Buongiorno, amici!
Oggi posso dire FINALMENTE, perchè parliamo di un libro decente. Diverso da quanto abbiamo esaminato fino ad ora, ma decente!
Dunque let’s go. Ringrazio ovviamente la CE per la copia digitale e Reine des Lives per aver organizzato l’evento.
Trama
Opera rivoluzionaria per i suoi aspetti concettuali e stilistici, La mano sinistra del buio descrive – nota Nicoletta Vallorani – «la progressiva costruzione di un rapporto di amicizia tra diversi che oltrepassa con spontaneità struggente ogni genere di differenza, e ogni differenza di genere». La nuova traduzione di Chiara Reali riesce a restituire tutti i colori di un testo complesso e delicato, un romanzo dallo stile fluido e composito, che mostra come categorie da noi ritenute determinanti non lo siano affatto, e come sia possibile progettare una cultura che da esse prescinda. «È questo che insegna la creazione immaginaria,» conclude Vallorani «ipotizzare mondi che potrebbero insegnarci qualcosa sul nostro.»
Sul pianeta Inverno, coperto di ghiacci perenni e dominato da una struttura semi-feudale, l'Ecumene ha inviato un emissario, Genly Ai, incaricato di convincere gli indigeni a unirsi alla Lega. Non sarà facile per lui entrare in contatto con gli abitanti di quel mondo alieno, ancora ignoto, che trascorrono i cinque sesti della loro esistenza in uno stato ermafrodito neutro, per poi essere maschi o femmine solo nei giorni del kemmer. Per riuscire nel suo intento, l'Inviato dovrà superare differenze biologiche, culturali, psicologiche, sociali e comprendere articolate organizzazioni politiche, oltre che affrontare condizioni estreme in un attraversamento del grande Nord degno di Jack London.
Recensione
Ci sono libri e Libri. Ci sono libri che rimangono impressi, che si amano profondamente e io stessa ne ho alcuni vicinissimi al cuore che rileggo di tanto in tanto con piacere. Però non sono Libri. I Libri sono quelle letture che ti danno qualcosa di più, qualcosa che rimane nel tempo e che spiccano in mezzo alla folla per qualche motivo (nel bene o nel male).
La Mano Sinistra del Buio è uno di questi. Sicuramente è conosciuto ai più, perché ha vinto molti premi, perché l’autrice è considerata un’assoluta maestra della fantascienza e perché è universalmente riconosciuto come un capolavoro, ma per me che non l’avevo mai letto è stata un’esperienza decisamente sconvolgente, stavolta in positivo. Infatti, La Mano Sinistra del Buio è proprio uno di quei libri che citerei come contro-esempio di fronte a ‘Eh, ma la fantascienza è un genere di serie B, non ci sono libri di alta qualità e scrivere fantascienza è sempre un ripiego!’. Tiè, beccati Ursula K. Le Guin.
Perchè?
Perchè questo libro è stato scritto nel 1969 ed è tra le cose più lucide che io abbia mai letto su una manciata di temi sociali tanto alla ribalta al giorno d’oggi. C’è il razzismo, c’è la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente, c’è la politica estera e soprattutto c’è la fluidità di genere (e la corrispondente questione linguistica). Le Guin affronta questo tema con una - mi ripeto, lo so - lucidità, contemporaneità e schiettezza impressionante, mettendo a nudo nella figura del protagonista tutti i pregiudizi e le concezioni errate che purtroppo sono così comuni sul tema. Il protagonista è infatti l’uomo comune proveniente dalla Terra: abituato a conoscere un certo tipo di realtà, trovandosi davanti ad un sistema diverso, ma ugualmente funzionante, anziché mettere in discussione quello che conosce addita immediatamente il ‘diverso’ come strano, bizzarro, inquietante. Anziché cercare di comprendere ed avvicinarsi a quest’ultimo, lo evita, ritenendolo un qualcosa da temere, suona familiare?
Ecco, Le Guin fa implicitamente riflettere sui pregiudizi verso il ‘diverso’, soprattutto se questo ‘diverso’ è tale per quanto riguarda l’identità di genere NEL 1969. L’anno dei moti di Stonewall e dello sbarco sulla Luna, una vita fa insomma!
Non temi leggeri, dite voi? Infatti no e se un fantasy leggero e godibile è quello che state cercando, La Mano Sinistra del Buio non fa per voi, perché con cotanti temi, risulta comunque una lettura impegnata e che richiede attenzione.
Ciò è anche dato dalla spaventosa - anche questo in senso assolutamente positivo! -
accuratezza scientifica del romanzo, il merito della quale è interamente da imputare a Le Guin.
E’ ovviamente un libro avvincente, si legge in un lampo perché sono solo 300 pagine ed è un’autentica avventura che ha insegnato molto a svariate opere tra cui Star Trek, giusto per citare un grande nome (e ciò non sfuggirà agli appassionati!). Certo, è anche accurata dal punto di vista scientifico, costruire un sistema di tradizioni preciso e plausibile che ho personalmente apprezzato moltissimo (e questo a casa mia equivale a fare dell’ottimo worldbuilding, Kristoff, dovresti prendere esempio per EoV!), è avanti anni luce rispetto a tanti libri scritti decenni dopo ed è incredibilmente puntuale anche nel modo di scrivere il sistema di relazioni dei personaggi, ma il il focus di questa recensione vuole essere diverso.
Il mio obiettivo è infatti concentrarmi sull’elevata qualità dell’opera e mi rendo conto di non riuscire a spiegare a parole quanto la scrittura della Le Guin sia avanti rispetto ai suoi tempi. Posso solo dire che non vi renderete conto di che caspita abbia combinato questa donna fino a quando non lo leggerete, fine.
Ah, piccola nota conclusiva: da oggi, ufficialmente, quando l’ennesimo simpaticone suggerirà che la fantascienza è un genere di serie B, gli dirò di leggere La Mano Sinistra del Buio e poi di parlare :)!
Ovviamente, sono assolutamente capace di dare un voto a questa opera!
A presto e passate dalle mie colleghe per alcuni pareri contrastanti!
Rainy