29 dicembre 2020

Recensione: 'Gli Inganni di Locke Lamora' (I Bastardi Gentiluomini #1) - Scott Lynch

Buongiorno, amici!

Quest'oggi sono estatica, perché non mi aspettavo una lettura così splendida a fine anno e invece eccoci qui. Una piccola gioia alla fine del 2020, finalmente!

Trama


Piccolo di statura, deboluccio e un po' imbranato con la spada, Locke Lamora ha però un grande punto di forza: nessuno lo può battere quanto ad astuzia e abilità truffaldina. E benché sia vero che ruba ai ricchi nessun povero ha mai visto un soldo bucato dei suoi furti. Tutto ciò su cui mette le mani lo tiene per sé e per i Bastardi Galantuomini, la sua banda. A suo modo, Locke è il re di Camorr, una città che sembra nata dall'acqua, ornata di migliaia di ponti e di sontuosi palazzi barocchi e popolata da mercanti, soldati, accattoni e, ovviamente, ladri. In realtà, Camorr è il dominio di Capa Barsavi, perversa mente criminale, che da qualche tempo è impegnato in una lotta senza quartiere con il Re Grigio, altro personaggio decisamente poco raccomandabile. Impiccione per natura, Locke si ritrova suo malgrado in mezzo a questo scontro di titani e rischia di lasciarci le penne. Anche perché il suo misterioso passato nasconde un segreto che può mettere in pericolo l'intera nazione camorrana...





La serie è composta da...
01. Gli Inganni di Locke Lamora
02. I Pirati dell'Oceano Rosso
03. La Repubblica dei Ladri
04. The Thorn of Emberlain (in arrivo nel 2021)
05. The Ministry of Necessity (inedito)
06. The Mage and the Master Spy (inedito)
07. Inherit the Night (inedito)
 

Recensione:

Gli ultimi giorni dell’anno sono solitamente carichi di recap, classifiche, attenta considerazione di quanto è stato fatto o non fatto durante l’anno. Invece, eccoci qui con una recensione freschissima e nuova di zecca per il libro che ho finito ieri.

(Anche io avrei una classifica da fare molto volentieri e un riepilogo di quello che è stato dei miei buoni propositi letterari e non, ma da brava scema ho dimenticato il foglio dove annoto tutti i libri che leggo e le serie che guardo nella mia casa da studentessa, dunque questo ultimo è sicuramente rimandato a gennaio lol).


Incredibilmente in questi giorni sto leggendo tantissimo. Sto rileggendo la saga dell’innominabile TERF per la prima volta - si, incredibile, ma ho letto tutta la serie una volta sola, ergo non ricordo praticamente nulla - e sto recuperando un po’ di letture in cartaceo grazie alla mia amata biblioteca locale. Solitamente invece questo periodo è di ozio più totale o almeno così era fino all’arrivo del famigerato e cazzutissimo (per usare un linguaggio a lui consono) Locke Lamora e dei suoi Bastardi Gentiluomini.


I rimandi di questo libro che possono servire a orientare i lettori indecisi sono essenzialmente due: Sei di Corvi della Queen Bardugo, di cui ha l’atmosfera e la città portuale divisa dalla lotta tra bande, tra ladri e Capa, guidata da nobili corrotti e controllata da guardie ignobili; e Oliver Twist di cui ha gli orfani addestrati a diventare ladruncoli come personaggi principali e la spietata crudeltà del mondo che li circonda.

Le differenze sono molteplici con entrambe le opere, chiaramente, ma se proprio non avete idea di che libro sia, questo può aiutare quantomeno ad inquadrare il genere.


Gli Inganni di Locke Lamora è un libro che mi ha conquistata fin dalle prime pagine per essenzialmente due motivi.



Il primo, l’ambientazione. Solitamente, io O-D-I-O le descrizioni lunghe che interrompono la narrazione. Non riesco a leggerle e spesso le salto o le scorro soltanto, perché l’azione incalzante è di gran lunga ciò che prediligo. Lynch, invece, ha un modo di inserire descrizioni che le ha rese fruibili anche per chi come me di solito non le sopporta. Le sue descrizioni sono certamente lunghe, ma piene di fine ironia, battute, dettagli che al lettore servono per capire la vicenda, ma che non lo soverchiano. Descrivere un luogo e le sue funzioni senza annoiare a morte è molto difficile, secondo me, e ben pochi autori ci riescono. Lynch è uno di questi e parliamo un filo della sua scrittura tra un secondo.


Il secondo motivo è ovviamente la storia. Con dozzine di parolacce, insulti, furti, crudeltà e violenza inaudita stile La Guerra dei Papaveri, la trama si dipana descrivendo una spietata lotta per il controllo delle bande furfantesche di Camorr, la città dove è ambientata la vicenda e dove vivono Locke Lamora e la sua banda di Bastardi Gentiluomini. Il libro non lascia un attimo di respiro e tra arguti stratagemmi, furti e magia, Lynch è in grado di imbastire una trama dalla quale difficilmente non si viene catturati. Menzione d’onore speciale ai personaggi, tutti ben caratterizzati e differenziati, ognuno con la propria storia e le proprie particolarità alle quali viene dedicato un apposito spazio nel libro. 


Cosa hanno in comune tutti questi elementi che vi ho citato? Beh, lo stile di scrittura. Dei buoni personaggi e una buona trama non sono infatti nulla se non sono sviluppati degnamente - e non ci vuole certo un genio a capirlo.

Lo stile di scrittura di Lynch e il suo modo di descrivere personaggi, avvenimenti e luoghi accompagnano il lettore in una rocambolesca corsa tra i vicoli di Camorr e soprattutto dialogano con chi legge arricchendo la storia di una miriade di dettagli. Non si ha la sensazione di essere buttati nell’azione, ma di venirvi introdotti con una serie di informazioni spesso immediatamente utili, spesso solo di contorno che però contribuiscono a dare completezza alla storia. Questo, amici, è quello che io definisco il saper scrivere o meglio il saper scrivere bene.

Il mondo di Camorr è un mondo completo, di cui Lynch racconta solo una piccola parte, ma che è solidamente costruito. Il lettore percepisce questa completezza e ciò contribuisce a rendere la storia credibile (magia a parte, si intende) proprio per la sua complessità. Camorr è infatti un intero universo racchiuso in una singola città e questa città è incredibilmente autentica e reale per la sua ricchezza. 

Mi spiego meglio: spesso in alcuni libri, il contorno o l’ambientazione sono lasciati da parte per tutto ciò che non riguarda i protagonisti. Non viene spiegato cosa fanno i personaggi di contorno o le comparse e non si spreca tempo in dettagli inutili se essi non sono funzionali ai protagonisti, dunque si arriva a fine libro con la sensazione di conoscere ben poco del luogo dove la vicenda si è svolta. Il talento di Lynch nello scrivere è invece proprio questo: riuscire ad offrire una panoramica di Camorr indipendentemente da ciò che capita ai Bastardi Gentiluomini e regalare al lettore la sicurezza di conoscere costumi e usanze di una società che altrimenti gli sarebbe preclusa. Libri che fanno ciò sono rari, che lo fanno divinamente ancora di più.


Nel caso non l’aveste capito, quindi, leggetelo, perchè merita e per quanto mi riguarda non c’era modo migliore di finire questo 2020.


Verdetto:



C'è poco da dire, Stupendo, Meraviglioso, OOP!



A presto,

Rainy

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