Buongiornissimo, kaffè, amici!
Benvenuti alla review del libro più anticipato del 2022, ma che è stato per i più una grande delusione. Sto ovviamente parlando del solo e unico La Legge dei Lupi di Leigh Bardugo.
Trama
Non c’è più tempo.
I lupi sono sempre più vicini…
Mentre l’imponente esercito di Fjerda si prepara all’invasione, Nikolai Lantsov chiama a sé tutte le armi di cui dispone per opporsi all’inevitabile: il suo ingegno, il suo fascino, e persino il mostro che porta dentro. Una parte di lui, forse il corsaro, forse il demone, forse il principe che si è guadagnato il trono con le unghie e con i denti, lo anela addirittura, lo scontro. Ma per sconfiggere l’oscura minaccia che incombe su Ravka potrebbe non bastare nemmeno il coraggio di un giovane sovrano abituato a rendere possibile l’impossibile. Anche solo per sperare di riuscirci, il re ha bisogno di alleati, forti, leali e pronti a tutto.
In prima fila c’è Zoya Nazyalensky, fedele compagna di infinite battaglie, che, nonostante abbia perso tanto per colpa della guerra, e abbia visto morire i suoi uomini e risorgere il suo peggior nemico, non ha intenzione né di abbandonarlo né di arrendersi. Se sarà necessario abbracciare i suoi poteri per diventare l’arma di cui il suo paese ha bisogno, non si tirerà indietro. Costi quel che costi.
Il re di Ravka può contare anche su Nina Zenik, spia abile ma talvolta spericolata, che, per colpa del suo ossessivo desiderio di vendetta, rischia di giocarsi l’unica possibilità di libertà per la sua patria e di guarigione per il suo cuore ferito.
Re, generale e spia: insieme dovranno trovare il modo di strappare all’oscurità un futuro per sé e per il proprio paese. Oppure prepararsi ad assistere alla sua drammatica e definitiva caduta.
La serie è composta da...
01. Il Re delle Cicatrici (recensione)
02. La Legge dei Lupi
Recensione
Che questo libro fosse stato scritto un po’ per fanservice e un po’ per fanservice si sapeva, così come si sapeva che si sarebbe puntato a unire le trame delle due serie ambientate nel Grishaverse e che sostanzialmente sarebbe stato un bel tuffo nel passato per i fan della serie, con tutti i personaggi più amati messi lì in bella mostra. Così in effetti è e non penso sorprenda nessuno, la vera domanda quindi diventa se questo libro meriti comunque di essere letto o meno. La risposta? Mah.
La verità è che quando si legge RoW bisogna avere le idee molto chiare: ci si troverà di fronte ad una fanfiction decisamente lontana dagli sfarzi delle due serie originali e per questo di qualità inferiore da ogni punto di vista. Saputo questo, la lettura è estremamente godibile e si sa che Leigh è maestra nel descrivere i personaggi a tal punto da far affezionare anche i più ostinati. E’ però impossibile non notare il calo qualitativo rispetto agli standard a cui Bardugo ci ha abituat*.
In particolare gli aspetti che mi hanno infastidito di più sono il ridurre personaggi iconici come Nikolai a macchiette quando dovrebbero essere proprio loro le colonne portanti della storia, il sacrificare personaggi rilevanti un po’ a caso e senza un reale fine, giusto per far soffrire i personaggi (un po’ alla Il Regno Corrotto, ma quindi ancora più a caso, de botto, senza senso) e soprattuto il voler a tutti i costi lasciare aperto un finale per poter potenzialmente scrivere i seguiti (seguiti che per altro sappiamo già non essere potenziali, ma solide realtà come Sei di Corvi #3). Queste sono scelte di trama che personalmente non condivido e che supportano ulteriormente la tesi che questo libro sia stato fatto esclusivamente per il fanservice.
Le tematiche interessanti come la guerra e gli intrighi politici c'erano pure, ma sono trattate grossolanamente rispetto a quello a cui siamo abituati. Da ogni punto di vista quindi, se si guarda alla qualità, questo libro è inferiore rispetto ad ogni altra cosa che Bardugo abbia mai scritto e non posso sottolinearlo abbastanza. Non è un brutto libro e io stessa sono una grande fan della coppia principale e senza dubbio leggerò gli altri libri ambientati nel Grishaverse, però bisogna ammettere che siamo di fronte a quella che è principalmente un’operazione commerciale e che ha poco di ciò che ha reso Tenebre e Ossa tanto amata.
E’ il libro su Nikolai che ci meritavamo? No, però è quello che il convento ha passato e va bene così. E’ un libro carino, mediocre se confrontato con altri, ma comunque godibile se letto senza troppe pretese. C’è di meglio, ma c’è sicuramente di peggio e come stile di scrittura - ribadisco - Bardugo non delude.
Se dovessi riassumerlo in un gesto, sarebbe un po’ una scrollata di spalle, perché è purtroppo difficile dimenticare che la Bardugo di RoW è anche la stessa de La Nona Casa e la differenza tra i due libri è impossibile da non notare.
Verdetto: ★★★
A presto e passate anche dalle mie colleghe :* !
Rainy
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