10 luglio 2020

Review Party: Crescent City. Casa di Terra e Sangue - Sarah J. Maas



Buondì, amici.
Questo post sarà già abbastanza lungo così, quindi non perdiamo tempo.

Doverosi ringraziamenti alla CE Oscar Vault e all'organizzatrice dell'evento Beatrice, naturalmente. 

Per il resto, let's go perchè abbiamo tanto da dire.


Trama


Ventitré anni, mezza Fae e mezza umana, Bryce Quinlan ha una vita perfetta: di giorno lavora in una galleria d’arte e di notte passa da una festa all’altra, senza problemi e senza preoccupazioni. Quando però una brutale strage scuote profondamente Crescent City, la città in cui vive, e Bryce perde una persona a lei molto cara, il suo mondo crolla in mille pezzi lasciandola disperata, ferita e molto sola. Adesso non cerca più il divertimento, ma un oblio in grado di farle dimenticare i terribili fatti che hanno cambiato la sua vita per sempre. Due anni dopo l’imputato è finalmente dietro le sbarre ma, tutt’a un tratto, i crimini ricominciano e Bryce è decisa a fare tutto il possibile per vendicare quelle morti. Ad affiancarla nelle indagini arriva Hunt Athalar, un famoso angelo caduto, prigioniero degli arcangeli che lui stesso aveva tentato di detronizzare. Le sue grandi capacità e la sua forza incredibile sono utilizzate all’unico scopo di eliminare i nemici del suo capo. Quando però si scatena il caos in città, Hunt riceve una proposta irrinunciabile: aiutare Bryce a trovare l’assassino e riconquistare, in cambio, la sua libertà.


Quando Bryce e Hunt cominciano a scavare in profondità nel ventre di Crescent City, scoprono un potere terrificante e oscuro che minaccia tutto e tutti, e vengono travolti da una passione irrefrenabile, che potrebbe renderli entrambi liberi, se solo lo volessero.


Il dolore della perdita, il prezzo della libertà e il potere dell’amore sono i temi principali de La casa di terra e sangue, il primo imperdibile romanzo della nuova serie fantasy di Sarah J. Maas, che mescola egregiamente personaggi indimenticabili, romanticismo e una suspense che tiene il lettore incollato alla pagina fino alla fine.



Recensione: 


Signore e signori, aiuto. Allacciate le cinture e preparatevi un the, perché dobbiamo discutere - e urlare - in lungo e in largo. *Spiriti di Ilenia Zodiaco e Miss Nerily, venite a me*


Questo libro è semplicemente un casino con molti aspetti negativi e qualche aspetto positivo. Prima di iniziare vi do linee guida sulla storia, altrimenti non ci capiamo. 

In questo mondo ci sono tutte le creature magiche dell’universo. Così tante che Shadowhunters levate. Fate, folletti, demoni, chimere, mostri, sirene, angeli, arcangeli, lupi mannari, streghe, spettri, umani… Semplicemente, c’è tutto. Ogni creatura magica della quale la Maas sia mai venuta a conoscenza è presente in questo libro perché il troppo non stroppia mai. Le creature magiche di cui sopra si dividono in varie Case, sostanzialmente delle corporazioni, alle quali viene giurata fedeltà incrollabile. Gli umani, invece, uniche creature senza poteri, sono vessati, discriminati e trattati come esseri inferiori. 

Questo universo così complesso è governato dagli Austeri, classiche divinità distanti, inarrivabili, invincibili, che se ne fregano di tutto e di tutti e dalla dubbia moralità. Essi sono aiutati da dei Governatori, cioè degli Arcangeli, che si sono spartiti le varie aree del mondo.


La protagonista di questo casino è Bryce, una mezza umana e mezza Fae - mezzosangue per gli amici - che proprio per le sue origini è discriminata. Un tragico incidente però sconvolge molto presto la vita di Bryce e lei si ritrova a dover indagare sull’omicidio dei suoi più cari amici e sul furto di un oggetto antico molto potente. Non sarà ovviamente da sola ed è qui che entra in scena il boy della situazione: Hunt, un angelo che un tempo si è ribellato agli Austeri e che per punizione è stato fatto schiavo del Governatore di Crescent City. Proprio per ordine di quest’ultimo, Hunt viene obbligato ad affiancare Bryce nella sua indagine. Si, 700 pagine per parlare di un’indagine.


Siete ancora con me? Già vi meritate un applauso!

Fine del contesto, andiamo con la recensione vera e propria. oh yeah


Questo libro ha moltissimi problemi che di sicuro non sono sconosciuti a chi ha letto un qualsiasi altro volume della Maas. Quindi, disclaimer, se siete già familiari con la sua scrittura probabilmente li conoscete già tutti e i due elenchi che seguono saranno pieni di ripetizioni e cose che sapete già, siete avvisati. Ricordo però che repetita iuvant e se c’è qualcuno che si  approccia alla Maas per la prima volta, be’, questo elenco è per voi.

Le criticità di questa storia sono divisibili in due macro categorie: i problemi legati alla scrittura, alla traduzione e alla sintassi, quindi in generale allo stile, e i problemi legati alla trama vera e propria. Iniziando dai problemi legati allo stile, troviamo nell’ordine:

  • Una sintassi di dubbio gusto. Ebbene si amici, le frasi cortissime che iniziano con congiunzioni a caso (cosa che non si dovrebbe mai fare se si vuole mantenere un certo stile, ma ricordiamoci di chi stiamo parlando lol) ritornano anche qui.
  • I papiri di spiegazioni che interrompono la narrazione. La Maas non sa scrivere e questo è ovvio. E’ sicuramente migliorata rispetto ai suoi libri precedenti, ma comunque rimane incapace di inserire le sue spiegazioni in mezzo al discorso con fluidità ed è quindi obbligata a interrompere i dialoghi e il flusso della storia per inserire dei papiri infiniti con dettagli di world-building. Ci si abitua, eh, però diciamo ci sono modi più eleganti di spiegare al lettore cosa sta leggendo.
  • Ripetizioni. Perché? Perché la Maas ha un vocabolario a quanto pare ristretto (o il traduttore non conosceva sinonimi, cosa possibilissima, ma della traduzione parliamo tra un secondo). Un esempio su tutti così capite che intendo: “Bryce si avvicinò alle lunghe gambe stravaccate di Zach ed evitò attentamente di calpestare la coda bianca come neve di Zelda [QUATTRO RIGHE DOPO] Per questo Bryce prestò molta attenzione a non schiacciare la coda soffice di Zelda.” Già. 
  • Poca originalità nei nomi. Letteralmente la piazza principale di Crescent si chiama Piazza Vecchia, la via principale si chiama Corso Principale, uno dei personaggi si chiama Reid Redner (cioè “RID REDNER”, sembra uno scioglilingua dai). Sipario.
  • Pagine e pagine di TMI. TOO MUCH INFORMATION. Pagine inutilissime, una trama che si poteva riassumere in metà delle pagine, dettagli e dettagli sull’abbigliamento di Bryce… Non. Ci. Interessa!
  • Cliché e non-sense. Be’, assistiamo alla fiera delle banalità e dell’assurdità, ma data questo calderone di elementi magici di qualsiasi tradizione e cultura c’era da aspettarselo. Il cattivo che spiega ogni singolo dettaglio del suo piano alla fine come nel più classico dei fumetti, le streghe che usano le scope per spostarsi (si, avete letto bene), frasi a caso che non c’entrano nulla con il resto della storia, ovvietà che vengono spacciate come lampi di genio, voli pindarici che dovrebbero essere poetici ma non lo sono, la prima scena di sesso che viene palesemente interrotta in maniera che più telefonata non si può e assurdità che ti fanno esclamare ma cosa sto leggendooooo (es. “«Lo evocherai usando il numero maledetto?» Molti demoni erano associati a un numero, tipo una specie di antico indirizzo email.” Un antico indirizzo email? Scusami?). Nulla di nuovo per noi lettori della Maas.
  • Una traduzione orripilante. Non so cosa sia successo, ma la traduzione di questo libro fa aggrottare le sopracciglia più volte. Vengono usati dei termini quali ‘appropinquarsi’ che semplicemente non sono appropriati per il contesto in cui sono posti e sono di tutt’altro registro rispetto al resto del libro, ma vengono anche usate espressioni quali ‘fece’ anziché ‘disse’. La mia perplessità va alla persona alla quale è stata affidata la traduzione del romanzo e a chi l’ha revisionata, se esiste questo qualcuno. Qui non è ovviamente colpa dell’autrice, ma dei salti così tra un registro e l’altro rendono sicuramente la lettura in italiano più sgradevole.


Se avete superato indenni questi piccoli (beh) problemi legati alla scrittura, possiamo ora passare a quelli decisamente più seri legati alla trama e alle tematiche affrontate. Di nuovo, se avete letto ACOTAR o il Trono di Ghiaccio sarete già familiari anche con:

  • Aperta oggettivazione delle donne. Allora. Sappiamo tutti che a volte è usata dalla Maas per descrivere il carattere di determinati personaggi dalla dubbia integrità che per fortuna sono regolarmente mandati a cagare dalle protagoniste, ma ciò non scusa le altre volte in cui il le donne sono oggettivate alla luce del sole e ciò viene spacciato per semplice ‘piccantezza’. Tutti avrete quindi la possibilità di leggere del rossetto della sfumatura ‘blowjob red’ perché è questo che penserà qualunque uomo quando te lo vedrà sulla bocca………….. No.
  • Sessualizzazione asfissiante dei personaggi. Basta, vi prego, basta. Arrivata a pagina 100 già non ne potevo più di questi personaggi costantemente eccitati e che non riescono a pensare a nulla oltre al sesso. Anche quando la situazione è chiaramente pericolosa e richiederebbe una certa serietà, state sicuri che comparirà qualcuno di strafigo e qualcun altro si ecciterà a vederlo. Che noia poi con questi personaggi bellissimi, statuari, modelli con vite sessuali ricche e appaganti e questi commenti continui sugli addominali di tizio, sul sedere di tizia, sulle labra di caio e sui muscoli di Sempronio. Ma una persona normale, no? Per altro vi lascio immaginare che descrizioni delicate e per nulla volgari ci siano..
  • Slut-shaming. Per non farci mancare nulla. Vivete a Crescent City e vi state sentendo con un mannaro ma non c’è assolutamente nulla di serio e non siete nemmeno mai usciti? Non accettate di uscire con lui nemmeno una volta, perché se lo fate dovrete anche diventare delle monache/monaci di clausura verso tutto il resto del mondo tranne quel ragazzo dato che ‘gli appartenete’. Se solo oserete avere un rapporto occasionale con qualcun altro (cosa legittima perché non siete affatto impegnati/e) sarete dannati/e all’emarginazione, all’odio e alla discriminazione da parte di tutti gli amici di lui. PRONTOOOOOOOO MA SIAMO SERIIII
  • Lei che è una sottona. Lui mente, racconta bugie in continuazione, le nasconde cose e lei gli corre dietro come un cagnolino. ‘Eh ma in realtà lui è buono e lei dentro di sé lo sapeva, poi si capisce tutto alla fine!’ Okay, ma no. Lei rimane una sottona e dà un pessimo esempio alle giovani lettrici, veicolando l’idea che annullarsi per qualcuno anche se ti ha fatto del male vada bene perché ‘c’è l’amore’. Semplicemente, no.


Ci siete ancora? Si? Bene! Direi che abbiamo finito con gli aspetti negativi, che bello! Congratulazioni per essere arrivati fin qui, andate pure a riempire nuovamente la vostra tazza di the, perché siamo solo a metà dato che..


… Vorrei ora aprire una lunga parentesi sul perché invece questo libro può piacere. Non vi nascondo che ci sono degli elementi che mi hanno pienamente convinto. Primo fra tutti, i personaggi con una buona chimica, che tengono i lettori amanti delle love story incollati alle pagine (e un applauso alla Maas per non averlo trasformato in un susseguirsi di scene di sesso senza trama come in altri suoi libri…). Bryce poi è finalmente una protagonista più o meno come si deve. Non è un’idiota e anche se si sminuisce costantemente in realtà ha molto più di quello che lascia trapelare. E’ coraggiosa, è combattiva, conosce il proprio corpo e la propria sessualità ed è capace di grande altruismo e fedeltà ai propri amici. Il contrario di altre protagoniste della Maas che se la tirano, ma poi sono delle bruscolette.

La chimica tra quest’ultima e Hunt mi ha totalmente conquistata: preparatevi a dover prendere aria qua e là, perché tra questi due (seppur lui sia un maschione un po’ inutile e non abbiano un cavolo di argomento di cui parlare) scoccheranno fulmini e saette!


E’ però risaputo ed è giusto riconoscere che la nostra Sarah sa scrivere una storia d’amore e renderla godibile e piccante. Sa come far sospirare i lettori e come far desiderare a chi legge che cosino e cosina si prendano una stanza e facciano cosacce in santa pace. Insomma, la Maas è brava nel descrivere le storie d’amore - seppur con qualche scivolone problematico di cui abbiamo ampiamente parlato sopra - tant’è che molti prima di me hanno suggerito come la Maas dovrebbe concentrarsi sui romance fantasy e non sui fantasy puri, perché molto più talentuosa nello scrivere storie d’amore che in altro. 


Con questo libro, però, mi sento di dire che c’è un generale miglioramento rispetto ai precedenti.

La nostra autrice dopo così tanti libri ha imparato qualcosina e si vede! Affermo quindi con sicurezza che dopotutto questa storia funziona. Si, con qualche banalità qua e là e qualche elemento un po’ wtf , ma funziona.


Ho trovato poi molto interessante la riflessione appena suggerita dalla Maas - ma noi le diamo fiducia e diciamo che nei prossimi libri la svilupperà sicuramente meglio - sul conflitto tra magia e tecnologia, entrambe presenti in questo mondo. Già solo il fatto di averle entrambe pone dei problemi e delle sovrapposizioni, perché a cosa serve la tecnologia quando la magia può fare tutto egregiamente? La Maas però riesce a mescolare i due elementi e persino a suggerire un possibile ibrido tra i due che a me ha intrigato molto e del quale spero di vedere molto di più nei seguiti.


Qual è la conclusione? La conclusione è che la Maas ha delle bellissime idee, spesso geniali e innovative, ma non le sa sviluppare perché le mancano le capacità per farlo. Non è la scrittrice migliore della nostra era, neanche lontanamente, ma sa come imbastire una storia e a volte ha davvero dei lampi di genio. Questo, amici, è il punto fondamentale che voglio veicolare in questa recensione. Idee geniali in ahimè una testa che non sa renderle giustizia con una scrittura di pari livello, altrimenti questo libro avrebbe potuto essere un capolavoro. Intendiamoci, non si allontana mai troppo dai problemi ai quali ci ha abituato con le sue serie precedenti e sarebbe anche ora che questi personaggi iper-sessualizzati e perennemente pronti a saltarsi addosso l’un l’altro sparissero. 

Insomma, uno di quei casi dove leggi e ti stupisci per la trama e la chimica dei personaggi e una protagonista femminile decente e la complessità dell’universo… Per poi puntualmente essere riportato alla dura realtà da una frase che mercifica le donne o un elemento inutile e sconclusionato. Classic Sarah. 

A parte questo comunque, vedo finalmente un miglioramento generale e chiudo dicendo che ebbene si, amici, c’è speranza.


C’è speranza perché questo è il migliore libro della Maas che abbia mai letto e voglio premiarlo con un verdetto magnanimo un po’ perché tutti i problemi sopra citati non sono niente di nuovo per chi ha letto altri libri di Saretta e un po’ perché ho davvero speranza per i seguiti! Forse ce l’abbiamo fatta, amici, ma non diciamolo troppo forte.


Verdetto: 



Non un capolavoro, ma vedo della speranza.


E voi? Pronti ad aggredirmi da very fan hardcore di Sarah? O siete piuttosto d’accordo con me?

Vi lascio le altre tappe nel mentre!




A presto,

Rainy

6 commenti:

  1. Non deve essere facile scrivere una recensione sulla Maas che ha molto seguito, ma credo che tu abbia fatto un lavoro perfetto! Sei riuscita ad esaminare bene tutti i punti, per me la Maas porta troppi aspetti negativi nei suoi libri però come dici tu c'è comunque una fetta di lettori a cui piace...aggiungerei solo che ha un po' stancato con sti Fae, dovrebbe cambiare un po' creature fantastiche 😂

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    1. AHahahah secondo me anche lei si è stancata, ma proprio non riesce a lasciarli andare e quindi in questo libro ha deciso di inserire ogni creatura magica mai inventata!

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  2. Io ti adoro mi hai fatta ridere a crepapelle. E comunque concordo con te su tutto!

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    1. Grazie!
      Mamma mia che fatica questo libro.. Bello, ma che fatica..

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  3. Aiutooo! Io ho letto solo acotar (il terzo li leggerò a breve) di certo sono romanzi intriganti ma niente di speciale, quindi avrei un po' di timore a ritrovare tutti i problemi presenti lì anche in questo romanzo. Però non so, alla fine mi hai incuriosita, poi se dici che questo è il migliore della Maas allora ci devo provare!!!

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    1. Sicuramente è il migliore, ma se sei già familiare con la scrittura della nostra Saretta, allora lo sei anche con questi problemi.
      Quindi ti suggerirei di fare un tentativo!

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Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :3 Lasciatemi un commentino se vi va!