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1 agosto 2021

Review Party: 'Ready Player Two' - Ernest Cline



Buongiornissimo amici, 

benvenuti alla seconda parte di questo evento dedicato all’iconica duologia di Ready Player One firmata dal caro Ernest Cline.


Come sapete se avete letto la mia precedente review, Ready Player One è una storia molto cara al mio cuore e al mio background da fan del mondo videoludico. Non potevo dunque esimermi dal leggere il sequel! Sarà stato piacevole come per il primo? Spoiler: no.


Inutile precisare, però, che andremo con ordine. Grazie alla CE Mondadori per la copia digitale.


Trama



Pochi giorni dopo aver vinto la gara voluta da James Halliday, il fondatore di OASIS, Wade Watts fa una scoperta che potrebbe trasformare radicalmente l’esistenza di tutti.

Nascosto in uno dei caveau di Halliday, e che attende solo di essere trovato dal suo erede, c’è un dispositivo tecnologico che, ancora una volta, potrebbe cambiare il mondo, rendendo OASIS mille volte più straordinario (e in grado di generare una dipendenza ben maggiore) di quanto lo stesso Wade possa aver mai sognato.

Ben presto arrivano però anche un nuovo indovinello, una nuova missione – un ultimo Easter egg di Halliday, che potrebbe condurre a un non meglio precisato premio – e un inaspettato nuovo rivale, incredibilmente potente e pericoloso. Uno che, per ottenere ciò che vuole, sarebbe disposto a uccidere milioni di individui.

Affettuosamente nostalgico, sfrenatamente originale come solo Ernest Cline poteva immaginarlo, Ready Player Two ci trascina in una nuova avventura ricca di azione, fantasia e divertimento all’interno del suo amatissimo universo virtuale, proiettandoci così, ancora una volta in modo spettacolare, nel futuro.



Recensione


Questo libro è un po’ un disastro, non c’è bisogno di girarci intorno. Molto probabilmente qualcuno (immagino vicino a Steven Spielberg) ha chiamato Ernest chiedendogli di scrivere un secondo libro così che si potesse fare un secondo film in un futuro non troppo lontano. Ernest non aveva granché voglia, dunque ha riciclato quello che secondo lui ha funzionato meglio nel primo e l’ha rimescolato un po’ per buttarlo nel secondo, aggiungendo ogni tipo di spiegazione necessaria a dare ai lettori l’impressione di non aver mai lasciato questo mondo e riempire così il buco tra la fine del primo libro e l’inizio del secondo. Purtroppo è chiaramente un’operazione fatta per soldi e non per passione.


Abbiamo lasciato il primo tra stelle e arcobaleni e sebbene alcune tematiche fossero un po’ deboline e trattate un po’ alla leggera tutto sommato funzionava. Questo secondo libro prende il meglio e il peggio di Ready Player One (la caccia al tesoro, il nozionismo, la storia d’amore a caso, il ruolo di puro svago di OASIS) e tenta di riproporlo ai lettori mischiandolo con altre nuove tematiche. Il problema è che il meglio di RP1 ormai non è più nuovo quindi non è più nemmeno così eccitante e il le nuove tematiche aggiunte sono per certi versi problematiche. Onestamente, in effetti, mi chiedo con che coraggio si sia potuto pensare che una storia scritta con così poco sforzo e così poca passione potesse soddisfare le aspettative.



I problemi di questo sequel sono riconducibili a:


01. Wade


Il protagonista è diventato miliardario, okay, ma ha anche guadagnato in petulanza e ingenuità. A lui sono affidate alcune delle scelte più importanti del libro e se è vero che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, allora Wade non si merita tutto il denaro che ha. E’ diventato ingenuo, sconsiderato, menefreghista, superficiale e si è montato la testa. Non pensa all’implicazione delle proprie azioni e da vero privilegiato egoista non si rende conto che le sue risorse potrebbero davvero fare una differenza sostanziale nel mondo e per centinaia di migliaia di persone senza impoverirlo minimamente. Per altro, essendo lui stato uno di quei ragazzini poveri che trovavano in OASIS l’unica fonte di svago, ci si aspetterebbe che il suo impegno per salvare altre persone come lui dalla povertà fosse quintuplicato…


Come se non bastasse, Wade assume quell’atteggiamento da ragazzino viziato che siccome ha tutti quei soldi si erge al di sopra di tutto e tutti anche della legge. Più volte nel libro, infatti, non esita a infrangere la privacy dei giocatori di OASIS e tot leggi federali per i suoi scopi o per soddisfare la sua curiosità, giustificandosi con un “solo questa volta dai” o “perché si, il fine giustifica i mezzi”. Poi quando le conseguenze di queste azioni discutibili diventano palesi si stupisce che la gente reagisca in malo modo…


02. Trama


Troppo affrettata, troppo approssimativa, compressa in tempi assolutamente irrealistici. Vi basti pensare che la quest del primo libro dura mille volte più di quella del secondo libro e si stava parlando di 3 chiavi e 3 porte, mentre qui si parla di 7 schegge, quindi quasi comparabile.

Ma c’è di più: la prima scheggia - sempre parte di una nuova mirabolante caccia al tesoro indotta da Halliday - viene recuperata in 3 anni, le altre 6 in 12 ore. Come? Perché c’è sempre qualcuno che molto convenientemente è un esperto del riferimento culturale degli anni ’80 che serve sapere a menadito per poter recuperare l’indizio. Molto comodo, già.


28 luglio 2021

Review Party: 'Ready Player One' - Ernest Cline



Buongiorno, amici e… Benvenuti ad una recensione che francamente ho sempre temuto di scrivere.


L’occasione è grazie alla CE Mondadori che ringrazio e alle mie splendide colleghe l’arrivo in Italia di Ready Player Two, seguito del celebre Ready Player One (RPO per brevità).


RPO è un libro che per tanti lettori ha un posto davvero speciale nel cuore, anche per la sua storia editoriale travagliata (per dire, io ho un’edizione ISBN - CE ormai fallita - del 2011 acquistata su Ebay sotto consiglio di non so chi ben prima che Spielberg ne facesse una trasposizione e Cline decidesse di scrivere un sequel), e io sono una di essi. Quindi scrivere questa recensione è difficile, perché non è la mia prima rilettura e perché la storia è inevitabilmente speciale, per me come per tanti altri.


Quando quindi è stata annunciata la traduzione del secondo capitolo da mamma Mondadori, beh, dire che ho fatto un salto sulla sedia è dire poco e quindi eccoci qui, alla prima tappa dell’evento dedicato alla duologia. Carissimi, benvenuti, e spero per molti bentornati, su Ready Player One.


Trama


 

Il mondo è un brutto posto. Wade ha diciotto anni e trascorre le sue giornate in un universo virtuale chiamato OASIS, dove si fa amicizia, ci si innamora, si fa ciò che ormai è impossibile fare nel mondo reale, oppresso da guerre e carestie. Ma un giorno James Halliday, geniale creatore di OASIS, muore senza eredi. L'unico modo per salvare OASIS da una spietata multinazionale è metterlo in palio tra i suoi abitanti: a ereditarlo sarà il vincitore della più incredibile gara mai immaginata. Wade risolve quasi per caso il primo enigma, diventando di colpo, insieme ad alcuni amici, l'unica speranza dell'umanità. Sarà solo la prima di tante prove: recitare a memoria le battute di Wargames, penetrare nella Tyrell Corporation di Blade Runner, giocare la partita perfetta a Pac-Man, sfidare giganteschi robot giapponesi e così via, in una rassegna di missioni di ogni tipo, ambientate nell'immaginario pop degli anni '80, a cui OASIS è ispirato.





Recensione


Molte meno persone di quanto vorrei sono familiari con il mondo di Ready Player One e credo che oltre all’essere un grande storia di avventura videoludica, il libro possa essere definito un’ode e una profonda dichiarazione d’amore al mondo dei primi videogiochi, alla genesi della cultura videoludica e alla cultura pop degli anni ’80 e ’90.


Il contesto, se siete familiari con il mondo dei MMORPG - videogiochi di ruolo immensi rivolti ad un pubblico di massa che si giocano online - e dei film, libri e anime a loro dedicati, immaginate Ready Player One come Sword Art Online. Nel mondo di RPO, povertà, inquinamento climatico, disuguaglianza dilagano e l’unica fonte di svago per la stragrande maggioranza della popolazione è OASIS, un colossale MMORPG che mischia elementi di fantasy, fantascienza, cinema e musica dove ogni giocatore può essenzialmente fare quello che vuole ed essere chi vuole.


Il nostro protagonista, Wade, è un appassionato di videogiochi e ricorre spesso ad OASIS come fonte di svago dalla sua vita in un sobborgo americano estremamente povero e da vero fan di Halliday, creatore di OASIS, si lancia nella caccia al tesoro indetta da Halliday per trovare un Easter Egg nascosto proprio dentro OASIS dal suo fondatore.



La storia di Wade è una storia che parla al cuore di ogni appassionati di videogiochi e di ogni bambino che sia cresciuto negli anni ’80/’90. I riferimenti culturali sono numerosissimi, i rimandi a serie tv e film di quel periodo innumerevoli ed è impossibile non sorridere nostalgici leggendo certe citazioni. Se la cultura pop è la vostra cultura, se anche voi siete giocatori o ex giocatori o semplicemente siete familiari con quel mondo e vi siete legati, non potete assolutamente perdervi questo libro, perché parlerà direttamente alla vostra infanzia.


4 giugno 2019

Recensione: 'Armada' - Ernest Cline

Buongiorno a tutti!
Come ben sapete ya girl sta leggendo a tutto andare in questi giorni, dunque oggi vi propongo la recensione dell’ultimo libro che ho finito qualche giorno fa ^^

Si tratta di un libro di un autore a me familiare, ma di cui dubito di avervi parlato molto spesso qui sul blog. Mi riferisco a Ernest Cline, autore del pluripremiato Ready Player One.

Forse non tutti sanno che Cline si è cimentato in un secondo libro (che sappiamo tutti essere sempre il più difficile) che è proprio quello di cui vi parlerò oggi!

Signore e signori, benvenuti su Armada.

Trama

Zack Lightman è un sognatore. Sogna un mondo simile ai film di fantascienza e ai videogiochi che da sempre sono la sua più grande passione. Fantastica del cataclismico evento che un giorno giungerà a frantumare il monotono tran tran della sua esistenza senza qualità. Dopotutto, sognare non ha mai fatto male a nessuno, specie quando il mondo reale si incarica di ricordarti a ogni passo quanto improbabile sia, per un ragazzo smanettone e pieno di rabbia, ritrovarsi a vestire i panni del Prescelto, dell’Eroe Destinato a Salvare l’Umanità. Ma poi Zack vede il disco volante. Quel che è peggio, la strana navicella pare uscita direttamente dal videogioco su cui Zack trascorre le notti: il popolarissimo simulatore di volo Armada in cui i giocatori sono chiamati a difendere la Terra da una devastante invasione aliena. No, Zack non ha perso la testa: per quanto assurdo possa sembrare, quello che vede è pura realtà, e le sue capacità di gamer con pochi confronti si riveleranno presto essenziali nella corsa globale per scongiurare la fine del mondo. Finalmente, l’epica occasione che aspettava è arrivata. Ma in mezzo al terrore e all’euforia della sua missione, Zack non può fare a meno di ripensare alle storie fantascientifiche che ha amato di più. E di chiedersi se lo scenario in cui si ritrova proiettato non nasconda una realtà persino più inquietante e inattesa di quello che appare. Con Armada Ernest Cline gioca con le convenzioni della fantascienza per sublimarle e sovvertirle allo stesso tempo. Confezionando un thriller incalzante, intriso di quel gusto enciclopedico per la cultura pop che ha contribuito a fare di Ready Player One un fenomeno mondiale.

La Copertina Originale è uguale ed è uno stand-alone, quindi andiamo diretti alla... 


Recensione:

Come ho detto prima e come ci tengo a ripetere: il secondo libro è sempre il più difficile e anche in questo caso la regola è valida. Il motivo ovviamente è che se il primo libro ha molto successo, i lettori hanno certe aspettative, andando ad affrontare il secondo, anche se sono scollegati dal punto di vista della trama.

Così ero io e questo, purtroppo, mi ha causato una forte delusione leggendo Armada.