Buondì, amiconi!
Come state? Oggi vi propongo una lettura che di sicuro non è fatta per rallegrare. Se il vostro umore durante questa quarantena, dunque, non è proprio stellare, allora questa NON è la lettura che fa per voi, dato che non ci sono grasse risate nè storie d'amore incantevoli.
Se invece siete in vena di qualcosa di più cupo, allora siete capitati nel posto giusto!
Se siete fan dei retelling tanto quanto me, allora siete decisamente capitati nel posto giusto!
Trama
Negli abissi del mare, la sirenetta Gaia sembra destinata al successo: è bellissima, ha una voce incantevole e sta per fidanzarsi con il partito più ambito del regno, il generale Zane. Che importa se è violento e molto più vecchio di lei? È il re suo padre a decidere, e Gaia deve solo essere bella e accondiscendente. Ma da quando ha salvato un giovane affascinante da un naufragio, Gaia coltiva un solo desiderio: vivere con lui nel suo mondo spensierato. Quanto è disposta a sacrificare? Conoscete la storia: il patto con la strega, la perdita della voce, le gambe al posto della coda... Ma la bellezza senza voce di Gaia ha un prezzo molto alto, e il mondo che scopre in superficie è prepotente, violento e patriarcale quanto quello lasciato negli abissi. Gaia dovrà compiere molti passi dolorosi per fare i conti con la verità della sua storia. E per riscoprire tutta la potenza della sua voce.
Recensione:
Dimenticate tutto quello che pensate di sapere sul La Sirenetta o quantomeno quella dei cartoni animati, in quanto se avete letto la fiaba originale di Handersen allora sapete già che la versione della Disney è edulcorata e adattata ad un pubblico di bambini. Non c’è violenza, non c’è sangue.
La fiaba originale, pur con più crudeltà e più violenza, rimane una fiaba adatta a tutte le età, con una morale definita e dei toni fiabeschi.
Scordatevi tutto ciò.
Il Silenzio dell’Acqua è quel genere di storia che non vi verrebbe mai in mente di leggere ad un bambino (e francamente non penso la rileggerò mai nemmeno io!).
Naturalmente è un retelling della Sirenetta, quindi una storia che conosciamo tutti: una giovane Sirenetta che vive in fondo al mare con il padre e le sorelle, il giorno dei suo quindicesimo compleanno va a vedere per la prima volta cosa si cela sulla terra ferma e si innamora perdutamente di un umano. Va così dalla Strega del Mare per scambiare la propria voce con un paio di gambe e poter vivere con l’umano. Ha poco tempo per farlo innamorare, però, e se fallirà morirà. La fiaba originale non finisce granché bene, come ben sapete (la Sirenetta muore e si trasforma in spuma), mentre la versione della Disney è chiaramente una storia a lieto fine.
In questo libro la nostra Sirenetta è Gaia e in effetti il libro inizia il giorno del suo quindicesimo compleanno, quando anche a lei sarà permesso di sbirciare sulla terraferma. Così farà e naturalmente lì incontrerà Oliver, un giovane umano bellissimo intento a festeggiare il proprio compleanno su una barca con amici, e se ne innamorerà perdutamente.
La più grande differenza che però è presente in questo libro è il tipo di società in cui Gaia è cresciuta. Dire che il regno del Re del Mare è svilente nei confronti delle donne è un complimento. Una donna nata sotto il Re del Mare non ha possibilità di parola, non ha accesso all’istruzione, ha come unico scopo nella vita rimanere bella e magra, imparare a cantare, a curarsi i capelli e ad abbellirsi per soddisfare il proprio uomo, il quale prenderà ogni tipo di decisione per lei. Non è istruita sulla situazione politica e sociale del proprio regno, perché non avrà mai bisogno di sviluppare un opinione in merito, dato che è ‘solo una donna’ e di certo non abbastanza intelligente da comprendere la complessità delle suddette questioni.
La parola del Re del Mare e di ogni uomo è legge per una donna. Non può essere contraddetta e non vi ci si può opporre, nemmeno se si è una delle figlie del Re, così come Gaia e le sue sorelle.
Gaia è dunque cresciuta in una società oppressiva, dove lei è la più benvoluta dal padre perché è la più bella sirenetta fra le sue sorelle ed è riuscita in pochissimi anni a trovarsi un pretendente, Zale. Il suo valore agli occhi della società si ferma qui: è bellissima, sa cantare benissimo ed è promessa ad un uomo, dunque è una donna meritevole.
Poco importa se Zale è un uomo violento e lei non vuole sposarlo: Gaia non ha voce in capitolo e la sua opinione è ininfluente e irrilevante.