Recensione: 'Il Regno Corrotto' (Six of Crows #2) - Leigh Bardugo

Buongiornissimo, amici!

Oggi torniamo a parlare dopo un tempo infinito di Sei di Corvi, o meglio, del seguito!

Senza ulteriore indugio buttiamoci a capofitto in questa recensione, perchè vedrete che vi terrà compagnia per svariato tempo data la sua lunghezza ahah.

*ATTENZIONE: QUESTA RECENSIONE SARA’ LUNGHISSIMA CAUSA IL GRANDE AMORE CHE HO PER QUESTO LIBRO, lol*

Trama

Jesper non smetteva un attimo di tamburellare le dita sulle cosce. «Qualcuno ha per caso notato che l'intera città ci cerca, ce l'ha con noi o vuole farci fuori?» «E allora?» disse Kaz. «Be', di solito è solo metà della città.» Kaz Brekker e la sua banda di disperati hanno appena portato a termine una missione dalla quale sembrava impossibile tornare sani e salvi. Ne avevano dubitato persino loro, a dirla proprio tutta. Ma rientrati a Ketterdam, non hanno il tempo di annoiarsi nemmeno un istante perché sono costretti a rimettere di nuovo tutto in discussione, e a giocarsi ogni cosa, vita compresa. Questa volta, però, traditi e indeboliti, dovranno prendere parte a una vera e propria guerra per le buie e tortuose strade della città contro un nemico potente, insidioso e dalle tante facce. A Ketterdam, infatti, si sono radunate vecchie e nuove conoscenze di Kaz e dei suoi, pronte a sfidare l'abilità di Manisporche e la lealtà dei compagni. Ma se i sei fuorilegge hanno una certezza è questa: dopo tutte le fughe rocambolesche, gli scampati pericoli, le sofferenze e le inevitabili batoste che hanno dovuto affrontare insieme, troveranno comunque il modo di rimanere in piedi. E forse di vincerla, in qualche modo, questa guerra, grazie alle rivoltelle di Jesper, al cervellone di Kaz, alla verve di Nina, all'abilità di Inej, al genio di Wylan e alla forza di Matthias. Una guerra che per loro significa una possibilità di vendetta e redenzione e che sarà decisiva per il destino del mondo Grisha.

La serie è composta da...

01. Sei di Corvi (recensione)

02. Il Regno Corrotto

(forse la Bardugo ne farà un terzo)

Recensioneeee lungherrima:

Allora, amici cari, come ben sapete io ho finito Sei di Corvi con *qualche* perplessità. 

Una bella storia, con dei personaggi molto carismatici, ma niente di che e dato l’hype mi aspettavo otto volte di più.

E poi è arrivato Il Regno Corrotto, la conclusione di questa duologia che definire esplosiva è dire poco.

Ho aspettato molto, troppo, tempo prima di iniziare il capitolo finale della duologia, perché chiunque l’abbia letto l’ha descritto come un fiume di lacrime e un centinaio di pugnalate al cuore.

Riprendiamo esattamente da dove abbiamo lasciato i nostri Sei: Inej è prigioniera di Van Eyck e gli altri cinque si stanno raccapezzando per tenere Kuwai nascosto e cercare di recuperare sia lo Spettro sia i loro soldi. Come sempre, non la migliore delle premesse.

Senza girarci troppo intorno, questo libro è pazzesco. Se qualcuno avesse detto che mi sarei completamente innamorata di questa storia, francamente gli avrei riso in faccia. Il primo libro era sicuramente bello, ma come ho detto non un capolavoro, mentre questo è su tutt’altro livello.

Ovviamente i nostri eroi affronteranno mille peripezie e mille piani incasinatissimi fino al finale, abbastanza scontato. Cosa c’è però di diverso dal primo capitolo e di davvero notevole in questo libro?

""Ci riprendiamo Inej. Ci riprendiamo i nostri soldi. Semplice come il sole"
"Semplice come il sole" disse Nina. "Lo sapevi che sono la prima in linea di successione per il trono di Fjerda? Mi chiamano la principessa Ilse di Engerlsberg."
"Engelsberg non ha una principessa." disse Matthias. "E' un villaggio di pescatori."
Nina fece spallucce. "Se dobbiamo stare qui a contarci balle, tanto vale spararle grosse."

*respiro profondo*

Dunque dunque, l’atmosfera è sempre quella: ci troviamo qualche anno dopo la fine della trilogia di Alina Starkov (Siege & Storm, per capirci), ormai morta, e i Grisha sono nella stessa situazione schifosa della prima trilogia lol. Il regno di Ravka è in difficoltà, ma tutti questi problemi sono apparentemente insignificanti a Ketterdam, città mercantile dove si svolge l’intera vicenda. Come già sappiamo, Ketterdam non è una città per i deboli di cuore né per gli ingenui e il nostro Kaz Brekker ha avuto un bel daffare a costruirsi una reputazione e diventare vicecomandante della sua banda di criminali.

Ketterdam è una città dove il sole sembra non splendere mai. E’ una città di furfanti, di bugiardi e opportunisti, dove il Consiglio dei Mercanti spadroneggia e l’unica regola davvero valida è la legge del profitto. Una città governata dal denaro e dall’interesse, dove la furbizia regna e le seconde occasioni sono raramente concesse. Proprio in questo luogo terribile si muove la nostra banda di eroi.

Cosa, però, è davvero diverso dal primo capitolo è la profondità dei personaggi. Qui li conosciamo meglio, ripercorriamo il loro vissuto e le difficoltà (taaaante!) che hanno dovuto affrontare nella loro vita. 

Questo cambiamento è evidente in Kaz, che per la prima volta appare come davvero, davvero debole. Come un ragazzo qualsiasi al quale è stata strappata la giovinezza e che ha dovuto affrontare, completamente da solo, un trauma che l’ha segnato per la vita. Qui vediamo come questo trauma gli impedisca di avere dei rapporti umani veri, come renda più difficile la sua posizione e ancora più doloroso il separare il lavoro dagli affetti (che, come lui stesso ripete più volte, sono solo debolezze, o almeno questo è quello di cui vorrebbe convincersi).

Allo stesso modo vediamo la debolezza nascosta di Jesper, ora visto come un traditore da Kaz e desideroso di rientrare nelle sue grazie. Jesper è un ragazzo che ha lentamente perso la fiducia in sé stesso. E’ un Grisha, ma non vuole esserlo, ha tentato di tagliare i ponti con i propri genitori perché non voleva vedessero che è diventato un criminale con il vizio del gioco e infine ha anche perso la fiducia di Kaz. Lui e Wylan sono senza dubbio i personaggi più soli e più proni a sentirsi inutili, perciò gravitano inevitabilmente l’uno verso l’altro (e che ship, signore e signori, che ship con i controfiocchi!).

Matthias affronta il dramma del soldato che ha tradito il proprio esercito, Nina ha ancora i postumi della parem che l’ha resa completamente dipendente da essa e allo stesso tempo sta danneggiando e cambiando il suo potere. Infine, Inej, vittima delle immani torture di Van Eyck e con la fiducia nel suo Kaz che lentamente si sgretola.. 

Questo ci porta a uno dei grandi punti di forza di questo libro: la delicatezza delle love story. Sappiamo tutti che noi lettori siamo dei graaaaaaandi shippatori, shippatori più che selvaggi oserei direi ahahah e che siamo in grado di vedere coppie dove non ci sono, ma questo libro fa tutto il lavoro per noi.

Ognuno ha una love story su cui fangirlare, e va bene, ma sono raccontate con una tale delicatezza e sensibilità che il cuore si scioglie ogni volta. Matthias e Nina, così diversi e così uniti nella diversità e che finalmente hanno l’occasione di parlare apertamente dei loro sentimenti anche se le differenza culturali si mettono sempre in mezzo. Jesper e Wylan, che si rincorrono per tutto il libro e danno origine a una delle storie d’amore più dolci di sempre. Infine, la ciliegina sulla torta, Kaz e Inej, così orgogliosi e tormentati dai loro demoni da non poter stare insieme, almeno non ora. La loro è una non-storia che strazia il cuore per la sua impossibilità, ma il lettore capisce quanto sia grande il loro l’affetto dai piccoli gesti, dalle frasi non dette, dalle premure che hanno l’uno verso l’altra. Il mondo è estremamente crudele, ma la loro storia è tra le più pure e delicate che vi capiterà mai di leggere, una macchia bianca in quel pozzo nero di disperazione e avidità che è Ketterdam. Quindi se cercate un bel libro con una bella storia e bel romance a contorno, senza mai diventare esagerato, questo è QUEL libro.

Infine due veloci note sulla trama: per una volta possiamo dire che è meravigliosamente costruita. Kaz è un ladro in una città di mercanti e ho particolarmente apprezzato la freddezza con cui costruisce i suoi piani e la logicità delle motivazioni dietro le sue scelte. Le sue strategie non sono banali furti o assassinii, ma articolati piani con un sottostrato economico che ha senso ed è costruito perfettamente. Una mentalità logica, concreta e fattuale, legata al denaro e al potere di quest’ultimo che dona veridicità al personaggio e che ho particolarmente apprezzato.

Ultimissima cosa: il finale. Ha straziato il cuore a tutti, me compresa, MA MA MA MAAAAAA (immaginatevi questo ‘ma’ come gigantesco) ci sta. Un finale completamente positivo era assolutamente inverosimile per la difficile situazione in cui i nostri amiconi si trovavano. Dunque, ci sta (e del resto poteva andare molto peggio), con un dolore immenso, ma ci sta, a differenza di molte altre serie finite assolutamente a caso.

Nel caso non vi fosse ancora chiaro, dunque, questo libro è meraviglioso da qualsiasi punto di vista. I personaggi - anche se li conoscevamo già - sono fenomenali, la trama è concreta, fa affidamento a espedienti concreti e reali (dal pov economico, come abbiamo già detto), le ship non mancano e questa atmosfera è assolutamente irresistibile, per quanto terribile.

Dunque, se non avete ancora letto la serie, buttatevici a capofitto e vedrete che mi ringrazierete!

Ecco a voi quindi il Verdetto più scontato della storie ahahahah.

Verdetto:

Stupendo! Meraviglioso! Oltre Ogni Previsione!

Et voilà, abbiamo finito anche oggi!

Chiedo perdono per il mio verdetto un pelo basso sul primo libro lol, ma direi che ora mi sono rifatta ahah!

Quindi alla prossima (che sarà molto prima di quanto pensiate)!!

Rainy