23 novembre 2020

Review Party: 'La Vita Invisibile di Addie LaRue' - V. E. Schwab


Buongiorno!
Oggi sono incredibilmente su di giri ed emozionata, perchè finalmente posso parlarvi di un libro famosissimo e tanto discusso che approderà il libreria domani. Sto parlando naturalmente dell'ultima fatica della Schwab, autrice che io amo particolarmente. Non perdiamoci in chiacchiere inutili che di cose da dire ne ho tantissime!

Grazie alla casa editrice per la copia in anteprima e la fiducia nell'organizzare l'evento!

Trama


“Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.”

E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te?

Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l’immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna.

Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli.

Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima.

Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.

Nella tradizione di Vita dopo vita e La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo, La vita invisibile di Addie LaRue si candida a divenire una pietra miliare nel genere del “romanzo faustiano”.


Recensione:

Amici, se mi seguite da un po’ sapete che io della Schwab ho letto praticamente tutto (o almeno tutto ciò che esiste in italiano) e con pareri positivi nel quasi 100% dei casi. Dunque potevo farmi sfuggire La Vita Invisibile di Addie LaRue? Naturalmente no, dunque eccoci qui.


LVIDALR (abbreviato, per gli amici) è una storia che attraversa tre secoli e che ha come protagonista proprio Adeline LaRue. Adeline è una giovane originaria di Villon, in Francia, poco incline al matrimonio e all’ubbidienza. Per guadagnare la tanto agognata libertà e la possibilità di girare il mondo priva di obblighi o vincoli, stringe un patto con il diavolo cedendogli la sua anima (il classico patto faustiano). Tutti però sanno che i patti con le creature oscure hanno un prezzo e così è per Addie: la giovane è infatti condannata ad un’immortalità da spettatrice, silenziosa, nell’oblio. Nessuno si ricorda di lei, la gente si dimentica di averla vista dopo aver distolto lo sguardo dal suo viso per pochi secondi e le tracce del suo passaggio nel mondo scompaiono dopo pochi istanti. La tanto desiderata libertà è ottenuta a un terribile prezzo e Addie pensa di essere condannata a passare così l’eternità fino a quando non si stancherà e chiederà al diavolo di ucciderla. Improvvisamente, però, qualcosa cambia, perché il giovane Henry in una polverosa libreria di New York inspiegabilmente si ricorda di lei…


Questo libro fondamentalmente ha molti pregi e un unico grande difetto. Per parlarvene però vorrei seguire l’ordine della narrazione. Il libro infatti si apre con le vicende che hanno portato alla stretta del patto e seguiamo Addie nei primi anni della sua vita. Questa prima parte è una delle mie preferite del libro e trovo che introduca immediatamente gli elementi chiave della storia: una narrazione poetica, fluida, tipica della Schwab, e dei personaggi convincenti con cui è facile empatizzare. L’inizio è frenetico e setta subito il ritmo della narrazione lasciando il lettore desideroso di scoprire cosa accadrà. 


Il primo incontro di Henry e Addie è autenticamente emozionante e seppure il lettore sappia che c’è qualcosa di strano, che il motivo per cui Henry si ricorda di Addie non può essere casuale, è portato a sperare che le cose vadano per il meglio e che i due si rivelino solo due giovani in cerca del vero amore. 


La condizione di Addie ispira profonda tristezza e solitudine: immaginate come deve essere venire dimenticati da chiunque, non essere in grado di lasciare un segno se non per mezzo di altri, non poter avere una casa, soggiornare in un albergo, ordinare qualcosa in un locale.. Un’esistenza destabilizzante e profondamente alienante. Addie in questo senso è sola nell’universo e la sua unica compagnia autentica - almeno fino all’arrivo di Henry - è il demone a cui ha venduto l’anima, l’ammaliante Luc, così chiamato da lei stessa. 


Henry, al contrario, è una persona alla ricerca dell’approvazione e dell’amore degli altri, ricerca così disperata da portarlo a compiere scelte scellerate. Il suo problema è non sentirsi ‘abbastanza’, non essere ‘abbastanza’, sentirsi inadeguati in qualsiasi situazione e per qualsiasi persona, credere di non meritare l’amore e patire immensamente quando si viene abbandonati. In questo senso, Henry è il personaggio in cui ognuno di noi può ritrovare qualcosa di sé e delle proprie insicurezze, lavorative, amorose o personali. Addie e Henry sono due facce della stessa medaglia, l’una alla ricerca della libertà, l’altro dell’affetto e dell’approvazione, che si attraggono come biglie in una ciotola e sono costruiti magistralmente.



Proprio all’inizio del romanzo il lettore viene anche introdotto alle molteplici atmosfere del libro, che segue la vita di Addie prima di Henry e di Addie dopo aver conosciuto Henry. Addie è infatti molto anziana, ha viaggiato in lungo e in largo nella sua vita immortale e le ambientazioni del libro raccontano i suoi spostamenti. L’ambientazione non è dunque univoca, varia nel tempo e nello spazio, ma quella che senza dubbio convince di più è quella newyorkese, nella mia mente piena di colori retrò, un po’ fumosa, perennemente notturna, calda, ovattata e seducente. Anche qui, lo splendido stile della Schwab ci regala un libro difficilmente dimenticabile.


La nota dolente purtroppo arriva pià o meno a metà, perchè il libro si perde in una sequenza infinta di ricordi piuttosto insignificanti e episodi che non servono ai fini della storia. Le rivelazioni sono poche e giungono tutte verso la fine, rendendo il mezzo piuttosto dimenticabile. Il grande difetto è quindi questo: il libro è lungo quasi 500 pagine, ma avrebbe potuto tranquillamente stare in poco più di 300. Peccato!


Verso la fine, però, il libro si riprende concentrandosi invece sul rapporto ambivalente tra Addie e Henry e tra Addie e Luc. Quest’ultimo è infatti l’antagonista del libro, ma anche l’unica creatura in grado di tenere compagnia ad Addie per molti anni, almeno fino all’arrivo di Henry. Questo fa di lui un essere con il quale Addie sente un forte legame, legame che nel caso di Luc diventa ben presto possessivo, ossessivo e spasmodico. Laddove Henry è l’innocenza, la spontaneità, la luce, Luc è l’aggressività, la perversione, il controllo e l’oscurità. Addie e Luc si sfidano continuamente per anni e anni in una danza fatta di piccole attenzioni, frecciatine, parole cattive e abbandono, ma non riescono a dimenticarsi. Il trio formato da Addie, Luc e  Henry è destinato ad una fine tragica, soprattutto se le emozioni che legano i tre - amore e odio - sono così forti.

Aspettatevi dunque un finale esplosivo che vi lascerà con il fiato sospeso fino all’ultimo! Ah, e indovinate un po’? Io ovviamente parteggiavo per il cattivo della storia, Luc, pur amando profondamente il personaggio di Henry ahahah.


Ho apprezzato infine anche la coerenza della Schwab. Victoria non prende in giro i lettori, non rende i personaggi degli innocenti perfetti senza macchia e senza paura, ma regala ad Addie, Henry e Luc tante piccole sfaccettature e debolezze tipiche degli uomini: egoismo, paura, vergogna, avidità, crudeltà…
I personaggi rimangono poi coerenti a sé stessi (soprattutto Luc che rimane un demone e per fortuna non si trasforma in una specie di umano innamorato come invece capita in altri libri) e questo è un ulteriore punto a favore.


Nel caso non l’aveste capito, quindi, leggete LVIDALR! Tra una trama convincente anche se non particolarmente originale, personaggi costruiti splendidamente e uno stile impeccabile ‘alla Victoria’ sicuramente questo libro soddisferà la maggior parte di voi. Peccato per gli intermezzi inutili a metà!


Verdetto: 



Quasi OOP, leggetelo!


Grazie per aver letto fin qui e a presto! Ah, passate anche dalle mie compagne di avventura ;)!
Rainy

10 commenti:

  1. Anche io l'ho adorato! Concordo su tutto e soprattutto riguardo la parte centrale del romanzo, anche se devo dire che mi è piaciuta comunque tantissimo😍

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  2. Io purtroppo non l'ho apprezzato moltissimo, l'ho trovato troppo dispersivo, e un po' scontato

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  3. Io il finale me lo aspettavo :( anche se l'ultimissima cosa che fa Addie mi è piaciuta.
    L'Oscuro mi è piaciuto molto più di Henry XD e anche il suo rapporto con la protagonista.
    Buone prossime letture!

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    1. Concordo su tutta la linea.
      Un augurio di OTTIMISSIME letture anche a te, cara <3

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  4. Io il finale me lo aspettavo diverso. Mi aspettavo che Luc prendesse ciò che doveva prendere e tanti saluti! Invece me l’hanno ridotto ad un demone leggermente rammollito. Comunque d’accordo con te sul fatto che la prima parte del libro è quella più fluida mentre nel mezzo ho fatto molta fatica a procedere senza sbadigliare ad ogni pagina voltata.

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    1. Secondo me comunque c'era il rischio si riducesse a uno smidollato innamorato, per fortuna non è stato così. Hai perfettamente ragione, ma mi sa che siamo state persino fortunate ahahahah

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Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :3 Lasciatemi un commentino se vi va!