Buondì!
Eccomi qui a parlare, finalmente de La Torre dell’Alba, un libro che non mi ha convinto al 100%, ma che è lo spunto che serviva per tirare le somme di tutta la serie de Il Trono di Ghiaccio.
Grazie a Bea per aver organizzato e alla CE per la copia digitale, let’s go.
Trama
Chaol Westfall e Nesryn Faliq sono giunti nella sfolgorante città di Antica per stringere un'alleanza con il khagan del Continente meridionale: le sue possenti armate sono l'ultima speranza per l'Erilea. Ma questo non è il loro unico scopo: nella famosa Torre Cesme cercheranno una guaritrice che possa far tornare Chaol a camminare. Una come Yrene Towers, sopravvissuta agli orrori delle persecuzioni di Adarlan contro chi, come la sua famiglia, usava la magia per curare. Yrene non ha alcun desiderio di aiutare il giovane un tempo nemico. Tuttavia ha giurato di assistere chi ha bisogno, e onorerà la sua promessa. Stretti tra gli intrighi del khaganato, Chaol, Nesryn e Yrene stanno per ottenere le risposte di cui sono in cerca. Risposte che potrebbero salvare il loro mondo. O distruggerlo.
Recensione:
In tutta sincerità, la colpa è mia. Io e SJM non andiamo granché d’accordo dall’alba dei tempi (salvo Crescent City e qualche personaggio secondario qua e la), dunque decidere di riprovarci con questo evento è stata una scommessa.
Prima di entrare nell’evento di Bea, che come sempre ringrazio, io avevo letto solo il primo libro de Il Trono di Ghiaccio, senza particolari entusiasmi né nemmeno remore, mentre con la trilogia di ACOTAR ho avuto dei problemi non indifferenti.
Come al solito, però, sull’onda del ‘non sei tu sono io’ ho deciso di proseguire con la serie e darle un’altra possibilità, anche perchè chiunque considera ToG il capolavoro di Sara.
Dopo aver concluso La Torre dell’Alba, per me rimane un grande no.
E’ un libro incentrato su Chaol, che è uno dei pochi personaggi che sono riuscita ad apprezzare nella serie, quindi il discorso che sto per fare intendetelo come un commento alla serie in generale.
Il Trono di Ghiaccio va a migliorare nel corso dei libri e ci sono delle chicche che salvo di cui vi andrò a parlare a breve, ma ha un grossissimo problema di fondo che per me rimane assolutamente insanabile.
Questo problema è la protagonista, Caelena o Aelin, come volete.
Lei credo sia la guerriera più egoista, più odiosa, più superficiale, più concentrata sul proprio piccolo orticello che si sia mai vista. Certo, fa delle grandi azioni da eroina perchè sente il dovere di farlo e perchè la trama del libro lo richiede, ma nelle azioni spicciole quotidiane rivela invece quanto sia disattenta a tutto all’infuori di sé stessa. E’ una guerriera con cui per me non si può simpatizzare ed erano più le volte in cui alzavo gli occhi al cielo che le volte in cui facevo il tifo per lei. [Non mi credete? Posso fare esempi, non avete che da chiedere]
Per fortuna un personaggio così mediocre come Caelena viene compensato - nonostante non basti nemmeno lontanamente, visto che Caelena è la protagonista - da un corollario di personaggi secondari decenti o talvolta fatti molto bene come Manon o in alcune occasioni Chaol.
E quindi La Torre dell’Alba? Ecco, questa novella in realtà non è malaccio, ma non è niente di non visto (così come ToG in generale, in realtà) e non è in grado di compensare i problemi strutturali che ha la serie in generale. E’ una chicca per gli appassionati, purtroppo non per me.
Infatti, per quanto io possa aver gradito leggere di Chaol, ciò non è bastato a farmi globalmente piacere il libro e la serie. In alcuni momenti sono stata intrattenuta non poco dalle vicende del nostro abile capitano della guardia, quindi un punto a SJM perchè il miglioramento nelle sue capacità di scrittrice e la sua crescita sono più che evidenti, ma per me semplicemente non basta. Sono prevenuta? Forse si, dico la verità e mentirei se dicessi che ho letto questo ultimo capitolo con assoluta obiettività…
Sono sicura, però, che la Maas possa piacere ai più (e così infatti è). Ripeto, è sicuramente migliorata nel corso degli anni e l’evoluzione della sua scrittura si vede se si confrontano questo ultimo libro e il primo. La trama poi presenta alcune buone idee scritte non altrettanto bene, ma sicuramente rimane adatta a chi ama i fantasy. A mio parere è però molto simile ad ACOTAR (le assonanze ci sono e sono anche piuttosto pesanti, in termini di luoghi e espedienti letterari, ma ne abbiamo già parlato) e dunque mi fa storcere il naso proprio per questa estrema somiglianza. Se però siete particolarmente legati alla serie del Trono di Ghiaccio, be’, questo ultimo capitolo è imperdibile perché tira i fili dei libri precedenti e ne aggiunge di nuovi risultando forse uno dei migliori capitoli di tutta la serie.
Purtroppo, per me, ci sono dei difetti che la Maas non è riuscita a sanare, in primis questa protagonista così odiosa.
Peccato, ed è un peccato riferito alla serie in generale.
A presto,
Rainy
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