oggi vi propongo la recensione di un altro libro su un argomento serio, di quelli che vanno letti perchè non si può passare il tempo a leggere solo di amori svenevoli e fantasy mozzafiato, la lettura deve aprire la mente e quale modo migliore che leggere libri che fanno riflettere, ma sanno anche raccontare una storia? A mio parere nessuno. Questo è il motivo per cui avevo letto Tutta la verità su Alice (recensione) ed è il motivo per cui oggi vi parlo di un libro su due temi altrettanto attuali e importanti: obesità e accettazione dei propri difetti.
Trama
Willowdean Dickson ha qualche chilo di troppo, un soprannome imbarazzante come "polpetta" e soprattutto... si piace proprio così com'è! Anche se sua madre è presidentessa di un concorso di bellezza, anche se la sua migliore amica è bionda e magra come una star, anche se nelle pubblicità le ragazze grasse sono sempre infelici oppure buffe pacioccone... Willowdean è dotata di autoironia e si è sempre sentita bene nella sua comoda, morbida pelle. Fino a quando, nel fast-food in cui lavora dopo la scuola, non arriva Bo. Will se ne innamora, ed è qui che iniziano i problemi. Perché Bo sembra ricambiare. Invece di salire alle stelle, all'improvviso le certezze di "polpetta" crollano. Perché l'amore può far sentire così inadeguati, a disagio, imperfetti?
La serie è composta da...
01. Voglio una vita a forma di me
02. Ancora senza titolo - Riguarderà altri personaggi paralleli al libro uno ed è previsto negli USA per il 2018
Inter(re)view*:
"Detesto vedere ragazze in tivù o al cinema. Sembra che il solo modo ritenuto accettabile di ritrarre una persona grassa sia mostrare quanto è infelice o, al contrario, farne un'adorabile pacioccona. Be', io non rientro in nessuna delle due tipologie."
Si, io inizierei questa recensione così. Go big or go home. Un po' per la straordinaria frase motivazionale che è, a mio parere, e un po' perchè ha un doppio significato che ci permette di introdurre splendidamente questo libro. Prima di tutto, però, un grosso saluto a Julie Murphy, benvenuta!
Julie: Salve a tutti!
Allora, cara, niente male come esordio, ne?
Julie: Be', in realtà non è il mio esordio: avevo già scritto Side Effect May Vary, ma posso dire tranquillamente che non ha avuto il medesimo successo.
Ah, si, ceeerto, errore mio, volevo dire: niente male come esordio internazionale, vero?
Julie: Ah, okay ahah. No, proprio niente male, non mi aspettavo un successo così grande per un tema che in effetti è piuttosto semplice, ma poco trattato.
In effetti è proprio vero: perchè hai deciso di dedicartici?
Julie: Be', molto semplicemente mi ero stancata di quelle protagoniste dei libri romantici praticamente perfette, divine, magre, alte, bionde, occhi giganteschi con al massimo qualche chiletto di troppo che si traduceva in una 44 (se proprio vogliamo esagerare). No, c'era bisogno di un libro che parlasse di DONNE VERE, quindi mi sono detta: "Sai cosa, Julie? Se questo libro non esiste, scrivilo tu!". E così ho fatto.
E io te ne sarò eternamente grata, perchè questo libro è un inno ad accettarsi così come si è e a non lasciarsi condizionare da quello che il mondo vuole imporci come ideale di bellezza. Ma andiamo con calma e ordine...
Julie: Si, forse è meglio che sproloquiare disordinatamente ahah!
Lo penso anche io ;). Dunque, come avete letto sopra "Go big or go home" vuol sia spronare a fare del proprio peggio meglio, sia, in questo caso, dare una leggera anticipazione alla materia del libro: big. Grande. Così come la protagonista, Willowdean. Will è una ragazza grassa, punto, non c'è altro modo per descriverne l'aspetto. E' l'anti-protagonista per eccellenza, simpatica, sicura di sè e tranquilla nella sua pelle, consapevole di essere ciccia e felice così com'è, wow. Non una cosa da poco, non dubitate. Will si trova in uno stesso anno a dover lottare per il proprio primo amore, per affrontare i pregiudizi delle persone, le sue improvvise insicurezze sul suo aspetto fisico che indubbiamente la distingue dalle altre persone, le discriminazioni e il desiderio di emergere e affermarsi, come? Partecipando al concordo da reginetta di bellezza di Miss Teenager Bluebonnet, concordo del quale sua madre è fissata e oltretutto giudice.
"La parola "grasso" mette la gente a disagio. Eppure la prima cosa che gli altri notano di me è il mio corpo. E il mio corpo è grasso. È normale fare commenti su una ragazza con le tette grandi, i capelli unti o le ginocchia ossute. Ma se una è grassa, come nel mio caso (non ho nessun problema a riconoscerlo), le persone si imbarazzano e cambiano discorso.
Io sono così. Grassa. Non è mica una parolaccia. Non è mica un insulto. Almeno, non quando sono io a usarla. Quindi, tanto vale mettere subito le cose in chiaro, no?"
Julie: Una situazione familiare che già fa sorridere di per sè, perchè si immagina fin da subito come questo libro ruoti intorno alla famiglia di Will e al suo bisogno di affetto.
Esattamente: una delle tematiche centrali di questo libro è proprio la famiglia, i continui screzi con la madre che vorrebbe Will magra e "normale" come tutte le altre teenager sue amiche, ma che si deve inevitabilmente scontrare con la realtà, e un padre che non c'è, punto. Gli altri due grandi macro-temi di questo libro sono l'amicizia e proprio il rapporto madre-figlia. Sull'amicizia poco c'è da dire: le solite litigate tra amiche, niente di grave, ma trattato con serietà e obiettività; riguardo alle litigate con la madre sono il vero asso nella manica di questo libro: precise, accurate, puntuali e quanto mai reali, danno davvero l'impressione di essere delle registrazioni.
"Ha vinto lei. Mia madre. Fino a questo momento non mi ero nemmeno resa conto che si trattava di una gara tra noi due. Ma la sconfitta sono io. Non ho un vestito, non ho nessun talento, e ho spezzato il cuore al mio cavaliere senza che lui ancora lo sappia.
La mia partecipazione a questo concordo farà scalpore, questo è poco ma sicuro. Ma non per la ragione che avrei voluto."
Julie: Grazie mille c: . Un altro tema di questo libro, direi, è Dolly Parton - che se non conoscete condoglianze a voi e alla vostra vita triste - per la quale la protagonista ha un vero e proprio amore, che la ispira e la guida con le sue canzoni in tutto il libro. Sia Will sia la sua migliore amica.
"Non era solo il look di Dolly a conquistarci, ma l'atteggiamento di chi sa di apparire ridicola a un sacco di gente, ma non cambia una virgola del proprio aspetto perché si sente perfettamente a proprio agio. Per noi Dolly è... invincibile."
Un amore incondizionato forse un po' ossessivo ahah, ma parliamo appunto di Will. Will è la ragazza che tutti vorremmo essere: sfrontata, sicura di sè e perfettamente a proprio agio con il proprio corpo, che di sicuro è peggiore di molti fisici di ragazze che si fanno il doppio delle paranoie. Quindi questo libro è un messaggio di positività verso tutte le ragazze, ad accettarsi così come sono e a fare tutto ciò che si vuole fare, perchè ogni lasciata è persa e perdere tempo a farsi le paranoie è inutile e infruttuoso. Top. Ma non pensate di leggere un trattato rose e fiori, perchè i problemi mancano e le insicurezze si affacciano sulla porta di Will, che alla fin fine si dimostra fragile come tutte (e forse è proprio questo che fa storcere il naso: si spera in Will, e poi anche lei si rivela umanamente insicura come tutte... Fino all'esplosivo finale!).
Julie: Oh, grazie, mi posso dire molto soddisfatta, mi aspettavo di meno da quello che hai detto!
Julie: Grazie mille c: . Posso andarmene felice, a presto!
Julie: Wow, sono molto felice di sentirti dire che la protagonista su cui ho investito tutto, che doveva essere paladina di tutti i valori che volevo trasmettere è riuscita bene ^^.
Questo libro però tratta dell'obesità in una maniera insolita, perchè ci si aspetterebbe un monito a dimagrire, una descrizione delle difficoltà di Will, invece - purtroppo o per fortuna - ci si concentra soprattutto sull'accettazione del proprio corpo, poco sulle difficoltà e i problemi che l'obesità può portare e tanto tanto sulla vita sentimentale della protagonista. Non so, forse avrei preferito una qualche momento sull'evidente fatto che l'obesità è un problema, che può essere curato e che non per forza va vissuto passivamente accettandolo, ma può essere combattuto.
"Non importa chi sei, ci sarà sempre qualcuno più carino, più intelligente o più magro di te. La perfezione non è che un'illusione che rincorriamo invano. Se sapessi cantare, questa sarebbe la canzone che presenterei al concorso."
Julie: Non sono d'accordo: l'accettare il proprio corpo e come si è è fondamentale per vivere bene con se stessi e con gli altri.
Si, ma non deve diventare una cosa estrema, perchè a tutto c'è un limite e non bisogna giustificare i problemi che possono essere molto pericolosi per la salute. Comunque, un ultimo appunto su Will: sarà anche insicura di sè stessa, ma è circondata dagli apprezzamenti dei ragazzi (cosa improbabile, ma capisco il messaggio) e si comporta da vera stronza (scusate il francesismo) con tutti... Non so, se fosse davvero possibile per una ragazza che alla fine si rivela insicura e normale come tutte le altre trattare con sufficienza i ragazzi che le stanno intorno... Non so davvero.
"Al bivio in cui avrei dovuto continuare a destra, svolto a sinistra per seguire uno strano ragazzo lungo una strada buia, sotto un cielo immerso in un sonno profondo."
Julie: Ma mi fai torto! E' questione di gentilezza, Will non avrebbe mai fatto la scortese con un ragazzo!
Fa ben di peggio: li illude. Comunque buh, ancora un piccolo dettaglio e poi arriviamo alla fine: i clichè. Per quanto questo libro aspirasse ad essere diverso in realtà risulta un po' solito come contesto e per certi versi ci sta: i personaggi sono i classici clichè americani, il bulletto, la migliore amica ovviamente bellissima, le amichette maligne che provano a separarle, il boy strafigo, il ragazzo del triangolo scemo un po' tontolone, ma sportivo, le altre amiche sfigate... Insomma, c'è tutto. Per certi versi ci sta, perchè si vuole anche far vedere come si muove un personaggio anormale in mezzo ai classici ragazzi americani, ma va ricordata.
Julie: L'intenso era ovviamente quello che hai detto tu, mi sembra evidente... Comunque sono ansiosa di scoprire che voto dai a questo mio libretto c: .
Presto detto...
Verdetto:
In fondo è un Eccezionale mancato, buono dai!
Julie: Oh, grazie, mi posso dire molto soddisfatta, mi aspettavo di meno da quello che hai detto!
Nah, ho deciso di premiare gli intenti e il messaggio positivo che lascia questo libro, può essere certamente migliorato, ma ne servirebbero di più sul generis!
Julie: Grazie mille c: . Posso andarmene felice, a presto!
A presto, grazie per essere stata qua!
Un abbraccio a voi tutti,
>#Rainy
Ho visto questo libro in giro e immaginavo di cosa parlasse. Concordo sul fatto che ci vorrebbero più libri di questo genere e mi appare, dalle tue parole, una lettura interessante e che aiuta a riflettere, quantomeno diversa dalle ultime mode. :-)
RispondiEliminaNon avrei potuto descriverla meglio: è proprio così, una lettura di genere diverso dalla maggior parte dei libri che si trovano in giro. Forse non la migliore che tratti il tema dell'obesità, ma decisamente gradevole c:
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