25 maggio 2021

Recensione: 'La Chimera di Praga' (La Chimera di Praga #1) - Laini Taylor

Amici, follettini e follettine, buon salve!

Oggi primo appuntamento con una trilogia che ci accompagnerà per un mese e che la Fazi ha recentemente deciso di ristampare con una nuova - e splendida - veste grafica. Sto naturalmente parlando della trilogia della Chimera di Praga della celeberrima Laini Taylor, di cui oggi analizzeremo il primo capitolo.


Se seguite il blog da un bel po’, sapete già che questa era per me una rilettura. Così come abbiamo fatto per il Grishaverse, anche per Laini Taylor questa recensione è da intendersi come riesame del mio parere dell'epoca a seguito di una lettura più adulta e matura (si spera).


Ringrazio la casa editrice Fazi per la copia digitale e Nia per aver organizzato il tutto.


Trama



Karou ha diciassette anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un’intrigante filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale.

Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l’esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz’anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell’aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell’immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua “famiglia”, Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.

Con questo libro unico, acclamato dalla critica più esigente, Laini Taylor tesse un raffinato modern fantasy permeato dalle intriganti atmosfere praghesi e dalla tradizione mitologica del mondo classico, in cui la ricerca della natura interiore si accompagna alla scoperta del vero, ma sempre contrastato amore.


«Tanto tempo fa un angelo e un diavolo si innamorarono. Non finì bene».



Recensione



La mia vecchia recensione iniziava con “La Chimera di Praga è la storia di Karou.” e su questo non c’è nulla da dire. La sintesi della trama che però feci all’epoca è particolarmente riduttiva, quindi non ve la ripropongo. Semmai, se proprio non avete idea della trama della Chimera di Praga - cosa che mi sembra improbabile - vi basti pensare a una storia d’amore proibita tra due creature - Karou e Akiva - provenienti da due razze diverse in guerra da sempre. Certo, condita da tematiche varie e variegate, ma l’ossatura della trilogia è questa. Karou ha sempre vissuto con le Chimere, mitiche creature dall’aspetto di animali antropomorfi, e nella fattispecie con Sulphurus, una figura di poche parole e molti segreti che gestisce un negozio dove si scambiano merci misteriose e attraverso il quale si può viaggiare tra i mondi. Akiva invece è un angelo, figlio bastardo dell’Imperatore.


La vera forza di questa serie è senza dubbio la sua abilità di affrontare tante tematiche in maniera accurata e autenticamente emozionante coniugandola con un ritmo narrativo stupefacente che tiene incollati alle pagine (per davvero!).


Con La Chimera di Praga, sebbene sia solamente il primo libro introduttivo di quella che è una storia senza  dubbio complessa e che rivelerà tutto il suo potenziale nei seguiti, la Taylor dimostra la sua straordinaria abilità nel descrivere un mondo completo in maniera decisa, semplice ed immediata. La prima parte è ambientata a Praga e sicuramente la città Ceca viene resa con grande realismo tant’è che se l’avete visitata senza dubbio vi sarete ritrovati nella sua atmosfera d’altri tempi (NB: il Poison Kitchen non esiste, ahimè). Molto presto, però, la fredda aria della città cede il passo alla reale tematica del libro: la guerra. Questa ultima e l’odio che Chimere e Angeli provano gli uni per gli altri sono descritti con realismo e verosimiglianza straordinaria; terribili perdite e drammi personali di chi la combatte inclusi. Spesso addirittura ci si dimentica di star leggendo di una guerra fittizia…


L’ambientazione sposa pienamente questo contesto di guerra e si percepisce come ogni azione di Angeli e Chimere sia finalizzata al conflitto. Ricordo infatti che da anni in questo mondo non esiste altro, è tutto ciò che i personaggi che vi si muovono all’interno conoscono, e perciò ogni più piccolo dettaglio di world-building è dedicato alla definizione di questa lotta, che, inevitabilmente, costituisce la forza portante del romanzo e finisce per influenzare anche il rapporto tra i due personaggi principali.



Proprio questi ultimi sono sicuramente un punto di forza della scrittura della Taylor. Bisogna riconoscerle infatti un talento straordinario nel creare personaggi certamente ultraterreni, ma dotati di sensibilità e fragilità che rispecchiano in tutto e per tutto quelle umane e vicine ai lettori. Akiva e Karou si trovano infatti immersi nel conflitto loro malgrado e costretti a portare sulle spalle le aspettative di due popoli rivali che pretendono cieca fedeltà. Allo stesso tempo, Karou e Akiva sono due innamorati il cui amore viene ostacolato in tutti i modi e perciò pieni di paure, fragilità e terribilmente divisi tra la fedeltà alla patria e alla persona che amano. 


Menzione d’onore però, e qui torniamo sulla struttura di questo universo, allo spazio che Laini Taylor dedica alla famiglia - sicuramente il punto di forza maggiore del libro e la sua principale tematica - e al mondo in cui ne tratta. Molteplici sono le occasioni dove Akiva o Karou si confrontano con le rispettive famiglie reali o acquisite sulle scelte da compiere nella propria vita e c’è una differenza enorme tra i rapporti che i due hanno con esse. Se il riscontro che Karou trova nei suoi famigliari è sempre deciso, luminoso, coerente, volto a mettere l’amore e la propria felicità al primo posto, perché il conflitto è destinato a finire e non vi è nulla da salvare nella violenza, la famiglia di Akiva è nettamente diversa: fredda, inospitale, refrattaria al cambiamento. Potrei spendere ore a dirvi come questa tematica mi abbia emozionato nel profondo, a spiegare come il rapporto di Karou e Sulphurus la faccia emergere come donna matura, determinata e forte dell’amore e dell’affetto che la Chimera le ha donato e al contrario Akiva mostri tutta la sua terribile solitudine e le sue insicurezze proprio perché solo in una società che rifiuta ciò che egli vorrebbe essere. Allo stesso modo potrei spendere ore a tentare di farvi capire come la guerra sradichi completamente questo rapporto e faccia compiere ai due scelte terribili e stupide, ma non meno realistiche proprio per la situazione di straordinaria brutalità in cui si trovano a vivere. La Chimera di Praga è quindi il dramma struggente, ma terribilmente umano di due creature costrette a dover scegliere tra il rinnegare tutto ciò in cui credono, l’opporsi a secoli di guerra e tradizione (e pregiudizi, e convenzioni sociali, e divieti…) per stare con chi amano o il fare la ‘scelta più facile’, sacrificando sé stessi e la propria felicità per il proprio popolo. 

Non credo di avere le capacità per spiegare quanto sia straordinaria la Taylor nel descrivere le profonde differenze tra i due popoli e la narrativa propagandistica che da anni alimenta il conflitto e che racconta una versione distorta dello stesso proprio per far apparire il popolo rivale come mostruoso e meritevole di essere estirpato, quindi non posso che limitarmi a consigliarvelo.


Ultima menzione onorevole alla religione, altro aspetto molto interessante di questa trilogia che emerge relativamente poco in questo primo libro. Gli Angeli infatti, sono un popolo bizzarro, perché dotati di poteri ultraterreni, ali e narrativa tipica degli angeli guerrieri del Cristianesimo - si parla di caduta dal Paradiso, difatti. Non vi è però alcun accenno ad una divinità superiore, un Dio, sembra bensì che la loro società ricalchi la gerarchia militare dell’Antica Roma senza una vera divinità al comando (un po’ alla Red Rising, con le dovute differenze). Spero questo aspetto venga chiarito nei prossimi libri, perché senza dubbio mi incuriosisce!


Sebbene quindi il world-building abbia secondo me un valore maggiore delle scelte dei due protagonisti, almeno in questo primo libro, sono sicuramente un duo di personaggi credibili ed emozionanti, che si fanno strada con facilità nel cuore dei lettori. Avrei preferito non ci fosse questo squilibrio tra l’importanza dell’ambientazione e quella dei due protagonisti, che qui sono completamente in balia degli eventi e quasi messi da parte con frequenti pause per la necessità di spiegare tante cose, ma è comunque il primo libro e tutto sommato si può capire.


Ovviamente molto consigliato, non mi resta che darvi appuntamento al 3 giugno con il secondo!


Verdetto:



Che inizio!


Rainy


2 commenti:

  1. Ciao Rainy!
    Anch'io ho recensito "La Chimera di Praga" qualche giorno fa e anche per me è stata una rilettura😄
    Con la trama ho avuto difficoltà anch'io. Ci sono tanti elementi e metterli assieme in un quadro preciso è abbastanza complesso.
    Concordo con te nell'apprezzamente delle descrizioni di Praga. La rende in modo molto vivido.
    E assolutamente, la Taylor è bravissima nell'approfondire la caratterizzazione dei protagonisti, quella degli altri personaggi un po' meno, almeno per il momento.
    Non avevo pensato all'aspetto religioso...adesso sono curiosa.
    Nel complesso bellissima recensione!
    Vado a procurarmi il seecondo volume, che invece non ho mai letto.

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    Risposte
    1. E' una trilogia che merita davvero, ma che io per tantissimo motivi ho finito per abbandonare. Non ho infatti mai letto il terzo, ma spero proprio queste riedizioni siano l'occasione giusta per concluderla.
      Riguardo alla caratterizzazione non dubitare che la Taylor si riprende nel secondo ;) (non senza mazzate al cuore, come del resto è il finale di questo primo libro...).
      Fammi sapere per il secondo *^*!

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