20 agosto 2018

Recensione 'Il cielo è ovunque' - Jandy Nelson

Buongiornissimo a tutti,
per l'ennesima recensione di fila si parla del primo libro di Jandy Nelson, che sull'onda del grande successo di Ti darò il sole (recensione) è stato ripubblicato in una veste completamente nuova ^^.

Quindi complice una riedizione coloratissima eccoci qui a parlare, finalmente, del primo libro di Jandy: Il cielo è ovunque.

Trama

Lennie, 16 anni, ha sempre vissuto dietro le quinte, ben contenta di lasciare le luci dei riflettori alla sorella maggiore Bailey. Così, quando quest'ultima muore all'improvviso, Lennie si ritrova scaraventata in un mondo di cui non ha mappe né riferimenti, completamente alla deriva. Per tenere ferma la barca della vita, Lennie si rende conto di aver bisogno di cose molte diverse, praticamente opposte, che solo due persone sembrano capaci di offrirle: Toby, l'ex ragazzo di Bailey, è l'unico che capisce il suo dolore, e Joe, che si è appena trasferito in città, ha da regalarle quella energia e quella musica che lei teme di aver perso per sempre. Ma sole e luna non possono stare nello stesso cielo, e Lennie si ritroverà a dover affrontare il più antico dei dilemmi: stare accovacciati di fronte alla piccola luce di un fuoco che muore, o prendere il coraggio a due mani e alzarsi ad affrontare il buio, in cerca di una luce più grande?









Copertina Originale:


(Orgogliosamente più bella la nostra, no?)



Inter(re)view:
Buongiorno, carissima! Che piacere rivederci. E' passato un bel po' di tempo, ma meglio tardi che mai, no?

Jandy: Sono assolutamente d'accordo. Rainy, giusto? Come stai?

Non c'è male, non c'è male! Allora, pronta a riprendere il nostro discorso sui tuoi libri?

Jandy: Certamente, di cosa parliamo oggi? Aspetta, di Ti darò il sole abbiamo già ampiamente discusso la volta scorsa, dunque presumo di essere qui per... Il cielo è ovunque?

Ebbene si. E se Ti darò il sole era essenzialmente la storia di Noah e Jude, Il cielo è ovunque è la storia di una persona sola, essenzialmente: Lennie. Attorno a lei si muovono una manciata di altri personaggi fondamentali, ma ne parleremo tra poco. Che dire, iniziamo?

Jandy: Assolutamente, fa sempre piacere rispolverare la mia prima opera.

Come ho detto questo libro è la storia di Lennie, sconvolta dalla morte della sorella Bailey che le ha radicalmente sconvolto la vita. E' una storia di accettazione del dolore, della perdita e di elaborazione del lutto, soprattutto perchè le due sorelle erano legatissime e la morte di Bailey è stata tanto dolorosa quanto inaspettata. Vero dolore emerge dalle parole di Lennie, sconvolta dalla perdita, che scrive e dissemina poesie in giro per la città esprimendo tutta la sua disperazione.


Jandy: Perdere una sorella è obiettivamente una cosa molto seria, che chi non ha vissuto non riesce a capire in pieno, quindi la disperazione di Lennie è giustificabile.

Disperazione che, però, la porterà a compiere degli atti alquanto sconsiderati. Primo fra tutti crearsi intorno un triangolo amoroso, divisa tra l'amore malato di Toby, fidanzato profondamente innamorato di Bailey, che si lega spasmodicamente a Lennie cercando con lei quel calore fisico e interiore che non riesce più ad ottenere altrove, e il nuovo arrivato in città, Joe, che con il suo luminoso amore per la vita riesce a rischiarare le giornate di Lennie (almeno in parte).

Jandy: Non hai apprezzato il triangolo?

Al contrario, l'ho trovato perfettamente sensato, soprattutto da parte di Toby, che sconvolto dal dolore comprensibilmente si rivolge all'unica persona che sta soffrendo tanto quanto lui. Ovviamente mi fa innervosire la mancanza di spina dorsale di Lennie, che consapevole di quanto la sua relazione con Toby sia sbagliata, non riesce a porvi un freno e rischia di mettere a repentaglio la sua intera storia con Joe (che per inciso è un personaggio meraviglioso: positivo, carico di energia, di vita, di felicità. L'unica ancora di salvezza per la nostra Lennie, con cui costruirà un rapporto meraviglioso che scalda il cuoricino).

Jandy: Devi essere comprensiva, però, su!

Te l'ho detto, cara, capisco, ma mi fa innervosire ugualmente. 
Detto ciò l'altro grande nucleo, oltre a quello dell'amore e degli affetti, che viene preso in esame nel libro è naturalmente quello della famiglia. Lennie è circondata da persone straordinarie che le vogliono un mondo di bene: lo zio Big, dongiovanni strafatto con cinque movimentati matrimoni alle spalle, e la nonna, la sua mamma effettiva da quando Paige, la madre naturale di Lennie e Bailey, se n'è andata. La nonna è una grande giardiniera, appassionata pittrice e colonna portante della loro famiglia e di Lennie. 
Un personaggio straordinario, a mio parere. Una famiglia meravigliosa, distrutta dal dolore, che riesce a trovare la forza di andare avanti e provare a costruirsi ancora un futuro nonostante la terribile perdita.

Jandy: Sai che la famiglia ha sempre un'importanza cruciale nei miei libri, così come era in Ti darò il sole. Insomma, la famiglia è il centro della vita di tutti quanti, insomma, personaggi in particolare.


"Ho la tentazione di mettermi a scrivere su questi muri arancio, ma per farlo mi serve un alfabeto di finali strappato alle loro storie, di orologi cui sono state sottratte le lancette, di pietre gelide, di scarpe piene di vento."


Concordo. Questo libro è una dolcissima storia di resistenza, riscoperta degli affetti e infine, ovviamente, una stupenda storia d'amore che mi ha completamente conquistata, dalla prima all'ultima pagina. Se Ti darò il sole regala molte più emozioni, più alti e bassi e colpi di scena, Il cielo è ovunque insegna che la vita non è mai finita, anche quando si pensa di aver toccato il fondo e che risalire non sia più possibile.
Naturalmente è scritto come avevamo già detto per Ti darò il sole: una scrittura ricca di simboli, di figure retoriche e accostamenti insoliti che creano delle immagini particolari, non comuni e molto interessanti. A volte, però, il troppo stroppia e talvolta questo linguaggio risulta davvero artificioso.

Jandy: I miei libri sono fatti così: ricchi di arte in ogni sua forma. Abbiamo già incontrato pittura e scultura e qua ritroviamo pittura, musica e poesia, tantissima poesia.



"Hanno sempre detto tutti che assomiglio a Bailey,
ma non è così.
Io ho gli occhi grigi, lei verdi,
il mio viso è ovale, il suo a forma di cuore,
io sono più bassa, più scarna, più pallida,
più piatta, più scialba, più banale.
L’unica cosa identica è la stessa assurda 
testa di ricci 
che io intrappolo in una coda di cavallo
e lei lasciava ondeggiare intorno a sè come
una corona di follia.
Io non canto nel sonno,
non mangio petali di fiori,
non corro fuori sotto la pioggia invece di precipitarmi a casa.
Io sono quella senza la marcia in più,
la sorella-spalla,
nascosta in un angolo della sua ombra.
I ragazzi seguivano la sua scia,
riempivano il ristorante dove faceva la cameriera,
le si accalcavano intorno al fiume.
Un giorno ne ho visto uno arrivarle alle spalle
e tirarle una cioccia di quei suoi capelli così lunghi.
L’ho capito:
anch’io a volte mi sentivo come lui.
Nelle fotografie in cui siamo insieme
lei guarda sempre l’obiettivo
e io guardo sempre lei."



Vero. Questo stile è un tuo tratto distintivo e in generale è comunque molto apprezzato.
L'unica altra pecca è che sul finale mi è mancato quel qualcosa che rende un libro davvero completo, quel di più che aveva reso il finale di Ti darò il sole un finale soddisfacente, che riempie di soddisfazione e fa esclamare: "Si, ora è davvero finita!".
Qui finisce ovviamente tutto bene, ma mi è mancato quel di più... Non saprei. 
Comunque, come sempre, uno splendido libro.

Jandy: Be', grazie. Diciamo che questo era il mio primo libro, dunque sono migliorata con il tempo... Possiamo dire così?

Assolutamente si! E ora manca solamente una cosa...


Verdetto:


Complimenti, un Eccezionale!

Jandy: Non potrei essere più soddisfatta, grazie mille e a presto!

A prestissimo!
Un abbraccio a te e a tutti voi,
#Rainy

2 commenti:

Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :3 Lasciatemi un commentino se vi va!