Amici, amicissimi!
Benvenuti alla mia tappa del Blog Tour di Anomalia, edito dalla Multiplayer edizioni. La tappa di oggi è un po’ speciale perchè ho avuto l’immenso piacere di chiacchierare un po’ con l’autore, Nicola Camedda, e di fargli qualche domanda in più sul libro e sulla sua genesi.
Trama
"Nell'Ammasso Stellare Zero, la civiltà prospera grazie ai sorprendenti progressi raggiunti dalla ricerca scientifica. Il sistema predittivo di Bionneq è il suo più riuscito traguardo ma qualcosa sta per cambiare... ... un'Anomalia, un elemento che sfugge agli algoritmi predittivi e che rischia di condurre la civiltà sull'orlo dell'ennesimo e stavolta definitivo Annientamento. Questo almeno è quello che sostengono le alte cariche governative. Ma chi si cela davvero dietro l'enigmatico Edward, potente consigliere che sembra orchestrare l'intero corso degli eventi? Qual è il reale scopo della task force antiterroristica da lui instituita? Un scenario futuristico in cui il peso del passato determina il presente, costringendo tutti i personaggi coinvolti a trovare il coraggio di rompere lo specchio delle apparenze per la ricerca della verità.
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Prima di iniziare vi rimando alle tappe di approfondimento dei miei colleghi, che hanno esplorato tematiche differenti legate al libro.
Il Mondo di Sopra - Il genere della fantascienza nella letteratura
Appunti di Zelda - Il genere della fantascienza nel cinema
Il Labirinto dei Libri - Ambientazione di Anomalia: quanto è lontana dal nostro presente?
Francelovebooks - I personaggi di Anomalia
RedKedi - Tematiche affrontate in Anomalia (da rapporto uomo-tecnologia al libero arbitrio..)
Libri, Libretti, Libracci - Tecnologia: tra opportunità e pericolo
Andiamo con l’intervista!
Classica domanda introduttiva per aprire l'intervista.. Partendo dall’inizio: come è nata l’idea del mondo di Anomalia, da dove arriva l’ispirazione?
Nicola: L’idea è arrivata un po’ all’improvviso, quasi per gioco, nella Primavera del 2017. Tutto è nato dalla volontà di costruire un universo narrativo in cui poter ambientare delle storie, innanzi tutto divertenti, ma anche dotate di profondità e con diversi livelli di significato e di tematiche e, soprattutto, uno scenario popolato da personaggi che lasciano il segno. In poche parole, un universo narrativo che rispecchia la mia personale concezione di epica spaziale o “space opera” (con varie influenze distopiche, cyberpunk, military sci-fi ecc). Nello specifico, ho sviluppato l’idea di Anomalia (e, in un certo senso, anche dell’intera saga) partendo dal concetto espresso nel finale del romanzo. (Ovviamente non posso entrare nel dettaglio perché si tratterebbe di uno spoiler gigantesco :D ). Il titolo stesso del romanzo rappresenta un elemento fondamentale nelle vicende narrate. L’anomalia come errore, eccezione, discrepanza, elemento di disturbo in un sistema altrimenti considerato quasi perfetto. L’anomalia è un qualcosa che accompagna l’evolversi della vicenda nei suoi vari aspetti.
E direi che l’intento è perfettamente riuscito! Il piano originale prevedeva la costruzione di un mondo così complesso (penso alle numerose tematiche inserite nel libro, per esempio il rapporto tra uomo e tecnologia di cui ha parlato RedKedi) o l’iniziale ispirazione per la storia è andata arricchendosi da sé una volta iniziata la scrittura?
Nicola: Sì, l’idea è stata da subito quella di costruire uno scenario piuttosto articolato e ricco di aspetti e sfaccettature. Prima di iniziare a scrivere il primo capitolo di Anomalia, ho impiegato oltre un mese per progettare l’universo narrativo di Star Cluster Zero. Alcuni elementi li ho sviluppati in modo accurato già dalla prima fase di pianificazione […]. Altri invece li ho potuti approfondire in corso d’opera, durante la scrittura dei vari capitoli. In pratica, ho adottato una soluzione di compromesso. In questo modo ho potuto iniziare a scrivere contando su una buona base di documentazione, evitando però di spendere un tempo eccessivamente lungo nella fase del cosiddetto “world building”.
Ah! Interessante come questo sia un caso di pianificazione meticolosa dell’universo. Molto diverso da altri autori che invece scrivono di getto o con un’idea meno vaga in mente, ma semplicemente si ‘lasciano trasportare’. A cosa si ispira questa ambientazione con un rapporto così ricco di sfaccettature tra uomo e tecnologia (vedete anche la tappa dedicata alla tecnologia per approfondire)?
Nicola: Nello Star Cluster Zero lo sviluppo tecnologico ha raggiunto un livello di gran lunga superiore al nostro. Gli elementi tecnologici e scientifici non sono fini a se stessi, ma calati nelle vicende narrate. […] Ho immaginato un utilizzo delle tecnologie non sempre uniforme, ma diversificato in base a fattori legati allo sviluppo economico e sociale, o a logiche di potere. […] In particolar modo, ho pensato che, in una realtà del genere, dovessero esistere delle leggi tese a regolare l’impiego delle intelligenze artificiali. Per forza di cose, quando si parla di regole e norme che disciplinano il rapporto fra uomo e tecnologia il riferimento non può che essere quello di Isaac Asimov. Dal canto mio, ho pensato di approfondire alcuni aspetti prendendo spunto dal nostro attuale sviluppo delle IA e ipotizzando una possibile evoluzione di tali tecnologie. […]
In definitiva, per quanto riguarda l’aspetto tecnologico, ho tratto spunto da alcuni temi classici della Fantascienza, ma ho guardato anche al nostro attuale livello di sviluppo scientifico (con tutti i dubbi, le paure e gli interrogativi che esso si porta dietro) e ho cercato di elaborare queste suggestioni e influenze seguendo il mio personale taglio interpretativo.
Beh, è un tema sicuramente molto attuale e questa è una delle grandi attrattive del romanzo. Umm.. Sicuramente non sei il primo a parlare del tema, però, e notevole è il tuo portare riflessioni già iniziate in precedenza avanti e parlare del rapporto tra uomo e tecnologia sotto una nuova luce. Devo però chiederlo, ci sono libri o film che hanno ispirato specificatamente Anomalia da qualsiasi punto di vista..?
Nicola: Direi che Anomalia trae ispirazione ed è certamente influenzato da tante opere letterarie e visuali, ma non una sola in particolare. La Fantascienza rappresenta chiaramente un’influenza preponderante. Fin da bambino, ho sempre amato la Science Fiction nelle sue varie forme (libri, fumetti, film e serie TV, videogiochi). Tuttavia, influenze e ispirazione non vanno immaginate come delle gabbie, ma rappresentano piuttosto una sorta di mare culturale dove ognuno di noi naviga. Molte delle tematiche tipiche della Fantascienza appartengono ormai al linguaggio comune della cosiddetta “cultura pop”, in cui tutti noi siamo immersi. Con Anomalia ho voluto divertire, intrattenere e allo stesso tempo coinvolgere e (possibilmente) far riflettere su tematiche e argomenti di un certo interesse, veicolati attraverso i codici comunicativi tipici della Fantascienza, ma non solo. […] Sicuramente risento anche dell’influenza dei miei studi universitari (sfortunatamente non portati a termine, anche se per un pelo) di tipo umanistico ed etno-antropologico e la mia esperienza in ambito informatico.
Ah, quindi un’ispirazione estremamente ricca e diversificata! E i personaggi invece? Ti sei ispirato a qualche altro personaggio in particolare? Cosa c'è di tuo in loro? Qui per la tappa di Fra dedicata ai personaggi. Sono ispirati a persone reali o ad altri personaggi, letterari e non, a cui sei particolarmente legato?
Nicola: Nella costruzione di un personaggio, in genere, non prendo spunto da un unico soggetto ma preferisco attingere da più fonti di ispirazione (reali o appartenenti al mondo della finzione), più che altro relative a determinati lati caratteriali, tratti psicologici ed estetici. A diversi livelli e gradazioni, c’è sicuramente qualcosa di mio in alcuni di essi.
In generale, ritengo lo studio dei personaggi assai importante, tenendo conto del fatto che la narrazione si sviluppa attraverso l’alternanza di diversi punti di vista, associati a più soggetti. In Anomalia ci sono ben due importanti protagoniste femminili (insieme ad altre secondarie). Credo che questo rispecchi la mia passione per opere come Alien, Terminator, Battlestar Galactica (2004), fumetti come Jessica Jones, Vedova Nera, Capitan Marvel (Carol Danvers), anime come Neon Genesis Evangelion ecc. Nella letteratura ho sempre amato la figura di Gladia Delmarre, nata dal genio di Asimov.
Beh, visto che siamo sul tema.. Hai una particolare preferenza per un tuo personaggio ;)?
Nicola: Amo tutti i miei personaggi, anche quelli cattivi. Con alcuni ho maggiore affinità e sicuramente provo una certa simpatia. Alcuni si lasciano scrivere più facilmente di altri, ma non sempre. Ma in generale, credo che se potessero materializzarsi, molti di loro verrebbero a darmi la caccia per farmela pagare :D
Ahahahaahhahaah, ma nooooo dai. O magari si..? Ahahah. Nel caso lo facessero però, pensi sarebbe con una particolare musica in sottofondo? (Modo molto articolato per chiedere se hai immaginato una colonna sonora per Anomalia? lol)
Nicola: Sì, tempo fa ho anche pensato di creare una playlist, magari su qualche piattaforma come Spotify, con l’idea di raccogliere alcune canzoni che potrebbero accompagnare certe vicende e situazioni narrate nel romanzo. Tuttavia, risulta un’operazione un po’ ostica data la varietà delle ambientazioni. Chissà, potrei farlo solo per alcuni capitoli... Naturalmente, quando si parla di musica, si ha a che fare con i gusti personali. Perciò credo che sia giusto che ognuno associ al romanzo le sue canzoni preferite. Ogni lettore potrebbe costruire una sua playlist ispirata al romanzo, magari completamente differente dalla mia, ma non meno valida, perché in fondo... le storie e i personaggi che le animano appartengono a chiunque le legge e le apprezza.
In generale, ritengo decisamente intrigante il rapporto tra narrazione e musica. In Anomalia, mi sono servito anche di elementi musicali per caratterizzare alcuni personaggi […] e, per me, la musica è importante anche a livello di ispirazione. Non sempre, ma in alcuni casi, prima di affrontare una particolare scena, mi piace ascoltare qualche brano per entrare nella mentalità del personaggio, o per creare la giusta atmosfera. Mentre scrivo, invece, preferisco il silenzio, o in alternativa un lieve sottofondo musicale, a basso volume (in genere sonorità elettroniche, roba tipo musiche da videogame d’azione); insomma, qualcosa che mi accompagni senza distogliermi da ciò che sto facendo.
E’ incredibile come su dieci scrittori si ottengano dieci risposte completamente diverse sulla routine di scrittura e se la musica è incorporata o meno in essa. Devo dire che è sempre una delle mie domande preferite! Veniamo a questioni più spinose, però… Qual è stato il momento più difficile da scrivere in questo primo libro, quali sono le difficoltà che hai incontrato? Quanto tempo ha richiesto l’ideazione e l’articolazione di questo nuovo universo?
Nicola: Per quanto riguarda i tempi di realizzazione... Ho scritto il romanzo da Marzo fino a Dicembre 2017. La prima pubblicazione è avvenuta, in self publishing, a fine Dicembre 2018 / primi di Gennaio 2019. Il 27 Febbraio 2020 è uscita la nuova edizione di Anomalia curata da Multiplayer Edizioni. (Credo che questa casa editrice rappresenti la casa ideale per ospitare la saga Star Cluster Zero). Ci sono stati diversi momenti impegnativi, mi riferisco a determinati snodi di trama, oppure ad alcuni passaggi che hanno richiesto maggiori fasi di studio e analisi.
Gestire diversi punti di vista appartenenti a più personaggi protagonisti richiede un lavoro decisamente impegnativo. Le scene di apertura hanno richiesto una particolare attenzione, ma questo è normale perché, a prescindere dalla trama, la parte iniziale di un libro riveste sempre una grande importanza. Anche certe scene d’azione hanno richiesto una buona dose di impegno e studio, in special modo quelle con un numero più elevato di soggetti coinvolti. Lo stesso vale per alcune ambientazioni (ci sono scene su navi da combattimento, zone portuali, abitazioni, città, strutture sotterranee, luoghi sotto il mare, boscaglia, megastrutture spaziali...). A volte è stato necessario fermarsi per verificare la corretta successione degli avvenimenti all’interno della ragnatela costituita dalle varie sotto-trame. Non ho incontrato il classico blocco legato alla chiusura, perché – come ho già detto – ho sviluppato molte delle idee partendo proprio da un finale che avevo in mente. In definitiva, posso dire che dare vita allo Star Cluster Zero è stato duro e impegnativo, ma divertente. E nonostante sia sempre possibile migliorare, sono soddisfatto del lavoro finora svolto.
E ne approfitto per confermare che si, hai ottimi motivi per essere soddisfatto ;). C’è però qualcosa che cambieresti del primo libro o c’è qualche scena tagliata - per qualsiasi motivo - che ti dispiace sia stata eliminata e ti senti di narrare brevemente?
Nicola: Penso di no. Ad ogni modo, mi è capitato di dover rimuovere alcune parti perché ritenute superflue o perché rivelavano troppe informazioni, credo che questo sia normale in fase di revisione. Ci sono diverse scene precedentemente abbozzate e in certi casi anche scritte in modo più dettagliato, che in seguito ho deciso di tagliare dalla stesura del primo volume, per motivi di spazio o per esigenze di trama. Una, in particolare, è ambientata in una situazione di divertimento, legata alla musica dal vivo, con alcune trovate che potrebbero risultare interessanti. Non posso dire altro, se non che questo episodio sarà un capitolo del secondo volume, nel seguito di Anomalia. In genere, annoto tutte le idee che mi passano per la mente: piccole scene, molti dialoghi, spunti, idee sparse ecc, ma non sempre vengono integrate nei capitoli del libro a cui sto lavorando. In alcuni casi, alcune parti di questo materiale escluso dal romanzo in lavorazione, possono trovare spazio in appositi racconti, anch’essi appartenenti alla saga Star Cluster Zero. È il caso, ad esempio, di “Sergente Jay”, una breve racconto che narra una vicenda solamente accennata in Anomalia, con protagonista Jessica Tilvari […]. Oppure “Triathlon”, un approfondimento legato al passato di Lidya, uno dei protagonisti della saga. Sempre legato a Lidya è “Una giornata”, che narra una tipica giornata di ventiquattrore trascorsa in servizio presso una nave stellare da combattimento. E infine, “Prima missione”, un romanzo breve che racconta la prima missione operativa della Brutus 3, la squadra di Assaltatori di cui si parla in Anomalia.
(Tutti questi racconti sono contenuti nella raccolta intitolata “Assaltatori”).
Nicola: Diciamo che non scrivo facendo riferimento a un particolare autore inteso come modello (almeno, non consapevolmente). Durante la progettazione mi piace buttare dentro tutto ciò che influenza la mia immaginazione, a trecentosessanta gradi... Poi un po’ alla volta filtro, limo ed elaboro in base a ciò che ho in mente di raccontare.
Se parliamo di quello che mi piace e che di conseguenza influenza il mio immaginario, beh la lista potrebbe essere assai lunga :) Isaac Asimov, seguito da Philip K. Dick, e poi l’universo ideato da Gene Roddenberry, Battlestar Galactica, nella versione di Ronald Moore, Blade Runner, Terminator, Alien, Matrix, Westworld, Star Wars, Essi vivono, L’invasione degli ultracorpi... (potrei continuare a lungo). Sto apprezzando molto anche il progetto letterario/televisivo di The Expanse di James A. Corey. Mi piacciono alcuni noir e polizieschi, autori come Elmore Leonard... per non parlare dei film d’azione e spy (cito, su tutti, il ciclo di Bourne). I comics sono un’altra grande fonte di ispirazione, in particolare l’universo Marvel, che seguo fin da quando ero bambino. Spesso mi piace fare ricorso alle espressioni onomatopeiche durante le scene d’azione. Oltre a questo aspetto abbastanza evidente, credo che l’opera di Stan Lee e Jack Kirby possa avere influito anche per quanto riguarda il concetto di serialità. Sono sempre stato affascinato dall’idea di un universo narrativo coeso, fatto di collegamenti e connessioni fra grandi e piccole storie, con personaggi dotati di profondità psicologica. Mi piace lo schema narrativo (e non solo quello) di Game of Thrones, anche se ammetto di conoscere più la serie che la versione originale letteraria. Probabilmente GOT ha influito nella mia scelta di strutturare la narrazione attraverso molteplici punti di vista. Ci tengo anche a citare degli anime: Conan il ragazzo del futuro, Neon Genesis Evangelion e alcuni vecchi mecha robot come Zambot 3. Ultimi, ma non meno importanti, videogiochi come Halo, Destiny, Metro, ecc. In generale, credo che la saga Star Cluster Zero possa collocarsi come una space opera, con influenze cyberpunk ,distopiche, military sci-fi, avventura, azione... dotata di un taglio abbastanza “realistico”.
Si, anche noi abbiamo avuto la stessa impressione e non sapremmo identificare un genere unico per la serie! Come ti sei approcciato alla scrittura e alla fantascienza? Come hai capito di voler diventare scrittore?
Nicola: Ho sempre avuto una propensione verso la scrittura. Fin dai tempi della scuola, da bambino, i temi scritti erano tra i miei punti di forza. La scrittura ha sempre rivestito un aspetto importante nella mia vita, anche se nel corso degli anni, per un motivo o per l’altro, non sono mai riuscito a dedicarmi sul serio alla “scrittura creativa”. Tutti i tentativi fatti in passato (un’idea di romanzo mai iniziato, qualche racconto) non mi hanno mai soddisfatto a tal punto da convincermi ad andare fino in fondo con la necessaria costanza e disciplina. Tuttavia, in Primavera 2017, le cose sono andate diversamente. In Marzo, durante una notte qualsiasi, ho iniziato, quasi per gioco, a buttare giù schizzi e bozze di mappe, navi spaziali, tecnologie, idee, concetti, profili di personaggi, trame ecc. E da quel momento non mi sono più fermato. Sono sempre stato un fruitore di prodotti letterari, televisivi, cinematografici, fumettistici e video- ludici... in quel momento mi sono lasciato guidare dalla voglia di provare a realizzare qualcosa “con le mie mani”. Ovviamente, la motivazione da sola non basta ma, per fortuna, è stata accompagnata anche da una buona dose di ispirazione e di voglia di fare. Credo che ciò che ha fatto la differenza sia stata la scelta iniziale di voler “scrivere ciò che mi piace” e non ciò che “si deve” o “che conviene” o “che va per la maggiore in classifica Italiana” e via dicendo. […] E l’ho fatto attingendo a piene mani dai miei gusti e dalle mie fonti di ispirazione. Da qui la scelta (logica e allo stesso tempo istintiva) della Fantascienza come genere prediletto. Un altro aspetto favorevole, rispetto ad altri tentativi infruttuosi, credo che sia stato quello di essermi dotato di un mio personale metodo di scrittura e pianificazione. Niente di trascendentale, ho semplicemente adottato una sorta di approccio organizzativo logico (probabilmente mutuato dal mio background informatico), basato su una suddivisione dei temi e degli argomenti in cartelle (trame, personaggi, tecnologie, scenari, ecc). Niente di estremamente rigido. Si tratta di un qualcosa che con me ha funzionato e che rispecchia il mio attuale modo di vedere le cose, poi immagino che ognuno possegga un proprio metodo.
Come ho capito di voler diventare uno scrittore? L’idea mi ha sempre attirato, anche se, come ho già detto, non mi sono mai impegnato (abbastanza) in tal senso. Non mi sono interrogato più di tanto sulla figura dello scrittore, all’inizio ho semplicemente iniziato a scrivere (o meglio, a pianificare e poi scrivere). La scrittura rappresenta il mezzo a me più congeniale per potermi esprimere e riuscire a realizzare ciò che ho in mente. […] L’idea che sia possibile costruire dei mondi, degli universi, popolati da personaggi dotati di vita propria e in grado di colpire al cuore il lettore... Questa per me è la magia della scrittura e questo è il fine a cui cerco di tendere e per cui credo valga la pena applicarsi.
Concordo in pieno. La ‘magia’ di cui parli è vissuta anche da noi lettori, che leggiamo per immergerci in nuovi emozionanti mondi creati da persone piene di talento e con una fantasia sfrenata con la tua. Questa ‘magia’ è decisamente quello che muove il mondo dell’editoria (e il mondo in generale!). Che futuro vedi per questa serie?
Nicola: Inizio col dire che i lettori e le lettrici di Anomalia avranno l’opportunità di vivere tante altre nuove avventure assieme ai personaggi dello Star Cluster Zero. L’universo narrativo di Star Cluster Zero è potenzialmente molto vasto, perciò è assai probabile che questa saga prosegua oltre la semplice trilogia. La mia idea è quella di continuare ad arricchire ogni volume con storie “spin-off” più agili, come è già avvenuto con i “prequel” di Anomalia (la raccolta “Assaltatori”). Non escludo, in futuro, di poter aprire anche altre linee di narrazione, magari ambientate in diverse epoche o focalizzate su determinati aspetti. Mi piacerebbe anche dare un seguito a quanto ho già scritto nel racconto “Backdoor”, che al momento mantiene un carattere abbastanza slegato rispetto alla cronologia portante. Tuttavia, l’impegno maggiore al momento è focalizzato sulla lavorazione del secondo volume e all’impostazione del terzo. Un altro obbiettivo importante è quello di rendere questa saga disponibile a un pubblico non solo Italiano, ma possibilmente anche anglofono, e non solo. In definitiva, posso dire di essere soddisfatto della risposta che i lettori stanno dando al romanzo Anomalia e sono assai soddisfatto della collaborazione con Multiplayer Edizioni, che ringrazio per aver creduto in questo progetto. La lavorazione della saga Star Cluster Zero continua con grande impegno e entusiasmo.
Ottime notizie dunque! Chiudiamo con la domanda di rito.. Ci puoi anticipare qualcosina sul secondo libro ;)? (Mi chiedo se abbia mai funzionato…)
Nicola: Ho già in mente un titolo, anche se lo rivelerò più avanti (mi raccomando, restate sintonizzati!). Nel secondo libro della saga Star Cluster Zero, ritroverete i personaggi che avete conosciuto in Anomalia, ma non solo quelli. Lo scenario che fa da sfondo alle avventure dei personaggi, è in fase di mutamento (non posso rivelare altro). Le ambientazioni continueranno a essere abbastanza variegate, verranno esplorati alcuni aspetti inediti rispetto a quanto raccontato in Anomalia. Non mancheranno azione e colpi di scena. […] Per tutti i lettori e le lettrici di Anomalia che con impazienza aspettano l’uscita del nuovo volume: la vostra attesa verrà ripagata!
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Ta-dah!
Questa è l’intervista che Nicola mi ha gentilmente concesso e che chiude la prima parte dell'evento dedicata ad Anomalia (per un rapido recap vi rimando alla presentazione).
Non vedo l’ora di leggere il secondo e voi?
Vi lascio qui sotto le altre tappe, a presto con il tour su IG!!
Rainy
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