Buongiorno, amici e amiche!
Oggi è con immenso piacere che vi presento la tappa del BT sulle Sorelle Brontë. Senza ulteriore indugio, visto che sarà una tappa molto lunga, be’, iniziamo!
Trama
Questo volume offre l’occasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel panorama letterario, tra incanto, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità. Da Cime Tempestose, a Jane Eyre, passando per Agnes Grey, fino ai meno noti L’angelo della tempesta, La Signora di Wildfell Hall e Shirley, le tre sorelle Bronte ci hanno lasciato romanzi immortali , capolavori della narrativa ottocentesca pieni di pathos e emozione, ciascuna con la propria voce. A questi romanzi si aggiungono i sublimi versi nei quali rivive tutto il fascino della natura selvaggia delle brughiere dello Yorkshire, tra distese d’erica, roccia e foschia. Questo volume offre l’occasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel panorama letterario, tra incanto, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità.
LE SORELLE BRONTË - TRA FAMA E CRITICA
Per noi donne e uomini moderni le sorelle Brontë sono uno dei più luminosi esempi di indiscutibile talento letterario e una delle pietre miliari della letteratura inglese.
Chi non pensa almeno una volta a Jane Eyre o Cime Tempestose quando pensa ai classici della letteratura più famosi di sempre? Nessuno, immagino.
Forse vi sorprenderà però sapere (o forse no se avete letto i capolavori di Charlotte, Emily e Anne e avete ben presente i temi che trattano) che non sempre i loro lavori sono stati accolti con ammirazione e favore dalla critica.
Nella tappa di oggi, quindi, andremo ad esplorare quali sono state le criticità nella ricezione delle opere delle tre sorelle e quali punti a favore invece hanno convinto subito pubblico e critica.
Prima di entrare nel vivo della discussione, occorre ricordare che tutte e tre le sorelle pubblicarono inizialmente sotto pseudonimo. I nomi fittizi di Acton Bell, Ellis Bell e Currer Bell - tre fratelli con iniziali identiche a quelle delle tre sorelle - sono infatti stati usati per le prime pubblicazioni Brontiane. Il motivo è evidente: tre fratelli scrittori all’epoca erano decisamente più ben visti di tre sorelle scrittrici.
Convintesi poi di voler rivendicare il loro talento e la loro abilità con la scrittura, anche e soprattutto per colpa di un editore che spargeva la diceria che l’autore di Jane Eyre, Cime Tempestose e Agnes Grey fosse la stessa persona e non tre distinte, uscirono allo scoperto con la casa editrice e successivamente con il pubblico, affermandosi definitivamente come alcune tra le - ahimè sempre troppo poche - figure femminili più influenti della letteratura.
Naturalmente non potremo mai sapere se le opere delle sorelle Brontë, se pubblicate fin da subito sotto il loro vero nome, avrebbero avuto uguale, inferiore o maggiore successo, a me piace pensare che nulla sarebbe cambiato data la qualità delle opere, ma teniamo presente il periodo storico in cui siamo.
Dopo questa doverosa premessa, entriamo davvero nel pieno dell’argomento!
I tre capolavori delle sorelle, Jane Eyre, Agnes Grey e Cime Tempestose, sono stati tutti pubblicati nel 1847, il primo dall’editore Smith, Elder & Co e gli ultimi due da Thomas Cautley Newby. Cime Tempestose in particolare è stato pubblicato in due volumi come accompagnamento per Agnes Grey.
Jane Eyre, il primo ad essere pubblicato, è stato inizialmente accolto con perplessità dalla critica, poiché accusato di usare toni violenti, fortemente critici e ribelli nei confronti della morale e dell’autorità politica e di incitare alla lotta di classe. Allo stesso tempo, si accusava l’autrice di sfruttare la narrazione in prima persona per evitare di dover mettere in discussione le idee della protagonista su sé stessa e sul mondo, semplicemente dandole per verità assolute.
Chiaramente, c’è un fondamento in queste critiche, data la personalità spiccatamente pragmatica, intelligente, senza peli sulla lingua e - per l’epoca - femminista del personaggio di Jane. Ella infatti è un personaggio unico nel suo genere e si discosta dalla maggior parte delle donne che hanno abitato la letteratura fino ad allora (possiamo forse ricondurla a Elizabeth di Orgoglio e Pregiudizio, uscito qualche decennio prima). E’ dunque chiaro che nella società in cui si muovevano le sorelle Brontë un romanzo del genere potesse suscitare scalpore.
Nonostante queste perplessità, il libro ha fin da subito ottenuto un grande successo con il pubblico, conquistandosi man mano la fama con cui ancora oggi noi lo ricordiamo e studiamo.
Un discorso molto diverso vale per Cime Tempestose, fin da subito acclamato per la sua originalità e il suo stile, ma allo stesso tempo aspramente criticato per le tematiche trattate, considerate straordinariamente violente, immorali, scandalose, e per la rappresentazione corrotta e malvagia dell’umanità. Venne persino detto che un’opera del genere non poteva essere altro che ‘il lavoro di un uomo con una mente depravata’.
La maggioranza dei citrici però concordava nel definirlo un libro di tale impatto e potenza, da essere difficilmente dimenticabile nel panorama letterario ad esso contemporaneo e soprattutto impossibile da abbandonare a metà.
Sicuramente, infatti, proprio la sua forte componente non convenzionale e l’assoluta mancanza di timore nel trattare temi così controversi e scandalosi sfidando apertamente gli ideali dell’Inghilterra Vittoriana sono alla base del successo del romanzo. La presenza di questi temi così notevoli dal punto di vista dell’analisi della storia e delle sue peculiarità e la straordinaria - perchè in altro modo non si può definire - meticolosità e accuratezza con cui la trama è stata costruita sono invece i due fattori principali che hanno sancito Cime Tempestose come ‘classico’.
Infine, la troppo spesso dimenticata Anne Brontë con il suo Agnes Grey. Ahimè, la terza delle sorelle Brontë non ha goduto di grande fortuna in vita e il successo delle sue opere è quasi interamente postumo (ricordiamo che Anne è la più giovane delle tre sorelle, ma tragicamente viene a mancare molto presto, a soli 29 anni). Certo, Agnes Grey ricevette delle critiche tutto sommato buone al tempo della sua pubblicazione, ma siamo molto lontani dalla popolarità di Jane Eyre e lo scandalo suscitato da Cime Tempestose.
Proprio negli ultimi anni di vita di Anne, Agnes Grey iniziò ad acquistare popolarità, anche se comunque accusato di essere un romanzo amorale, volgare e grossolano. A causa di queste forti critiche lentamente cadde poi nell’oblio e con lui la sua autrice, ormai deceduta.
E’ solo anni dopo, nell’ormai ventesimo secolo, che Anne viene riscoperta e il suo stile genuino lodato da critici più moderni.
La vera e propria fama di Anne Brontë si realizza con la pubblicazione del suo secondo e ultimo romanzo, The Tenant of Wildfell Hall, fortemente ostacolato dalla sorella Charlotte perché ritenuto di dubbio gusto. The Tenant of Windfell Hall ebbe immediatamente un grade successo, surclassando persino Cime Tempestose, per la sua espressività e il trattare temi in qualche caso innovativi (la violenza domestica, l’alcolismo e il rapporto uomo-donna, per dirne qualcuno) con una nuova forza e potenza. Anche quest’opera viene aspramente criticata perché ritenuta volgare, ma il modo in cui Anne riesce a trattare il ruolo della donna e la maternità in questo romanzo - ciò che probabilmente aveva sconvolto di più i critici dell’epoca - è oggi ritenuto degno di nota e innovativo e lo classifica come tra i primi ‘protofemministi’.
Se non siete familiari con il romanzo, la protagonista Helen decide di abbandonare il proprio marito violento e con problemi di alcolismo e fuggire con i bambini, rompendo ogni tradizione sociale e la legge dell’Inghilterra dell’ ‘800. Per citare la scrittrice e femminista May Sinclair, infatti, ‘Il suo [di Helen] sbattere la porta in faccia al marito riverberò attraverso l’Inghilterra Vittoriana’.
Su questa nota così progressista, concludo questa tappa. Le tre sorelle sono oggi dei capisaldi della letteratura inglese e mondiale e la qualità del loro lavoro è indiscutibile. Tutte le opere delle sorelle sono uniche nel loro genere e sono state criticate perché chiaramente avanti rispetto ai tempi che correvano. Oltre ad uno stile brillante e a una trama particolarmente studiata che denota grande consapevolezza come scrittrici, un elemento che le accomuna è la loro trattazione del ruolo della donna. Esse infatti subiscono tutta la repressione della figura femminile così tipica dell’epoca Vittoriana e la riversano in modi differenti all’interno delle loro storie. Basti pensare alla differenza che intercorre tra il silenzioso distaccamento di Jane Eyre, spesso raffigurata ad osservare il paesaggio da dietro ad una finestra, specchio del senso di esclusione e discriminazione che Charlotte stessa provava e detestava essendo donna, al carattere selvaggiamente scandaloso e viziato di Catherine di Cime Tempestose, un’attitudine impossibile da mantenere nell’Inghilterra di quel tempo, al coraggio di Helen nello scappare con i propri figli lontano dal marito, caso più unico che raro - anche se solo letterario - per l’epoca.
Qui si chiude la mia tappa del blogtour, spero che questa breve disamina di fama e critica ottenuta delle tre sorelle Brontë vi abbia interessato e vi abbia svelato qualche dettaglio in più che magari non sapevate sulle loro opere.
Vi ricordo infatti che la Oscar Vault, che ringrazio per la copia, pubblicherà il 25 agosto un Oscar Draghi meraviglioso sulle tre scrittrici. Il volume includerà le loro prime poesie, Jane Eyre, Cime Tempestose e Agnes Grey.
Ringrazio infine Michela e Federica per aver organizzato questo evento così meticolosamente: i miei complimenti per la pazienza, il tempo e la passione che mettete in tutto questo!
Vi lascio le tappe delle mie colleghe, nel caso ve le foste perse!
Un caro saluto e a presto se siete arrivati fin qui a leggere!
Rainy
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Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :3 Lasciatemi un commentino se vi va!