Buongiorno, amicɜ lettorɜ!
Ho il piacere di darvi il benvenuto alla recensione dell’ultima uscita di casa Mondadori di una delle autrici più amate di sempre, Leigh Bardugo. Sto naturalmente parlando di King of Scars, primo libro della dilogia ambientata nel mondo di Tenebre e Ossa dedicata a Nikolai. Sia il primo sia il secondo libro sono in uscita e mentre potete già trovare il primo sugli scaffali, il secondo approderà in libreria dal mese prossimo!
Ringrazio la CE per la copia e, senza ulteriore indugio, cosa penso di Re delle Cicatrici?
Trama
Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un’innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l’avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha.
Al suo fianco, però, c’è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito.
Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore.
Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.
Recensione
Questo libro è un’ulteriore prova che la Bardugo sa scrivere, c’è poco da fare. Si cimenta con più punti di vista come era già successo nella dilogia dei Corvi e riesce a farlo immensamente bene anche qui. Se infatti ritroviamo alcuni tra i personaggi che più avevamo amato delle due serie principali: Nina, Zoya, Genya e ovviamente Nikolai, insieme a qualche altra vecchia conoscenza - non sempre piacevole - e alcuni nuovi personaggi, Il Re delle Cicatrici segue le vicende di questi personaggi dopo la fine della dilogia dei Corvi (quindi ben dopo la fine di Rovina & Ascesa) e ci narra di come sia la loro vita ora che hanno di fatto il controllo di Ravka, paese non facile da guidare e perennemente sull’orlo della guerra.
Bisogna dire che questo libro è lontano dalla qualità e dagli sfarzi delle altre opere di Bardugo, ma non posso dire che sia un brutto libro, perché la scrittura di Bardugo è sempre una gioia per gli occhi. In particolare ho trovato i personaggi particolarmente caratterizzati e approfonditi con maestria, soprattutto la figura di Zoya, tanto odiata dai più perché spocchiosa e arrogante, ma allo stesso tempo qui dotata di una profondità e di una psicologica particolarmente curata. Nessun dettaglio è lasciato al caso e ogni suo comportamento a mio parere viene spiegato e assume una dimensione del tutto diversa una volta approfondito il suo passato.
Mi sento di ribadire che, proprio per quanto riguarda i personaggi, in quanto a descrizione di emozioni e approfondimento psicologico Bardugo è davvero una maestra e in questo libro si riconferma capace di veicolare ogni tipo di sentimento con grande eleganza, con piccole frasi e piccoli dettagli che contribuiscono a dare veridicità a quello che sta descrivendo. Soprattutto, Bardugo riesce con questi piccoli tocchi a rendere i personaggi credibili e umani - e in un libro che si basa al 90% sul loro carisma, questa è la cosa più importante.
Per il resto, trovo difficile esprimere un parere su questo libro, e sono in tal senso molto esitante. Da un lato non è un libro perfetto ed è un po’ sottotono rispetto agli altri dell’autrice (ripeto però, con qualche scena davvero ben riuscita e autenticamente emozionante, soprattutto per quanto riguarda Nina e Zoya), dall’altro è chiaramente un libro che serve da preambolo a una conclusione piena di azione come Rule of Wolves e svolge molto bene il suo ruolo di creatore di aspettative.
Ulteriore piccola nota stonata per ora: siamo purtroppo in odore di instant-love e anche se sono sotto un treno per la ship principale, questa cosa non può che farmi storcere un po’ il naso.
Non vedo l’ora di leggere il secondo!
Verdetto: ★★★½
(Siamo conservativi sperando nel secondo!)
Anche voi aspettavate questa dilogia con ansia?
Passate anche dalle mie colleghe e a presto,
Rainy
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