22 giugno 2021

Review Party: 'La Repubblica del Drago' (La Guerra dei Papaveri #2) - R. F. Kuang


Buongiornissimo, kaffè, amici!

Oggi parliamo del secondo capitolo di una serie che ha scosso mari e montagne e ha spopolato su IG: La Guerra dei Papaveri. Ringrazio la casa editrice Mondadori per la copia digitale e le mie splendide colleghe che hanno fatto questo viaggio con me.


Senza ulteriore indugio, parliamo di questo secondo capitolo, aka La Repubblica del Drago.


Trama



Già tre volte nella sua storia il Nikan ha dovuto combattere per sopravvivere alle sanguinarie Guerre dei papaveri. Il terzo conflitto si è appena spento, ma Rin, guerriera e sciamana, non può dimenticare le atrocità che ha dovuto commettere per salvare il suo popolo. E ora sta scappando, nel tentativo di sfuggire alla dipendenza dall’oppio e agli ordini omicidi della spietata Fenice, la divinità che le ha donato i suoi straordinari poteri.


Solo un desiderio la spinge a vivere: non vuole morire prima di essersi vendicata dell’Imperatrice, che ha tradito la sua patria vendendola ai nemici. E l’unico modo per farlo è allearsi con il signore di Lóng, discendente dell’ultimo Imperatore Drago, che vuole conquistare il Nikan, deporre l’Imperatrice e instaurare una repubblica.


Né l’Imperatrice, né il signore di Lóng, però, sono ciò che sembrano. E più Rin va avanti, più si rende conto che per amore del Nikan dovrà usare ancora una volta il potere letale della Fenice. Non c’è niente che Rin non sia disposta a sacrificare per salvare il suo paese, e ottenere la sua vendetta. Così si getta di nuovo nella lotta. Perché in fondo lottare è ciò che sa fare meglio.





Recensione


La Repubblica del Drago prosegue da dove abbiamo lasciato i nostri eroi alla fine de La Guerra dei Papaveri: Rin è una drogata, incapace di controllare il proprio potere e in lotta con la Fenice. I cike non la riconoscono come capo e lei stessa si sente inadeguata a raccogliere l’eredità di Altan. Come se non bastasse, molto presto una nuova guerra si farà strada tra i loro ranghi attuata dal leader della provincia Long.



Questo libro è migliore e peggiore del primo per più di un aspetto.
Del primo ci portiamo dietro la presenza massiccia della cultura cinese e della tradizione orientale e la complessità del mondo e delle varie popolazioni che lo popolano. Conserviamo anche la crudezza che ha contraddistinto il primo: la guerra permea questo secondo capitolo, violenta, spietata e l’autrice non lesina sul suo essere cruenta. Il crudo realismo con cui sono stati descritti i massacri del primo è trasportato anche in questo secondo capitolo, quindi, di nuovo, se siete sensibili a certe tematiche (stupri, violenze, sangue…) questa serie potrebbe non essere per voi.


Cosa aggiunge però questo libro? Aggiunge una dimensione geopolitica decisamente più complessa. La guerra che si combatte in questo secondo libro è più complicata di molti altri fantasy e si capisce come l’autrice abbia un piano più complesso e consideri la guerra solo una porzione del disegno politico del regno. La presenza della strategia, della pianificazione, della premeditazione dello scontro è preponderante e, se piace il genere, affascinante. Lo scontro è solo un pezzetto di un grande insieme di riflessioni e scommesse con il nemico. Non aspettatevi solo violenza, aspettatevi un resoconto puntuale e preciso di quello che significa effettivamente preparare uno scontro. Solo un punto mi ha lasciato un attimo perplessa: sono frequenti le citazioni a famosi strateghi del nostro mondi, Sun-Tsu ad esempio, quindi l’autrice vuole che il lettore supponga che questo libro sia una riscrittura di una parte di storia della Cina (che potrebbe essere, visto anche come vengono descritti i ‘diavoli biondi, dagli occhi blu’ e i loro archibugi)? Magari non so io, ne.

Per altro, il conflitto descritto in questo libro è quasi interamente navale, e questo richiede una certa quantità di ricerca da parte dell’autrice che sicuramente ci è stata, e rende il libro diverso da molti altri fantasy che trattano di scontri armati.



I personaggi subiscono una crescita più o meno intensa dal primo libro, Rin a parte, e va riconosciuta all’autrice l’abilità di aver creato dei personaggi coerenti con sé stessi, che fanno delle scelte discutibili, ma in linea con la loro caratterizzazione, cattivi in primis. Rin purtroppo è una pessima protagonista a mio parere: impulsiva, irrazionale, da prendere a palate sui denti e basta.



Due sono essenzialmente le criticità di questo secondo capitolo. Prima di tutto, poteva essere più corto di almeno 100 pagine (però ammazza che colpi di scena!) ed è uno stacco talmente netto con il primo da far quasi domandare al lettore che senso abbia avuto leggersi 300 pagine di Rin all’Accademia. Perchè, se tanto poi la vera trama è altrove? Perchè concentrarsi così tanto su una parentesi del tutto trascurabile, soprattutto alla luce di questo secondo capitolo? 


In secondo luogo, temo per il terzo, perché dalla piega che hanno preso gli eventi verso la fine ho paura si trasformi in un qualcosa di visto e rivisto, ma è presto per dirlo.


La Repubblica del Drago è quindi il classico fantasy? Si e no. Si, perché affonda le sue radici nella cultura cinese con una rivisitazione magica e fa del conflitto il suo tema principale. No, perché la politica e la strategia militare la fanno da padrone come in un vero e proprio poema epico e perché i personaggi sono particolarmente ben descritti e coerenti con il proprio egoismo e le proprie paure, cosa che ahimè non capita spesso. Menzione di disonore per una pessima protagonista.



Verdetto:



Continuiamo così e mannaggia a Rin!



Rainy

4 commenti:

  1. Povera Rin dai 😂 Comunque concordo con tutto, questo libro per me é molto bello per vari motivi, ma spero che nel prossimo ci sia ancora più spazio per Kitay, personaggio super!

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    1. Vero, lui è senza dubbio uno dei personaggi ai quali vorrei venisse data maggiore importanza!

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  2. Ho La Guerra dei Papaveri in libreria da un po' e non vedo l'ora di leggerlo!
    Purtroppo capita spesso che il secondo volume di una trilogia sia un più debole rispetto al primo, ma c'è sempre tempo per tornare alla carica con un finale cdi tutto rispetto. Speriamo che anche questo sia una situazione simile, e magari che Kuang riesca a farti cambiare idea sulla protagonista ahah

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    1. In questo caso non direi esattamente che è più debole, dai. E' globalmente un buon secondo libro, cosa non da poco, ed è sicuramente migliore di tanti altri che ci sono capitati a tiro ahahaah. Ovviamente non è perfetto e condivido le speranze per Rin!

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Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :3 Lasciatemi un commentino se vi va!