Buondì, amici.
Questo post sarà già abbastanza lungo così, quindi non perdiamo tempo.
Doverosi ringraziamenti alla CE Oscar Vault e all'organizzatrice dell'evento Beatrice, naturalmente.
Per il resto, let's go perchè abbiamo tanto da dire.
Trama
Ventitré anni, mezza Fae e mezza umana, Bryce Quinlan ha una vita perfetta: di giorno lavora in una galleria d’arte e di notte passa da una festa all’altra, senza problemi e senza preoccupazioni. Quando però una brutale strage scuote profondamente Crescent City, la città in cui vive, e Bryce perde una persona a lei molto cara, il suo mondo crolla in mille pezzi lasciandola disperata, ferita e molto sola. Adesso non cerca più il divertimento, ma un oblio in grado di farle dimenticare i terribili fatti che hanno cambiato la sua vita per sempre. Due anni dopo l’imputato è finalmente dietro le sbarre ma, tutt’a un tratto, i crimini ricominciano e Bryce è decisa a fare tutto il possibile per vendicare quelle morti. Ad affiancarla nelle indagini arriva Hunt Athalar, un famoso angelo caduto, prigioniero degli arcangeli che lui stesso aveva tentato di detronizzare. Le sue grandi capacità e la sua forza incredibile sono utilizzate all’unico scopo di eliminare i nemici del suo capo. Quando però si scatena il caos in città, Hunt riceve una proposta irrinunciabile: aiutare Bryce a trovare l’assassino e riconquistare, in cambio, la sua libertà.
Quando Bryce e Hunt cominciano a scavare in profondità nel ventre di Crescent City, scoprono un potere terrificante e oscuro che minaccia tutto e tutti, e vengono travolti da una passione irrefrenabile, che potrebbe renderli entrambi liberi, se solo lo volessero.
Il dolore della perdita, il prezzo della libertà e il potere dell’amore sono i temi principali de La casa di terra e sangue, il primo imperdibile romanzo della nuova serie fantasy di Sarah J. Maas, che mescola egregiamente personaggi indimenticabili, romanticismo e una suspense che tiene il lettore incollato alla pagina fino alla fine.
Recensione:
Signore e signori, aiuto. Allacciate le cinture e preparatevi un the, perché dobbiamo discutere - e urlare - in lungo e in largo. *Spiriti di Ilenia Zodiaco e Miss Nerily, venite a me*
Questo libro è semplicemente un casino con molti aspetti negativi e qualche aspetto positivo. Prima di iniziare vi do linee guida sulla storia, altrimenti non ci capiamo.
In questo mondo ci sono tutte le creature magiche dell’universo. Così tante che Shadowhunters levate. Fate, folletti, demoni, chimere, mostri, sirene, angeli, arcangeli, lupi mannari, streghe, spettri, umani… Semplicemente, c’è tutto. Ogni creatura magica della quale la Maas sia mai venuta a conoscenza è presente in questo libro perché il troppo non stroppia mai. Le creature magiche di cui sopra si dividono in varie Case, sostanzialmente delle corporazioni, alle quali viene giurata fedeltà incrollabile. Gli umani, invece, uniche creature senza poteri, sono vessati, discriminati e trattati come esseri inferiori.
Questo universo così complesso è governato dagli Austeri, classiche divinità distanti, inarrivabili, invincibili, che se ne fregano di tutto e di tutti e dalla dubbia moralità. Essi sono aiutati da dei Governatori, cioè degli Arcangeli, che si sono spartiti le varie aree del mondo.
La protagonista di questo casino è Bryce, una mezza umana e mezza Fae - mezzosangue per gli amici - che proprio per le sue origini è discriminata. Un tragico incidente però sconvolge molto presto la vita di Bryce e lei si ritrova a dover indagare sull’omicidio dei suoi più cari amici e sul furto di un oggetto antico molto potente. Non sarà ovviamente da sola ed è qui che entra in scena il boy della situazione: Hunt, un angelo che un tempo si è ribellato agli Austeri e che per punizione è stato fatto schiavo del Governatore di Crescent City. Proprio per ordine di quest’ultimo, Hunt viene obbligato ad affiancare Bryce nella sua indagine. Si, 700 pagine per parlare di un’indagine.
Siete ancora con me? Già vi meritate un applauso!
Fine del contesto, andiamo con la recensione vera e propria. oh yeah
Questo libro ha moltissimi problemi che di sicuro non sono sconosciuti a chi ha letto un qualsiasi altro volume della Maas. Quindi, disclaimer, se siete già familiari con la sua scrittura probabilmente li conoscete già tutti e i due elenchi che seguono saranno pieni di ripetizioni e cose che sapete già, siete avvisati. Ricordo però che repetita iuvant e se c’è qualcuno che si approccia alla Maas per la prima volta, be’, questo elenco è per voi.
Le criticità di questa storia sono divisibili in due macro categorie: i problemi legati alla scrittura, alla traduzione e alla sintassi, quindi in generale allo stile, e i problemi legati alla trama vera e propria. Iniziando dai problemi legati allo stile, troviamo nell’ordine:
- Una sintassi di dubbio gusto. Ebbene si amici, le frasi cortissime che iniziano con congiunzioni a caso (cosa che non si dovrebbe mai fare se si vuole mantenere un certo stile, ma ricordiamoci di chi stiamo parlando lol) ritornano anche qui.
- I papiri di spiegazioni che interrompono la narrazione. La Maas non sa scrivere e questo è ovvio. E’ sicuramente migliorata rispetto ai suoi libri precedenti, ma comunque rimane incapace di inserire le sue spiegazioni in mezzo al discorso con fluidità ed è quindi obbligata a interrompere i dialoghi e il flusso della storia per inserire dei papiri infiniti con dettagli di world-building. Ci si abitua, eh, però diciamo ci sono modi più eleganti di spiegare al lettore cosa sta leggendo.
- Ripetizioni. Perché? Perché la Maas ha un vocabolario a quanto pare ristretto (o il traduttore non conosceva sinonimi, cosa possibilissima, ma della traduzione parliamo tra un secondo). Un esempio su tutti così capite che intendo: “Bryce si avvicinò alle lunghe gambe stravaccate di Zach ed evitò attentamente di calpestare la coda bianca come neve di Zelda [QUATTRO RIGHE DOPO] Per questo Bryce prestò molta attenzione a non schiacciare la coda soffice di Zelda.” Già.
- Poca originalità nei nomi. Letteralmente la piazza principale di Crescent si chiama Piazza Vecchia, la via principale si chiama Corso Principale, uno dei personaggi si chiama Reid Redner (cioè “RID REDNER”, sembra uno scioglilingua dai). Sipario.
- Pagine e pagine di TMI. TOO MUCH INFORMATION. Pagine inutilissime, una trama che si poteva riassumere in metà delle pagine, dettagli e dettagli sull’abbigliamento di Bryce… Non. Ci. Interessa!
- Cliché e non-sense. Be’, assistiamo alla fiera delle banalità e dell’assurdità, ma data questo calderone di elementi magici di qualsiasi tradizione e cultura c’era da aspettarselo. Il cattivo che spiega ogni singolo dettaglio del suo piano alla fine come nel più classico dei fumetti, le streghe che usano le scope per spostarsi (si, avete letto bene), frasi a caso che non c’entrano nulla con il resto della storia, ovvietà che vengono spacciate come lampi di genio, voli pindarici che dovrebbero essere poetici ma non lo sono, la prima scena di sesso che viene palesemente interrotta in maniera che più telefonata non si può e assurdità che ti fanno esclamare ma cosa sto leggendooooo (es. “«Lo evocherai usando il numero maledetto?» Molti demoni erano associati a un numero, tipo una specie di antico indirizzo email.” Un antico indirizzo email? Scusami?). Nulla di nuovo per noi lettori della Maas.
- Una traduzione orripilante. Non so cosa sia successo, ma la traduzione di questo libro fa aggrottare le sopracciglia più volte. Vengono usati dei termini quali ‘appropinquarsi’ che semplicemente non sono appropriati per il contesto in cui sono posti e sono di tutt’altro registro rispetto al resto del libro, ma vengono anche usate espressioni quali ‘fece’ anziché ‘disse’. La mia perplessità va alla persona alla quale è stata affidata la traduzione del romanzo e a chi l’ha revisionata, se esiste questo qualcuno. Qui non è ovviamente colpa dell’autrice, ma dei salti così tra un registro e l’altro rendono sicuramente la lettura in italiano più sgradevole.