Buongiorno!
Oggi sono incredibilmente su di giri ed emozionata, perchè finalmente posso parlarvi di un libro famosissimo e tanto discusso che approderà il libreria domani. Sto parlando naturalmente dell'ultima fatica della Schwab, autrice che io amo particolarmente. Non perdiamoci in chiacchiere inutili che di cose da dire ne ho tantissime!
Grazie alla casa editrice per la copia in anteprima e la fiducia nell'organizzare l'evento!
Trama
“Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.”
E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te?
Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l’immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna.
Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli.
Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima.
Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.
Nella tradizione di Vita dopo vita e La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo, La vita invisibile di Addie LaRue si candida a divenire una pietra miliare nel genere del “romanzo faustiano”.
Recensione:
Amici, se mi seguite da un po’ sapete che io della Schwab ho letto praticamente tutto (o almeno tutto ciò che esiste in italiano) e con pareri positivi nel quasi 100% dei casi. Dunque potevo farmi sfuggire La Vita Invisibile di Addie LaRue? Naturalmente no, dunque eccoci qui.
LVIDALR (abbreviato, per gli amici) è una storia che attraversa tre secoli e che ha come protagonista proprio Adeline LaRue. Adeline è una giovane originaria di Villon, in Francia, poco incline al matrimonio e all’ubbidienza. Per guadagnare la tanto agognata libertà e la possibilità di girare il mondo priva di obblighi o vincoli, stringe un patto con il diavolo cedendogli la sua anima (il classico patto faustiano). Tutti però sanno che i patti con le creature oscure hanno un prezzo e così è per Addie: la giovane è infatti condannata ad un’immortalità da spettatrice, silenziosa, nell’oblio. Nessuno si ricorda di lei, la gente si dimentica di averla vista dopo aver distolto lo sguardo dal suo viso per pochi secondi e le tracce del suo passaggio nel mondo scompaiono dopo pochi istanti. La tanto desiderata libertà è ottenuta a un terribile prezzo e Addie pensa di essere condannata a passare così l’eternità fino a quando non si stancherà e chiederà al diavolo di ucciderla. Improvvisamente, però, qualcosa cambia, perché il giovane Henry in una polverosa libreria di New York inspiegabilmente si ricorda di lei…
Questo libro fondamentalmente ha molti pregi e un unico grande difetto. Per parlarvene però vorrei seguire l’ordine della narrazione. Il libro infatti si apre con le vicende che hanno portato alla stretta del patto e seguiamo Addie nei primi anni della sua vita. Questa prima parte è una delle mie preferite del libro e trovo che introduca immediatamente gli elementi chiave della storia: una narrazione poetica, fluida, tipica della Schwab, e dei personaggi convincenti con cui è facile empatizzare. L’inizio è frenetico e setta subito il ritmo della narrazione lasciando il lettore desideroso di scoprire cosa accadrà.
Il primo incontro di Henry e Addie è autenticamente emozionante e seppure il lettore sappia che c’è qualcosa di strano, che il motivo per cui Henry si ricorda di Addie non può essere casuale, è portato a sperare che le cose vadano per il meglio e che i due si rivelino solo due giovani in cerca del vero amore.
La condizione di Addie ispira profonda tristezza e solitudine: immaginate come deve essere venire dimenticati da chiunque, non essere in grado di lasciare un segno se non per mezzo di altri, non poter avere una casa, soggiornare in un albergo, ordinare qualcosa in un locale.. Un’esistenza destabilizzante e profondamente alienante. Addie in questo senso è sola nell’universo e la sua unica compagnia autentica - almeno fino all’arrivo di Henry - è il demone a cui ha venduto l’anima, l’ammaliante Luc, così chiamato da lei stessa.
Henry, al contrario, è una persona alla ricerca dell’approvazione e dell’amore degli altri, ricerca così disperata da portarlo a compiere scelte scellerate. Il suo problema è non sentirsi ‘abbastanza’, non essere ‘abbastanza’, sentirsi inadeguati in qualsiasi situazione e per qualsiasi persona, credere di non meritare l’amore e patire immensamente quando si viene abbandonati. In questo senso, Henry è il personaggio in cui ognuno di noi può ritrovare qualcosa di sé e delle proprie insicurezze, lavorative, amorose o personali. Addie e Henry sono due facce della stessa medaglia, l’una alla ricerca della libertà, l’altro dell’affetto e dell’approvazione, che si attraggono come biglie in una ciotola e sono costruiti magistralmente.