Buongiorno, carissimi e carissime.
Terzo appuntamento con questo evento che vi accompagnerà per tutto l'anno e che esplorerà il genio della più famosa scrittrice di gialli della storia, Agatha Christie.
Abbiamo parlato di Poirot sul Nilo e di Poirot a Styles Court e oggi affrontiamo una terza opera dedicata a Poirot, Poirot e la Strage degli Innocenti, che va perfettamente a braccetto con la festività di Halloween!
Trama
A Woodleigh Common i ragazzi stanno festeggiando Halloween quando viene fatta una scoperta agghiacciante: la tredicenne Joyce è stata assassinata. La giallista Ariadne Oliver, presente al party, si precipita dall'amico Poirot e lo convince a interessarsi del caso: Joyce, infatti, poco prima della morte, si era vantata di aver assistito a un omicidio, ma nessuno le aveva creduto. Possibile che invece la ragazza, conosciuta per essere un gran bugiarda, avesse detto la verità? E che il colpevole abbia deciso di chiuderle la bocca per sempre?
Recensione:
Questo libro è stato scelto a tema, dato che presenta un intreccio complicatissimo ed è in linea con Halloween. Proprio ad una festa per il 31 Ottobre, infatti, si svolge il primo di una serie di cruenti omicidi che metteranno a dura prova Poirot. Al centro di questo intreccio ci sono intrighi familiari molto complessi, giovinette che parlano un po’ troppo e, come nel più classico dei gialli, problemi di denaro.
Come sempre, non serve che ve lo dica io, Agatha Christie è un genio. Quest’opera è infatti una delle più complesse che lei abbia mai scritto dal punto di vista della trama e se siete fan dell’autrice, è imperdibile. La storia non lascia un briciolo di respiro e i colpi di scena si susseguono più qui che in altre opere. Si parte da un efferato omicidio che nasconde una lunga lista di segreti e sotterfugi che si sono susseguiti in diversi anni e che vengono a galla lentamente, rivelando sempre nuovi misteri, man mano che Poirot si mette ad indagare.
Il lavoro della Christie è in questo senso magistrale, perché anche se il libro non spiega davvero ad ogni piccolo particolare e lascia un finale per certi aspetti semi-aperto — cosa che invece non accade in altre opere - la soluzione del misfatto è forse una tra le più complesse e violente delle opere di Poirot.
Menzione d’onore a Joyce Reynolds, la cara tredicenne con manie di protagonismo, il vizietto di dire le bugie e la lingua lunga che le costeranno molto cari. La nostra giovinetta infatti farà una fine parecchio brutta, ma per quanto sia un personaggio petulante, trovo sia quello che nel libro funziona meglio e risulta piacevolmente odioso al lettore.