21 maggio 2022

Review Party: 'Iron Widow' - Xiran Jay Zhao


Buongiorno,

oggi siamo qui per parlare di un libro davvero molto atteso che è approdato sugli scaffali italiani grazie a Rizzoli, che ringrazio per la copia. 

La vera domanda è: queso hype era pienamente giustificato? Di seguito la mia risposta, nel mentre ringrazio anche Francesca per aver organizzato l’evento.


Trama



“Forse, se le cose fossero diverse, a questo mi potrei abituare. A venire cullata nel suo calore e nella sua luce. A venire apprezzata.A venire amata. Ma non ho alcuna fede nell’amore.L’amore non mi può salvare.Scelgo la vendetta.”A Huaxia ogni ragazzo sogna di pilotare le Crisalidi, giganteschi robot da guerra mutanti derivati dalle spoglie degli Hundun, alieni animati dal metallo-spirito che da tempo hanno invaso la Terra insediandosi oltre la Grande Muraglia. La massima aspirazione concessa a una ragazza, invece, è quella di diventare la pilota-concubina di qualche famoso combattente, ottenendo una lauta ricompensa per la propria famiglia in cambio quasi sempre della vita, consumata nello sforzo mentale richiesto per supportare il pilota in battaglia. Quando la diciottenne Zetian si offre per il ruolo, ha in mente tutt’altro: il suo scopo è assassinare il celebre pilota responsabile della morte della sorella. Ciò che non ha pianificato, però, è di sopravvivere alla sua vendetta sul campo dimostrando una forza mentale inaudita per una donna, venendo quindi etichettata come Vedova di Ferro, leggendaria figura di pilota donna molto temuta e – non per caso – sconosciuta al popolo che segue ogni combattimento sul proprio tablet.Per domare la sua scomoda ma inestimabile forza mentale, Zetian viene messa in coppia con Li Shimin, il più forte e controverso pilota di Huaxia, che porta sulle spalle l’assassinio della propria famiglia. Ma una volta assaggiato il potere, Zetian non si piegherà tanto facilmente. Non perderà occasione di sfruttare la loro forza e infamia combinate per scampare a un attentato dopo l’altro, finché non riuscirà a capire esattamente perché il sistema dei piloti funziona in modo misogino e a impedire che altre ragazze vengano sacrificate.




Recensione


Questo libro aveva tutte le caratteristiche per essere convincente, ma si è perso per strada per un motivo molto semplice: è troppo corto. Cosa intendo? Be’, un libro con una protagonista forte, una relazione poliamorosa che è una ventata di novità nel panorama YA, un mix interessante di tradizione asiatica e tecnologia di guerra e un’ambientazione asiatica spesso abusata, ma qua descritta in maniera lineare ed efficace, erano i potenziali punti di forza di questo romanzo, ma inevitabilmente gestirli tutti bene è un compito troppo difficile se non gli si dedica un numero di pagine adeguato.



Iron Widow
soffre quindi fondamentalmente di due problemi, uno diretta conseguenza dello scarso numero di pagine e l’altro no: la fretta e la protagonista. Con ‘fretta’ intendo il mancato approfondimento di aspetti di worldbuilding e accadimenti fondamentali all’interno del libro che sono trattati in maniera decisamente superficiale o molto conveniente (a tratti TROPPO conveniente) e ciò è unicamente dovuto al non aver sfruttato 100-150 pagine in più per approfondire. Pare sia stata una scelta dell’editor, quindi alziamo le mani, ma sicuramente il libro ne ha risentito.

Il secondo aspetto che non mi ha convinto è la protagonista, figura forte che dovrebbe farsi carico di portare avanti e promuovere il messaggio femminista che sta dietro al romanzo, ma che risulta particolarmente inefficace, perché troppo poco graduale. Mi spiego meglio: la protagonista è una contadina che non è andata sicuramente a scuola e nonostante ciò non ha un briciolo della mentalità misogina di cui il suo mondo è pregno, anzi. La protagonista è decisa nelle sue idee di emancipazione, una femminista ante litteram che però è semplicemente troppo irrealistica. Se infatti è possibile che la protagonista femminile di un romanzo ambientato in questo contesto abbia una certa insoddisfazione verso la sua condizione (ciò capita in moltissimi romanzi, anche Jane Eyre per citarne un altro di genere e periodo completamente diverso), questo è portato all’estremo con la nostra eroina - sicuramente riflettendo le idee dell’autor* - e ciò mina l’efficacia del messaggio. Andava tutto bene, ma bisognava fermarsi a metà, insomma. 



Questo aspetto del descrivere e approfondire i personaggi in maniera superficiale e approssimativa, tralasciando dettagli e tagliando scene con espedienti poco realistici è un commento che può essere esteso a tutti i personaggi, non solo alla protagonista, e alla trama in generale. Di nuovo, però, mi viene da dire che sia unicamente colpa delle pagine in meno, che se presenti avrebbero sicuramente ovviato ad alcuni problemi ed evitato l’impiego di espedienti poco convincenti.


Avrei anche qualche piccolo appunto sullo stile, a tratti un po’ fanfictionesco ed enfatico, ma alla fine è più una preferenza personale che altro e visto il target ci può anche stare. 



Riguardo ai punti di forza, in alto le mani per la ventata di aria fresca portata dalle relazioni amorose all’interno del romanzo, anche se l’instant love ne rovina la magia (e a maggior ragione ripetiamolo: servivano 100-150 pagine in più!). Servivano, finalmente se ne parla, non ho altro da dire a riguardo!

Un hurray anche per l’ambientazione che come dicevo mischia con successo (!!) aspetti della tradizione cinese e il tema della tecnologia e dell’impiego della tecnologia nella guerra. Non è un mix che si vede spesso, perché è difficile da gestire e rischia di trasformarsi in un pastrocchio (Crescent City 1 e Regina Rossa, sto guardando voi), ma in questo caso possiamo dire che l’esperimento è riuscito bene.


In generale questo libro è una ventata di aria fresca che avrebbe potuto essere una tempesta ed è rimasto una fresca brezza principalmente a causa delle pagine ridotte e della superficialità eccessiva con cui vengono gestiti la trama e il sistema dei personaggi. Comunque ci sono degli spunti interessanti, soprattutto nel mix di tematiche tradizionali e moderne e nell’esplorazione di una sessualità diversa dai canoni degli YA, e vedo ai seguiti con ottimismo. Chissà!



Verdetto: ★★★½



E questo è tutto, passate anche dalle mie colleghe e a presto!
Rainy

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