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8 agosto 2020

Review Party: 'Fiamme nella Palude' - Eoin Colfer


Amici, buongiorno e, lasciatemelo dire, che giorno!

Oggi infatti torna alla ribalta uno degli scrittori preferiti della mia infanzia, il signore di Artemis Fowl e dei piccoli supercattivi geniali, Eoin Colfer!

Lo scrittore irlandese ha infatti sfornato un’altra opera in pieno stile ‘Colfer’ senza rinunciare agli elementi magici a lui tanto cari e oggi sono qui per parlarvene!


Ringrazio la OscarVault per avermi permesso di organizzare un evento per un autore a cui tengo così tanto, tanto ammmmore per tutta la squadra. Un grazie gigante anche ai miei compagni di avventura in questo RP ^^.


E ora andiamo!


Trama

Un tempo volava alto nei cieli e bruciacchiava folle inferocite. Per secoli il suo nome ha terrorizzato uomini e donne. Un tempo. Ora Vern cerca di nascondersi dalla rumorosa petulanza dei turisti sulle barche delle visite guidate del bayou, la zona paludosa della Louisiana. Si è ridotto ad accendersi le Marlboro con le fiamme che gli escono dal naso, a bere vodka Absolut con addosso una T-shirt di Flashdance e a farsi delle maratone di Netflix in un miserabile capanno da pesca. È un sopravvissuto, l'ultimo della sua stirpe: è l'ultimo drago. Il giovane Everett "Miccetta" Moreau, invece, è un giovanissimo scapestrato, un quindicenne aspirante piccolo malvivente che ha appena cominciato a lavorare per un piccolo contrabbandiere, quando vede il suo capo cadere sotto i colpi di un poliziotto corrotto, Regence Hooke, la quintessenza del Cattivo capace di ogni nefandezza, facile da temere, facilissimo da odiare. Hooke quella notte fatale è all'inseguimento dello scomodo testimone oculare, quando quest'ultimo, ossia Everett, si ritrova all'improvviso sollevato per aria e salvato da morte certa da... un drago? La palude può creare strani sodalizi proprio come quello che Everett finisce per intrecciare con il predatore volante. Sarà lui a rifornirlo di vodka, a tenergli compagnia ecc., in cambio della sua protezione da Hooke. Non ci vuole un genio per capire che ben presto questi tre - Vern, Everett e Hooke - diventeranno i protagonisti di un conflitto pieno di fuoco e fiamme che sfocerà nella più classica resa dei conti. Come andrà a finire? Con la definitiva estinzione dei draghi? Oppure i giorni di gloria di Vern sono tornati?


Recensione: 


Fiamme nella Palude è l'ultima opera di Colfer, celebre autore di Artemis Fowl, e tutti gli appassionati della sua serie più famosa ritroveranno qui gli elementi che hanno fatto innamorare dell’autore: protagonisti convincenti, spigliati, situazioni al limite dell’assurdo e tanta, tanta ironia. 


Questo libro è la storia di Everett ‘Miccetta’ - soprannominato così a causa di uno sfortunato incidente d’infanzia - e Vern, l’ultimo (pare) drago esistente. Vern vive tranquillo nella sua palude, nascosto al resto del mondo per vari motivi, bevendo litri di vodka e passando le giornate come può. 

Tutto cambia, però, quando Miccetta per caso si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato e assiste ad un omicidio. L’ausiliario Hook, infatti, poliziotto senza scrupoli  e corrotto, cercando di scalare la gerarchia della malavita locale, uccide un potenziale rivale e Miccetta filma il tutto. Tradito poi dalla propria goffaggine, Miccetta fugge attraverso la palude per scampare a Hook, il quale ha tutte le intenzioni di liberarsi permanentemente dello spione. Miccetta capita quindi per caso nel territorio di Vern e, seppur non nel migliore dei modi visto che il drago non ha particolare simpatia per gli umani (e vorrei vedere, i suoi ricordi sono costellati di folle furenti armate di forconi), così iniziano la loro amicizia e questa storia.


Storia che, giusto per darvi un’idea di quanto sia assurda (e per questo divertente), unisce una creatura mitologica come un drago, ad un adolescente sull’orlo di una crisi di nervi, ai film cult di vent’anni fa, ai Green Day, alla mafia e alla New Orleans dei giorni nostri. Prego, correte a ordinare la vostra copia.


Ora, se siete fan dello stile di Colfer, sapete già quali sono i punti a favore di questa storia, ma diamo un attimo per scontato il fatto che nessuno di voi abbia letto Artemis Fowl (che per altro vi consiglio, perché è una delle sage per ragazzi migliori di sempre, a mio parere). Cosa c’è da aspettarsi? Semplice, una scrittura delirante. Eoin è un mago nel descrivere le situazioni, anche drammatiche, con un misto di serietà e ironia. Condisce infatti ogni cosa che scrive con sagaci battute, colorite metafore e in questo caso una volgarità spassosamente esagerata, rendendo la lettura davvero divertente. Se siete alla ricerca di un libro leggero per svagarsi, questo fa sicuramente per voi! Un avvertimento però: se Artemis Fowl è e rimane una serie per ragazzi, questo è il primo tuffo di Eoin nei fantasy per adulti. Abbandonate ogni innocenza, voi che entrate ahah.



La grande forza della trama sono poi i due protagonisti: Miccetta e Vern. Il primo è un giovanotto un po’ ingenuo, pasticcione, goffo che si ritrova alle prese con più problemi di quanto sia lecito aspettarsi alla sua età e che è facile immaginare mentre alza gli occhi al cielo pensando ‘ma perchè a me?!’. Il secondo invece è semplicemente la creatura che vuole meno rotture di scatole sulla faccia della terra. Proprio quest’ultimo per quanto mi riguarda è la vera star del romanzo: sagace, perennemente ironico, sboccato e con un’assurda passione per i film classici degli anni ’80 e ‘90 (uno per tutti Flashdance, no, dico, ma ce lo vedete voi un drago che vede e rivede Flashdance?), questo vecchio drago saprà regalarvi tante autentiche risate!


Unico punto negativo del libro? In effetti la trama non è chissà che. Sicuramente i due protagonisti così ben caratterizzati costituiscono una grande attrattiva e l’ambientazione del libro, così originale e particolare (andiamo, Danny De Vito + Il Trono di Spade + la mafia, ma di che stiamo parlando?), crea una storia godibile, ma a volte questo non basta. Il libro è gradevole, senza dubbio, e a volte fa davvero sogghignare, ma in effetti la storia poteva essere meno banalotta. In particolare se siete abituati alla complessità di Artemis Fowl potreste storcere un po’ il naso.


A parte questo dettaglio, però, vi consiglio davvero di dare una chance a questo libro, anche solo per passare qualche ora di spensieratezza e strabuzzare gli occhi di tanto in tanto per l’assurdità di quello che state leggendo!


PS: Per chi ha letto Artemis Fowl, è vero o no che Waxman è praticamente il gemello più letale e chic di Bombarda Sterro? Io me li sono immaginati uguali LOL.


Verdetto: 



Splendido ed Eccezionale! Colfer non ne sbaglia una.


A presto, amici!
Ancora grazie alla CE e ai miei colleghi ^^.

Rainy

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