Buongiornissimo, kaffè, amici!
Come andiamo? Come sta andando questa zona rossa incredibile? Uff…
Per fortuna ci sono le buone letture che ci fanno compagnia e proprio una di queste è Wilder Girls!
Se vi siete persi la prima parte dell’evento, l’approfondimento sulla nascita dell’horror per ragazzi, lo trovate linkato. Io ne approfitto per ringraziare nuovamente la CE Mondadori per la copia in anteprima e Nia per aver organizzato tutto.
Senza ulteriore indugio…
Trama
"Un altro rumore dalla macchia e poi di nuovo silenzio. La strada è vuota. Io tengo il mio fucile sollevato, non si sa mai; il mirino davanti all'occhio sinistro. L'altro occhio è morto, è diventato cieco durante una crisi. La palpebra superiore si è chiusa fondendosi con quella inferiore, e sotto sta crescendo qualcosa. E così per tutte, qui. Siamo malate e strane, e non sappiamo perché". Da quando il loro collegio è stato messo in quarantena, Hetty, Byatt e Reese, e le loro compagne di scuola, sono barricate nell'istituto, su un'isola al largo della costa americana. Un'epidemia sconosciuta, infatti, ha incominciato a diffondersi. Tutto è incominciato piano piano. Prima sono morte le insegnanti, una dopo l'altra. Poi sono state infettate le studentesse, che hanno visto trasformare i loro corpi in qualcosa di strano e alieno. Da allora è passato un anno e mezzo e le ragazze, tagliate fuori dal resto del mondo e costrette a badare a loro stesse, non osano spingersi oltre le cancellate del collegio, dato che l'epidemia si è propagata nella foresta circostante rendendola un luogo pericoloso e inospitale. Quel che sanno è che devono cercare di restare vive il più a lungo possibile, in attesa della cura che è stata loro promessa. Ma quando Byatt sparisce, Hetty decide di tentare il tutto per tutto pur di trovarla, anche se questo significa violare la quarantena e andare incontro agli orrori che potrebbero esserci oltre il cancello. Dopotutto la ragazza non ha altra scelta: Byatt è la sua più cara amica e gli amici si proteggono sempre l'un l'altro. Ma quando mette in atto il suo piano, Hetty scopre che dietro a ciò che sta sconvolgendo le loro vite c'è molto di più, più di quello che avrebbe mai potuto immaginare.
Recensione
Possiamo ammettere tutti insieme che ci voleva una pausa da questi fantasy? Si? Molto bene. Sapete quanto io ami il fantasy in ogni sua declinazione o quasi, ma in effetti ultimamente sto leggendo solo quel genere e una pausa era più che doverosa.
Quindi no, Wilder Girls non è un fantasy, ma un horror (circa) particolarmente violento. Dico ‘circa’, perchè se come me siete degli inguaribili fifoni questo libro non fa paura, non impedisce di dormire la notte, non rischia di perseguitarvi negli anni a venire. Niente di tutto ciò, ma andiamo con ordine.
Wilder Girls è la storia della scuola femminile di Raxter, un’isola a poca distanza da Camp Nash, nel Maine. Cos’ha di particolare? Beh, che a Raxter esiste un parassita letale, il Tox (veleno, in latino), che lentamente intacca tutto ciò che vive sull’isola, partendo dalle creature più deboli quali piccoli animali e fiori, per poi estendersi anche a orsi, cervi e umani una volta diventato sufficientemente forte. La scuola femminile di Raxter è perciò in quarantena da un anno e mezzo e le sue occupanti hanno sviluppato strane mutazioni fisiche e si sono dovute abituare ad uno stile di vita nuovo, in continua lotta con la malattia che corrompe tutto ciò che le circonda, razionando le poche provviste che vengono mandate sull’isola dalla terraferma e combattendo ogni giorno per non soccombere alle crisi causate dal Tox. Come se non bastasse, le tre protagoniste che seguiamo - Hetty, Reese e Byatt - scoprono molto presto che numerosi segreti si celano entro i confini dell’isola, segreti oscuri che hanno a che fare con l’origine della malattia.
Prima informazione fondamentale: questo libro non è uno stand-alone, ma il primo di una duologia ed è molto corto (250 pagine circa), quindi vola via in un attimo e se davvero volete fare una pausa dai generi che leggete solitamente per tuffavi nell’horror, Wilder Girls fa per voi.
Più che horror, però, come dicevo, è un libro estremamente atmosferico, dove le protagoniste e le loro colleghe studentesse sono state costrette da cause di forza maggiore a riconsiderare la propria vita.
Immaginatevi un’isola divenuta inospitale, dove ogni creatura contagiata dal Tox è trasformata in una bestia assetata di sangue che non pensa ad altro se non alla propria sopravvivenza.
Immaginate una scuola dove ogni ragazza ha contratto una malattia misteriosa che le espone a terribili e dolorose mutazioni di ogni genere che vanno periodicamente peggiorando. C’è chi ha perso l’uso di un occhio, chi ha visto strane squame iniziare a crescere sulla propria pelle, chi si è accorta di avere strane protuberanze o vesciche purulente che il giorno prima non c’erano, chi ha sviluppato arti aggiuntivi.
Immaginatevi delle razioni di cibo che arrivano a cadenza regolare, ma sempre in quantità minori e che costringono le giovani ragazze a razionarle e a soffrire la fame per lunghi periodi aggrappandosi alla fragile promessa che sulla terraferma qualcuno sta lavorando per trovare una cura al Tox.
Questo libro è quindi horror in questo senso: è cruento e spietato, descrive le cose esattamente come sono e non disdegna un po’ di sangue. L’isola di Raxter è un ambiente estremamente inospitale, privo di conforto o speranza. Le ragazze sono sole al mondo, abbandonate da tutti e in continua lotta con un qualcosa che è infinitamente più subdolo e potente di loro. Non avrebbe avuto molto senso, quindi, indorare la pillola e l’autrice non ci prova nemmeno: la vita delle studentesse è violenta e ognuna di loro è egoisticamente pronta a sacrificare le altre per salvare sé stessa essendo cresciuta in un ambiente che non esiterebbe a fare lo stesso. Perdere il controllo o commettere un errore significano morte.
Proprio questa ambientazione così oscura, con questo stile di scrittura che spesso indugia sui particolari più sanguinolenti e il considerare l’isola come un vero e proprio personaggio a sé stante, con le proprie regole e che non perdona nessuna leggerezza, sono il punto di forza del libro che risulta così estremamente atmosferico e coerente.
In netto contrasto con l’ambiente circostante che fa di tutto per scoraggiarle e ucciderle, poi, ci sono i sentimenti di autentica amicizia e fratellanza - e a volte qualcosa di più - tra le tre protagoniste, che costituiscono davvero una parentesi di speranza e sollievo all’interno del libro, dando al lettore il messaggio che anche nelle situazioni più disperate e di fronte alle più inenarrabili violenze, i sentimenti sinceri possano persistere.
Per quanto ormai sia piuttosto normale vedere declinata questa tematica del ‘noi insieme contro tutto e tutti’, in questo caso non è stata inserita in maniera noiosa o scontata e secondo me la lotta delle protagoniste contro i segreti dell’isola e del Tox è un elemento che ben bilancia con il resto del libro e appassiona facilmente.
Vi dico la sincera verità: temevo il libro si sarebbe rivelata la solita storia con lieto fine dove tutto a un certo punto viene lasciato alle spalle e le protagoniste corrono insieme verso il tramonto mentre iniziano ad intravedersi i titoli di coda. Invece no!
Il secondo punto di forza del libro - ed è forse uno dei più importanti quando si parla di libri per ragazzi - è infatti la coerenza dell’autrice con la storia che si propone di descrivere. La Power non ha infatti paura di sporcarsi le mani e non ci va giù leggera con scelte difficili, segreti terribili e sacrifici commessi per puro egoismo. La natura umana è rappresentata realisticamente come egoista, egocentrica, irrazionale, debole e il mondo che circonda le studentesse della Raxter non è generoso con loro, perchè fondamentalmente sono un fenomeno da tenere isolato e sono sacrificabili. Smettono di essere considerate esseri umani, diventano topi di laboratorio e perciò vengono abbandonate da tutto e tutti (NB: cosa che in effetti potrebbe succedere benissimo ed è successa nel corso della storia umana). Un vero mondo di m***a, per dirlo in francese.
Ne consegue che non ci sono eroi senza macchia e senza paura, anzi! Tutti hanno dei difetti, le protagoniste in primis, commettono degli errori e si rivelano stupidi perché fondamentalmente in balia dei propri sentimenti e fragili di fronte alle scelte dure, ma necessarie, che l’isola mette loro davanti.
Lo consiglio se vi siete stancati di romance e fantasy e non avete paura di leggere di sangue, cuori estirpati, parassiti, cervi con lunghi denti a sciabola che si divorano l’un l’altro.
Piccola nota negativa: il finale un po’ ad cavolum. Stava andando così bene e poi si è deciso di buttare tutto in caciara con un finale semi-positivo forzato (forzato nella sua crudeltà, si intende).
Verdetto:
Pazzesco. Quasi perfetto!
Voi normalmente leggete horror?
Rainy
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