Buondì, amici!
Oggi, ringraziando di nuovo la splendida Beatrice per aver organizzato e la CE per la copia omaggio, ci avventuriamo nella seconda parte dell’evento dedicato a N. K. Jemisin. Siamo infatti qui per parlare de Il Portale degli Obelischi, secondo capitolo della trilogia de La Terra Spezzata.
Se non sapete nulla della serie, vi consiglio di recuperare la mia recensione del primo capitolo qui e il blog tour sulla serie svoltosi qualche giorno fa qui.
Trama
La Stagione della fine si fa sempre più buia, mentre la civiltà sprofonda in una notte senza termine. Essun ha trovato un luogo dove rifugiarsi, ma soprattutto ha trovato Alabaster, sorprendentemente ancora vivo; ha inoltre scoperto che è stato lui, ormai in procinto di trasformarsi in pietra, a provocare la frattura nel continente e a scatenare una Stagione che forse non terminerà mai. E ora Alabaster ha una richiesta da farle: deve usare il suo potere per chiamare un obelisco. Agendo così, però, segnerà per sempre il destino del continente Immoto. Nel frattempo, molto lontano, anche Nassun, la figlia perduta di Essun, è forse approdata in un luogo dove sentirsi a casa, dove coltivare la sua straordinaria dote di orogenia, per diventare sempre più potente. Ma anche Nassun dovrà compiere scelte decisive, in grado di mutare il futuro del mondo intero.
Recensione:
Voglio iniziare questa recensione premettendo che questo libro è molto diverso dal primo. Il primo era tutto ambientazione-spiegazioni-personaggi-orrore e serviva al lettore per capire come funzionasse il mondo.
Se avete bisogno di un piccolo promemoria, be’, basta dire che tutto in questo universo fa schifo. Il pianeta è sconquassato da Stagioni, eventi catastrofici che lo rendono invivibile per periodi di lunghezza variabile, e l’umanità non può fare altro che barcamenarsi al meglio che può per sopravvivere. Un ulteriore dettaglio rilevante è che la specie umana non è - appunto - l’unica specie che abita il pianeta, ma, anzi, ci sono altre creature più o meno amichevoli che lottano a loro volta per sopravvivere. Di nuovo, vi rimando alla recensione del capitolo precedente.
// Seguono spoiler del primo libro, handle with care lol //
La terra spezzata era interamente dedicato ad Essun. L’abbiamo conosciuta da bambina, l’abbiamo vista crescere e scoprire di essere diversa, di essere una rogga. L’abbiamo poi seguita da giovane adulta e abbiamo assistito alla formazione del legame con Alabaster, il suo mentore, e sviluppare la propria orogenia diventando sempre più potente. L’abbiamo infine conosciuta al momento più terribile della sua vita, quando si è ritrovata a doversi trasferire e ricominciare tutto da capo sapendo che l’uomo che ama ha assassinato il suo stesso figlio ed è fuggito con la propria figlia, Nassun, voltando le spalle alla povera Essun.
Il primo libro termina con l’arrivo di Essun in una comunità sotterra apparentemente molto ben organizzata e il ricongiungimento con Alabaster ed è proprio da qui che ricomincia il secondo libro.
La differenza sostanziale tra i due libri è che non c’è più tempo per le spiegazioni o per le descrizioni. Il lettore ormai è pienamente immerso nella storia, conosce il mondo, dunque può seguire con molta più facilità i personaggi nella loro lotta quotidiana alla sopravvivenza.
Preparatevi dunque ad un libro pieno di avvenimenti che quasi non lasciano un attimo di respiro. I colpi di scena si susseguono, mentre sempre più dettagli vengono rivelati al lettore.
Ciò che ho apprezzato maggiormente è che l’autrice, dopo aver speso molte pagine nel primo libro per introdurre l’universo, ora finalmente si occupa di cose serie e soddisfa la curiosità dei lettori. La Jemisin infatti introduce magistralmente molti nuovi elementi che spiegano l’origine delle Stagioni, perchè questo mondo sia così inospitale e terribile e mescolando magia, mitologia e scienza costruisce una trama convincente che svela qual è il grande ‘problema’ che Essun dovrà risolvere, la classica quest dell’eroe.
E’ sicuramente un libro migliore del primo, seppur con più punti morti, perchè si intravede davvero il disegno che l’autrice ha per questa storia. Non dico che il primo libro sia inutile, assolutamente no, anche perchè penso che riducendo il numero di informazioni che vengono date al lettore, tutto sarebbe più confuso (è però vero - e ribadisco - che la storia di per sé non è chiarissima, quantomeno nel primo capitolo).
Un altro punto molto interessante è l’introduzione di due nuovi punti di vista e della ricomparsa di nostre vecchie conoscenze. Il primo dei nuovi narratori è Hoa, il Mangiapietra che abbiamo conosciuto come un bambino, ma che sappiamo nascondere molto di più. Il secondo è proprio Nassun, la povera piccola Nassun che nasconde un’orogenia potente come e più di quella della madre. Ella è fuggita insieme al padre e proprio con quest’ultimo dovrà fare i conti, perchè egli aberra tutto ciò che la figlia ha di speciale e non la sostiene né comprende. Per fortuna Nassun troverà qualcun altro - un personaggio a noi piuttosto noto - in grado di insegnarle come sviluppare i suoi molti talenti…
L’ultimo elemento che mi sento di segnalare e che mi ha assolutamente fatto impazzire è il collegamento con il nostro presente. Si capisce che c’è qualcosa che collega il mondo della Quinta Stagione a noi, sia nel linguaggio che i personaggi usano, sia negli oggetti che ogni tanto ritrovano. Questo non riguarda solo l’apparato tecnico-scientifico del romanzo (Essun che definisce una cosa ‘circuito’, ma non sa perchè, né cosa voglia dire quella parola o da dove arrivi…), ma anche l’interessante riflessione sulla differenza tra orogenia e magia, che io avevo dato per sinonimi di scarsa importanza, ma a quanto pare nascondono più di un mistero. Le domande che il lettore è portato a porsi sono quindi molte: in che anno siamo, perchè il mondo è così, cosa è successo, cosa ha originato le Stagioni, perché si chiama ‘orogenia’ e non ‘magia’ se sono sinonimi?
In definitiva, questo secondo libro è decisamente migliore del primo per i molteplici punti di vista, per il dipanarsi della trama, per l’introduzione di nuove tematiche…
Non c’è lo stesso livello di orrore, shock e disperazione de La Terra Spezzata e questo secondo me è un peccato, perchè era uno degli elementi più riusciti. Non fraintendetemi, ci sono lacrime e violenza a bizzeffe: non dimentichiamo in che cavolo di mondo ci troviamo - non uno gentile!
Se avete ormai iniziato la serie, non potete perdervelo.
Se non avete ancora iniziato la serie, non potete perdervela LOL.
A presto, amici, vi lascio le altre tappe e un grazie gigante a Bea e alla CE!
Rainy
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Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :3 Lasciatemi un commentino se vi va!