21 ottobre 2022

Review Party: 'Gallant' - Victoria Schwab


Buongiornissimo, kaffè!

Bentornati per una nuova recensione di una delle autrici che più preferisco, solitamente. Sto ovviamente parlando di Victoria Schwab e della sua ultima uscita Gallant, middle-grade di cui avete potuto già leggere i pareri delle mie colleghe negli scorsi giorni. A me l’onore di chiudere l’evento.


Grazie alla CE per la copia digitale.


Trama



Le ombre non sono vere.


I sogni non ti faranno del male.


E tu sarai al sicuro fin quando ti terrai lontana da Gallant.


Per tutta la vita Olivia Prior, cresciuta nel tetro Collegio per ragazze indipendenti Merilance, si è chiesta chi sia davvero e a quale luogo appartenga. Ha un unico indizio per scoprirlo: un quadernino malconcio dalla copertina verde. È il diario della madre, pieno di enigmatiche frasi che sembrano indovinelli (e che mostrano la sua discesa nella follia) e disegni che paiono semplici macchie d’inchiostro…


Ma un giorno arriva una lettera, che la richiama a casa, a Gallant. Proprio il luogo da cui il diario materno l’ha messa in guardia.


E Olivia, senza pensarci due volte, parte.


Qui trova il suo ultimo parente in vita e la dimora di famiglia. Un palazzo sontuoso con una sala da ballo, uno studio che custodisce una misteriosa scultura e un grande giardino rigoglioso. E, nel giardino, un muro diroccato con una porta di ferro. Una porta che Olivia non dovrà mai e poi mai aprire.


Tuttavia, nessuno da Gallant le ha spedito quella lettera.


Nessuno le racconterà cosa tormenta i sogni del cugino, cos’è successo alla madre, o cosa la attende dall’altra parte del muro.


Sono state le ombre a ricondurre Olivia a Gallant?


E cosa vorranno in cambio?



Recensione


La Schwab è una di quelle autrici che o ti piacciono o non ti piacciono per niente. Solitamente il suo stile molto da fiaba oscura, lugubre, con un’atmosfera spesso nebbiosa e rarefatta e un sistema magico amichevole ed ostile al tempo stesso sono molto affascinanti e ben costruiti. Gallant non fa eccezione, nel senso che nonostante sia un middle-grade e non uno YA e nonostante sia uno stand-alone, la struttura a cui si rifà è quella a cui Schwab ci ha abituat* molto bene. Niente di nuovo sotto il sole per i grandi fan dell’autrice.




Devo dire che questo libro è una spanna sotto tutti quelli che ho letto di Schwab fino ad ora è i motivi sono essenzialmente due: a) una narrazione tropo spesso interrotta per mettere in mezzo spiegazioni a caso sul world-building poco contestualizzate e b) uno stile a volte un po’ da fan-fiction.



Riguardo al punto a) il discorso è semplice, Schwab decide di mettere in mezzo al discorso delle interruzioni che spieghino elementi di world-building che altrimenti non saprebbe come spiegare. Non è una soluzione elegante nella maggior parte dei casi e l’interruzione del discorso è spesso molto brusca e mi stupisco Schwab abbia deciso di utilizzarla perché ci ha abituati a ben altre soluzioni (okay che è un middle-grade, però davvero si poteva fare in altri modi). Riguardo al punto b) si torna sempre alle solite: quanto il fatto che il linguaggio debba essere adattato ad un target middle-grade vuol dire che debba essere fanfictionesco? Non troppo secondo me.





Per il resto il problema principale di questo libro è che è il solito libro della Schwab, niente di nuovo, siete di strano. Se avete letto tutto di suo, questo libro non vi sconvolgerà particolarmente, ne vi emozionerà, perché non sarà nulla di mai visto prima. Anzi, mi spingerei a dire che c’è pure un finale un po’ troppo affrettato e quindi in realtà si finisce la storia con un po’ di amaro in bocca. Mi sento comunque di consigliarlo se volete leggere qualcosa di Schwab di un genere diverso dal suo tipico, ma in generale non è il libro dell’anno.


Verdetto: 


Avete letto qualcosa di questa autrice? Vi fareste sfuggire questa uscita o no?


A preso,

Rainy

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