30 ottobre 2022

Review Party: 'LifeL1k3' (Lifelike #1) - Jay Kristoff

Buongiornissimo,

mi accodo anche io alla lista infinita di persone che oggi e più in generale in questi giorni parlano di Lifelike, ultima uscita di casa Mondadori e prima edizione italiana di questa nuova uscita di casa Kristoff! 


Solito grazie alla CE per la copia omaggio e iniziamo!


Trama



Eve ha diciassette anni, e l’ultima cosa di cui ha bisogno è un segreto da custodire. No, grazie, è già abbastanza impegnata a guardarsi le spalle e a districarsi tra mille problemi. Problema numero uno: il robot gladiatore che ha passato mesi a costruire è stato ridotto a un relitto fumante. Problema numero due: ha perso con gli allibratori i pochi crediti che aveva, l’unico mezzo per comprare le medicine indispensabili a Nonno. Problema numero tre: un gruppo di fanatici puritani la vuole uccidere e… che altro? Ah, sì, ha appena scoperto che può distruggere le macchine con il potere della mente.


Forse ha vissuto momenti peggiori, ma non riesce proprio a ricordarseli.


Quando però scopre la carcassa di un ragazzo androide di nome Ezekiel, nell’ammasso di rottami che chiama casa, tutto cambia; si mette in viaggio per salvare chi ama insieme a lui, alla sua amica Lemon e al suo compagno robotico Cricket: attraverseranno deserti di vetro nero, combatteranno contro cyborg assassini, esploreranno megalopoli abbandonate, fino a scoprire i segreti sepolti nel suo passato… anche se ci sono segreti che è meglio non portare alla luce.



Recensione


LifeL1k3 è un bel mix di tante cose già viste ed è una cosa che va tenuta più che presente quando ci si approccia a questa lettura. LifeL1K3 è un’opera ben confezionata - d’altronde Kristoff non è affatto uno scrittore alle prime armi e il suo lavoro lo sa ben fare, bisogna dirlo - che strizza l’occhio a Mad Max, Io Robot, Asimov e Terminator, un po’ tutto insieme. LifeL1K3 è quindi un’opera che sicuramente soddisferà chi è fan di quel mondo e vuole una lettura leggera, con poche cose mai viste, anzi, nulla, scritta tutto sommato bene. Ma è effettivamente una bella lettura?




Il punto fondamentale è capire se abbia senso definire una lettura come meritevole solo perché è un ottimo omaggio a un ben determinato gruppo di fan della cultura pop che apprezza ogni riferimento ai mostri sacri del genere sci-fi. In parole povere, ha senso dire che un’opera è una bella opera solo perchè rimanda a pietre miliari del genere senza introdurci nulla di suo? Ecco, forse no. LifeL1K3 è un po’ così e per ora mi viene difficile trovare qualcosa di davvero innovativo in questo primo libro: abbiamo la protagonista ribelle che si trova invischiata senza saperlo in un conflitto più grande di lei (Cinder, sto guardando te), abbiamo una rivolta di robot ribelli che realizzano di essere poco più che schiavi al servizio degli umani e pretendono pari dignità e riconoscimento finendo per volerli raggiungere con la forza (Terminator e Io, Robot sto guardando voi), abbiamo macha, robottoni e macchine mortali pilotabili da esseri umani in un mondo mezzo devastato dalla guerra nucleare (Mad Max, pure un po’ di Avatar e una goccia di Transformers, sto guardando voi) e abbiamo le tre leggi della robotica e il loro superamento a fare di sfondo. Insomma, c’è tutto. Di nuovo, però, nulla.


21 ottobre 2022

Review Party: 'Gallant' - Victoria Schwab


Buongiornissimo, kaffè!

Bentornati per una nuova recensione di una delle autrici che più preferisco, solitamente. Sto ovviamente parlando di Victoria Schwab e della sua ultima uscita Gallant, middle-grade di cui avete potuto già leggere i pareri delle mie colleghe negli scorsi giorni. A me l’onore di chiudere l’evento.


Grazie alla CE per la copia digitale.


Trama



Le ombre non sono vere.


I sogni non ti faranno del male.


E tu sarai al sicuro fin quando ti terrai lontana da Gallant.


Per tutta la vita Olivia Prior, cresciuta nel tetro Collegio per ragazze indipendenti Merilance, si è chiesta chi sia davvero e a quale luogo appartenga. Ha un unico indizio per scoprirlo: un quadernino malconcio dalla copertina verde. È il diario della madre, pieno di enigmatiche frasi che sembrano indovinelli (e che mostrano la sua discesa nella follia) e disegni che paiono semplici macchie d’inchiostro…


Ma un giorno arriva una lettera, che la richiama a casa, a Gallant. Proprio il luogo da cui il diario materno l’ha messa in guardia.


E Olivia, senza pensarci due volte, parte.


Qui trova il suo ultimo parente in vita e la dimora di famiglia. Un palazzo sontuoso con una sala da ballo, uno studio che custodisce una misteriosa scultura e un grande giardino rigoglioso. E, nel giardino, un muro diroccato con una porta di ferro. Una porta che Olivia non dovrà mai e poi mai aprire.


Tuttavia, nessuno da Gallant le ha spedito quella lettera.


Nessuno le racconterà cosa tormenta i sogni del cugino, cos’è successo alla madre, o cosa la attende dall’altra parte del muro.


Sono state le ombre a ricondurre Olivia a Gallant?


E cosa vorranno in cambio?



Recensione


La Schwab è una di quelle autrici che o ti piacciono o non ti piacciono per niente. Solitamente il suo stile molto da fiaba oscura, lugubre, con un’atmosfera spesso nebbiosa e rarefatta e un sistema magico amichevole ed ostile al tempo stesso sono molto affascinanti e ben costruiti. Gallant non fa eccezione, nel senso che nonostante sia un middle-grade e non uno YA e nonostante sia uno stand-alone, la struttura a cui si rifà è quella a cui Schwab ci ha abituat* molto bene. Niente di nuovo sotto il sole per i grandi fan dell’autrice.




Devo dire che questo libro è una spanna sotto tutti quelli che ho letto di Schwab fino ad ora è i motivi sono essenzialmente due: a) una narrazione tropo spesso interrotta per mettere in mezzo spiegazioni a caso sul world-building poco contestualizzate e b) uno stile a volte un po’ da fan-fiction.