13 dicembre 2020

Recensione: 'Gideon La Nona' (The Locked Tomb #1) - Tamsyn Muir

Buongiorno, amici!

Oh, ho finito Gideon la Nona. Già, beccatevi ‘sta recensione lol.


(Si oggi intro breve, perchè già questa recensione è eterna e poi sono tutta di corsa per finire la mia reading challenge del 2020!)


Trama



Gideon la Nona di Tamsyn Muir ci svela una galassia di duelli a fil di spada, spietati giochi di potere e necromanti lesbiche. I suoi personaggi saltano fuori dalla pagina, magistralmente animati come arcani redivivi.


Allevata da ostili monache calcificate, valletti vetusti e un’infinità di scheletri, Gideon è pronta ad abbandonare una vita di schiavitù – nell’aldiquà – e una da cadavere rianimato – nell’aldilà. Prenderà la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e si preparerà a un’audace fuga. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascerà di certo andare senza chiederle qualcosa in cambio.

Harrowhark Nonagesimus, Reverenda Figlia della Nona Casa e prodigio della magia ossea, è stata convocata. L’Imperatore ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli Case a prendere parte a un torneo all’ultimo sangue fatto di astuzia e abilità. Se Harrowhark avrà successo, diventerà un’onnipotente servitrice immortale della Resurrezione; ma nessun necromante può ambire all’ascensione senza un paladino. Senza la spada di Gideon, Harrow fallirà e la Nona Casa morirà.

Chiaro, ci sono sempre cose che è meglio se restano defunte.





La serie è composta da...

0.5. The Mysterious Studies of Doctor Sex (inedito in Italia)

01. Gideon La Nona

02. Harrow la Nona (prossimamente in italia)

03. Alecto the Ninth (inedito)



Recensione


Aspettative per questo libro? Alle stelle. Me lo sono autoregolato per Natale con aspettative colossali, certa di amarlo e, non contenta, siccome c’era in offerta anche Harrow the Ninth a 6€ ho preso pure quello. A questo punto un pensiero avrebbe quantomeno dovuto sfiorarmi e ricordarmi che ‘cosa te ne fai di ‘sti due libri se non ti piacciono?’, ma naturalmente per chi acquista i libri compulsivamente questo è un problema secondario per non dire inesistente.


Forte quindi dei miei bei euri spesi su Gideon e dei miei sei sbembli spesi su Harrow, ho iniziato la lettura con un entusiasmo raro che francamente non vedevo da mesi (sarà la gioia di tornare a leggere in cartaceo? Cosa che senza dubbio mi mancava…). Sono stata delusa, quindi? Si e no.


Essenzialmente questo libro prometteva un’ambientazione un po’ sci-fi e molto gotica, due protagoniste lesbiche con una love story LGBTQIA+, una competizione tra i membri di tutte le Case per entrare nelle grazie dell’Imperatore e tanta, tanta, tanta magia negromantica.



Le numerose recensioni online hanno però subito rivelato che l’ambientazione è l’aspetto più carente del libro e, insomma, si, l’hanno detto tutti e concordo anche io. L’autrice è molto brava nel caratterizzare i personaggi, ahimè non altrettanto nel far capire al lettore dove cavolo stanno andando le nostre eroine. Insomma, la Prima Casa dovrebbe essere una specie di edificio super complicato a più livelli, con corridoi intricati, stanze segrete e porte ovunque. Beh, in realtà a parte la complicatezza estrema, non è che abbia capito granché di come è fatto l’edificio. Si, è complicato e labirintico, ma a parte questo boh. Ho solo capito che ci sono un po’ di porte sparse in giro, mah.

Avere una descrizione dell’ambiente molto più precisa e sistematica avrebbe aiutato e intendiamoci: sarebbero anche solo bastate un paio di pagine di spiegazione organizzata e dettagliata e poi ciao, saremmo stati pronti per andare con Gideon e Harrow a fare casino. Purtroppo così non è stato.

Inoltre, world-building dove? Per favore, regalatemi una spiegazione dettagliata dei compiti e dei funzionamenti delle varie case e cosa le distingue. Si capisce tutto, non fraintendetemi, ma, di nuovo, sicuramente sarebbe più facile con una paginetta di spiegazione sistematica in più. Va bene ‘show, don’t tell’, ma qua è un po’‘non ti dico proprio un cavolo di niente, arrangiati’

Che dire poi di quella che era stata promessa come un’aria sci-fi tra navi spaziali e viaggi interplanetari, quando invece non ci si muove quasi mai dal pianeta della Prima Casa? Una grande occasione sprecata.


Fine delle cose brutte, però, e passiamo alle protagoniste! Ora, non si sa perché io fossi convinta della presenza di una love story, sarà che ormai siamo abituati ad avere libri con storielle d’amore più o meno riuscite e sembra quasi sia un requisito necessario per un libro di successo. O sarà forse che l’Instagram ormai è convinto la definizione di questo libro sia ‘necromanti lesbiche nello spazio’ (seriously?). Gideon la Nona ci ha insegnato che così non è e che una storia per riuscire non deve per forza avere una storia d’amore. Questo libro ha infatti una protagonista lesbica, Gideon, e punto. Lei è Gideon, non è ‘il personaggio gay che si chiama Gideon’. Non è il suo unico tratto, anzi, è un aspetto considerato assolutamente normale - come dovrebbe essere - all’interno della storia, ma Gideon è molto moooolto altro. Apprezzo sempre quando l’omosessualità non viene trattata come qualcosa di sconvolgente e straordinario, ma come un tratto che arricchisce un personaggio di una sfaccettatura ulteriore e così è per Gideon.

Harrow invece è una stronzetta (detto affettuosamente) intelligente e strategica che ho ADORATO - anche se diventa un po’ sdolcinata in maniera piuttosto improvvisa. Meno di Gideon, che rimane la stella del romanzo, ma comunque adorato. Gideon è infatti divertente, spaccona, irriverente, a tratti molto irritante e testarda ed è un vero spasso leggere di lei e delle sue peripezie. 

Vale la pena comprare questo libro anche solo per Gideon e per il rapporto paladino/necromante che invece viene sviluppato molto bene ed è molto più interessante del classico enemies-to-lovers!

Harrow invece è una stronzetta (detto affettuosamente) intelligente e strategica che ho ADORATO - anche se diventa un po’ sdolcinata in maniera piuttosto improvvisa. Meno di Gideon, che rimane la stella del romanzo, ma comunque adorato. Gideon è infatti divertente, spaccona, irriverente, a tratti molto irritante e testarda ed è un vero spasso leggere di lei e delle sue peripezie. 

Vale la pena comprare questo libro anche solo per Gideon e per il rapporto paladino/necromante che invece viene sviluppato molto bene ed è molto più interessante del classico enemies-to-lovers!


Che dire poi dell’atmosfera gotica? Quella si, c’è a palate. Tra ossa, sangue, magia oscura, thanergia (energia dei morti) e teoremi necromantici, ce n’è per tutti i gusti e per qualcuno sicuramente ce n’è anche troppo, me inclusa. Leggerne è stato molto divertente e l’autrice ci mette anche una sana dose di conoscenze anatomiche per dare veridicità a quello che scrive. Certo, se come me non sapete a memoria i nomi di tutte le ossa del corpo ogni tanto è un grande boh…


Per finire, interessante anche il contrasto tra paramenti scuri, mantelli sbrindellati, magia nera che si avvale di scheletri, morti e possessione delle anime, cenere, terra di cimitero sparse qua e la da un lato e astronavi e viaggi interplanetari dall’altro. Non so quanto questi due mondi si sposino bene, però, e l’ambientazione carente non risponde a questa domanda. Un esempio su tutti è il combattimento con spadini e stocchi, quando l’innovazione tecnologica suggerisce immediatamente l’esistenza di armi da fuoco nel mondo di Gideon la Nona. Perché sono rimasti questi valori quasi medievali? Immagino nei seguiti ne sapremo di più. 


Gideon la Nona quindi NON promette di essere ciò che non è. Sul retro di copertina si trova scritto ‘Gideon ha un paio di occhiali a specchio, quale rivista zozza e zero tempo da perdere con le cazzate dei non morti’ e questo è quello che è il libro: spavalderia e qualche ‘cazzata’ da negromanti.


Ah, ma il finale? Dite quello che volete, per me ci sta tutto. Spezza il cuore, ma era obiettivamente l’unico modo, cià.









Verdetto: 



Un ottimo inizio, andiamo così!


Rainy

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