15 febbraio 2016

L'ultimo Elfo - Silvana De Mari




Salve a tutti, creature del mondo libresco.
Mentre stavo cercando un'ispirazione per qualche nuovo post, mi sono accorta che la soluzione era davanti al mio naso.

Vi presento così una serie di tre post su quella che chiamo "la collana degli Ultimi" della bravissima Silvana De Mari.

La serie è composta da :
1. L'ultimo Elfo (2004)
2. L'ultimo Orco (2005)
3. Gli ultimi incantesimi (2008)

Iniziamo - ovviamente - dal primo.


Trama:



Dopo essere scampato ad un disastroso diluvio che ha distrutto il suo paese Yorsh, un piccolo elfo ingenuo e indifeso, si ritrova a vagare solo in luoghi sconosciuti.
Si accorgerà ben presto di avere sulle spalle un peso enorme: è l'ultimo degli elfi, e dopo di lui la stirpe si estinguerà.
 Lungo il cammino fa conoscenza con due umani, che superando la naturale avversione degli uomini nei confronti degli elfi, proseguono il viaggio con lui. Giunti alla città di Daligar, però, i tre vengono imprigionati per ordine del tirannico "Giudiceamministratoredelegato", e condannati a morte. Un'antica profezia però dice che l'ultimo elfo e l'ultimo drago sono destinati ad incontrarsi, e a dare un futuro migliore al mondo: dopo una fuga rocambolesca Yorsh raggiunge il rifugio di un vecchio drago, che porta in grembo l'ultimo della specie. L'elfo rimarrà lì a studiare per anni nell'immensa biblioteca, poi, adolescente, a far da maestro al cucciolo di drago, per poi tentare insieme di restituire la libertà agli uomini.




Inizio la recensione con una piccola premessa: so molto bene che, pur essendo un fantasy (e quindi fruibile da lettori di tutte le età) questo libro ha un linguaggio piuttosto semplice e potrebbe quasi sembrare infantile, non reggendo forse il confronto con Percy Jackson (ad esempio), che pure ha uno stile molto informale.

Non è per questo che ho scelto il libro e a mio parere resta comunque tra i migliori fantasy che abbia letto, quindi spero che la semplicità linguistica non sia fonte di pregiudizi.

Ma bando alle ciance, partiamo con i 5 motivi per cui questo libro è magico:

1. Game of Thrones? Fatti da parte!

Eh sì, chi non conosce questa popolarissima serie televisiva? Anche per chi, come me, non la segue, è chiaro che si tratti di una serie ambientata in una terra lontana in un periodo indefinito del Medioevo.

Lo stesso avviene in questo libro: siamo in terre immaginarie dai nomi vagamente nordici,  la miseria dei poveri e la crudeltà dei potenti sono i motori principali di tutto ciò che accade, e sin dalle prime pagine si respira il disagio di chi vive in condizioni disperate, facendo immergere completamente il lettore nella realtà del libro.

"Prima che il Giudice amministratore di Daligar e contrade limitrofe arrivasse a riorganizzare la
vita a tutti, secondo i curiosi schemi della sua Giustizia e Amore per la contea, era difficile avere
seriamente fame in una terra che grondava frutteti, dove gli orti si alternavano alle vigne e le
vacche riempivano i prati insieme ai fiori. Nemmeno durante le Grandi Pioggie, i cupi anni del
buio, la carestia aveva toccato la contea. Adesso era la quotidianità, la normalità, la regola. Carri
e carri di grano e frutta lasciavano tutte le estati le campagne e si avviavano verso la città di
Daligar, dove forse ci lastricavano le strade, perché non era umanamente possibile che tutta
quella roba riuscissero a mangiarsela."




2. Elfi, Draghi e Rock 'n' Roll

Sono una di quelle persone che rizza le antenne non appena sente nominare creature magiche, incantesimi e magie, come potevo quindi non adorare questo libro?
Reduce da Harry Potter e Il Signore degli Anelli, troviamo gli elementi e le relazioni di questi due colossi in un prodotto tutto italiano: gli Elfi e gli Umani hanno ancora una volta un rapporto difficile, e ancora diverso; la magia è scomparsa, ma c'era, era buona, eppure nessuno sembra ricordarsene.

Tra tutti gli echi di un mondo meraviglioso e ormai passato, il piccolo Yorsh capirà ed accetterà il suo destino grazie ad una banale e scontrosa coppia, con cui si troverà a viaggiare quasi per sbaglio e di certo non voluto, rendendo forse ancora più speciale il suo futuro.



3. Un romanzo di formazione

Di libri più o meno famosi con profezie e prescelti è pieno il mondo, e anche questo non fa eccezione: il protagonista è debole, apparentemente insignificante, e non potrebbe neanche immaginare perché sia proprio lui a dover compiere imprese eroiche e luminose.
Eppure, dalle prime pagine del libro si assiste ad una continua e costante evoluzione del personaggio: passiamo ad un giovane sprovveduto dell'inizio ad un vecchio maestro, che dovrà insegnare all'ultimo drago i fatti della vita.

E con il personaggio cambia anche la visione del mondo che lui ci dà, facendoci davvero capire la sua evoluzione.

"Quando i disastri incombono uno non ha tempo di pensare a quanto é triste o disperato, e quindi smette di esserlo."


4. Una bella favola

Al di là di tutto, la trama in sé è affascinante perché senza tempo: un giovane che deve superare delle prova, incontra aiutanti che sembrano inizialmente cattivi, cade in trappole di falsi amici, conosce le ingiustizie del mondo e, alla fine, raggiunge il suo scopo e compie il suo destino.

Uno schema narrativo ricorrente, tipico delle fiabe di tutti i tempi e luoghi, ma non per questo meno intrigante.



5. Ne uccide più la lingua ...

Il libro è cosparso di sottile ironia: Yorsh si fa portavoce di tutte le critiche che possono essere mosse all'umanità, critiche sempre attuali.
Vede con i suoi occhi e prova con la sua pelle l'ingiustizia dei cattivi, conosce i vizi (ma anche le virtù) e da osservatore esterno riesce a cogliere tutte quelle piccole cose che altrimenti rimarrebbero trascurate.

C’erano già state persecuzioni nei secoli passati. Micidiali persecuzioni. L’ultima volta li stavano solo spostando da un posto all’altro o, perlomeno, questa era stata la loro impressione"

E, come qualcuno più autorevole di me ha detto, anche i tedeschi negli anni '30-'40 stavano solo spostando persone da un posto all'altro.

Temo di non essere riuscita, con i miei toni molto informali, a rendere bene l'idea di quanto potente questo libretto di 300 pagine sia; lo è, tutti i libri di questa saga lo sono.
Sono crudi, anche, abbiamo spesso a che fare con torture, morte, esecuzioni capitali, maltrattamenti e miseria totale.
Gli Ultimi Incantesimi è a mio parere il più forte dei tre sotto questo punto di vista, perché è il più polemico, pur non ponendosi come tale, e leggendo le gesta di Orchi e principesse non si può non notare quanto la storia, anche se inventata, si ripeta.
E sempre si ripeterà.


*****

Piccolo avviso prima di lasciarvi: abbiate pazienza per gli altri due libri, dovrò rileggermi parecchi capitoli in quanto è passato un po' di tempo da quando li ho riletti, ed essendo mattoni da settecento pagine e avendo io anche la scuola, ci metterò un po'. Mi dispiace, ma non escludo nel frattempo di poter postare finalmente la recensione di "The Song of Achilles".

Vi lascio dunque con un'ultima recensione, noi ci risentiamo tra un po' spero.
#Craggy

"Sua nonna diceva che se sognavi abbastanza forte le cose diventavano vere. Ma la nonna non riusciva più a sognare. Un giorno la mamma era andata nel posto da cui non si ritorna, e la nonna non era più riuscita a sognare nulla. E lui era troppo piccolo per sognare. O forse no.
 Il piccolo elfo chiuse gli occhi per qualche secondo e sognò più forte che poteva. Sentì sulla pelle la sensazione dell'asciutto, di un fuoco acceso. Sentì i piedi che gli si scaldavano. Qualcosa da mangiare. Il piccolo elfo riaprì gli occhi. I piedi gli sembrarono ancora più gelidi e lo stomaco ancora più vuoto. Non aveva sognato abbastanza forte."

4 commenti:

  1. Della De Mari ho letto solo il prequel di 'Hania'. Il suo stile non mi aveva particolarmente colpita, però in molti mi hanno detto di leggere quest'altra sua serie!!

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    1. Non posso darti un giudizio su Hania, in quanto non l'ho letto, ma questa serie è davvero ben scritta!
      Se ti va di leggere il primo libro, è relativamente corto e quindi nel caso non ti piacesse avresti modo di finirlo comunque; se invece ti appassionerà, arò raggiunto il mio obiettivo ^^
      Fammi sapere!
      -Craggy

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  2. Di questa autrice ho letto i primi due libri della serie "Hania" (cioè... il prequel e il primo libro... vabè, sono comunque due libri u.u) e devo dire che mi è piaciuta un sacco! Forse dovrei provare anche quest'altra serie...

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    1. Ti consiglio assolutamente di iniziare la serie degli Ultimi!
      Io l'ho trovata molto affascinante, e se già ti era piaciuto Hania (che però io non ho letto, mi spiace ^^") allora dovrebbe farti piacere ritrovare la De Mari.
      In ogni caso, se deciderai di leggere L'ultimo Elfo, dammi un tuo parere!
      -Craggy

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