggi parliamo dell’ultimo libro che ho concluso (che novità), di nuovo un mistery (ebbene si, ultimamente abbiamo una certa passione per i gialli, vedi Le sette morti di Evelyn Hardcastle) ^^

Il libro di oggi è decisamente diverso, però, e rientriamo nella tematica ambientazione scolastica, personaggi stereotipati da high school americana, un crimine di mezzo, romance. Avrete ormai capito che sto parlando di Uno di noi sta mentendo.

Trama



Cinque studenti sono costretti a trascorrere un’interminabile ora di punizione nella stessa aula.Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un’università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori.Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall’andare completamente alla deriva.Cooper, il ragazzo d’oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l’ingaggio in una grande squadra di baseball.Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta.Infine Simon, l’emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti.Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata “pubblica” nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza.Da quell’aula solo in quattro usciranno vivi. All’improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell’omicidio…

Copertina Originale:

32571395

(Preferisco quella straniera, voi?)

La serie è composta da...
01. Uno di noi sta mentendo
02. One of us is next (inedito in Italia)



Inter(re)view*:
E’ davvero un piacere fare la Sua conoscenza!

Karen: Per favore, dammi del tu! Dopotutto non sono così vecchia!

Ma certo, mi scusi! Allora, so bene che apparentemente il 99% dei lettori ha amato questo libro, i suoi personaggi, i suoi cliché e la trama mistery. 

Karen: Sento arrivare un “ma”.

Un “ma” c’è, effettivamente, ed è “ma lo stesso non si può dire per me”. Svilupperò i motivi di questa storia nel corso della recensione, dunque non vedo il motivo di rivelare tutte le mie carte ora *ammiccamento idiota*

Karen: Ti prego non fare mai più quella specie di occhiolino. Anche perché mi hai in un certo senso fatto venire ansia ugualmente. Dunque il “non rivelare le carte” peggiora solo le cose ed è abbastanza inutile al momento ahah

… Okay, wow, forse hai ragione… Allora iniziamo a parlare un po’ della trama del libro! Sostanzialmente il libro segue quattro personaggi principali, Brownyn, Addy, Nate e Cooper, - quattro che non hanno alcun legame tra di loro e si parlano davvero poco - che sono capitati in punizione insieme perché qualcuno ha fatto in modo che ciò accadesse. Insieme a loro in punizione c’è Simon, che muore misteriosamente a causa di un terribile attacco allergico causato di proposito da qualcuno. Dato che i cinque ragazzi e il professore erano le uniche persone presenti nell’aula della punizione, logicamente sono i principali sospettati, e il libro segue le indagini (sia dei quattro superstiti, sia della polizia) per scoprire chi davvero abbia ucciso Simon.

Karen: Direi che più o meno la situazione è questa, si. Quindi?

Partirei con il dire che i quattro protagonisti sono quattro cliché viventi, ormai a noi estremamente familiari. Brownyn è la classica secchiona, concentrata sulla sua carriera universitaria e su nient’altro, Cooper è il classico sportivo, stella del baseball e golden boy della scuola, Addy è la classica ragazza perfetta, biondissima, magra, bella, ma non bellissima, che vive per il suo ragazzo Jake e per null’altro, infine, Nate è il classico spacciatore, bad boy che INDOVINATE UN PO’ CON CHI FARA’ COPPIA… Già, banale. 

Karen: Si, okay, non sei una fan dei personaggi, ma non ci trovo assolutamente niente di male nell’inserire personaggi stereotipati e poi svilupparli in tutt’altra direzione.


Si, forse hai ragione. O almeno avresti ragione se effettivamente questi personaggi venissero “sviluppati in tutt’altra direzione”, ma non è così. Tutto segue rigidamente uno schema a noi ormai ultra-familiare.  La perfettina che si mette (parzialmente) con il bad boy, i colpi di scena prevedibilissimi… Insomma, non proprio la storia più originale del secolo. 
Di particolare c’è che ognuno di questi personaggi nasconde un oscuro segreto che Simon conosceva molto bene ed egli stesso era solito sbeffeggiare l’intera scuola pubblicando i segreti dei suoi compagni su un app (stile Gossip Girl).

Karen: Be’, non ti sembra un paragone un po’ indecoroso? Un po’ banalizzante? Oltretutto non credi mica che io me ne stia qui senza banfare mentre insulti la mia creatura?

Ehm puoi dire quello che vuoi, nel mentre io continuerò il mio pacifico e tranquillo commento di tutti gli aspetti meh di questo libro. Prima di tutto, segnalerei di nuovo la banalità del colpo di scena finale e della risoluzione del mistero, che si intuisce da pagina 5. Poi ci sono agghiaccianti passaggi di banalizzazione della depressione, percezione falsata dell’omosessualità (che sembra una cosa più scandalosa della scoperta del vero colpevole e sicuramente gli viene dato maggiore spazio in quanto a pagine, io allibita) e ovviamente non manca il ruolo subordinato della donna rispetto all’uomo (il personaggio di Addy, per capirci. Per fortuna riuscirà ad uscire da questa ombra terribile e ad affermarsi in quanto ragazza).

Karen: Wow, l’hai toccata pianissimo, eh?!

Perdonami, ma è il mio parere. Che posso dire? E’ scritto bene, non c’è dubbio, ma non è che questi dettagli possano essere ignorati così facilmente.
La trama è ovviamente intrigante e cattura il lettore e ci si immedesima profondamente nei poveri ragazzi vessati dalla Polizia che cerca in tutti i modi di accusare uno di loro. La storia d’amore è carina, un po’ banale, ma dolce e la crescita del personaggio di Addy mi ha reso orgogliosa di lei, di come sia riuscita a emergere fuori dall’ombra del suo fidanzato. Per il resto niente di che.

Karen: Si, ma non puoi lanciare dettagli quali “banalizzazione della depressione, percezione falsata dell’omosessualità” senza spiegare alcunché! Insomma, così rovini davvero il mio libro!

Presto detto, spieghiamo. Dunque, riguardo a “banalizzazione della depressione” viene detto che  un personaggio chiave del libro è depresso e questa è la scusa per tutta una serie di comportamenti scollegati dalla depressione quali eccesso di violenza, passione per la pianificazione di genocidi e robe simili. Oltretutto viene suggerito che a causa della depressione i personaggi non riescono più a ragionare lucidamente e per questo sono dei personaggi negativi. Insomma, depressione = male. 

Karen: Sai benissimo che non è quello che volevo dire! Come ti viene anche solo in mente che io possa aver pensato una cosa tanto atroce?

Senza dubbio non la pensavi, ma è quello che emerge dai capitoli finali.
Riguardo all’omosessualità, come ho ciò detto, viene dato più spazio e più risonanza alla rivelazione dell’omosessualità di un personaggio che alla soluzione del mistero. Sembra che quella causi più scandalo dell’esistenza di un assassino tra i personaggi ed in un certo senso è così.

Karen: Di nuovo, non è quello che volevo dire.

Però pagine alla mano è così. Come la mettiamo?

Karen: La mettiamo che non hai capito niente del mio libro ed è chiaramente così visto che la maggior parte dei lettori l’ha adorato.

… Okay, be’, allora ti lascio andare con i tuoi lettori, coloro che hanno apprezzato il libro. Immagino sia giusto così, dopotutto perché dovresti stare a sentire me mentre critico il tuo libro?

Karen: Be’, non saprei, ma mi sembra logico che preferisca stare con loro!

Dunque arrivederci, dubito che ci rivedremo ancora, almeno per questa serie. Manca solo il verdetto, ma dubito ti interessi, quindi arrivederci!

Karen: Oh no, dai, voglio davvero vedere fin dove ti spingi nel criticare il mio libro, quindi rimarrò  qui fino al verdetto ^^.

Verdetto:

 - (3-)

Meh.

Questo per oggi è tutto!
A presto!
Rainy


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