Buongiornissimo, amici e amiche e ogni persona ci sia nel mezzo!
Torniamo dopo un bel po’ di tempo a parlare di una graphic novel e niente meno che della nuova graphic di Leigh Bardugo ambientata nel Grishaverse, Il Demone nel Bosco!
Trama
Eryk e sua madre, Lena, hanno trascorso la loro esistenza fuggendo incessantemente da un luogo all'altro, con la convinzione che, forse, per loro non esista proprio un porto sicuro. Perché entrambi non solo sono Grisha, ma sono i più potenti e letali tra loro. Temuti da chi vorrebbe ucciderli e braccati da chi vorrebbe sfruttarne i doni, devono cercare di tenere nascoste le loro capacità ovunque vadano. Ma talvolta i segreti più pericolosi trovano comunque il modo di venire a galla... Questo graphic novel, scritto da Leigh Bardugo e illustrato da Dani Pendergast, è il prequel di "Tenebre e Ossa", tassello indispensabile del GrishaVerse che permette di gettare un po' di luce sulle origini di un destino tanto grandioso quanto sinistro, quello del temuto e potentissimo Oscuro.
Il resto del mondo Grisha:
01. Tenebre e Ossa (recensione)
02. Assedio e Tempesta (recensione)
03. Rovina e Ascesa (recensione)
Recensione
Partiamo dalla domanda fondamentale che sicuramente tutti vi starete facendo: questo libro serve? La risposta è semplice: no. Questa graphic novel che esplora un episodio della vita di uno dei personaggi più controversi del Grishaverse è sicuramente un’operazione commerciale che poco aggiunge a chi ama la storia originale. Certo, c’è un’aggiunta al passato di uno dei protagonisti che sicuramente viene apprezzata dagli amanti del completiamo, ma la verità è che la graphic non è fondamentale. Non leggendola sicuramente non vi perdete un passaggio fondamentale della trama e per quanto ben fatta non è doveroso recuperarla.
MA.
Si, c’è un ma. Se infatti il Grishaverse vi appassiona molto e per completismo volete leggere ogni cosa vi sia ambientata, allora questa graphic merita di essere recuperata. Non è nulla di che, ma è senza dubbio un prodotto valido e ben fatto (graficamente e non) che offre una visione diversa su alcuni personaggi già conosciuti dai lettori e trasporta nuovamente tra le atmosfere fredde di Fjerda. Insomma, per i fan sfegatati è una graphic che io personalmente consiglierei, se invece guardate al Grishaverse con piacere, ma non ne siete ossessionati, allora potete tranquillamente non leggerla se non ne sentite il bisogno.
Il prodotto in sé è sicuramente curato, ben strutturato, con delle tavole davvero ben fatte, ma niente di meno ci si aspettava, e non ho nulla da criticare in tal senso. Il punto fondamentale sembra proprio essere se l’opera in sé serve o non serve e qui il giudizio è del tutto personale.
Io credo che l’avrei comprata in ogni caso, ma è del tutto comprensibile voler rivolgere la propria attenzione altrove. Se invece siete ancora vergini del Grishaverse, allora questa graphic non fa per voi: è infatti necessario leggerla dopo aver letto la trilogia principale, non perchè ci siano spoiler, ma perchè non ve la godreste a pieno non conoscendo i personaggi ne la struttura del mondo dei Grisha.
Voi che pensate delle opere companion?
A presto,
Rainy
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