Buongiornissimo, kaffè con la panna, amici e amiche!
Oggi terzo e ultimo appuntamento con l’evento dedicato alla trilogia de La Chimera di Praga, per la quale la Fazi ha pubblicato delle splendide riedizioni.
Il terzo capitolo, Sogni di Mostri e Divinità, è la conclusione della serie e per me non più una rilettura a differenza dei due precedenti. Senza indugio, procediamo.
Ringrazio la Fazi per la copia digitale e Nia per aver organizzato l'evento.
Trama
La misteriosa Karou è una chimera unica nel suo genere: al contrario dei suoi simili, l’eroina de la trilogia La chimera di Praga ha sembianze umane, impreziosite da meravigliosi capelli blu. È innamorata di Akiva, un serafino dalla bellezza eterea. Angeli e chimere sono però nemici naturali, in lotta da secoli. C’è solo un modo per ristabilire la pace: tentare un’alleanza fra le chimere e quegli angeli che, come Akiva, hanno deciso di ribellarsi al loro imperatore.
In questo terzo e conclusivo capitolo della saga entriamo subito nel vivo dell’azione: l’esercito degli angeli discende sulla Terra, in pieno giorno, in una Roma sfolgorante di sole, con uno stuolo di telecamere intente a riprendere e un pubblico sbalordito a osservare la scena. Nel frattempo, dopo il tradimento che ha portato la sua specie allo stremo, Karou sta ricostruendo l’esercito delle chimere e, grazie a un inganno ingegnoso, è ora alla guida della ribellione contro gli angeli. Il futuro della sua specie dipende da lei, ed è giunto il momento dello scontro finale. Riusciranno Karou e Akiva a realizzare il sogno di una realtà in cui i loro popoli smettano di distruggersi e in cui, forse, potrebbe esserci spazio per il loro amore?
Con queste pagine mozzafiato, caratterizzate da una tensione costante e una serie di personaggi indimenticabili, Laini Taylor conferma il suo grande talento.
Un finale stupefacente per una trilogia fantasy davvero epica, una suggestiva rivisitazione moderna della mitologia classica e cristiana che ha appassionato milioni di lettori in tutto il mondo.
«Tanto tempo fa un angelo e un diavolo premettero le mani sui rispettivi cuori. E diedero inizio all’apocalisse».
Recensione
E’ inutile che ci giriamo intorno: questa è una bella trilogia e Laini Taylor sa scrivere, su questo non c’è il minimo dubbio. Quello che mi preme però far capire a chi non la conosca e voglia approcciarvisi per la prima volta è che se cercate una storia d’amore, travolgente, che sia il fulcro e il tema principale di una storia e che *sullo sfondo* poi ci sia un conflitto più o meno avventuroso, allora questa serie NON fa per voi. Lo ripeto: se quello che cercate è una storia d’amore con alti e bassi, sicuramente coinvolgente, e che sia il tema principale di una serie, questa trilogia NON è così.
Come ho tentato di spiegare nelle recensioni precedenti, la Taylor inserisce talmente tante tematiche in aggiunta alla storia d’amore proibita tra i due protagonisti, che sarebbe riduttivo e incredibilmente ingiusto definire questa trilogia la lotta di Karou e Akiva per stare insieme. In questo terzo capitolo è particolarmente evidente come la loro relazione sia un singolo tassello di un universo incredibilmente complesso che la Taylor è maestra nel tratteggiare.
Finito questo cappello introduttivo, come è questo terzo libro? Il primo aggettivo che mi viene in mente se penso a questo finale è denso. Denso di avvenimenti, denso di world-building, denso di rivelazioni. Sicuramente è un libro pieno di azione e un susseguirsi di colpi di scena visto il conflitto finale imminente che fa da padrone nel libro, ma quello che mi preme sottolineare è che Sogni di Mostri e Divinità è un terzo libro che in poco meno di 600 pagine è in grado di arricchire e svelare il substrato storico e religioso di un intero universo e di guidare il lettore alla comprensione della storia nel suo insieme. Cosa ancora più importante, riesce a fare tutto ciò con chiarezza. Qualche scivolone sul finale, forse, perché dovendo risolvere la vicenda e dovendo ancora svelare molte cose probabilmente nelle ultime 50 pagine si corre un po’ troppo, ma non di meno alla fine la Taylor riesce a dare un quadro chiaro della vicenda e non si ha la sensazione di essersi persi per strada.
"Nelle leggende le chimere sono nate dalle lacrime e i serafini dal sangue, ma in questo momento sono tutti figli del rammarico."
Fino ad ora ho solo parlato delle tecnicità del libro, si, perché mi preme sottolineare che nonostante la trama e la risoluzione possano piacere o meno, questo libro è un ottimo terzo libro e chiude la storia con particolare maestria che è interamente attribuibile alle abilità della Taylor. Non è un libro crudo come il precedente, non è un libro romantico come il primo, ma è senza dubbio il più avvincente e non risparmia qualche sana mazzata al lettore, pur essendo uno dei finali di serie più completi che io ricordi. E’ evidente che la Taylor avesse ben chiaro come la storia dovesse andare a parare, quando fare certi collegamenti e quando inserire elementi nuovi e questo traspare nel testo, il tutto condito da abbondanti lacrime, innumerevoli sospiri e qualche “Ah!” di soddisfazione.
Ah, piccolo dettaglio: ricordate come alla fine delle scorse recensioni mi chiedessi che posto potesse avere la religione Cristiana in una serie del genere? I rimandi ci sono, il nostro mondo e la nostra concezione del Cristianesimo anche, dunque mi chiedevo se tutto ciò si potesse armonizzare nel terzo. La risposta è si: la Taylor riesce in questo terzo libro - oltre a portare a compimento la vicenda personale di tutti i personaggi - anche a mettere in piedi una cosmogonia convincente, che si incastra alla perfezione con la concezione che si ha del nostro mondo e della Cristianità. Di nuovo, questo può sembrare un aspetto banale, ma gestire diversi universi non è mai facile e soprattutto non è quasi mai giustificato da precise scelte di world-building che invece la Taylor inserisce e, guarda un po’, inserisce bene. Sinceramente, credo sia una delle strutture di ambientazione o world-building, che dir si voglia, più convincenti e coerenti che mi sia mai capitato di leggere in uno YA.
In conclusione, se dovete ancora recuperare la serie ve la consiglio senza ombra di dubbio, perché oltre alla storia d’amore c’è di più. C’è religione, c’è politica, c’è strategia militare, c’è il valore della famiglia (naturale e acquisita) e della patria… Insomma, c’è tanta tanta roba, per di più costruita bene. Non è sicuramente una serie leggera, ma è realistica nel suo essere complessa e crudele (dopotutto si sta parlando di una guerra), quindi se non vi fate spaventare da un po’ di sane lacrime e volete buttarvi a capofitto in un conflitto che sconfina al di fuori del nostro mondo, La Chimera di Praga fa per voi.
Verdetto:
Un finale sbalorditivo.
Rainy
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