27 dicembre 2021

Recensione: 'The Furry Thing' - Kamwei Fong



Buongiorno, amici!

Oggi parliamo di un libro molto particolare che ho avuto la fortuna di poter leggere grazie a BeccoGiallo, che ringrazio anticipatamente. Sto parlando di The Furry Thing dell'artista Malese Kamwei Fong!


Ringrazio anche Valeria per aver organizzato l’evento!


Trama





Nato nel 2009, "The Furry Thing" è il progetto artistico dell'illustratore, scultore e designer di Kuala Lumpur, Kamwei Fong. Utilizzando solo inchiostro nero a micro pigmenti e delle fitte trame di piccoli, brevi, segni, Fong ha creato centinaia di illustrazioni oniriche e fantasiose di gatti di ogni genere e taglia. Nonostante lo stile uniforme, quasi matematico nella sua progettazione e lavorazione, ogni gatto di "The Furry Thing" mostra una personalità unica: ci sono i gatti arruffati, panciuti e goffi, ci sono gatti sinuosi, eleganti e fieri, altri ancora hanno occhi curiosi, o diffidenti, o ruffiani. Alcuni hanno code enormi che puntano il cielo, altri sono arrotolati su loro stessi a formare un cerchio talmente perfetto da risultare magnetico. Ci sono poi quelli dal muso schiacciato o dal pelo striato, le code elettriche o le orecchie asimmetriche, gli sguardi assonnati o le movenze sinuose. In "The Furry Thing" c'è tutto l'universo dei gatti, tranne le bocche dei protagonisti. Senza bocche, le loro emozioni vengono trasmesse dagli occhi espressivi e luminosi, dalle orecchie vigili e dalle code grandi e cespugliose e, naturalmente, dal pelo più o meno folto (o meglio, folto, molto folto o foltissimo).




Recensione


Questo libro non è un racconto, quanto una disamina della produzione artistica dell’autore. Il libro quindi raccoglie alcune delle sue opere principali e alcuni dettagli del suo processo creativo così da introdurre il lettore alla sua arte.



Io naturalmente non sono una critica d’arte e non sono in grado di commentare sulla qualità del suo stile o sull’effettivo valore delle sue opere, ma quello di cui mi piacerebbe parlarvi sono i motivi per cui questo libro merita una lettura!


Fong non fa mistero di essere un vero e proprio gattaro e la sua passione per i felini trabocca da ogni pagina. I suoi disegni sono stilizzati, realizzati con tanti piccoli tratti monocolore e questo stile rende i felini quasi identici evidenziando al contrario gli unici elementi che li differenziano tra di loro: gli occhi e l’espressione. I gatti, infatti, per quanto stilizzati, sono straordinariamente espressivi e diversi gli uni dagli altri proprio per questo motivo. I gatti sono decisamente umanizzati, esprimono emozioni e stati d’animo distinti e con cui si può facilmente empatizzare e proprio il loro essere disegnati così semplicemente diventa quindi un punto di forza che rafforza ulteriormente la loro capacità di trasmettere un’emozione.


17 dicembre 2021

Intervista all'Autrice: Caterina Costa - Io, I Miei Mostri e Me




Buongiornissimo!

Oggi sono molto felice di proporvi l'intervista che io e le mie colleghe abbiamo ideato, sotto la guida di Valeria, e sottoposto all'autrice di Io, I Miei Mostri e Me, Caterina Costa. Trovate la recensione qui e di seguito l'intervista integrale!

Trama


Il primo libro della giovanissima Caterina Costa, instagrammer, autrice di webcomics, conosciuta tra i suoi tanti fans con lo pseudonimo di CHEIT. Un webcomics che racconta senza filtri le ansie, le paure, le inquietudini, le sofferenze dei ventenni di oggi. Un’autrice dall’enorme seguito sui social media.









L'Intervista

Ciao Caterina, prima di iniziare vogliamo ringraziarti per il tempo che ci dedicherai e farti i complimenti per il tuo lavoro.

La prima domanda che vogliamo farti è la seguente: 

- Come mai hai deciso di suddividere ogni storia in una striscia di quattro quadrati? E’ un formato che ti è stato richiesto da altri o da esigenze esterne, o che hai deciso tu in maniera indipendente? 

Forse mi sono involontariamente ispirata ad altri webcomic che ho visto negli anni, ma la ricordo come una scelta molto naturale. Inoltre, postando su Instagram, questa struttura rende molto più facile la condivisione dei miei lavori, perché la somma delle vignette quadrate è sempre un quadrato. 


- La forza del tuo lavoro è anche nella sua brevità, ma hai mai pensato di creare una storia molto più lunga, magari una graphic novel completa, partendo da una o più strisce? 

È sicuramente qualcosa che mi piacerebbe molto fare! Il primo esperimento con storie più lunghe è stato con il mio primissimo libro, Vita da Pomodoro, un’antologia realizzata insieme ad altre 6 fumettiste.

È stato molto difficile per me scrivere qualcosa di più lungo, perché in genere nei miei lavori cerco sempre di trasmettere un’emozione, una sensazione, un concetto, e per questo tipo di comunicazione la vignetta breve è ciò che più mi è congeniale. 

Al momento sto cercando di leggere più fumetti e di imparare a narrare storie più lunghe, perché penso che potrei farne qualcosa di bello! 


- Ci racconti la tua esperienza dell’Inktober e di cosa ti ha insegnato come fumettista? In futuro pensi che parteciperai nuovamente all’evento? 

Per me l’Inktober del 2018 è stato la svolta, mi ha cambiato la vita.

È iniziato tutto come un gioco, un esperimento, ma mi ha portato tante cose fantastiche.

Ho deciso di fare un fumetto al giorno anziché un’illustrazione e ho scoperto la mia vocazione! Intanto mi ha fatto capire che sono in grado di produrre tanto in poco tempo, perché le parole a cui ispirarsi uscivano il 1 ottobre e ogni giorno c’era una nuova parola da usare, io all’epoca andavo in università i giorni e da pendolare tornavo spesso a casa verso le 20. Però ce l’ho fatta! Ogni sera mi mettevo lì e creavo i miei fumetti.

È stato anche l’inizio del mio successo su internet, perché dai miei fumetti per l’Inktober è arrivata la prima ondata di lettori su Instagram.

Penso parteciperò ogni anno e spero di riuscirci ancora! 

30 novembre 2021

Recensione: 'Le Guerriere dal Sangue d'Oro' - Namina Forma

Buongiornissimo!

Oggi vi propongo la recensione di Le Guerriere dal Sangue D’Oro, una delle ultime uscite di casa Mondadori che sono stata molto felice di poter leggere in anteprima.


Ringrazio quindi la CE per la copia omaggio e Beatrice per aver organizzato l’evento!


Trama



«È tardo pomeriggio quando arriviamo al tempio. La piazza del villaggio è già gremita: le ragazze, nei loro abiti da cerimonia, si mettono in fila davanti ai gradini del tempio, con i genitori ai lati. Mio padre prende posto accanto a me quando i tamburi iniziano a suonare. Gli jatu marciano solennemente verso i gradini, le loro crudeli maschere da guerra brillano nella luce spenta del pomeriggio. Osservo le mura bianche e spoglie del tempio, il suo tetto rosso. Il rosso è il colore della santità. È il colore del sangue delle ragazze pure che saranno messe alla prova oggi.»


Deka conosce bene l'importanza del rituale della purezza. Sa che da esso dipenderà se potrà o meno diventare membro a tutti gli effetti del suo villaggio ed essere finalmente parte di qualcosa, proprio lei che si è sempre sentita diversa e fuori posto. Ma il giorno della cerimonia, il suo sangue si rivela d'oro, il colore della non purezza. Le conseguenze, Deka lo sa bene, potrebbero essere peggiori della morte. Per questo, quando una misteriosa donna va a trovarla nel luogo in cui è imprigionata e le propone di andarsene dal villaggio per entrare a far parte di un esercito composto da ragazze esattamente come lei, le alaki, non ha dubbi. Pur comprendendo i pericoli che la aspettano, Deka decide di abbandonare la vita che ha sempre conosciuto. Ma già nel viaggio che la conduce alla capitale del regno, e alla più grande battaglia della sua vita, scoprirà presto che la grande città serba molte sorprese. E che niente è davvero come sembra, nemmeno lei.



Recensione


Questo libro aveva tanto potenziale e tante belle idee, purtroppo per me si è rivelato un po’ un bello, ma non balla.

L’autrice aveva avuto la bella idea di coniugare un fantasy con la subordinazione femminile e si sa che di queste storie c’è sempre bisogno, purtroppo però non credo sia pienamente riuscita.


Andiamo con ordine: Le Guerriere dal Sangue d’Oro è uno young adult che ha tutti i crismi del genere. Una prescelta, una orda di guerriere da addestrare, un nemico che sembra invincibile a tutti tranne alla nostra prescelta e ovviamente una trama che nasconde dei segreti nel senso che nulla è come sembra. Considerando questi elementi nel loro complesso, da Le Guerriere dal Sangue d’Oro emerge una storia che avrebbe del potenziale, ma è un po’ rovinata dall’ eccessiva superficialità.



26 novembre 2021

Review Party: 'Io, I Miei Mostri e Me' - Caterina Costa

Buongiornissimoo!

Oggi sono incredibilmente felice di proporvi la recensione di questo piccolo gioiello Io, I Miei Mostri e Me di Caterina Costa aka Cheat.JPG edito Beccogiallo.

Io, I Miei Mostri e Me è una raccolta di piccole vignette sulla vita dell’autrice e sulle sue emozioni ed oggi sono qui per parlarvene con tantissimo affetto!


Trama



Il primo libro della giovanissima Caterina Costa, instagrammer, autrice di webcomics, conosciuta tra i suoi tanti fans con lo pseudonimo di CHEIT. Un webcomics che racconta senza filtri le ansie, le paure, le inquietudini, le sofferenze dei ventenni di oggi. Un’autrice dall’enorme seguito sui social media.












Recensione


Io, I Miei Mostri e Me è uno di quei libri difficili da recensire, perchè emoziona davvero molto (o almeno ha emozionato me davvero molto!). Quindi cercherò di andare con ordine, ma non garantisco nulla.


Suddividerei le vignette in tre principali sezioni: quelle legate all’ansia e al disturbo mentale dell’ansia, quelle legate all’amore e agli affetti in generale e quelle random, estemporanee, che fanno anche sorridere. Le vignette sono mescolate alla rinfusa nel corso del libro, senza un apparente ordine preciso anche perché moltissime sono state disegnate per l’Inktober e quindi nonostante in realtà non seguano un filo logico, costituiscono un autentico ottovolante di emozioni.


Le vignette sull’amore sono spesso molto dure e sicuramente parlano al cuore di molt* lettor*, mentre le vignette estemporanee sanno far scaturire autentiche risate che alleggeriscono un po’ l’atmosfera che indubbiamente si fa spesso triste a causa delle altre vignette più serie. Sono però le vignette sull’ansia ad avermi colpito più di tutte. 

Queste ultime sono difatti semplici, essenziali, ma profondamente accurate nel descrivere cosa voglia dire vivere con questo disturbo e chi è passato o sta passando attraverso lo stesso disagio dell’autrice sicuramente si ritroverà nel loro essere brutalmente sincere e taglienti al tempo stesso. Alcune sono un autentico schiaffo, che però rappresenta fedelmente l’esperienza di tante persone (sicuramente non tutte, ma parecchie!) con l’ansia. L’autrice è stata quindi molto brava a condensare delle emozioni complesse in quattro vignette (talvolta persino due o una unica) con dialoghi ridotti all’osso. 


Avrei forse preferito, però, che ci fosse una storia unica o quantomeno una logica a legare un gruppo di vignette alle altre, perché così l* lettor* rischia di sentirsi spaesat* o di perdersi tra una vignetta e l’altra senza riuscire davvero a dare il giusto peso a ognuna.


In generale però Io, I Miei Mostri e Me è una storia incredibilmente essenziale e profonda che riesce a toccare temi anche molto seri con pochi semplici tratti ed è un grandissimo pregio.


Passate anche dalle mie colleghe per sentire i loro pareri!



A presto,

Rainy

17 novembre 2021

Review Party: 'Addendum alla proposta di legge sul diritto all'autodeterminazione degli oggetti' - Sephira Riva

Buongiornissimo, amici!

Quest’oggi vi parlo di un racconto molto particolare che mi è stato gentilmente dato in anteprima dall’autrice, Sephira di Moedisia, e dalla CE Delos Digital, che ringrazio profondamente.

E’ un racconto molto particolare e non voglio perdermi in indugi che gli toglierebbero inutilmente spazio, quindi procediamo!


Trama



Fantascienza - racconto lungo (26 pagine) - Una storia surreale basata sui topoi della fantascienza e sul linguaggio inclusivo.


Uno sgangherato laboratorio di ricerca nelle isole Svalbard. Una macchina per il controllo del clima che fa grandinare nei corridoi. Un trio di giovan¿ ricercator¿ con un incarico impossibile: il reverse engineering di un manufatto extraterrestre, commissionato da alieni incorporei (anzi: alien* incorpore*, perché non conosciamo il loro sesso). Cos¿è il reverse engineering? E che aspetto ha un alieno incorporeo? La geniale autrice esordiente Sephira Riva gioca con i topoi della fantascienza e con il linguaggio inclusivo, per raccontarci la storia più surreale mai apparsa su Futuro Presente.








Recensione


Dunque, come dicevo l’Addendum non è un libro, è bensì un racconto. E’ quindi incredibilmente corto e questo è sia un punto di forza sia un piccolo difetto. Il racconto vuole trattare del linguaggio inclusivo in maniera innovativa, mischiando l’evoluzione della lingua che la sta portando ad abbracciare caratteri speciali quali la schwa con una vera e propria storia sci-fi. I protagonisti sono infatti alcunɜ scientiziatɜ che si trovano improvvisamente ad avere a che fare con delle forme aliene sconosciute. Queste, affidano a scienziatɜ di cui sopra l’identificazione di un qualcosa di misterioso, mai visto prima d’ora.


Il racconto vuole quindi essere un’ode al linguaggio inclusivo e una dimostrazione di come si possa fare della sana letteratura utilizzando ɜ e ə, senza per questo togliere dignità o qualità alla storia.


L’Addendum è infatti un racconto solido, ben scritto, avvincente, in grado di far appassionare chi legge in poche pagine. L’autrice parla poi di ricerca scientifica e scienza con cognizione di causa e competenza e dunque il libro è accurato anche da quel punto di vista.


16 novembre 2021

Blog Tour: 'Le Vite dei Santi' - Leigh Bardugo


Buongiornissimo kaffè!

Bentornati sul blog per la seconda parte dell’evento dedicata a Le Vite dei Santi della Bardugo! Nel caso ve la foste persa, ho pubblicato la recensione proprio ieri e la potete trovare qui!


Il mio compito oggi è narrarvi qualcosa di più sul genere a cui Le Vite dei Santi è ascrivibile, ossia l’agiografia!


Come si è sviluppata? Beh, continuate a leggere per scoprirlo!


Trama



Un libro imperdibile per tutti gli amanti del GrishaVerse


Direttamente dalle mani di Alina Starkov alle vostre, la riproduzione fedele della Istorii Sankt’ya, per permettervi di entrare nelle pieghe più profonde dell’amatissimo universo creato da Leigh Bardugo. Una raccolta di storie che raccontano le vite, i martirii e i miracoli dei Santi a voi più familiari, come Sankta Lizabeta delle Rose o Sankt Ilya in Catene, ma anche le vicende più strane e meno conosciute, come quelle di Sankta Ursula, Sankta Maradi e del Santo senza Stelle. Una collezione resa ancora più preziosa dalle straordinarie tavole a colori che accompagnano ogni storia.











L’Agiografia


Si sa che religione e libri sono legati a doppio filo e non sono pochi i fantasy dove si ha un sistema religioso pienamente sviluppato e intrecciato alla storia. Spesso i Santi giocano un ruolo fondamentale nella trama  e Tenebre & Ossa, di cui Le Vite dei Santi è compendio, non fa eccezione. In molti libri quindi la vita dei santi e come viene raccontata giocano un ruolo fondamentale ed è naturale quindi pensare che raccontare e ricordare la vita di quesi santi e la storia del loro martirio sia altrettanto importante. Le Vite dei Santi è difatti un esempio di agiografia, termine derivante da àgios ‘santo’ e grapheys ‘scrittore’, che identifica un genere letterario che consiste nella narrazione biografica delle - indovinate un po’ - vite dei santi.


Ma come si è sviluppato il genere dell’agiografia?


L'agiografia durante i primi secoli del cristianesimo aveva più che altro un carattere devozionale. Le prime rinvenute risalgono al II e il IV secolo, quando le più importanti Chiese cristiane iniziarono a conservare dei "martirologi" continuamente aggiornati. Erano sostanzialmente dei calendari divisi per mesi e giorni che riportavano in date precise il nome di uno o più santi e l'indicazione del luogo della loro morte. Queste liste vennero in seguito arricchite di tutte quelle notizie che spesso includevano anche una descrizione di come era avvenuto il decesso. Sono questi i cosiddetti "martirologi storici" tra cui il più famoso è quello "geronimiano", compilato nel VI secolo a Roma e falsamente attribuito a san Girolamo. 


Successivamente, si affermò l'usanza di leggere, durante la Messa, una breve storia della vita del santo di cui si celebrava il dies natalis, cioè l'anniversario della morte.


15 novembre 2021

Review Party: 'Le Vite dei Santi' - Leigh Bardugo

Buonasera a tutt*, amici!

Anche oggi vi propongo una review, e che review! Infatti parliamo della summa Leigh Bardugo e della sua ultima meraviglia che sbarcherà sui nostri scaffali domani!

Sto ovviamente parlando de Le Vite dei Santi, prezioso compendio a Tenebre e Ossa.


Questo evento sarà diviso in due parti perchè mentre oggi inizierò a parlarvi del libro vero e proprio, domani vi racconterò qualcosa del genere della biografia dei santi o agiografia in generale!


Trama





Direttamente dalle mani di Alina Starkov alle vostre, la riproduzione fedele della Istorii Sankt'ya , per permettervi di entrare nelle pieghe più profonde dell'amatissimo universo creato da Leigh Bardugo. Una raccolta di storie che raccontano le vite, i martirii e i miracoli dei Santi a voi più familiari, come Sankta Lizabeta delle Rose o Sankt Ilya in Catene, ma anche le vicende più strane e meno conosciute, come quelle di Sankta Ursula, Sankta Maradi e del Santo senza Stelle. Una collezione resa ancora più preziosa dalle tavole a colori che accompagnano ogni storia.








Recensione


Questo libro è ovviamente difficile da recensire, perché non è una storia bensì un compendio. Le Vite dei Santi è infatti il celebre libro che Alina, Mal & co utilizzano per scovare gli Amplificatori di Morozova nella trilogia di Tenebre & Ossa. Il libro raccoglie leggende e biografie dei santi legati alla religione di Ravka e non solo ed è arricchito da splendide illustrazioni.


Inutile girarci intorno: è un libro di biografie con illustrazioni, punto. La domanda che sicuramente vi starete facendo, però, è c’è di più? Beh, si! Se siete fan di Leigh Bardugo sapete benissimo che con lei c’è sempre di più, soprattutto per quanto riguarda le tematiche trattate e anche se si è di fronte ad una serie di novelle.


4 novembre 2021

Recensione: 'La Mano Sinistra del Buio' - Ursula K. Le Guin



Buongiorno, amici!

Oggi posso dire FINALMENTE, perchè parliamo di un libro decente. Diverso da quanto abbiamo esaminato fino ad ora, ma decente!

Dunque let’s go. Ringrazio ovviamente la CE per la copia digitale e Reine des Lives per aver organizzato l’evento.


Trama



Opera rivoluzionaria per i suoi aspetti concettuali e stilistici, La mano sinistra del buio descrive – nota Nicoletta Vallorani – «la progressiva costruzione di un rapporto di amicizia tra diversi che oltrepassa con spontaneità struggente ogni genere di differenza, e ogni differenza di genere». La nuova traduzione di Chiara Reali riesce a restituire tutti i colori di un testo complesso e delicato, un romanzo dallo stile fluido e composito, che mostra come categorie da noi ritenute determinanti non lo siano affatto, e come sia possibile progettare una cultura che da esse prescinda. «È questo che insegna la creazione immaginaria,» conclude Vallorani «ipotizzare mondi che potrebbero insegnarci qualcosa sul nostro.»


Sul pianeta Inverno, coperto di ghiacci perenni e dominato da una struttura semi-feudale, l'Ecumene ha inviato un emissario, Genly Ai, incaricato di convincere gli indigeni a unirsi alla Lega. Non sarà facile per lui entrare in contatto con gli abitanti di quel mondo alieno, ancora ignoto, che trascorrono i cinque sesti della loro esistenza in uno stato ermafrodito neutro, per poi essere maschi o femmine solo nei giorni del kemmer. Per riuscire nel suo intento, l'Inviato dovrà superare differenze biologiche, culturali, psicologiche, sociali e comprendere articolate organizzazioni politiche, oltre che affrontare condizioni estreme in un attraversamento del grande Nord degno di Jack London.






Recensione



Ci sono libri e Libri. Ci sono libri che rimangono impressi, che si amano profondamente e io stessa ne ho alcuni vicinissimi al cuore che rileggo di tanto in tanto con piacere. Però non sono Libri. I Libri sono quelle letture che ti danno qualcosa di più, qualcosa che rimane nel tempo e che spiccano in mezzo alla folla per qualche motivo (nel bene o nel male).



La Mano Sinistra del Buio è uno di questi. Sicuramente è conosciuto ai più, perché ha vinto molti premi, perché l’autrice è considerata un’assoluta maestra della fantascienza e perché è universalmente riconosciuto come un capolavoro, ma per me che non l’avevo mai letto è stata un’esperienza decisamente sconvolgente, stavolta in positivo. Infatti, La Mano Sinistra del Buio è proprio uno di quei libri che citerei come contro-esempio di fronte a ‘Eh, ma la fantascienza è un genere di serie B, non ci sono libri di alta qualità e scrivere fantascienza è sempre un ripiego!’. Tiè, beccati Ursula K. Le Guin.


Perchè?

Perchè questo libro è stato scritto nel 1969 ed è tra le cose più lucide che io abbia mai letto su una manciata di temi sociali tanto alla ribalta al giorno d’oggi. C’è il razzismo, c’è la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente, c’è la politica estera e soprattutto c’è la fluidità di genere (e la corrispondente questione linguistica). Le Guin affronta questo tema con una - mi ripeto, lo so - lucidità, contemporaneità e schiettezza impressionante, mettendo a nudo nella figura del protagonista tutti i pregiudizi e le concezioni errate che purtroppo sono così comuni sul tema. Il protagonista è infatti l’uomo comune proveniente dalla Terra: abituato a conoscere un certo tipo di realtà, trovandosi davanti ad un sistema diverso, ma ugualmente funzionante, anziché mettere in discussione quello che conosce addita immediatamente il ‘diverso’ come strano, bizzarro, inquietante. Anziché cercare di comprendere ed avvicinarsi a quest’ultimo, lo evita, ritenendolo un qualcosa da temere, suona familiare?
Ecco, Le Guin fa implicitamente riflettere sui pregiudizi verso il ‘diverso’, soprattutto se questo ‘diverso’ è tale per quanto riguarda l’identità di genere NEL 1969. L’anno dei moti di Stonewall e dello sbarco sulla Luna, una vita fa insomma!



Non temi leggeri, dite voi? Infatti no e se un fantasy leggero e godibile è quello che state cercando, La Mano Sinistra del Buio non fa per voi
, perché con cotanti temi, risulta comunque una lettura impegnata e che richiede attenzione. Ciò è anche dato dalla spaventosa - anche questo in senso assolutamente positivo! - accuratezza scientifica del romanzo, il merito della quale è interamente da imputare a Le Guin.


E’ ovviamente un libro avvincente, si legge in un lampo perché sono solo 300 pagine ed è un’autentica avventura che ha insegnato molto a svariate opere tra cui Star Trek, giusto per citare un grande nome (e ciò non sfuggirà agli appassionati!). Certo, è anche accurata dal punto di vista scientifico, costruire un sistema di tradizioni preciso e plausibile che ho personalmente apprezzato moltissimo (e questo a casa mia equivale a fare dell’ottimo worldbuilding, Kristoff, dovresti prendere esempio per EoV!), è avanti anni luce rispetto a tanti libri scritti decenni dopo ed è incredibilmente puntuale anche nel modo di scrivere il sistema di relazioni dei personaggi, ma il il focus di questa recensione vuole essere diverso. 


Il mio obiettivo è infatti concentrarmi sull’elevata qualità dell’opera e mi rendo conto di non riuscire a spiegare a parole quanto la scrittura della Le Guin sia avanti rispetto ai suoi tempi. Posso solo dire che non vi renderete conto di che caspita abbia combinato questa donna fino a quando non lo leggerete, fine. 


Ah, piccola nota conclusiva: da oggi, ufficialmente, quando l’ennesimo simpaticone suggerirà che la fantascienza è un genere di serie B, gli dirò di leggere La Mano Sinistra del Buio e poi di parlare :)!


Ovviamente, sono assolutamente capace di dare un voto a questa opera!


A presto e passate dalle mie colleghe per alcuni pareri contrastanti!

Rainy

26 ottobre 2021

Recensione: 'Ponte di Anime' (Cassidy Blake #3) - Victoria Schwab



Buongiorno, meraviglie!

Oggi siamo qui per parlare dell’ultima uscita di Victoria Schwab e del volume conclusivo della sua trilogia dedicata a Cassidy Blake, Ponte di Anime.


Mi sarà piaciuto?


Grazie alla CE per la copia digitale e a The Carly Library per aver organizzato l’evento!


Trama



È LEI CHE INSEGUE gli spettri, o è il contrario?


Sia come sia, Cass potrebbe avere un talento per scovare gli spiriti inquieti. Insieme a Jacob, il suo migliore amico fantasma, è sopravvissuta a due città infestate mentre era in viaggio per il programma televisivo dei suoi genitori.


Tuttavia nulla potrebbe prepararla a quel che la attende a New Orleans, un luogo che pullula di antiche magie, società segrete e terrificanti sedute spiritiche. Ma la sorpresa più terribile è un nemico che Cass non avrebbe mai sospettato di dover affrontare: un messaggero della Morte in persona.


Sarà all’altezza della sfida? E a cosa dovrà rinunciare per vincerla?






La Serie è Composta da...

01. Città di Spettri

02. Tunnel di Ossa (recensione)

03. Ponte di Anime




Recensione


Ponte di Anime è un libro di cui fondamentalmente abbiamo già parlato. Non è infatti molto diverso dal precedente Tunnel di Ossa anche se ha delle piccole ma sostanziali differenze.


Prima di tutte l’ambientazione. Come per i due libri precedenti anche questo è ambientato in una città diversa, stavolta New Orleans, che con i suoi colori, la sua frenesia e la sua cultura distintiva è davvero un’ambientazione affascinante. Non sono mai stata a New Orleans, ma trovo che la descrizione che ne fa Schwab sia estremamente accattivante!



Secondo, i personaggi. Sono molto felice di dire che stavolta i personaggi sono sviluppati in maniera accurata, fedele alla realtà (anche se dei dodicenni acchiappafantasmi che fanno cose pericolosissime e rischiano di morire a più riprese anche meno, ma vabbè dai) e più interessante rispetto ai libri precedenti. Questo vale soprattutto per Lara, della quale finalmente scopriamo anche un lato un po' più fragile e che si è confermata il mio personaggio preferito della serie.


Va dato il grande merito a Schwab di aver creato una serie per adolescenti che non ha paura di affrontare temi pericolosi e cupi. Sappiamo molto bene che la nostra Victoria non teme di affrontare tematiche più serie come il lutto e il sacrificio e penso che lo faccia magistralmente anche nel capitolo finale di questa trilogia, forse persino di più. Dico forse persino di più, perché qua molti nodi vengono al pettine e oltre a capire meglio quanto sono estese le abilità di Cassidy (e finalmente scopriamo qualcosa di più anche sugli altri, così si fa un approfondimento, brava Schwab!), il lettore viene invitato a riflettere sulla perdita delle persone care, su quanto realmente si conoscono le altre persone e sé stessi e sul rapporto con entrambi.