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11 ottobre 2020

Review Party: 'Thunderhead' (Trilogia della Falce #2) - Neal Shusterman

Buongiorno, amici!

Oggi vi parlo, finalmente, del seguito di Falce, Thunderhead, in uscita il 13 ottobre per Oscar Vault!

Ringrazio Claudia per aver organizzato l’evento e la CE per la copia omaggio. Come sempre, vi invito a recuperare la recensione del primo libro se non siete familiari con la serie!


Trama


In un mondo che ha sconfitto fame, guerre e malattie, le falci decidono chi deve morire. Tutto il resto è gestito dal Thunderhead, una potentissima intelligenza artificiale che controlla ogni aspetto della vita e della società. Tranne, appunto, la Compagnia delle falci. Dopo il loro comune apprendistato, Citra Terranova e Rowan Damisch si sono fatti idee opposte sulla Compagnia e hanno intrapreso strade divergenti. Da ormai un anno Rowan si è ribellato ed è fuggito, diventando una vera leggenda: Maestro Lucifero, un vigilante che mette fine alle esistenze delle falci corrotte, indegne di occupare la loro posizione di privilegio. Di lui si sussurra in tutto il continente. Ormai divenuta Madame Anastasia, Citra è una falce anomala, le sue spigolature sono sempre guidate dalla compassione e il suo operato sfida apertamente il nuovo ordine. Ma quando i suoi metodi vengono messi in discussione e la sua stessa vita minacciata, appare evidente che non tutti sono pronti al cambiamento. Il Thunderhead osserva tutto, e non gli piace ciò che vede. Cosa farà? Interverrà? O starà semplicemente a guardare mentre il suo mondo perfetto si disgrega?


Recensione:


01. Falce (recensione)

02. Thunderhead







Recensione: 


"Le falci erano così concentrate sull’atto di uccidere che dimenticava­ no del tutto l’atto di morire."


Amici, bentornati nel mondo governato dal Thunderhead! 


Il libro riprende esattamente da dove Falce ci aveva lasciato, con Rowan alla macchia, Faraday scomparso per una missione segreta, Citra alias Madame Anastasia nuova pupilla di Madame Curie e le serpi in seno alla Compagnia delle Falci che aumentano sempre più.


Questo libro ha delle novità rispetto al primo capitolo e da un lato speravo queste novità aiutassero a sanare le imperfezioni e i buchi di Falce, dall’altro invece temevo le avrebbero solo approfondite ulteriormente. Cosa è successo? Be’, un po’ di entrambe le cose.


Se non siete familiari con la trama e l’ambientazione vi invito a recuperare il riassunto che ne ho fatto qui. Questa recensione sarà ovviamente spoiler-free (tranne nelle evidenziature nere, come ben sapete), ma da per scontato che abbiate letto il primo libro.



«Dobbiamo continuare a condurre una giusta battaglia, Marie» in­tervenne Madame Meir. «Dobbiamo preservare ed esaltare le virtù del­ la Compagnia; restare fedeli ai nostri principi etici più rigorosi. Dobbia­mo sempre spigolare con saggezza e compassione, perché è l’essenza di ciò che siamo, e non dobbiamo mai dare per scontato il fatto di toglie­re la vita a un essere umano. È un peso, non un piacere. È un privilegio, non un passatempo.»



La prima novità rilevante del libro è che per la prima volta possiamo seguire i pensieri del Thunderhead e capire il suo modo di ragionare, l’entità della sua conoscenza e la potenzialità del suo raggio di azione. Il Thunderhead sa tutto, vede tutto e sceglie coscientemente cosa ignorare e cosa no, visto che il suo fine ultimo è la sopravvivenza dell’umanità ed è in grado di prevedere come andranno le cose.


Proprio dalla presenza di queste nuove introspezioni, però, nascono i problemi. Se vi ricordate, vi avevo già parlato dell’enorme buco di trama che Falce ha. Per riassumerlo in due parole: che senso ha che siano gli umani a scegliere chi muore quando potrebbe farlo il Thunderhead - per definizione intelligenza superiore a qualunque uomo o donna - in maniera molto più efficiente evitando così tante rotture alle Falci? Speravo che questo secondo capitolo desse la risposta a questa domanda e i tentativi da parte di Shusterman solo molteplici. Si tenta di dare una giustificazione fittizia, che di per sé è un po’ tirata ma potrebbe andare (sostanzialmente per evitare di diventare il mostro che gli umani si aspettano un’intelligenza artificiale diventi, un essere da temere e venerare che deresponsabilizza l’umanità), ma diventa insensata quando si scontra con altri ragionamenti del Thunderhead. In parole povere, la figura di questa IA è profondamente incoerente, petulante, prova emozioni che non dovrebbe provare proprio perché NON è un essere umano - è letteralmente un’enciclopedia senziente, niente di più - e dice di avere a cuore l’umanità, ma non ha l’obiettività e la forza per fare ciò che è necessario. In un passaggio assolutamente aberrante, dice addirittura come l’umanità si stia avviando inevitabilmente al tracollo, ma non sia opportuno ‘angustiarla con questi pensieri’ e che ci si potrà pensare poi. Non-sense, visto che l’unico motivo per cui il Thunderhead esiste è proprio porre rimedio a situazioni simili nel lungo-termine.


In un secondo passaggio ancora più insensato, esso afferma di poter tranquillamente gestire adozioni e fecondazione artificiale e dunque si deduce che il controllo delle nascite non è impossibile in questa realtà. Eppure no, è stato scelto di istituire una Compagnia che brutalmente assassina persone selezionate a caso secondo delle statistiche vecchie di centinaia di anni. Molto logico, no?


In definitiva, quindi, se Shusterman fa un passo nella direzione giusta, sono ancora parecchie le lacune dal punto di vista della trama e del world-building, qua vi ho citato solo la principale.



Altro aspetto innovativo di questo libro è l’introduzione di un nuovo personaggio, Grayson, che ha da sempre un rapporto molto stretto con il Thunderhead. Grayson verrà sfruttato dalla IA per i suoi scopi e si ritroverà suo malgrado in mezzo ad un complotto più grande di lui. Ecco, Grayson è forse l’unico personaggio al quale è possibile affezionarsi. Le sue azioni sono logiche, motivate da emozioni estremamente umane e che rivelano tutta la sua insicurezza e fragilità. Gli altri personaggi sono un po’ piatti per quanto mi riguarda. Nonostante l’autore tenti continuamente di dare loro espressività, purtroppo risultano delle macchiette che fanno azioni non sempre plausibili e non sempre sensate (cattivi che fanno azioni stupide ‘solo perchè sono malvagie’, altri cattivi che vogliono vendicarsi, ma non fanno nulla se non urlare al mondo che vogliono farlo, ragazzini che diventano campioni olimpici di arti marziali in meno di un anno…). In questo senso, quindi, il problema che aveva il primo libro persiste.



Non fraintendetemi, questo libro non è brutto. Si legge davvero in fretta e per me è stata una lettura piacevole e scorrevole. Purtroppo i problemi di cui sopra sono incredibilmente significativi e non possono essere ignorati.


Un aspetto molto positivo della storia è invece la sua capacità di indurre il lettore a riflettere sul ruolo della vita e della morte nella società e sul rapporto delle Falci con la propria famiglia. Il Thunderhead è in questo senso spettatore silenzioso delle azioni della Compagnia: commenta, ma non può agire, si limita a dare dei piccoli suggerimenti impliciti per fare in modo che le azioni seguano un corso favorevole. Così la IA diventa narratore e commentatore della vicenda e offre al lettore le sue riflessioni imparziali sulla natura e sulla cattiveria insita in alcuni uomini e la loro attrazione per la morte. Proprio l’incapacità del Thunderhead di fare qualsiasi cosa di fronte alla decisione di alcuni uomini di far tracollare la propria società e la Compagnia - incapacità che naturalmente deriva dalle sue stesse regole - è descritta particolarmente bene e trasmette secondo me un grande senso di disperazione e impotenza.



"E il dolore... il dolore della mia consapevolezza è insopportabile, perché i miei occhi non si chiudono. E allora, tutto ciò che posso fare è guardare, senza mai staccare lo sguardo, la mia amata umanità che tesse lentamente la corda che userà per impiccarsi."



In questo senso, l’elemento più innovativo, interessante e che più mi entusiasma e mi fa venire voglia di leggere il terzo libro è l’idea che il Thunderhead non sia infallibile. Non tutto gli è possibile e per quanto egli abbia una conoscenza superiore e inimmaginabile per qualsiasi uomo, rimane una macchina al servizio di quest’ultimo e come tale ha dei limiti inviolabili. Se nel primo libro queste limitazioni sono presenti in maniera minore, in questo libro emergono in tutta la loro gravità e drammaticità. Il Thunderhead rimane suddito dell’uomo, quest’ultimo può raggirarlo, ed è una macchina appositamente costruita come tale. Il motivo dietro a questa scelta verrà esplorato nel seguito e non vedo l’ora di saperne di più!


In conclusione, se avete letto Falce non potete non continuare la serie. I problemi del primo vengono traslati nel secondo con qualche misero tentativo di porre rimedio che per me non è riuscito pienamente, ma numerosi spunti interessanti vengono aggiunti alla storia, i colpi di scena non mancano e personalmente spero il terzo esca prestissimo così da vedere come si chiude la vicenda! La speranza che Shusterman sani una volta per tutti i difetti della serie rimane sempre lì, annidata in un angolo della mente…


Verdetto:


 - (4-)

Come il primo: carino, ma con qualche imperfezione. Quasi Eccezionale, dai.


Grazie per essere arrivati fin qui a leggere e a presto!
Rainy


4 commenti:

Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :3 Lasciatemi un commentino se vi va!