23 novembre 2022

Review Party: 'Truel1f3' (Lifelike #3) - Jay Kristoff


Buongiorno miei prodi!

Oggi siamo qui riuniti per parlare dell’attesissimo capito finale di Lifel1k3 di Kristoff, TrueL1f3. Ringrazio la CE per la copia omaggio e non mi perdo in ulteriori chiacchiere: iniziamo!


Trama



Eve e Lemon hanno scoperto la verità su se stesse e l’una sull’altra. Sono cresciute legate da una solida amicizia, ma le recenti rivelazioni hanno messo in crisi il loro rapporto e le hanno allontanate (forse) per sempre. Ora però non c’è tempo per i rimpianti: l’intero Yousay è sull’orlo di una nuova guerra nucleare tra lo sciame della BioMaas Incorporated e l’esercito della Daedalus Technologies. Una situazione in cui nuove e vecchie lealtà saranno messe a dura prova, si formeranno improbabili alleanze e prenderanno corpo inaspettati tradimenti.


E non è tutto, perché i sembianti sono determinati a impossessarsi di Libertas, il virus capace di liberare gli androidi dall’obbedienza alle Tre Leggi della robotica. E per farlo c’è bisogno sia di Ana Monrova, la ragazza rapita e conservata in animazione sospesa, sia della sua sembiante, Eve.


Solo alla fine si scoprirà chi sono i veri eroi… e potrebbe essere davvero una sorpresa.


La serie è composta da...

01. Lifel1ke (recensione)

02. Dev1at3 (recensione)

03. Truel1f3




Recensione


Questo libro non è altro che la naturale continuazione dei due libri precedenti. Ne presenta esattamente gli stessi pregi ed esattamente gli stessi difetti.


Tra i pregi annoveriamo come sempre uno stile glorioso, caotico, frenetico, che davvero non lascia un attimo di respiro al lettore e lo stravolge tra mille battute in momenti terribili e commenti sagaci dove un commento sagace davvero non dovrebbe esserci. Nulla di nuovo per i fan di Kristoff come ho detto altre mille volte e il punto davvero è come il lettore approccia questo stile: a me non dispiace, anzi, mi fa ridere nella sua assurdità e lo trovo particolarmente godibile, ma ad alcun* non piace proprio per il suo completo irrealismo ed è un parere assolutamente condivisibile. Se vi piace, questo libro è un buon libro, se non vi piace, beh, auguri.


Inserirei anche i personaggi tra gli aspetti positivi, perché sebbene non ci sia assolutamente nulla di nuovo, sicuramente sono ben caratterizzati. Il problema dei personaggi di Kristoff è che sono un po’ macchiette unidimensionali: hanno il carisma del personaggio simpatico e poco altro, ma riescono ad essere distinguibili nonostante ciò. Certo siamo lontani da altre serie dello stesso genere e siamo lontani anche dai livelli di altre opere precedenti dell’autore, ma comunque penso sia stato fatto un lavoro accettabile.


16 novembre 2022

Review Party: 'Gilded' (Gilded #1) - Marissa Meyer


Buongiorno, amigos!

Oggi parliamo di Gilded, nuova uscita di casa Mondadori dalla celeberrima Marissa Meyer, autrice della ancora più celebre serie delle Cronache Lunari. Ringrazio la CE per la copia digitale e andiamo a cominciare!


Trama



C’era una volta la figlia di un mugnaio…


Colpita dalla maledizione di Wyrdith, dio delle storie e della menzogna, Serilda ha sviluppato un incredibile talento per il racconto: quelle con cui incanta i bambini del villaggio sono vicende intriganti, bizzarre, e soprattutto non contengono un briciolo di verità. O almeno così credono tutti.


Ma una delle sue storie attira l’attenzione del mostruoso Erlking con i suoi cacciatori non-morti. E così Serilda si ritrova prigioniera in un luogo sinistro, dove si aggirano ghoul, fantasmi e ripugnanti corvi senza occhi. Chiusa nelle segrete del castello, la ragazza è costretta a dimostrare di saper trasformare la paglia in oro – come ha affermato – o sarà uccisa per aver mentito. Disperata, Serilda ha una sola possibilità: accettare l’aiuto di un ragazzo che le è misteriosamente comparso davanti. E che vuole qualcosa in cambio.


Presto Serilda si accorge che le vetuste mura del castello celano molti segreti, compreso un antico maleficio. Dovrà trovare il modo di spezzarlo se vuole riuscire a fermare il dispotico potere del re e la sua feroce Caccia una volta per tutte.


La serie è composta da...

01. Gilded

02. Cursed (inedito in Italia)



Recensione


Questo libro è il classico libro di Meyer: una fiaba macabra che punta a demitizzare la classica versione del racconto a cui fa riferimento - Tremotino/Rumpelstiltskin in questo caso - e raccontarla in chiave più reale. La storia quindi segue la protagonista Serilda, fin da piccola marchiata dal Dio delle Menzogne e per questo dotata dell’abilità di raccontare storie incredibili e straordinarie, che attira suo malgrado l’attenzione del re della Caccia Selvaggia. La storia la sapete: paglia da filare e da trasformare in oro, un primogenito di mezzo etc etc, come ogni retelling gli elementi chiave della trama sono quelli originali.


Gilded ha le tipiche tinte fosche della fiaba per adulti: piena di miti e leggende, di divinità crudeli e indifferenti, lugubre, spietata, violenta. Meyer ci ha abituat* molto bene e anche qua si conferma perfettamente in grado di dipingere un’atmosfera del genere e renderla convincente. In questo senso, anche la Caccia Selvaggia è ben rappresentata, perchè non è romanticizzata come invece avviene in altre storie. La Caccia di Gilded si rifà alla Caccia dei miti originali, quindi un insieme di creature soprannaturali che una volta al mese in corrispondenza della luna piena vanno a caccia di animali selvaggi e rapiscono umani sprovveduti e in tal senso è caratterizzata bene nella sua violenza.


10 novembre 2022

Review Party: 'Dev1at3' (Lifelike #2) - Jay Kristoff

Buondì, guys!

Oggi torniamo a parlare della serie più chiacchierata di questi ultimi giorni, di cui oggi vi presento il secondo capitolo: Dev1at3.

Al solito, grazie alla CE per la copia in anteprima e fate un salto dalle mie colleghe a sentire anche le loro opinioni!


Trama



È l’alba della battaglia decisiva tra le rovine della città di Babel. Eve e Lemon sono state amiche per la pelle, ma in questa lotta si trovano l’una contro l’altra. Eve è divisa tra i ricordi della propria vita umana, che ancora conserva, e la scoperta di essere un’androide. Insieme alle sue “sorelle” e ai suoi “fratelli”, ora deve trovare la vera Ana Monrova, il cui DNA è fondamentale per creare un esercito di sembianti.


Nel frattempo per Lemon è giunto il tempo di fare i conti con un potere che ha troppo a lungo rifiutato, e che qualcuno vuole usare come arma. La svolta per lei è l’incontro con un ragazzo, Grimm, che le propone di portarla fuori da quella terra devastata e piena di orrori, verso un’enclave abitata da altri devianti come lei. Lì, finalmente Lemon scoprirà un senso di appartenenza, e forse anche l’amore.


Ma non tutto è come appare: tra amici e nemici, buoni e cattivi che si scambiano continuamente di ruolo, anche Lemon si unirà alla ricerca di Ana Monrova, e dovrà trovarla prima che ci riesca la sua vecchia amica.


La serie è composta da...

01. LifeL1k3 (recensione)

02. Dev1at3

03. Truel1f3



Recensione


Come ci eravamo lasciati alla fine del primo libro? Beh, ci eravamo lasciati con tante promesse e tante aspettative: il beneficio del dubbio era chiaramente lì e io personalmente ero curiosa di capire quanto l’autore sarebbe riuscito a infondere qualcosa di nuovo dentro questo libro e quanto sarebbe rimasto un taglia e cuci. C’era insomma tanta aspettativa nel capire quanto questo libro sarebbe riuscito a discostarsi da altre opere già viste, anche dello stesso autore. Il problema è che queste aspettative sono state per ora disattese. Con questa serie infatti si sta verificando un po’ un fenomeno a cui Kristoff non è nuovo e cioè la sua tendenza a prendere un po’ qua e un po’ la da tante opere diverse, incollarle insieme in maniera magistrale e condirle con tanti elementi in salsa Kristoff per dare la parvenza di aver creato un’opera nuova. Tra questi elementi troviamo ad esempio battute esageratissime nei momenti sbagliati, cose iper irrealistiche e scenografiche, linguaggio epico e fan-fictionesco a caso… Kristoff è molto bravo a fondere insieme elementi da tante opere diverse, appiccicarci sopra il proprio marchio e rivendere il prodotto come fosse nuovo. Non c’è nulla di male nell’adorare questo tipo di scrittura e stile, ma da qui a definire ogni sua opera un capolavoro come spesso si vedere fare ce ne passa e questo deve essere chiaro a mio parere. Va’ detto chiaramente: parlo da grande fan di Kristoff, ma sicuramente non siamo di fronte ad un capolavoro o ad un genio.


30 ottobre 2022

Review Party: 'LifeL1k3' (Lifelike #1) - Jay Kristoff

Buongiornissimo,

mi accodo anche io alla lista infinita di persone che oggi e più in generale in questi giorni parlano di Lifelike, ultima uscita di casa Mondadori e prima edizione italiana di questa nuova uscita di casa Kristoff! 


Solito grazie alla CE per la copia omaggio e iniziamo!


Trama



Eve ha diciassette anni, e l’ultima cosa di cui ha bisogno è un segreto da custodire. No, grazie, è già abbastanza impegnata a guardarsi le spalle e a districarsi tra mille problemi. Problema numero uno: il robot gladiatore che ha passato mesi a costruire è stato ridotto a un relitto fumante. Problema numero due: ha perso con gli allibratori i pochi crediti che aveva, l’unico mezzo per comprare le medicine indispensabili a Nonno. Problema numero tre: un gruppo di fanatici puritani la vuole uccidere e… che altro? Ah, sì, ha appena scoperto che può distruggere le macchine con il potere della mente.


Forse ha vissuto momenti peggiori, ma non riesce proprio a ricordarseli.


Quando però scopre la carcassa di un ragazzo androide di nome Ezekiel, nell’ammasso di rottami che chiama casa, tutto cambia; si mette in viaggio per salvare chi ama insieme a lui, alla sua amica Lemon e al suo compagno robotico Cricket: attraverseranno deserti di vetro nero, combatteranno contro cyborg assassini, esploreranno megalopoli abbandonate, fino a scoprire i segreti sepolti nel suo passato… anche se ci sono segreti che è meglio non portare alla luce.



Recensione


LifeL1k3 è un bel mix di tante cose già viste ed è una cosa che va tenuta più che presente quando ci si approccia a questa lettura. LifeL1K3 è un’opera ben confezionata - d’altronde Kristoff non è affatto uno scrittore alle prime armi e il suo lavoro lo sa ben fare, bisogna dirlo - che strizza l’occhio a Mad Max, Io Robot, Asimov e Terminator, un po’ tutto insieme. LifeL1K3 è quindi un’opera che sicuramente soddisferà chi è fan di quel mondo e vuole una lettura leggera, con poche cose mai viste, anzi, nulla, scritta tutto sommato bene. Ma è effettivamente una bella lettura?




Il punto fondamentale è capire se abbia senso definire una lettura come meritevole solo perché è un ottimo omaggio a un ben determinato gruppo di fan della cultura pop che apprezza ogni riferimento ai mostri sacri del genere sci-fi. In parole povere, ha senso dire che un’opera è una bella opera solo perchè rimanda a pietre miliari del genere senza introdurci nulla di suo? Ecco, forse no. LifeL1K3 è un po’ così e per ora mi viene difficile trovare qualcosa di davvero innovativo in questo primo libro: abbiamo la protagonista ribelle che si trova invischiata senza saperlo in un conflitto più grande di lei (Cinder, sto guardando te), abbiamo una rivolta di robot ribelli che realizzano di essere poco più che schiavi al servizio degli umani e pretendono pari dignità e riconoscimento finendo per volerli raggiungere con la forza (Terminator e Io, Robot sto guardando voi), abbiamo macha, robottoni e macchine mortali pilotabili da esseri umani in un mondo mezzo devastato dalla guerra nucleare (Mad Max, pure un po’ di Avatar e una goccia di Transformers, sto guardando voi) e abbiamo le tre leggi della robotica e il loro superamento a fare di sfondo. Insomma, c’è tutto. Di nuovo, però, nulla.


21 ottobre 2022

Review Party: 'Gallant' - Victoria Schwab


Buongiornissimo, kaffè!

Bentornati per una nuova recensione di una delle autrici che più preferisco, solitamente. Sto ovviamente parlando di Victoria Schwab e della sua ultima uscita Gallant, middle-grade di cui avete potuto già leggere i pareri delle mie colleghe negli scorsi giorni. A me l’onore di chiudere l’evento.


Grazie alla CE per la copia digitale.


Trama



Le ombre non sono vere.


I sogni non ti faranno del male.


E tu sarai al sicuro fin quando ti terrai lontana da Gallant.


Per tutta la vita Olivia Prior, cresciuta nel tetro Collegio per ragazze indipendenti Merilance, si è chiesta chi sia davvero e a quale luogo appartenga. Ha un unico indizio per scoprirlo: un quadernino malconcio dalla copertina verde. È il diario della madre, pieno di enigmatiche frasi che sembrano indovinelli (e che mostrano la sua discesa nella follia) e disegni che paiono semplici macchie d’inchiostro…


Ma un giorno arriva una lettera, che la richiama a casa, a Gallant. Proprio il luogo da cui il diario materno l’ha messa in guardia.


E Olivia, senza pensarci due volte, parte.


Qui trova il suo ultimo parente in vita e la dimora di famiglia. Un palazzo sontuoso con una sala da ballo, uno studio che custodisce una misteriosa scultura e un grande giardino rigoglioso. E, nel giardino, un muro diroccato con una porta di ferro. Una porta che Olivia non dovrà mai e poi mai aprire.


Tuttavia, nessuno da Gallant le ha spedito quella lettera.


Nessuno le racconterà cosa tormenta i sogni del cugino, cos’è successo alla madre, o cosa la attende dall’altra parte del muro.


Sono state le ombre a ricondurre Olivia a Gallant?


E cosa vorranno in cambio?



Recensione


La Schwab è una di quelle autrici che o ti piacciono o non ti piacciono per niente. Solitamente il suo stile molto da fiaba oscura, lugubre, con un’atmosfera spesso nebbiosa e rarefatta e un sistema magico amichevole ed ostile al tempo stesso sono molto affascinanti e ben costruiti. Gallant non fa eccezione, nel senso che nonostante sia un middle-grade e non uno YA e nonostante sia uno stand-alone, la struttura a cui si rifà è quella a cui Schwab ci ha abituat* molto bene. Niente di nuovo sotto il sole per i grandi fan dell’autrice.




Devo dire che questo libro è una spanna sotto tutti quelli che ho letto di Schwab fino ad ora è i motivi sono essenzialmente due: a) una narrazione tropo spesso interrotta per mettere in mezzo spiegazioni a caso sul world-building poco contestualizzate e b) uno stile a volte un po’ da fan-fiction.


26 settembre 2022

Review Party: 'Il Demone del Bosco' - Leigh Bardugo, Dani Pendergast



Buongiornissimo, amici e amiche e ogni persona ci sia nel mezzo!

Torniamo dopo un bel po’ di tempo a parlare di una graphic novel e niente meno che della nuova graphic di Leigh Bardugo ambientata nel Grishaverse, Il Demone nel Bosco!


Trama



Eryk e sua madre, Lena, hanno trascorso la loro esistenza fuggendo incessantemente da un luogo all'altro, con la convinzione che, forse, per loro non esista proprio un porto sicuro. Perché entrambi non solo sono Grisha, ma sono i più potenti e letali tra loro. Temuti da chi vorrebbe ucciderli e braccati da chi vorrebbe sfruttarne i doni, devono cercare di tenere nascoste le loro capacità ovunque vadano. Ma talvolta i segreti più pericolosi trovano comunque il modo di venire a galla... Questo graphic novel, scritto da Leigh Bardugo e illustrato da Dani Pendergast, è il prequel di "Tenebre e Ossa", tassello indispensabile del GrishaVerse che permette di gettare un po' di luce sulle origini di un destino tanto grandioso quanto sinistro, quello del temuto e potentissimo Oscuro.





Il resto del mondo Grisha:
01. Tenebre e Ossa (recensione)

02. Assedio e Tempesta (recensione)

03. Rovina e Ascesa (recensione)


Recensione




Partiamo dalla domanda fondamentale che sicuramente tutti vi starete facendo: questo libro serve? La risposta è semplice: no. Questa graphic novel che esplora un episodio della vita di uno dei personaggi più controversi del Grishaverse è sicuramente un’operazione commerciale che poco aggiunge a chi ama la storia originale. Certo, c’è un’aggiunta al passato di uno dei protagonisti che sicuramente viene apprezzata dagli amanti del completiamo, ma la verità è che la graphic non è fondamentale. Non leggendola sicuramente non vi perdete un passaggio fondamentale della trama e per quanto ben fatta non è doveroso recuperarla.


MA.


21 giugno 2022

Review Party: 'La Città di Cap' - M. Iovine, S. Maccariello, I. Carbone


Buongiornissimo, caffè, amici!

Oggi siamo qui per parlare di una graphic novel un po’ particolare, che vuole affrontare un tema molto spesso ignorato dal grande pubblico, ma che riguarda una realtà tristemente comune e che da anni tocca migliaia di persone ogni giorno. Sto parlando de La Città di Cap del trio Iovine, Maccariello e Carbone.

Ringrazio tanto la Beccogiallo per la copia in anteprima e... Iniziamo!


Trama




La città di Cap è ispirata alla storica impresa di Jean Pierre Yvan Sagnet: grazie a lui, il caporalato oggi è riconosciuto nell'ordinamento giuridico italiano come reato. Non solo, la sua azione ha dato avvio al primo processo su scala europea contro alcuni imprenditori che sfruttavano manodopera. Nonostante il suo coraggio e il suo impegno, la situazione del lavoro bracciantile in Italia è ancora largamente al di sotto della soglia del diritto. Ne "La città di Cap" gli autori immaginano una realtà distopica, ambientata in un futuro non troppo lontano, che mostra le conseguenze di una progressiva erosione dei diritti e consegnano la rivoluzione nelle mani di una donna giovane, nera e sfruttata. Una persona umile che, dal gradino più basso della società, muove le coscienze, accende il senso civico, innescando una rivolta alla riscoperta dei diritti, capace di cambiare il destino di molti. Così, Cap, presentataci come una città ordinata, funzionale, perfetta, quasi paradisiaca, in realtà si rivela essere infernale, mentre l'imperfezione di un sogno è in grado di restituire libertà e umanità.


 


Recensione

I libri che parlano di tematiche di cui spesso non si parla sono sempre ben accetti in questa casa. Viva gli argomenti scomodi e viva il parlarne con mezzi nuovi. La Città di Cap affronta infatti il tema del caporalato, che se non si è un minimo attenti alle tematiche dell’immigrazione e dello sfruttamento degli ‘ultimi’ è molto sottovalutata, quindi buono così e avanti tutta! 


Con dei toni alla Il Nuovo Mondo di Huxley, La Città di Cap punta a raccontare cosa sarebbe successo se il caporalato fosse istituito dallo stato, traendo liberamente spunto da cosa sarebbe potuto succedere se le rivolte dei braccianti agricoli nel Meridione italiano non avessero avuto successo e fossero state sedate per imporre il ‘nuovo ordine’. Questo nuovo ordine è rappresentato nella graphic novel dalla città di Cap, dove ogni uomo ed ogni donna vive per lavorare e guadagnarsi il minimo indispensabile per sopravvivere (e talvolta nemmeno) e gli originali agitatori e fomentatori della rivolta sono ormai vecchi e stanchi e guardano alla città con disperazione.


21 maggio 2022

Review Party: 'Iron Widow' - Xiran Jay Zhao


Buongiorno,

oggi siamo qui per parlare di un libro davvero molto atteso che è approdato sugli scaffali italiani grazie a Rizzoli, che ringrazio per la copia. 

La vera domanda è: queso hype era pienamente giustificato? Di seguito la mia risposta, nel mentre ringrazio anche Francesca per aver organizzato l’evento.


Trama



“Forse, se le cose fossero diverse, a questo mi potrei abituare. A venire cullata nel suo calore e nella sua luce. A venire apprezzata.A venire amata. Ma non ho alcuna fede nell’amore.L’amore non mi può salvare.Scelgo la vendetta.”A Huaxia ogni ragazzo sogna di pilotare le Crisalidi, giganteschi robot da guerra mutanti derivati dalle spoglie degli Hundun, alieni animati dal metallo-spirito che da tempo hanno invaso la Terra insediandosi oltre la Grande Muraglia. La massima aspirazione concessa a una ragazza, invece, è quella di diventare la pilota-concubina di qualche famoso combattente, ottenendo una lauta ricompensa per la propria famiglia in cambio quasi sempre della vita, consumata nello sforzo mentale richiesto per supportare il pilota in battaglia. Quando la diciottenne Zetian si offre per il ruolo, ha in mente tutt’altro: il suo scopo è assassinare il celebre pilota responsabile della morte della sorella. Ciò che non ha pianificato, però, è di sopravvivere alla sua vendetta sul campo dimostrando una forza mentale inaudita per una donna, venendo quindi etichettata come Vedova di Ferro, leggendaria figura di pilota donna molto temuta e – non per caso – sconosciuta al popolo che segue ogni combattimento sul proprio tablet.Per domare la sua scomoda ma inestimabile forza mentale, Zetian viene messa in coppia con Li Shimin, il più forte e controverso pilota di Huaxia, che porta sulle spalle l’assassinio della propria famiglia. Ma una volta assaggiato il potere, Zetian non si piegherà tanto facilmente. Non perderà occasione di sfruttare la loro forza e infamia combinate per scampare a un attentato dopo l’altro, finché non riuscirà a capire esattamente perché il sistema dei piloti funziona in modo misogino e a impedire che altre ragazze vengano sacrificate.




Recensione


Questo libro aveva tutte le caratteristiche per essere convincente, ma si è perso per strada per un motivo molto semplice: è troppo corto. Cosa intendo? Be’, un libro con una protagonista forte, una relazione poliamorosa che è una ventata di novità nel panorama YA, un mix interessante di tradizione asiatica e tecnologia di guerra e un’ambientazione asiatica spesso abusata, ma qua descritta in maniera lineare ed efficace, erano i potenziali punti di forza di questo romanzo, ma inevitabilmente gestirli tutti bene è un compito troppo difficile se non gli si dedica un numero di pagine adeguato.



Iron Widow
soffre quindi fondamentalmente di due problemi, uno diretta conseguenza dello scarso numero di pagine e l’altro no: la fretta e la protagonista. Con ‘fretta’ intendo il mancato approfondimento di aspetti di worldbuilding e accadimenti fondamentali all’interno del libro che sono trattati in maniera decisamente superficiale o molto conveniente (a tratti TROPPO conveniente) e ciò è unicamente dovuto al non aver sfruttato 100-150 pagine in più per approfondire. Pare sia stata una scelta dell’editor, quindi alziamo le mani, ma sicuramente il libro ne ha risentito.

Il secondo aspetto che non mi ha convinto è la protagonista, figura forte che dovrebbe farsi carico di portare avanti e promuovere il messaggio femminista che sta dietro al romanzo, ma che risulta particolarmente inefficace, perché troppo poco graduale. Mi spiego meglio: la protagonista è una contadina che non è andata sicuramente a scuola e nonostante ciò non ha un briciolo della mentalità misogina di cui il suo mondo è pregno, anzi. La protagonista è decisa nelle sue idee di emancipazione, una femminista ante litteram che però è semplicemente troppo irrealistica. Se infatti è possibile che la protagonista femminile di un romanzo ambientato in questo contesto abbia una certa insoddisfazione verso la sua condizione (ciò capita in moltissimi romanzi, anche Jane Eyre per citarne un altro di genere e periodo completamente diverso), questo è portato all’estremo con la nostra eroina - sicuramente riflettendo le idee dell’autor* - e ciò mina l’efficacia del messaggio. Andava tutto bene, ma bisognava fermarsi a metà, insomma. 


17 maggio 2022

Review Party: 'Questa Violenta Fine' (These Violent Delights #2) - Chloe Gong


Buongiornissimo!

Oggi siamo qui per concludere il tour della dilogia di Chloe Gong Queste Gioie Violente e naturalmente l’appuntamento di oggi è con il secondo libro!

Ringrazio la CE per la copia e le mie colleghe per il bellissimo viaggio.


Trama



Corre l’anno 1927 e Shanghai pare ormai sull’orlo della rivoluzione.


Dopo aver fatto credere a Roma di aver commesso un crimine terribile pur di allontanarlo da sé e proteggerlo da una faida sanguinaria, Juliette si è lanciata in una nuova missione. Una mossa sbagliata, però, e metterà a rischio il suo ruolo al comando della Gang Scarlatta, dove già qualcuno è pronto a prendere il suo posto.


Roma intanto non si dà pace: se lui non avesse permesso a Juliette di rientrare nella sua vita, niente di quel che è successo sarebbe accaduto. E, in preda alla disperazione e determinato a sistemare la situazione, arriva persino a maturare un’idea estrema.


Quando però un nuovo mostruoso pericolo si manifesta in città, nonostante i tanti segreti che li separano, Juliette e Roma si ritrovano un’altra volta faccia a faccia. Shanghai, poi, è ormai sull’orlo del collasso: i nazionalisti stanno marciando sulla città, le voci di una guerra civile imminente si fanno sempre più insistenti e la leadership delle due gang rischia il totale annientamento. Roma e Juliette non hanno scelta: devono unire le loro forze se vogliono anche solo sperare di sconfiggere ciò che minaccia loro e la città. Ma i due ragazzi sono preparati a tutto tranne che al compito più difficile: proteggere i loro cuori l’uno dall’altra.


La serie è composta da...

01. Queste Gioie Violente (recensione)

02. Quesa Violenta Fine




Recensione


Questa recensione è più difficile da fare di quella del libro precedente, perché devo ammettere che penso che questi due libri avrebbero potuto essere ridotti ad uno solo di lunghezza media. Questo secondo libro infatti sembra un po’ una copia del primo da tanti punti di vista e sebbene il primo mi fosse piaciuto molto (recensione qui), non basta per rendere questo secondo di pari livello. Ma non tutto è perduto!


Sicuramente ci sono degli elementi positivi, primo fra tutti che in questo secondo libro l’approfondimento psicologico dei personaggi predomina senza trascurare l’azione. Infatti, se i protagonisti nel primo erano una piacevole novità fortemente ancorata agli stereotipi degli YA, in questo secondo libro Juliet e Roma trovano una loro individualità e ‘forma finale’, più completa e a tutto tondo rispetto al primo. Entrambi i personaggi sono più profondi, più complessi, più caratterizzati dal punto di vista psicologico anche e soprattutto a causa dei forti accadimenti del primo libro. Particolarmente convincente è l’inversione dei ruoli di vittima e carnefice, pacifista e guerrafondaio, misericordioso e spietato da parte di Juliet e Roma rispetto al primo libro.


10 maggio 2022

Review Party: 'Queste Gioie Violente' (These Violent Delights #1) - Chloe Gong


Buongiornissimo!

Oggi vi propongo, insieme alle mie colleghe, la recensione del primo capitolo della dilogia These Violent Delights di Chloe Gong, retelling in chiave moderna di Romeo & Giulietta. Grazie alla CE per la copia in anteprima!


Trama



Corre l'anno 1926 e a Shanghai, scintillante come non mai, si respira un'aria di dissolutezza. Una faida sanguinosa tra due gang nemiche tinge di rosso le strade, lasciando la città inerme nella morsa del caos. Al centro di tutto c'è la diciottenne Juliette Cai che, dopo un passato lontano dagli affari di famiglia, ha deciso ora di prenderne in mano le redini e assumere il ruolo che le spetta di diritto nella Gang Scarlatta, un'organizzazione di criminali completamente al di sopra della legge. Ma non sono gli unici a voler imporre il proprio controllo sulla città. A contendere il loro potere, infatti, ci sono i Fiori Bianchi, nemici da generazioni. E dietro ogni loro mossa, c'è il loro rampollo, Roma Montagov, il primo amore di Juliette… ma anche il primo ad averla tradita. Quando gli affiliati di entrambe le gang iniziano a mostrare segni di instabilità, che culminano in suicidi cruenti, si diffondono strane voci. Si parla di contagio, di follia, di mostri nascosti nell'ombra. A mano a mano che le morti si accumulano, Juliette e Roma sono costretti a mettere da parte le armi – e il rancore che provano l'una per l'altro – e a iniziare a collaborare. Se non riusciranno a fermare il caos che sta sconvolgendo la loro gente e Shanghai, non resterà più nulla su cui esercitare il loro dominio. In questa originalissima rivisitazione del classico di Shakespeare, Chloe Gong conduce i lettori in un viaggio avventuroso e commovente durante il quale violenza e passione si mescolano nei destini dei giovani protagonisti.


La serie è composta da...
01. Queste Gioie Violente
02. Questa Violenta Fine 



Recensione



"Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si consumano al primo bacio."



Io sono una grande fan dei retelling e dei libri che hanno un’ambientazione orientale, quindi mi sono fin da subito interessata a questo libro che si propone di rielaborare alcuni elementi di Romeo e Giulietta in chiave moderna e fantastica, ambientandoli nella Shanghai degli anni ’20. La prima cosa da precisare è che sebbene questo libro abbia una certa dose di riferimenti all’opera Shakespeariana, non è un retelling vero e proprio, perchè di fatto ha solo la presenza di due innamorati provenienti da due famiglie di gangster rivali (un po’ stile Romeo+Juliet), ma le somiglianze finiscono lì. Gong ha costruito una storia che riguarda i due innamorati più famosi di tutti i tempi, qui provenienti dalle famiglie di gangster Gang Scarlatta e Fiori Bianchi che imperversano nella Shanghai del primo dopo guerra, ma ci ha aggiunto degli elementi soprannaturali e fantastici costruendo una storia decisamente più complessa.



Tra gli aspetti positivi bisogna evidenziare i due protagonisti che finalmente - finalmente! - dimostrano una certa complessità e differenza rispetto agli stereotipi. Juliet, la protagonista femminile di origine cinese e erede della Gang Scarlatta, è infatti estremamente crudele, violenta, spietata, incapace di compassione, caratteristiche che solitamente vengono attribuite al protagonista maschile e, cosa ancora più importante, questa sua durezza caratteriale ci viene mostrata, non descritta (show, don’t tell dicono quelli bravi). Invece Roma, protagonista maschile di origine russa ed erede dei Fiori Bianchi, è un grande esempio di mascolinità NON tossica, ma che non ha timore di esprimere le proprie emozioni, che aborre la violenza per quanto possibile ed è vittima della pressione a cui il suo ruolo di erede lo sottopone, pressione che Juliet sembra sentire molto meno e anzi ricercare. In generale Juliet e Roma sono due ottimi esempi di come si possa ancora dire qualcosa su una storia d’amore tra adolescenti e di come i canoni a cui siamo abituati possano essere stravolti in meglio.