'Classicheggiando' è una rubrica a cadenza casuale(direi scolastica in realtà ahah)in cui la sottoscritta, Rainy, si propone di chiacchierare un po' su classici della letteratura mondiale dando un parere totalmente soggettivo e senza pretendere di fare di questi post una critica letteraria. Per non perdere la buona abitudine di leggere i classici così come sono, insomma!
Buongiongiorno cari,
vi avevo già anticipato che questa rubrica sarebbe tornata presto, immaginavate così presto *ammicca*? Forse no, ma tant'è.
Oggi siamo qui per parlare di un classico della letteratura, di nuovo, inglese, ma che è già di per sè un caso particolare. Per quale motivo, dite voi? Semplicissimo, perchè Conrad era polacco. Si è trasferito in Inghilterra dopo una lunga carriera marinaresca e, imparando perfettamente l'inglese, ha scritto i suoi capolavori, tra cui Cuore di Tenebra (su imperialismo e colonialismo inglesi) e La Linea D'Ombra che oggi prendiamo in esame.
Trama
La storia viene narrata in prima persona dal protagonista: costui, primo ufficiale in servizio su una nave nei mari d'oriente, precisamente a Bangkok, improvvisamente, senza alcun motivo riconoscibile agli altri e a se stesso, si licenzia in cerca di qualcosa di più dalla vita, fino a quel momento vuota e priva di obiettivi. Sceso a terra, alloggiato in una sistemazione per marinai a Singapore e in preda della noia verso tutto e tutti (che considera universalmente stupidi e poco interessanti), fortunatamente ha l'opportunità della vita sotto forma di un'offerta del comando di una nave situata a Bangkok il cui capitano precedente è morto.
Il protagonista parte immediatamente più che certo di essere l'uomo giusto per l'incarico e felice di avere saltato tutta la gavetta che si era immaginato di dover svolgere prima di avere la possibilità di arrivare a un incarico del genere. Imbarcato sulla nave, comincia subito ad entrare in conflitto con il primo ufficiale Burns, che sospetta aspirasse ad assumere il ruolo del defunto comandante con il quale aveva avuto una durissima discussione, poco prima della sua morte. In tale diverbio l'ex comandante aveva maledetto la nave.
Pare quasi che la maledizione si avveri. Infatti la nave, salpata, è in preda a un'epidemia di febbri tropicali che debilita e mette fuori combattimento tutti tranne il protagonista e il cuoco della nave, Ransome. Epidemia non curabile, avendo il capitano precedente illegalmente venduto la scorta di medicine subito prima della sua morte. Debilitato dalla febbre, il primo ufficiale ossessivamente ripete che il responsabile è il vecchio capitano con la sua maledizione. Peraltro, la nave incappa in una tremenda bonaccia che la mantiene immobile nell'oceano per più di due settimane. In questa difficilissima situazione il protagonista è assillato da dubbi su se stesso, sulla vita e sulle proprie capacità. Riesce a mantenere comunque, nonostante tutto, la nave in funzione grazie all'aiuto dell'indispensabile Ransome.
Alla fine il vento arriva e quella che sembra essere una nave di moribondi riesce a raggiungere Singapore. L'equipaggio malato viene trasportato all'ospedale, un nuovo equipaggio viene assunto e, immediatamente, il protagonista decide di ripartire, stavolta privo dell'aiuto di Ransome che lo aveva sostenuto nel precedente terribile viaggio, ma anche privo delle sue illusioni di gioventù e avviato a diventare uomo.
Questo libro andrebbe osannato perchè...
- "La Linea d'Ombra"
L'idea alla base di questo libro è secondo me da apprezzarsi, perchè oltre che un romanzo autobiografico, Conrad ha voluto inserire in questo cortissimo classico una riflessione su questa fantomatica "linea d'ombra". Cos'è, però, la linea d'ombra? E' un momento nella vita di ognuno dove si scorge all'orizzonte il decadere di ogni certezza, dell'innocenza propria dei bambini e dei tumulti dell'adolescenza per entrare nell'età adulta, con i suoi dubbi, i suoi problemi e le sue domande sulla propria natura. La "linea d'ombra" è quindi un momento che tutti hanno vissuto o vivranno prima o poi nella loro vita e in quest'opera Conrad si propone di spiegare questo momento nella vita del protagonista, condendolo con abbondanti cucchiaiate di avventura e elementi di mistero e fantasia.
- I personaggi
Proprio per l'obiettivo di questo libro, i personaggi sono stati costruiti ad arte per agevolarne l'adempimento. Il protagonista, questo giovane capitano che inizierà un'avventura non sapendo che essa lo farà crescere in molteplici modi e molto più di quanto non si aspetti, è qualcuno in cui ognuno di noi si può ritrovare, pur non essendo marinai. Egli è un uomo volenteroso, che però si scontra con una natura avversa e con i fantasmi del passato. Il cuoco, Ransome, è una figura amica familiare ai più e le svariate difficoltà che sopraggiungono in questo libro (sia naturali sia sotto forma di altri uomini) sono ostacoli identificabili con problemi comuni.
- L'Ambientazione
Questa ambientazione marinaresca rende l'idea di un mondo a sè, magico e misterioso, amichevole, ma che può diventare estremamente ostile, rude e crudele all'occorrenza. Una sana e ben scritta ambientazione di mare, insomma.
Questo libro andrebbe affogato perchè...
- Intenti onorevoli, ma... Meh.
Anche qui si cade nella monotonia, che in un libro così corto equivale alla peste. Arrrgh.
- Sfiga al limite dell'inverosimile.
Se Conrad ha negato che questo romanzo avesse del soprannaturale, questo non è rispecchiato dalla trama, che butta in faccia guai al protagonista al limite del credibile. Cioè la sfiga va bene, okay, ma dopo un po' EH CAPITANO TUTTE A LUI! Tra la bonaccia, le epidemie, i medicinali che non ci sono, le morti improvvise, il fantasma del vecchio capitano... Basta!
Verdetto: Osannato o Affogato?
UMM... OSANNATO SI, MA UMIDICCIO!
(Il che vuol dire che è gradevole, si, ma nulla di più...)
(Il che vuol dire che è gradevole, si, ma nulla di più...)
E questo è tutto anche per oggi, voi l'avete letto? Vi è piaciuto? Non lo conoscevate?
Un abbraccio,
#Rainy
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