20 aprile 2015

World is a weird place #2.2



Sembra che io sia destinata a spuntare fuori dal nulla solo dopo le feste.
Devo considerarmi fortunata se la carissima Rainy non ha già provveduto a buttarmi fuori a calci, sono davvero una pessima blogger.
Ma non siamo qui a parlare di me.

E' un uccello?
E Batman?
E' una confezione da tre chili di Nutella?

Ma no! E' il terzo (ed ultimo) post sulla Dramione!

*stappa lo Champagne. Analcolico ovviamente, perché l'alcol fa male*

Bene, abbiamo esaminato due dei filoni principali di questo pairing, ed il riassunto è: tanto sesso e poco arrosto.

Per chiudere in bellezza, vediamo di sfottere quelli che sfottono, e quindi, signore e signori, ecco a voi ...


LE PARODIE DELLA DRAMIONE 
 [Ovvero come ricevere recensioni facili]
*via con i numeri!*

1. Il troppo stroppia.
Non ho idea se questo detto sia valido per tutta l'Italia, ma da dove vengo io sta a significare che ... beh ... troppo di una cosa è Male. Molto Male.
Chi, leggendo un libro oppure guardando la Tv, non ha mai pensato "Sì, certo, come se questo potesse accadere veramente".
E' normale, rientra nella capacità critica che ognuno di noi ha.
Io sono una fan sfegatata di Merlin, ma tanto tanto sfegatata, eppure sono la prima a riconoscere che a volte le cose capitano perché serve alla trama, rischiando a volte la forzatura.
Ma in che modo ciò si lega al tema di questo post?
Ci arriviamo subito, seguite questo ragionamento:
 ridere è una cosa bella, che ci fa sentire bene.
Quindi più ridiamo più dovremmo sentirci bene, vero?
SBAGLIATO.
Una battuta è bella perché arriva a sorpresa, ma se ripeti la stessa barzelletta per trenta volta passi da "Tizio Simpatico" a "Tizio Strano e Fastidioso".
Lo stesso vale per le Dramione.
Ormai è molto difficile trovarne una che faccia davvero ridere, in quanto sembrano tutte copie: stessi argomenti, stesse situazioni, stessi commenti sugli stessi cliché.
Si arriva al punto da fare parodie delle parodie.
Ed è per questo che non sono una grande appassionata di questo genere: non perché lo reputi "offensivo" nei confronti di una cosa che a me piace, ma perché mi annoia.
2. I Fantastici Quattro.
Ricolleghiamoci al punto precedente.
Se aprite una parodia qualsiasi, e leggete una riga a caso, al 99.98% troverete una tra le seguenti situazioni:
- Riflessioni sulle scene a rating M.
- Riflessioni sull'inutilità di Harry e Ron.
- Riflessioni sull'assenza di Voldemort.
- Riflessioni sulle tendenze libertine di Ginny.
Non sto scherzando, sono tutte -tutte- così.
Capite che allora diventa difficile godersi una bella storia, se tanto ne hai già lette otto uguali.
Volete confutarle? Ecco qui:
- Riflettete tutto il tempo che volete, non ne verrete a capo. Le scene rosse piacciono, così nelle Dramione, nelle Drarry (lo Slash fa coooosììì figo), nel fandom degli One Direction e probabilmente, se cercate a fondo, anche in quello dei Teletubbies.
Io evito le ff con il rating rosso perchè, oltre al fatto che non sono effettivamente maggiorenne ed Efp è piuttosto severo al riguardo, non mi piace il genere.
Fine.
Basta.
- Chiunque abbia letto HP sa che il protagonista è Harry (you don't say?)
Seppure sia scritto in terza persona, è chiaro che il POV (Point Of View, se a qualcuno interessasse. Che si scrive così, non POW e nemmeno POVS) sia quello di Harry.
Andiamo, nei primi libri non è che ci sia un ritratto psicologico dettagliato di Hermione, Ron o Seamus.
Per questo esistono le fanfiction.
Se la protagonista della storia è Hermione, ci sta che gli altri due facciano da co-protagonosti.
-Omg, uno scrive una storia e non ci mette Voldy.
Che peccato ... che non sia vero.
La maggior parte delle ff si basa appunto sul dilemma di Draco, diviso tra il timore dell'Oscuro e l'amore per Herm.
Se altre persone - me, ad esempio - decidono di fare una specie di AU in cui la storia non si basa sul conflitto, così sia.
Ma tra i tanti difetti che una storia può avere, questo non mi sembra rientrare nella categoria.
-Ginny è così. Ha svariati fidanzati.
Ben per lei.
Ma descriverla come una ragazza allegra/ socievole/ espansiva e renderla una * città che venne conquistata grazie ad un cavallo di legno * sono due cose diverse.
3.  Ron mangia.

Punto centrale nelle parodia è il fatto che, secondo le autrici eh, Ron venga dipinto come il tipo che mangia sempre.
Ora, credo sia chiara la mia non-passione per questo personaggio, ma vorrei fare una domanda.
Quante cose utili fa Ron nei primi cinque libri?

Prendetevi tutto il tempo che volete.

E con questo siamo giunti al termine del nostro magico viaggio insieme.
Vi chiederete, credo, a cosa tutto ciò ci abbia portato.

Vedete, sono su Efp da più di due anni, e ho passato tutte le fasi da fangirl.
So quanto possa essere frustrante per un'autrice alle prime armi veder stroncato il primo tentativo di scrittura, e vi parla una a cui hanno cancellato la prima ff perché diciamocelo, era davvero pessima.

Ma nonostante ciò, credo nella meritocrazia: non sono particolarmente a mio agio con il fatto che le storie raccomandate nella sezione Harry Potter, per quanto riguarda il pairing DH, siano tutte a rating rosso.

E' davvero questo ciò che il pubblico vuole?
A quanto pare sì.
E io continuerò a rifiutarmi di inserire scene rosse a caso.
Riceverò poche recensioni? Me ne farò una ragione.

E su questa nota poetica, vi saluto, miei bellissimi vasetti di yogurt alla cannella.

Ci vediamo presto, ma stavolta con una recensione di n film.
BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH.

Kisses :3
Craggy

(Avete visto quanto è phaigo ora il blog? Tutto merito di Rainy)


11 aprile 2015

Recensione Girl Online - Zoe Sugg

Buongiorno a tutti, miei cari c:
Come sapete il mio fandom comprende serie tv, libri, manga e... Youtubers. 

Spesso questi ultimi riescono ad avere così successo da potersi permettere di lasciare momentaneamente la piattaforma del Tubo e sbarcare in altri mondi, quali cinematografico (vedi Favij per citare un italiano) o letterario ed è proprio di questo che stiamo parlando: il libro di una youtuber.

Girl Online, nello specifico, di Zoe Sugg alias Zoella.



IL PUNTO SULL'AUTRICE
Ma chi è Zoella? E' una giovane ragazza inglese che da quando ha iniziato il suo percorso su youtube - con un canale di fashion & beauty - è riuscita ad avere un grandissimo successo (si parla di oltre 7 milioni di iscritti su Youtube e oltre 3 milioni di followers su Twitter) affermandosi come autorità nel campo del teen-style :3 
Ha inoltre pubblicato il suo primo libro (a Novembre 2015 uscirà il seguito) e una linea di make-up.




TRAMA (spoiler-free)
Penny, una giovane ragazza di Brighton, Inghilterra, che dirige un blog sulla sua vita quotidiana firmandosi Girl Online vive una vita difficile con falsi amici, compagni di classe antipatici, l'incapacità di dire di no alla sua odiosa ex-migliore amica e attacchi di panico post-traumatici causati da un incidente avuto tempo prima. Quando le cose si volgono al peggio e le rimangono solo il suo migliore amico Elliot e la sua famiglia a fianco, è obbligata ad andare a New York per accompagnare i suoi genitori, direttori di un'agenzia matrimoniale, a finire un importantissimo lavoro. E' proprio lì che conoscerà Noah, un fantastico ragazzo che sembra capirla meglio di chiunque e superare tutti i pregiudizi che la circondano in Inghilterra. 
Noah, però, ha un segreto e questo minaccerà di rovinare per sempre il loro rapporto, la reputazione di Penny e la sua amicizia con Elliot.


RECENSIONE
Prendendo in mano questo libro dall'adorabile copertina ero molto prevenuta, lo ammetto: non mi aspettavo chissà cosa e sono già capitati casi di persone che si siano lanciate in altri campi rispetto a quello per cui sono diventate famose mettendo a segno dei veri e proprio flop e pensavo che questo fosse uno di quelli.
E' un libro giovanile, moderno (vedi la presenza di slang sia inglese sia americano o di messaggi disegnati come se fossero visualizzati sul telefono in adorabili nuvolette) e scritto in un inglese semplice (è già uscito in italiano, però).
Mi sono dovuta ricredere: è un libro carino, perfetto per chi è in cerca di una storia semplice e tenera, con i prevedibili colpi di scena dovuti al fraintendimento e l'immancabile lieto fine.

E' ovviamente diviso nella parte in cui "va tutto bene" e nella parte in cui "va tutto male" prima del ricomponimento finale. La seconda parte è un po' troppo affrettata, secondo me, ma comunque godibile, mentre la prima è tenera e carina. 

Nel libro si seguono tre filoni principali: la storia di Penny, la mini-storia di Elliot (raccontata dal punto di vista di Penny, ovviamente) e si possono leggere alcuni post che la nostra protagonista pubblica sul suo blog con i relativi commenti a volte riportati. 

Il libro fa riflettere sulle tematiche dell'amicizia, dell'amore a prima vista (e per questo quello con Noah è leggermente superficiale, ma che ci volete fare? Che colpo di fulmine sia!) e dell'ambiguità di Internet, strumento utilissimo a Penny per sfogarsi e trovare conforto in persone come lei, ma che le si ritorcerà contro alla fine del libro.

Che altro dire, una lettura tranquilla da sabato sera (con cioccolata calda e copertina, eh!), adatta a tutte le età e pervasa da quell'aria tutta cuoricini che le più romantiche sicuramente apprezzeranno, mentre le più realiste osserveranno compiaciute gli sviluppi della trama dal punto di rottura dell'idillio in poi.

Mi è piaciuto, insomma, ma non è chissà che cosa, ne. Carino, comunque.

Grazie per la lettura :3,
#Rainy

8 aprile 2015

Le regole del delitto perfetto


Ehi tu! Si, proprio tu che stai leggendo!
Sei appassionato di legal-thriller, legge o fiction su tribunali & affini con sottofondi dark? Allora questo è il post che fa per te *-*


Buongiorno miei cari, piccoli e teneri lettori,
avete passato una buona Pasqua/Pasquetta/Rimpinzata-Generale? Bene :3

Oggi vorrei parlarvi di uno dei fulcri della mia vita: le serie tv (potrebbe anche nascerci una piccola serie, chi lo sa, eheh) :3

In particolare vi parlerò di una fantastica serie da poco approdata su Fox (reperibile tranquillamente in streaming) ossia Le regole del delitto perfetto (How to get away with murder in lingua originale).

Serie tv che attualmente conta 15 episodi di 40' l'uno, ma riprenderà a breve c:


Dunque, si parla di un gruppo di studenti universitari della facoltà di legge che competono per entrare nelle grazie e lavorare per il loro insegnante nonché avvocato di grande successo Annalise Keating. I 5 migliori entreranno nel suo studio per fare esperienza nel settore e in particolare il migliore del corso otterrà un trofeo che gli permetterà di saltare un qualsiasi esame a sua scelta nel corso dell'anno scolastico.

Questi 5 studenti scelti da Annalise sono proprio i nostri protagonisti di cui seguiamo le trame :3. 

Ogni personaggio è ben caratterizzato e seppure la figura di Wes (uno dei 5) prevalga sugli altri in quanto a importanza nella storia, si seguono le vicende di tutti durante gli episodi.

Il filone narrativo principale è uno solo: indagare sulla scomparsa di una studentessa della loro stessa università, Lila Stangard. Le indagini sul suo conto si faranno sempre più difficili e impegnative fino alla tragica scoperta del cadavere di Lila in un serbatoio d'acqua sul tetto della sua confraternita studentesca, la Kappa Kappa Theta. Le indagini proseguiranno rivelando oscuri segreti e trame riguardanti da vicino i nostri protagonisti, soprattutto Annalise Keating e la vicina di casa di Wes, Rebecca Sutter, accusata dell'omicidio di Lila.


Cast della serie (in primo piano: Annalise Keating)
A condire questo filone principale ci sono, quasi per ogni episodio, processi diversi a cui dovrà partecipare Annalise in quanto avvocato, difendendo clienti sempre diversi e svelando via via i trucchi per diventare un avvocato di successo, abbondanti scene di sesso (mai davvero crudo, intendiamoci), storie d'amore e tradimenti fino all'apoteosi del dramma, dopo il quale i nostri protagonisti si troveranno a condividere un oscuro segreto.

Questa serie piace non solo per la trama ricca di colpi di scena (e ommioddio l'ultima puntata, la 1x15 - ancora inedita in Italia, ti uccide negli ultimi 2 minuti talmente è scioccate. Scioc-can-te.), ma anche perchè lancia l'interessante spunto di riflessione del conflitto tra il bene e il male in un'aula di tribunale, perchè come dirà la stessa Annalise nel corso della serie (cito non letteralmente, prendetelo come un succo delle sue numerose riflessioni):

"In tribunale non esiste la verità. Esiste solo la vostra storia e quella del vostro oppositore e vince chi la sa raccontare meglio."

Concludo dicendo che per le più emotive non mancheranno di certo momenti di commozione, spavento, trauma e feels isterici (soprattutto l'ultima - damn - puntata, fidatevi)
Una serie consigliata, dunque :3

Fatemi sapere cosa ne pensate,
#Rainy