20 febbraio 2022

Recensione: 'Uno di Noi E' il Prossimo' - Karen M. McManus

Buongiornissimo, kaffè, amici!

Oggi vi propongo la recensione del secondo capitolo di Uno di Noi Sta Mentendo (di cui vi lascio la recensione qui) che riprende le gesta di alcuni personaggi che già conosciamo e ne introduce di nuovi!

Sarà migliore del suo predecessore?


Ringrazio la CE per la copia digitale e Beatrice per aver organizzato l'evento!


Trama



È passato un anno dalla tragica morte di Simon Kelleher, in tanti hanno cercato di imitare la sua app, ma nessuna è riuscita ad affermarsi, anche perché, prosciolti da ogni accusa Nate, Bronwyn, Addy e Cooper, i gossip portati alla luce si sono sempre rivelati poco appetitosi. Fino a questo momento, almeno.


Attraverso la chat degli studenti della Bayview High, infatti, ha preso piede una nuova inquietante versione di Obbligo o verità, destinata a portare alla luce altri oscuri segreti degli allievi della scuola e verso la quale tutti provano una morbosa attrazione. È come se tutti a scuola si fossero dimenticati della fine fatta da Simon che, per il modo in cui usava il gossip come arma, aveva finito per soffrire più di chiunque altro.


Tra i primi a essere coinvolti c’è anche Maeve, sorella di Bronwyn, costretta suo malgrado ad affrontare una situazione scomoda a causa della sua scelta. Del resto, si sa: a scuola basta commettere un errore per ritrovarti un’etichetta appiccicata addosso per il resto della vita.


La posta si fa via via più alta e quando il gioco prende una piega inaspettata è ormai chiaro che bisogna trovare, e fermare, chi lo sta orchestrando prima che sia troppo tardi…



Recensione


… Spoiler, si, ma non tanto.


Le vicende riprendono un po’ dopo la fine del primo libro e tutti i personaggi che già conosciamo hanno trovato un loro equilibrio dopo la fine del liceo: la prima della classe che si è trasferita a Berkely e fa tira e molla con il caro Nate, la classica cheerleader ora lavora al bar della scuola, la star del football è una star del football anche all’università e Simon è morto. Peccato che ci sia qualcuno che sta tentando di rimettere in piedi la sua piattaforma ispirandosi al suo modus operandi e stavolta l’eredità di Simon prende la forma di un Obbligo o Verità pericoloso che si conclude con la morte di un compagno di scuola dei protagonisti.



Questo libro è migliore rispetto al primo, ma proprio come il primo ha degli scivoloni che definire pericolosi è riduttivo. Tralasciando la semplicità della trama che è facilmente risolvibile anche ad occhi chiusi e da circa metà, le cose che ho trovato peggiori sono essenzialmente due: lo sforzarsi oltre l’umana decenza da parte dell’autrice di far vedere che anche lei è giovane e cool e quindi può fare battute facilmente comprensibili al suo target e una pessima e deleteria gestione di una complicazione medica. Ma andiamo con ordine.


1. La “simpatica” autrice. Il problema di Karen è che Karen non è più una teenager chiaramente e quindi si sforza troppo di fare battute simpatiche che la rendano simpy agli occhi dei suoi lettori. Il risultato è purtroppo una triste parata di battute una più cringe dell’altra e di espressioni come “Siamo la generazione Z, cazzo!” oppure “Prendo l’iPhone, perchè i telefoni fissi non so neanche come funzionano” o ancora “Lui, pur essendo un macho all’antica conservatore, chissà come va più d’accordo con la mia sorella lesbica e buonista che con chiunque altro”. Esilarante, no? E anche molto maturo, se posso.
Per carità, può anche far sorridere una volta, due, tre, ma alla quarta battuta su questo fil rouge boh, anche basta. La traduzione inoltre non aiuta, perché in italiano espressioni come “Accidenti, ragazza!” suonano un po’ strane.





2. La malattia. Uno dei personaggi chiave di questo secondo libro ha una malattia molto seria e recidiva che si porta dietro da ormai diversi anni e che ha dato numerose complicazioni nel corso della vita di quest*.  Il problema è che al ripresentarsi di alcuni sintomi che potrebbero indicare un ritorno della malattia (e quindi un pericolo per il personaggio), il personaggio decide semplicemente di ignorare la cosa perché è meglio far finta che non esista, che agire tempestivamente. 

Ora, io non sono un medico, ma la tempestività è chiave in qualsiasi trattamento e questa scelta e addirittura ripetersi ossessivamente che tutto va bene non è sicuramente la scelta più saggia.

Il problema non finisce qui, però, perché ovviamente i familiari di quest* come reagiranno quando scopriranno che quest* ha tenuto nascosta una cosa così grande? Male, e infieriscono ulteriormente facendo sentire in colpa il personaggio perché “Pensa a tua mamma e a tuo papà. Come si sentirebbero se tu… Se succedesse qualcosa, impazzirebbero all’idea che le cose avrebbero potuto essere differenti se solo tu ti fossi fidata di loro abbastanza da dirglielo” oppure “Lo sai che XXX si incolperà per non essere stata qui, o per non essersene accorta. E questo la devasterà per il resto della sua vita.”. Questa cosa, far sentire in colpa qualcuno per gli effetti che qualcosa che riguarda solo questo qualcuno hanno sugli altri e spostare quindi il focus dalla persona che ha il problema a gli altri è una manipolazione che fa più danni che altro. Capisco perfettamente che entrambi siano comportamenti purtroppo molto comuni (quante volte parlando di chi ha tendenze suicide si pone l’attenzione su quanto male il suicidio di Persona X farebbe male a familiari e amici di Persona X e si sposta il focus dalla Persona X che effettivamente è in difficoltà agli altri? E quante volte questo causa nella persona in difficoltà la tendenza a negare che ci sia un problema, a illudersi che tutto vada bene e di essere semplicemente paranoica?), ma forse dalla McManus mi aspettavo un messaggio un po’ più costruttivo soprattutto visto il suo target.


Anche per questo secondo capitolo quindi ci troviamo davanti ad una storia carina, leggera, a tratti anche avvicente, che si legge molto in fretta e che non ha chissà quali pretese. Allo stesso tempo, però, sebbene non si sia ai livelli allucinanti del primo libro, non mancano gravi scivoloni che sono da conoscere prima di affrontare la lettura ed evitare quindi di cavarne fuori un messaggio errato.


Voi cosa ne pensate?


Verdetto: 

A presto!
Rainy

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