23 febbraio 2022

Review Party: 'Arianna' - Jennifer Saint



Buongiorno a tutti!

Oggi parliamo di un libro che vuole cavalcare l’onda del retelling del mito greco visto che trattare di temi antichi è ormai diventata una moda sdoganata da Madeline Miller. Il retelling di cui si occupa principalmente questa autrice, Jennifer Saint, è Arianna.

Ringrazio la CE per la copia in anteprima e Valeria per aver organizzato!


Trama



Arianna e la sorella Fedra, principesse di Creta e figlie del temuto re Minosse, crescono ascoltando riecheggiare il rumore degli zoccoli del fratello, il Minotauro, nel labirinto costruito sotto il palazzo. Ogni anno, quattordici giovani ateniesi vengono sacrificati per placare la fame del mostro. Quando il principe Teseo giunge a Creta per immolarsi alla creatura, Arianna si perde nei suoi occhi verdi e se ne innamora follemente. Ma aiutarlo a scappare dal labirinto significherebbe tradire la famiglia e il regno, e la ragazza conosce fin troppo bene le implicazioni di un gesto simile. Assillata dai dubbi ma determinata a farsi valere, Arianna prenderà una decisione che ribalterà tanto la sua sorte quanto il destino di Fedra. Entrambe dovranno affrontare le conseguenze di una scelta coraggiosa e sovversiva, che le spingerà a mettere in discussione il proprio ruolo in quanto figlie, mogli e madri in un mondo in cui le donne non sono altro che pedine su una scacchiera dominata dagli uomini e dagli dèi. Con uno stile vibrante e ipnotico, Jennifer Saint reinventa con originalità la famosa storia del Minotauro, della fuga di Teseo, dell’incontro con Dioniso e degli amori tormentati di Fedra e Arianna, dando vita a un’eroina indimenticabile e sfaccettata che saprà commuovere e incantare i lettori e le donne di oggi.




Recensione

La vera domanda che mi faccio io dopo aver finito questo libro è: ma Arianna è un retelling? La risposta a questa domanda non è così scontata come sembra, perché la Saint sembra aver deciso di fare un pot-pourri di tutti i miti che in qualche modo avevano a che fare con Arianna e di disporli in fila indiana in una storia unica. La storia segue naturalmente le vicende di Arianna a Creta, quindi Minotauro, Teseo e affini, fino all’abbandono a Nasso e all’arrivo di Dioniso e alla storia d’amore tra i due. Parallelamente, segue le vicende della sorella di Arianna, Fedra, rimasta a Creta dopo la partenza di Arianna e Teseo alla volta di Atene.


La prima critica che ho per questa storia riguarda Arianna e Fedra. I personaggi femminili principali di questo libro sono infatti riusciti solo parzialmente. Ad Arianna è stato dato il ruolo di fare rappresentazione femminista all’interno del libro, ma lei stessa oltre a tante belle parole sulla propria autodeterminazione nei fatti fa poco e questo mina l’efficacia del suo messaggio. Pecca di superficialità, ingenuità e pure un po’ di stupidità (non ha assolutamente idea di chi sia Dioniso o cosa faccia nonostante sia un dio, pensa sia integerrimo e puro come nessuno mai, abbandonata sull’isola da Dioniso piange e si dispera anziché attivarsi e cercare cose per sopravvivere, instant-love fede al mito, ma reso così ridicolmente che non ve lo dico nemmeno e potrei continuare…) e mi spiace, perché se l’obiettivo di questo libro doveva essere ridare dignità ad una figura bistrattata dalla storia come Circe di Madeline Miller, allora Arianna secondo me ha fallito. La figura che ne emerge non è dignitosa ed è così ingenua a volte che quasi si merita lo spazio ristretto e la reputazione di ragazzetta stupida che il mito le ha riservato. Decisamente migliore è Fedra, che secondo me viene rappresentata efficacemente come la figura testarda e illusa che il mito ci ha tramandato. Anche per lei però credo non si sia riusciti pienamente nell’intento di ridare dignità alla sua figura, che rimane una macchietta ingenua.




La seconda critica vera e propria riguarda la struttura del libro e il suo presentarsi come un retelling. Io in effetti non lo definirei così, ma anzi lo definirei più una raccolta di miti riguardanti Arianna fusi in un’unica storia romanzata. Un retelling per essere tale deve aggiungere degli elementi innovativi che distinguano la storia originale da quella riarrangiata e anzi portino la storia originale ad una nuova evoluzione. Ne sono un ottimo esempio Le Cronache Lunari. Purtroppo in Arianna non c’è nulla di tutto questo, perché l’autrice non aggiunge quasi nulla di innovativo, ma si limita a infarcire di dettagli non necessari approfondendo ogni singolo mito per far vedere al lettore che ha fatto tutte le ricerche del caso e che sa di cosa sta parlando. 


Proprio il suo stile è la mia ultima perplessità, perché questi intervalli così prolissi dovrebbero aggiungere caratterizzazione e farci conoscere meglio i personaggi, ma di fatto risultano pesanti un po’ come fosse un’interrogazione di epica. Ciò è poi peggiorato dal fatto che a volte sono anche miti buttati un po’ a caso lungo la storia con un’utilità e un tempismo dubbii.


Ciliegina sulla torta, ci sono delle imprecisioni fastidiose qua e la, come la parola “oceano” usata per riferirsi al Mediterraneo (a volte si usa “mare” a volte “oceano”, quindi è deliberatamente usata male) e la parola “canapè” ripetuta mille volte anche se, citando la Treccani, deriva dal fr. canapé, e questo dal latino medievale canapeum.


Mi dispiace moltissimo, perché avrei voluto una storia incredibilmente più efficace e potente visto che la figura di Arianna si prestava benissimo ad essere ri-raccontata diversamente con uno sguardo più obiettivo. Saint secondo me ha parzialmente fallito e sebbene le atmosfere che descrive siano anche molto affascinati e alcuni personaggi molto interessati, avrebbe potuto sviluppare tutto il suo universo molto di più. Non è un brutto libro, ma ha tanto potenziale non sfruttato ed è davvero un peccato!


Verdetto: ★★★


A presto e passate anche dalle mie colleghe per sentire un parere differente!


Rainy

4 commenti:

  1. Mi domando perché dovrei leggerlo al posto di un libro didattico sulla mitologia...

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  2. Concordo in pieno, peccato perché c'era tanto potenziale che non è stato sfruttato :/

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    1. Perchè ci vanno di mezzo sempre le figure femminili, mi chiedo?

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