29 gennaio 2018

Recensione 'The Rest of Us Just Live Here' - Patrick Ness

Buonasera,
avete mai una sensazione che dovreste fare qualcosa per migliorare la vostra vita? O meglio, vi capita mai di essere folgorati, in precisi momenti della vostra quotidianità, con un'idea che non potrebbe fare altro che farvi del bene?
A me è capitato nel momento in cui sono andata in una gigantesca libreria tedesca e ho fatto un giro nella sezione dei libri inglesi. Mi sono proprio detta: "Cara, è ora che cominci a leggere in inglese. Una conoscenza scolastica e qualche esame della Cambridge non bastano, bisogna alzare l'asticella." 
E quale miglior modo di "alzare l'asticella" del proprio inglese - in un mondo in cui ormai bisogna parlarlo da madrelingua anche se non lo si è affatto - se non leggere in inglese? Io l'ho fatto pochissimo e l'ho sempre odiato, ma quando ho visto The Rest of Us Just Live Here (a cui ero interessata da moooolto tempo) ho capito che era giunto il momento.

Quindi eccoci qua.

Trama

What if you aren’t the Chosen One? The one who’s supposed to fight the zombies, or the soul-eating ghosts, or whatever the heck this new thing is, with the blue lights and the death? What if you’re like Mikey? Who just wants to graduate and go to prom and maybe finally work up the courage to ask Henna out before someone goes and blows up the high school. Again. Because sometimes there are problems bigger than this week’s end of the world, and sometimes you just have to find the extraordinary in your ordinary life. Even if your best friend is worshipped by mountain lions...













Recensione (essendo un libro letto in inglese direi di sbrigarcela con una rapida recensione "tradizionale"):

Allora, il concept dietro questo libro è semplicemente geniale ed è il principale motivo per cui volevo leggerlo da così tanto tempo. Dunque, avete presente che in ogni libro fantasy esistente (praticamente) c'è un Chosen One, cioè un Prescelto, un qualcuno che deve combattere gli zombie, i vampiri, i non-morti ecc. ecc. e salvare il mondo? Colui che finisce sempre per avere una turbolenta storia d'amore, una vita avventurosa, amicizie rovinate, tradimenti scoperti e alleanze presto create, spesso nello stesso giorno? Ecco, dimenticateveli. Questo libro parla di tutti gli altri, di tutte le persone sullo sfondo che - mentre i Prescelti tentano di salvare il mondo - combattono con i problemi di tutti i giorni, provando solo a non finire in mezzo alla prossima invasione aliena che verrà scongiurata dall'ennesimo Prescelto. Geniale, no?

I Prescelti sono qui radunati tutti insieme e vengono chiamati "Indie Kids" e di loro si parla brevemente nei cappelli introduttivi dei capitoli, in circa 12 righe che seguono pari pari la trama di un classico fantasy moderno: protagonista che conosce tizio bellissimo, amicizie, tradimenti, cliché, passione per la poesia e per i vestiti trasandati, personaggi disadattati e creature soprannaturali fino all'inevitabile tragedia finale. I capitoli veri e propri, però, parlano dei nostri 4 normalissimo personaggi principali, rassegnati a trovarsi ogni giorno a rischio proprio per la presenza degli Indie Kids. 4 amici tra i quali c'è Mickey, protagonista e voce narrante.


 



Mickey è un ragazzino tremendamente insicuro e tremendamente problematico, non del tutto normale, con una situazione familiare bizzarra e complessa alle spalle, ma che cerca in ogni modo di dare un'immagine di sè positiva e di contrastare le sue insicurezze. E' segretamente innamorato di Henna ed è semplicemente adorabile, davvero. A volte un po' pedante e paranoico, ma teneroso. Mel è la sorella di Mickey, altrettanto problematica, ma più tosta e obiettiva. Jared è il migliore amico di Mickey, gay, genio della matematica e con delle strane origini non proprio terrene che lo rendono una specie di divinità per delle creature alquanto insolite (non vi svelo nulla, leggete e vi farete delle grandi risate!). Infine Henna, metà finlandese metà africana (mi pare), amore segreto di Mickey, ma perennemente indecisa su chi amare e per chi struggersi... Francamente, abbastanza insopportabile.

Un ulteriore pregio di questo libro, oltre all'idea originalissima, è che sostanzialmente è una presa per i fondelli di tutti i canoni dei fantasy moderni. I cappelli introduttivi di ogni capitolo spiegano in poche righe, con tono ironico e critico, avvenimenti che di solito occuperebbero pagine e pagine, evidenziandone ripetitività, banalità e monotonia (che ogni fantasy ormai si somiglia, in pratica). Vengono scherzosamente evidenziati dei cliché e degli elementi fin troppo comuni tra fantasy diversi, il tutto con tono leggero che si sposa perfettamente con la trama



Purtroppo mi verrebbe da dire che i cappelli introduttivi, alla lunga, sono più godibili del libro stesso... 
Diciamo che parte molto bene, ma poi perde gran parte della sua originalità diventando "uno dei tanti", ahimè. Ottime premesse, svolgimento discreto.

Concludo dicendo che questo libro merita davvero di essere letto, se non altro per farsi una risata, ma non aspettatevi il capolavoro del millennio. Se siete scoraggiati dalla lingua inglese non preoccupatevi, è un libro davvero davvero semplice da leggere in originale, niente a che vedere con Cassandra Clare o J.K. Rowling e neppure con Rainbow Rowell, per capirci.

Verdetto:


Beh, direi bene! Eccezionale!

Adieu!
#Rainy

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