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6 luglio 2016

Recensione 'Dimmi tre segreti' - Julie Buxbaum

Buongiorno miei cari,
oggi vi parlerò di un libretto che ha letteralmente spopolato sul web (anche grazie all'intervento della nostra amatissima DeA) ottenendo uno straordinario numero di recensioni positive. Ma la penserò anche io così? Forse si, forse no. 

A voi la recensione!

Trama



E se la persona che ti conosce meglio al mondo fosse l’unica che non hai mai incontrato?
Jessie ha sedici anni e una vita da schifo. O almeno così le sembra il giorno in cui lascia Chicago per frequentare il liceo più snob di Los Angeles. Ma proprio quando le cose si mettono male, riceve una mail misteriosa. Una mail in cui Un Perfetto Sconosciuto si offre di aiutarla a orientarsi nella giungla della nuova scuola, mantenendo però l’anonimato. Jessie è perplessa: si tratta di uno scherzo di cattivo gusto o qualcuno vuole davvero darle una mano? Il punto è che lei non è nelle condizioni di rifiutare un aiuto tanto generoso: sua madre è morta ormai da un paio di anni, e suo padre si è risposato, costringendola a trasferirsi dall’altra parte del Paese, in un posto che odia con un fratellastro che odia ancora di più. Ecco perché Jessie non può fare altro che fidarsi: presto, Un Perfetto Sconosciuto diventa il suo migliore amico, e lei decide che è arrivato il momento di incontrarlo. Ma, si sa, ci sono segreti che è meglio non svelare mai…



Copertina Originale:


(Ovviamente indovinate quale preferisco? Moooolto più evocativa e inerente alla trama, quella americana è semplicemente adorabile. Anche quella italiana non scherza, però.)

Inter(re)view:*

E quindi abbiamo per le mani un libro da 4,1 stelle su Goodreads, un voto che - insomma - è un'aspettativa enorme già di per sè. Cavoli, 4,1 è un mega voto!

Julie: Confermo, il mio libro ha riscosso un enorme successo, quasi inaspettato, direi.

Oh, buongiorno signorina Buxbaum. Tra l'altro che cognome! Mi aspettavo che fosse tedesca, a dirla tutta, e invece no, è americana al 100%!

Julie: Si, è un cognome un po' strano, ma sono Californiana nell'anima.

Ah, e non solo. Avete presente i libretti dove l'autrice è una che ancora grazie se ha finito le superiori o riesce a formulare quattro frasi coerenti? Stile Anna Todd. Ecco, scordatevele. La nostra Julie, qui presente, è una laureata ad Harvard e un'avvocatessa a tutti gli effetti. 

Julie: Non dovrebbe importare, in effetti, il mio passato, quanto il mio prodotto, no?

Non dovrebbe... Ma importa. Eccome. Anche perchè da una laureata ad Harvard cosa mi aspetto? Che sappia scrivere. E difatti è così.

Julie: Mi ha fatto sudare freddo, sa? Però non posso che essere onorata! *informa i guantoni e si mette a preparare qualche waffle per rilassarsi dall'evidente emozione*


E fa bene ad esserlo. Dimmi tre segreti si legge che è un piacere, una storia mooolto scorrevole e ben scritta con dei protagonisti ben caratterizzati e notevoli riflessioni. Ma andiamo con ordine analizzando proprio queste cose...

Julie: Oh, okay, quindi abbiamo prima "la storia scorrevole e ben scritta", per citarla. Gradisce un waffle? Ehi, ferma, tesoro, non divorarteli! *strilla a un figlio famelico*

Oh, ciao! *suda freddo visto il suo evidente odio per i bambini*.
No no, niente waffle, grazie! Soprattutto visto che quel bambino è unto e bisunto e li sta toccando tutti. 
Ehm... Dicevo... Dimmi tre segreti è appunto la storia della nostra Jessie, orfana di madre, che si trasferisce con suo padre e la sua nuova moglie a Los Angeles per frequentare la scuola più snob della città. Il contrasto tra LA e Chicago è notevole: persone ricche, snob, scostanti, che la fanno continuamente sentire la nuova arrivata, una matrigna così diversa dalla sua amata defunta madre e un fratellastro gay così scostante e che la ignora continuamente che le fanno sembrare Chicago un paradiso perduto. Una storia con presupposti apparentemente banali, ma sviluppati particolarmente bene. I problemi cominciano con i personaggi.

Julie: Ha avuto qualche problema con Jessie o con qualche suo amico? Magari gradisce una fetta di torta al limone per calmarsi?

Oh, magari una fetta di torta si, grazie!
Dicevo... Si, ho avuto un problema enorme proprio con Jessie. In sostanza la protagonista ha le seguenti odiose caratteristiche:

Julie: Più di una? Ahi.
  1. E' una di quelle protagoniste degli Y/A che si sentono brutte e grasse ecc. ecc, ma in realtà sono strafighe, hanno una non si sa come vagina magnetica, perchè tutti la amano.
  2. E' un'egoista senza arte nè parte. Lei stessa dichiara di non aver mai pensato alle ripercussioni che il suo trasferimento dall'altra parte degli USA ha avuto sugli altri, tra cui la sua migliore amica Scarlet, e un ragionamento del genere mi è in odio quasi quanto la segatura sulla pizza.
Julie: Ma, se mi permette, Jessie era così sconvolta dal trasferimento che non aveva tempo di riflettere sugli altri, sulla situazione di Chicago e su cosa sarebbe cambiato mentre lei era via. Non poteva e non voleva, avendo appena perso la madre.

Si, ma è un po' irrealistico che abbia continuato a non farlo anche dopo mesi di elaborazione del lutto e trasferimento. Comunque a parte questo Jessie è una ragazza straordinariamente normale e coerente con sè stessa, cosa positiva.

Julie: Si, ma se mi concede...

Signora Buxbaum, non siamo in aula ahah. E' solo un parere di una comune blogger, non si preoccupi. 

Julie: Va be', ci tenevo a spiegarle le mie ragioni!

Non serve, non si preoccupi.
Altri personaggi significativi abbiamo il fratellastro Theo, seconda vittima dell'unione tra il padre di Jessie e sua madre. Theo è assolutamente adorabile, gay come pochi, ma stronzo al punto giusto e alternativo. Decisamente il mio personaggio preferito. Poi abbiamo Ethan, un ragazzo chiuso, timido, con una famiglia difficile ma strafigo (perchè che ci sia un personaggio bruttino in un libro è impossibile ed è oltremodo impossibile che una ragazza ci finisca assieme se non è quantomeno un Brad Pitt) con cui Jessie si trova a svolgere una ricerca di letteratura e che nasconde un bel po' di segreti. 

Julie: Ma stiamo dimenticando il personaggio più importante, no?

Vero. Stiamo dimenticando PS alias un Perfetto Sconosciuto. La vera anima di questo libro insieme a Jessie. Colui che offre il suo supporto alla protagonista per aiutarla a sopravvivere nella sua nuova scuola e con cui Jessie scambia e-mail e chat, ma che non rivela la sua identità e di cui Jessie inevitabilmente si innamora. Lov. Lov. 
Ho adorato il modo in cui viene sviluppata la cotta di Jessie per PS e il modo in cui i due si rincorrono e flirtano via internet senza incontrarsi mai. Adoro. 

"Io: [...] (3) Non so più dove sia casa mia.
PS: magari "casa" non è necessariamente un posto.
Io: Magari no."

Jessie: Uff, menomale che PS le è simpatico, altrimenti avrei dovuto tramortirla con il mio manuale di diritto civile e vedere se nel suo cervello era tutto a posto ahahah.

Oddio, no, per favore. 
Inutile dire che alla scoperta di chi sia PS (la cui vera identità oscilla tra 3 boys denominati Ethan, Liam e Caleb) viene dedicato pressochè l'intero libro in un crescendo di tensione fino al finale. E' anche giusto dire, però, che è MOOOLTO PREVEDIBILE capire chi sia. 

Julie: Umm... Infine abbiamo le "notevoli riflessioni", se non sbaglio.

Non sbaglia. 
Uno dei migliori pregi di questo libro è che tratta di una ragazza comune, ma niente affatto stupida, alla quale sono messe in bocca delle riflessioni attuali e secondo me particolarmente vere e significative che possono parlare ad ognuno di noi. Non poche volte le parole scelte dal mirabile linguaggio della Buxbaum mi hanno lasciato a bocca aperta per la loro sincera schiettezza.
Un applauso a lei, dunque.

"I giorni perfetti sono per le persone con sogni piccoli, realizzabili. O forse sono per tutti, solo che lo capiamo con il senno di poi: sono perfetti solo ora che contengono qualcosa di irrevocabilmente e irrimediabilmente perduto."

Julie: Oh, mamma mia, devo preparare assolutamente dei muffin al cioccolato per calmare il mio cuore emozionato!

Ma, mi scusi, lei ha frequentato Harvard o una scuola di pasticceria o.o? La torta al limone era squisita e devo dire che anche i muffin che ha in mente di preparare sembrano deliziosi.

Julie: Ahah Harvard, assolutamente, ma la pasticceria è sempre stata un hobby.

Complimenti a lei, direi!
Concludo dicendo che questo libro è senza dubbio carino, ma non è perfetto come molti l'hanno descritto, a mio parere. Poteva essere splendido, ma la protagonista e il fatto che è una storia carina, ma che a me sa di già visto, non mi permettono di dargli un votoneone.

Verdetto:


Complimenti, un quasi Eccezionale!

Julie: Lascio l'aula insoddisfatta, sa?

Allora alla prossima, sono certa che il libro che pubblicherà in futuro sarà perfetto e lo amerò più di quanto avrei voluto fare con questo.
Un abbraccione a tutti e buone vacanze!
#Rainy




* DISCLAIMER:  I dialoghi con gli autori sono frutto di fantasia e non ne vogliono in alcun modo indicare il carattere reale, quindi relax. Prendete con leggerezza queste interviste e non vi offendete se il vostro autore preferito non è rappresentato come vorreste. Grazie.

4 commenti:

  1. Ahaahaahah! Comunque credo sia questione di gusti. A me è piaciuto molto e per gran parte del romanzo avrei preso a schiaffi Theo (sul finale si è salvato e non di poco). Ethan poi, già di suo, meritava un punto! ^^

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    1. Si, decisamente questione di gusti : io sono più per i personaggi complessi e psicotici come Theo ahah (non che Ethan fosse da buttare, intendiamoci)

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  2. La cover americana è stupenda *-* Avevo intravisto la copertina qua e là ma in realtà non conoscevo questo libro, devo dire che mi incuriosisce! Spero di non odiare la protagonista, alcune caratteristiche che hai citato mi preoccupano un po'

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    1. Leggilo, è una lettura piacevole che non si disegna mai ahah
      Riguardo alla protagonista... Alti e bassi, tanti alti e bassi.

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Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :3 Lasciatemi un commentino se vi va!