10 giugno 2021

Recensione: 'La Città di Sabbia' (Daughter of Smoke and Bone #2) - Laini Taylor


Amici, follettini e follettine, buon salve!

Oggi secondo appuntamento con una trilogia che ci accompagnerà per un mese e che la Fazi ha recentemente deciso di ristampare con una nuova - e splendida - veste grafica. Sto naturalmente parlando della trilogia della Chimera di Praga della celeberrima Laini Taylor, di cui oggi analizzeremo il secondo capitolo.


Se seguite il blog da un bel po’, sapete già che questa era per me una rilettura. Così come abbiamo fatto per il Grishaverse, anche per Laini Taylor questa recensione è da intendersi come riesame del mio parere dell'epoca a seguito di una lettura più adulta e matura (si spera).


Trama



La studentessa d'arte Karou ha finalmente le risposte che ha sempre cercato. Sa chi è e cosa è. Ma, insieme a questa scoperta, un'altra verità affiora in superficie, una realtà che la ragazza farebbe di tutto pur di ignorare: ha amato un ragazzo che le è nemico, lui l'ha tradita e per questo il suo mondo è sconvolto. Ora, in una kasbah dimenticata nel deserto del Marocco, Karou e i suoi alleati si preparano a uno scontro definitivo contro l'armata dei serafini e sotto la luce delle stelle plasmano creature di potente forza distruttiva. Akiva, legato dall'appartenenza all'esercito degli angeli, ma gravato da un profondo conflitto interiore, inizia a progettare un altro tipo di battaglia: quella per il riscatto. Per la speranza. Costellato da scene drammatiche, di segreti e di scelte impossibili, "La città di sabbia" porta i due protagonisti sui fronti opposti di una guerra antichissima che ha acquistato nuovo vigore.









Recensione


Fondamentalmente il primo libro aveva un difetto e cioè che la storia d’amore era troppo ingombrante, troppo immediata, e toglieva spazio alla trama vera e propria. La Città di Sabbia è invece l’esatto opposto: l’amore tra Karou e Akiva sembra ormai destinato al fallimento visto l’imperdonabile crimine che Akiva ha commesso e dunque entrambi si ributtano a capofitto nel proprio ruolo all’interno dei rispettivi popoli. L’uno si dedica al sabotaggio della campagna militare degli Angeli e al salvataggio di quante più Chimere possibile e l’altra si immerge a pieno nel suo nuovo ruolo di Resuscitatrice di Chimere, le quali però non hanno certo dimenticato il suo tradimento.


Questo secondo libro aggiunge quel quid che mancava al primo. Laini Taylor torna infatti dando certamente il giusto spazio al dolore, alla solitudine e al profondo senso di inadeguatezza che entrambi i protagonisti provano, ma arricchisce lo struggersi per amore di nuove tematiche.

Non manca qualche scivolone ben poco realista anche per un fantasy di questo tipo, ahimè, ma tutto sommato lasciamo correre.


La prima vera novità è - finalmente - l’ampliamento del panorama di personaggi presenti. Conosciamo sempre di più i mondi da cui provengono Karou e Akiva e i rispettivi popoli. Apprendiamo usi, costumi, tradizioni degli uni e delle altre e familiarizziamo con personaggi diversi. Primo fra tutti il Lupo Bianco, che abbiamo visto solo di sfuggita nel primo e che torna qui in tutta la sua potenza. La Taylor è fenomenale nel restituire un ritratto realistico e duro del Lupo, un personaggio abituato a stare al comando e a farsi ubbidire, che prende ciò che vuole quando vuole, completamente devoto alla guerra e all’annientamento degli Angeli. La Taylor non risparmia crudeltà e perfidia nel costruire il personaggio del Lupo e proprio questo suo essere così malvagio e coerente nella sua malvagità lo rendono un personaggio completo. Non è cattivo ‘perchè si’, ma perchè un qualcosa di ben preciso nella sua vita l’ha portato ad essere ignobile, che sia la vendetta o l’egoismo. Questo naturalmente è un grande merito della scrittura dell’autrice. Stesso discorso vale per il suo contrappeso fra gli Angeli, il figlio dell’Imperatore.




Un altro personaggio fondamentale e di una profondità incredibile è Ziri, chimera della stessa specie di Karou e a lei legato da quando era ancora Madrigal. Ziri è anch’egli un personaggio dalle mille sfaccettature, capace di grande lealtà, ma allo stesso tempo giovane e per questo in difficoltà quando si tratta di mettere in discussione la propria cieca educazione di soldato. L’autrice dimostra ancora una volta il suo talento nel caratterizzare con limpidezza un personaggio con pochi elementi chiave e poche frasi che restituiscono un quadro completo del suo carattere e della sua personalità e a questo proposito con la figura di Ziri credo la Taylor abbia fatto un capolavoro (così come con Sulphurus).


Infine, l’altra grande novità è la presenza stavolta preponderante della politica, dei giochi di potere, dei piccoli sotterfugi per schiacciare una potenziale minaccia alla propria autorità. Sia tra le Chimere sia tra gli Angeli, l’autorità dei leader è continuamente messa in discussione e se come me amate leggere dei piccoli grandi scontri e delle rivolte che si combattono dentro palazzi scintillanti, con discorsi pubblici e con patti segreti più che su un campo di battaglia, allora avrete pane per i vostri denti.


La Città di Sabbia è un libro più completo rispetto al primo, che non si lascia distrarre dalla storia d’amore, ma va dritto e preciso all’obiettivo. Non fa sconti a nessuno in quanto a crudezza, intendiamoci, ma anche questo è un pregio in un certo qual modo. La storia d’amore lascia finalmente spazio a qualcos’altro e questo qualcosa di altro, se amate leggere di politica e sotterfugi senza dimenticare le dinamiche chiave che ci hanno portato fino a questo punto (una per tutti: la famiglia), allora sicuramente questo libro fa per voi.


Verdetto:



Bene così e confidiamo nel terzo!


Rainy




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