27 luglio 2015

Recensione The Program - Suzanne Young

Buongiorno miei cari lettori,
finalmente siamo tornate! La Craggy ha in serbo un bel post per voi, quindi presto tornerà anche lei *faccina ammiccante*.
Io oggi sono qui per recensire l'ultimo libro che ho finito (ignorando bellamente i 7 scolastici che dovrei leggere, si) immediatamente prima di spararmi 8 puntate di Once Upon A Time e piangere come una fontana: The Program di Suzanne Young (ma vah!).
Un libro che purtroppo ho letto per metà e poi ho dovuto interrompere - cosa che ho odiato - per 3 settimane di vacanza (non che mi lamenti in effetti) e che tornata ho subito ripreso. Chiacchieriamoci un po', dunque...

La serie




Come vedete le copertine sono accomunate da giovani misteriosi e titoli medico/scientifici... Molto azzeccati e accattivanti, no?

0. The Remedy (Prequel - Inedito in Italia)
0.5. The Epidemic (Seguito de The Remedy - In uscita in primavera 2016 in America - Inedito in Italia)
1. The Program
2. The Treatment (inedito in Italia)
2.5. The Recovery (inedito in Italia)


Trama


Sloane sa perfettamente che nessuno deve vederla piangere. La minima debolezza, o il più piccolo scatto di nervi, potrebbero costarle la vita.
In un attimo si ritroverebbe internata nel Programma, la cura ideata dal governo per prevenire l'epidemia di suicidi che sta dilagando fra gli adolescenti di tutto il mondo. E una volta dentro, Sloane dovrebbe dire addio ai propri ricordi... Perchè è questo che fa il Programma: ti guarisce dalla depressione, resettandoti la memoria. Annullandoti.
Così, Sloane ha imparato a seppellire dentro di sè tutte le emozioni. Non vuole farsi notare, non ora che suo fratello è morto e lei è considerata un soggetto a rischio. L'unica persona che la conosce davvero è James, il ragazzo che ama più di se stessa. E' stato lui ad aiutarla nei momenti difficili, lui a farle credere che ci fosse ancora speranza. Ma, quando anche James si ammala, Sloane capisce di non poter più sfuggire al Programma. E si prepara a lottare. Per difendere i propri ricordi, a qualunque costo.




Recensione (possibile presenza di spoiler)
La primissima cosa su cui voglio soffermarmi è quanto la cover italiana sia bella. Non saprei proprio come altro descriverla... E' rassicurante, ma leggermente inquietante al tempo stesso e la modella scelta è davvero bella, anche se difficilmente me la sono immaginata come Sloane. Quella americana che vedete qui a destra, però, è ancora più bella perchè è più azzeccata e inerente alla storia (come sempre, del resto, se si mettono a confronto copertine americane e italiane).
Detto ciò possiamo passare alla vera recensione.

Il libro si apre subito con uno spaccato inquietante della vita alla quale la nostra Sloane è sottoposta: una scuola triste, fredda, dove gli Istruttori vagano per i corridoi alla ricerca di studenti che diano segni di malattia: studenti da internare. Proprio in questo modo si apre il libro: con l'inquietante prelievo dalla scuola di Kendra, una compagna di Sloane, che è infetta.
Il mondo in cui si sviluppa la vicenda è a dir poco inquietante: il suicidio diventato un'epidemia. E' stato difficile concepire questa cosa, almeno per me, perchè in effetti la depressione è una malattia, ma come possa essere infettiva o diffondersi in un intero stato è stato difficile da immaginare per me, quindi l'ho preso come un dogma, una verità indiscutibile, e ho letto il libro così.

Particolarmente evidente fin dall'inizio è come gli adulti adorino il Programma, visto come la salvezza, mentre i giovani lo temino, lo considerino peggio di morire. Devo dire che mi trovo d'accordo con i giovani - anche perchè il libro è chiaramente orientato secondo il loro punto di vista - e trovo disumano cancellare i ricordi di una persona e di fatto farla diventare qualcun altro. Evidente, appunto, è come Sloane sia disposta a tutto: fingere, ingoiare le lacrime e reprimere i propri sentimenti pur di non farsi internare il che costituisce da subito un'atmosfera molto castigata, chiusa e triste (e per questo, a volte, il libro ha un andamento un po' lento e poco avvincente).

Diciamo subito che il libro si divide in tre parti ben distinte: prima del Programma, il Programma e dopo il Programma e mi vorrei soffermare su quanto si veda una Sloane diversa per ciascuna delle fasi. La scrittrice è stata molto molto brava a rimarcare il cambiamento della protagonista nelle tre parti del libro e il suo dramma è molto evidente e coinvolgente: viene naturale tifare per lei quando le vengono strappati i ricordi e diventa un'altra persona, ci si arrabbia quando lei, ingenuamente, non ricorda perchè abbia uno stupido anello di plastica viola al dito (simbolo dell'amore che la legava a James) e si fa strenuamente il tifo per lei, perchè ricordi. Molto sconfortanti le lotte e ricadute di Sloane e il fatto che ogni suo sforzo sembri vano, inutile e che alla fine, neanche l'unico ricordo che riesce a conservare la aiuti a ottenere qualcosa di più di una misteriosa pillola arancione che dovrebbe aiutarla a ricordare tutta la sua vita passata cancellata dal Programma, ma che lei non sa se prendere o no.


"Ma io ho l'impressione di aver già cominciato ad andare in frantumi."

La numerazione dei capitoli che in ognuna delle tre parti ricomincia da zero dà quasi l'impressione che una nuova vita cominci per la protagonista; questa particolarità è particolarmente evidenziata nello stacco tra la parte due, in cui si vede Sloane che a poco a poco perde se stessa, e la parte tre, in cui definitivamente è un'altra persona e viene riammessa a scuola e spinta a ricostruirsi una vita.

Le parti che più mi hanno coinvolto sono state la prima, in cui ben si capisce tutta la disperazione di Sloane quando James viene internato e si apprendono dei dettagli sulla sua vita che faranno un contrasto stridente con la parte terza, e appunto quest'ultima, dove lei tenta di ribellarsi al suo stesso cervello che reprime i suoi ricordi, ma allo stesso tempo comincia a cedere e la ragazza rischia di impazzire e collassare perchè non riesce ad elaborare i nuovi stimoli della sua nuova vita e i lampi di ricordi che le arrivano dal passato. Parlando proprio di questo contrasto tra la prima parte e la terza vi propongo una citazione che secondo me è perfetta per farvi almeno assaporare di cosa parlo...


"NELLE ULTIME VENTIQUATTR'ORE TI SEI SENTITO SOLO OPPURE ANGOSCIATO?

Fisso il foglio bianchissimo, lo stesso che ci aspetta ogni mattina sui banchi. Vorrei accartocciarlo e lanciarlo all'altro capo della stanza, gridare a tutti che dobbiamo parlare di quel che è successo a Kendra. Invece faccio un gran respiro e poi rispondo.

NO

UNA PERSONA A CUI VOLEVI BENE SI E' SUICIDATA?

SI." [Parte prima, pag. 14 - 15]

//

"Tiro fuori dallo zaino una matita temperata e leggo le domande della valutazioni quotidiana. Mi suonano vagamente familiari.

NELLE ULTIME VENTIQUATTR'ORE TI SEI SENTITO SOLO OPPURE ANGOSCIATO?

NO

Compilo il resto delle caselle e mi fermo all'ultima domanda.

UNA PERSONA A CUI VOLEVI BENE SI E' SUICIDATA?

NO

Prendo in mano il foglio ma esito un momento: ho l'impressione di aver sbagliato qualcosa. Rileggo tutto, ma non trovo errori." [Parte terza, pag. 295 - 296]

Un'altro particolare rilevante è il rapporto con James, che raggiunge l'apice quando lui torna dal Programma e non la riconosce. Lei, allora, si dispera, piange e crolla fino al tradimento della madre - donna superficiale e cieca, che si rifiuta di vedere quanto sia inumano cancellare i ricordi delle persone - che la consegna al Programma. Nel Programma incontra Realm, un ragazzo misterioso con un amore disperato e unilaterale per Sloane, che la aiuta in tutti i modi e la riempie di attenzioni, ma poi si scopre avere una posizione ambigua nel Programma, quasi da collaboratore del Governo diviso tra la fedeltà al suo lavoro e l'amore non corrisposto per Sloane. Egli è l'ancora di salvezza della ragazza in più di un'occasione e fa la figura del ragazzo onnisciente che scruta dall'alto le azioni degli altri, rimanendo sempre un passo davanti a tutti e con una marea di segreti.

Vi state chiedendo se per caso preferisca Realm a James? Se shippi di più Sloane con il primo? No. James è il fidanzato della sua vita e ho da subito tifato per loro quando Sloane esce dal Programma, nonostante non riescano a ricordare di essere stati fidanzati o di essersi amati, anche se i loro cuori, come dice Realm stesso "non hanno dimenticato". Questo "non aver dimenticato" da il via a struggenti contrasti in Sloane, che vorrebbe, forse, amare Realm, ma sente di appartenere a qualcun altro, e in James, che si tormenta a causa dell'incapacità di capire perchè prova un'attrazione così verso questa ragazza sconosciuta, apparentemente.  


"Parcheggio davanti a una fattoria, tiro fuori un quaderno e scrivo le mie emozioni. Non ho più nessuno a cui dirle, neanche una persona di cui potermi fidare. Sono così sola che mi sento morta dentro. In quarantacinque minuti butto giù così tanto che le parole iniziano a perdere senso."

In definitiva un libro che consiglio, che fa riflettere e che comunque è scorrevole e piacevole da leggere nonostante sia scritto in prima persona e al presente, combinazione da me odiata (sarò io .-.).

Vi lascio il link al sito dell'autrice e un caloroso augurio di buone vacanze :3,
#Rainy

Suzanne Young - Blog

14 commenti:

  1. Anche io non adoro particolarmente la narrazione in prima persona presente, però devo dire che la scrittura dell'autrice è molto scorrevole! ^^

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  2. Ciao! Anch'io all'inizio non apprezzavo la prima persona presente. Ma visto che ormai li scrivono tutti (o quasi) così, ci ho fatto il callo! XD
    A me The programm è piaciuto un casino! Ma proprio tanto. *_*

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    1. Si, purtroppo ormai sono tutti così e ho dovuto abituarmici anche io >.<
      In ogni caso, però, anche a me è piaciuto molto The Program, spero che il seguito arrivi presto!

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  3. Ciao Rainy! Confesso che mi sono quasi scordata il libro dopo così poco tempo dalla lettura (non un buon segno!), ma sono d'accordo con la tua recensione, così mi avevi detto tu prima! :) Eh...oramai i distopici sono quasi tutti scritti in prima persona, ma secondo me è un bel vantaggio così il lettore può entrare meglio nella storia! ;)

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    1. In effetti, ora che mi ci fai pensare, dubito che a me lascerà un segno così indelebile, però è stata comunque una lettura gradevole :3
      Riguardo alla prima persona sono d'accordo: i pensieri del protagonista sono immediatamente più accessibili, ma anche il presente nooo >.<

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  4. All'inizio ho avuo difficoltà, ma dalla seconda parte in poi l'ho adorato!

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    1. Vero, all'inizio sembrava il classico romanzetto... Per fortuna alla fine non si è rivelato così :3

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  5. Ciao :) Questo libro mi ispira, lo tengo d'occhio più o meno dalla sua uscita ma non l'ho ancora letto >.< dovrei decidermi, sembra carino e poi a me piacciono molto i distopici, quindi...

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    1. Come ho detto lo consiglio, però ci sono dei punti deboli ed è un romanzetto, niente di trascendentale insomma... Però devo dire che comunque è gradevole :)
      Fammi sapere eh!

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  6. Ciao! Come promesso, eccomi qui!
    In effetti, il nostro pensiero è molto simile e spero che il seguito non ci deluda. Dato che mi avevi già accennato al piccolo problema con la prima persona e il presente, ci ho riflettuto su e, come altri, sono giunta alla conclusione che serva per entrare più in sintonia con la protagonista.
    Ovviamente la prima persona e il presente possono semplificare molto la lettura e, ultimamente, dobbiamo riconoscere che la semplificazione domina e non sempre è un bene, anzi. Devo dire, però, di aver anche incontrato casi in cui l'uso della terza persona mi ha lasciata insoddisfatta e mi è sembrata una scelta piuttosto debole. Insomma, in alcuni casi, l'abilità dell'autore fa la differenza.
    Tornando al libro in questione, io non sopporto Realm. Non mi è piaciuta per niente la sua figura, a dispetto di tutte le spiegazioni che ci vengono fornite. >.<

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    1. In effetti anche io ho un rapporto altalenante con la prima persona, ma al contrario di te, purtroppo o per fortuna, sono sempre rimasta soddisfatta dalla terza, almeno per ora. Ovviamente ci sono stati libri che non mi sono piaciuti, ma indipendentemente da quella scelta in particolare.
      Riguardo a Realm... Verso la fine non piaceva neanche a me: James è decisamente meglio.

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  7. Ho letto the program in 2 giorni e l'ho amato dall'inizio AA fine. Non ho capito molto bene l'epilogo ma cercherò di scoprirne di più :). È davvero molto scorrevole e sicuramente nella mia top 5!

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    1. Io devo assolutamente comprare il secondo, perchè non posso resistere oltre, l'entusiasmo è troppo ç.ç

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Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :3 Lasciatemi un commentino se vi va!