Buongiornissimo!
Oggi vi propongo la recensione di Le Guerriere dal Sangue D’Oro, una delle ultime uscite di casa Mondadori che sono stata molto felice di poter leggere in anteprima.
Ringrazio quindi la CE per la copia omaggio e Beatrice per aver organizzato l’evento!
Trama
«È tardo pomeriggio quando arriviamo al tempio. La piazza del villaggio è già gremita: le ragazze, nei loro abiti da cerimonia, si mettono in fila davanti ai gradini del tempio, con i genitori ai lati. Mio padre prende posto accanto a me quando i tamburi iniziano a suonare. Gli jatu marciano solennemente verso i gradini, le loro crudeli maschere da guerra brillano nella luce spenta del pomeriggio. Osservo le mura bianche e spoglie del tempio, il suo tetto rosso. Il rosso è il colore della santità. È il colore del sangue delle ragazze pure che saranno messe alla prova oggi.»
Deka conosce bene l'importanza del rituale della purezza. Sa che da esso dipenderà se potrà o meno diventare membro a tutti gli effetti del suo villaggio ed essere finalmente parte di qualcosa, proprio lei che si è sempre sentita diversa e fuori posto. Ma il giorno della cerimonia, il suo sangue si rivela d'oro, il colore della non purezza. Le conseguenze, Deka lo sa bene, potrebbero essere peggiori della morte. Per questo, quando una misteriosa donna va a trovarla nel luogo in cui è imprigionata e le propone di andarsene dal villaggio per entrare a far parte di un esercito composto da ragazze esattamente come lei, le alaki, non ha dubbi. Pur comprendendo i pericoli che la aspettano, Deka decide di abbandonare la vita che ha sempre conosciuto. Ma già nel viaggio che la conduce alla capitale del regno, e alla più grande battaglia della sua vita, scoprirà presto che la grande città serba molte sorprese. E che niente è davvero come sembra, nemmeno lei.
Recensione
Questo libro aveva tanto potenziale e tante belle idee, purtroppo per me si è rivelato un po’ un bello, ma non balla.
L’autrice aveva avuto la bella idea di coniugare un fantasy con la subordinazione femminile e si sa che di queste storie c’è sempre bisogno, purtroppo però non credo sia pienamente riuscita.
Andiamo con ordine: Le Guerriere dal Sangue d’Oro è uno young adult che ha tutti i crismi del genere. Una prescelta, una orda di guerriere da addestrare, un nemico che sembra invincibile a tutti tranne alla nostra prescelta e ovviamente una trama che nasconde dei segreti nel senso che nulla è come sembra. Considerando questi elementi nel loro complesso, da Le Guerriere dal Sangue d’Oro emerge una storia che avrebbe del potenziale, ma è un po’ rovinata dall’ eccessiva superficialità.
Superficialità che per me si concretizza in una scrittura un po’ raffazzonata, che allunga il brodo dove non servirebbe preparando il lettore a sconcertanti rivelazioni che poi tanto sconcertanti non sono - o almeno non sono tali se avete letto uno o due YA nella vostra vita.
Questa scrittura un po’ superficiale è poi personificata in una protagonista talvolta troppo ingenua. Anzi, sicuramente la nostra eroina Deka la Prescelta migliora nel corso del libro iniziando a porsi maggiori domande, ma non v’è dubbio che potrebbe fare qualche collegamento in più fin da subito (per altro una cosa che mi ha fatto sorridere spesso è che la nostra Deka cade come corpo morto cade ogni due pagine, roba che Dante levati proprio)…
Aggiungo poi che il libro non è nulla di mai visto, ma anzi presenta tutti i canonici trope dello young adult.
Per il resto è un libro carino, non ho molto altro da far notare. La storia presenta delle riflessioni più o meno interessanti sul ruolo delle donne, niente di trascendentale, ma in questo caso mi sento di dire che ogni libro che spinge a riflettere sul tema è un passo avanti. I colpi di scena non sono proprio sconvolgenti, perché possono essere facilmente intuiti tempo prima dai lettori più attenti, ma tutto sommato la storia è scorrevole, dinamica e godibile. Il sistema dei personaggi è comune a qualsiasi altro YA, ma si regge degnamente nonostante un eccessivo focus sulla protagonista intorno alla quale e in funzione della quale gira tutto tutto, ma proprio tutto. Se dovessi proprio fare un appunto finale sul sistema dei personaggi direi che avrei preferito forse un approfondimento più ampio su chi si muove intorno a Deka, anche perché ci sono delle side stories interessanti che avrebbero meritato qualcosina in più, ma niente di drammatico.
Non è il libro dell’anno ne in quanto a scrittura ne tantomeno per l’originalità, ma lo consiglio se siete alla ricerca di qualcosa di leggero e che non vi impegni troppo. Se dovessi riassumerlo in una parola direi ‘carino’.
Verdetto: ★★★
E questo è tutto, passate anche dalle mie colleghe!
Rainy
Sono abbastanza d'accordo con te, anch'io l'ho trovato superficiale e un pochino raffazzonato, soprattutto dal punto di vista dello stile... La trama, poi, è una vera fotocopia di altre centomila cose lette in passato! XD
RispondiEliminaConcordo con ogni singola parola, carino sicuramente, ma non grido al capolavoro!
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