7 dicembre 2020

Recensione: 'Il Mare Senza Stelle' - Erin Morgenstern

Buongiorno, amici!
Oggi vi parlo finalmente di una delle letture più famose del 2020, un’opera che ha messo d’accordo quasi tutti nella book community e che è stata pubblicata a furor di popolo tra le lodi generali di chi l’ha letto in inglese.

Aspettative alle stelle, quindi, e potete immaginare la mia delusione quando dopo le prime 150 pagine ho realizzato che questo libro era esattamente come Il Circo della Notte: bello, ma non balla. Anzi, nemmeno così bello, nel caso de Il Mare Senza Stelle.

Quindi si, state per leggere uno sproloquio negativo e deluso, buckle up.


Trama



Zachary Ezra Rawlins è uno studente del Vermont che un giorno trova un libro misterioso nascosto fra gli scaffali della biblioteca universitaria. Mentre lo sfoglia, affascinato da racconti di prigionieri disperati, collezionisti di chiavi e adepti senza nome, legge qualcosa di strano: fra quelle pagine è custodito un episodio della sua infanzia. È soltanto il primo di una lunga catena di enigmi. Una serie di indizi disseminati lungo il suo cammino – un'ape, una chiave, una spada – lo conduce a una festa in maschera a New York, poi in un club segreto e infine in un'antica libreria sotterranea. Là sotto trova ben più di un nascondiglio per i libri: ci sono città disperse e mari sterminati, amanti che fanno scivolare messaggi sotto le porte e attraverso il tempo, storie bisbigliate da ombre. C'è chi ha sacrificato tutto per proteggere questo regno ormai dimenticato, trattenendo sguardi e parole per preservare questo prezioso archivio, e chi invece mira alla sua distruzione. Insieme a Mirabel, un'impetuosa pittrice dai capelli rosa, e Dorian, un ragazzo attraente e raffinato, Zachary compie un viaggio in questo mondo magico, attraverso miti, favole e leggende, alla ricerca della verità sul misterioso libro. Ma scoprirà molto di più. Preparatevi a solcare le pagine del Mare Senza Stelle, a perdervi in questo viaggio straordinario attraverso mondi inimmaginabili, che celebra il potere delle storie e l'amore per i libri. Finché il Mare Senza Stelle non scriverà l'ultima pagina.


Recensione



Ero rimasta praticamente l’unica sul web a non aver letto Il Mare senza Stelle, osannato come libro del 2020 e migliore opera della Morgenstern, ed era quindi giunto il mio momento. Ho iniziato a leggerlo un mese fa circa prendendolo in biblioteca e mi stava anche piaciucchiando, poi tra università, trasferimenti e altre letture più urgenti l’ho abbandonato a sé stesso fino a qualche settimana fa, quando mi sono decisa, finalmente, a finirlo.


Il Mare senza Stelle è una di quelle letture che promette di sacrificare un po’ di azione e un po’ di trama a favore di una scrittura evocativa, poetica, immersiva e atmosferica che riesca a conquistare il lettore. Ora, sicuramente non l’ho letto nel momento più giusto, ma a me francamente è rimasto ben poco se non tanta confusione e molti ‘boh’. Ma andiamo con ordine…


Dalle recensioni a dir poco estatiche che si trovano online, principalmente questo libro dovrebbe offrire al lettore una trama presente, ma che passa in secondo piano, un sistema di personaggi convincente di cui innamorarsi, un intreccio elaborato che mischia realtà e fantasia passando per decine di storie diverse, miti e leggende, e soprattutto un’ambientazione meravigliosa, ammaliante, unica nel suo genere. Bene, così non è.


TRAMA, dite voi? Beh, superate le prime 150 pagine che sono state sinceramente interessanti e mi hanno fatto decidere che avrei finito il libro, c’è poco. Zac entra nella libreria sotterranea e, a parte qualche primo enigma da risolvere, nella gran parte del libro si fa trasportare dagli eventi per poi giungere al confuso finale dove invece il ritmo subisce un’improvvisa accelerata. 

Il resto è dedicato all’esplorazione del Mare, dei suoi segreti e alla ripetizione ossessiva degli stessi simboli mentre i personaggi vagano sottoterra senza uno scopo, dimostrando più volte di essere assolutamente sprovveduti, ignari di quello che si cela nel Mare e in balia di forze e personaggi più potenti di loro. Molte cose accadono assolutamente per caso e l’intreccio degli eventi rimane a mio parere molto confuso perché non da abbastanza spazio a cosa succede preferendo descrivere dove succede e con quali simboli (api, miele, api, miele, spade, cuori, api, miele, cuori, miele)…


Allora I PERSONAGGI? Beh, nemmeno. Zac è uno di quei classici personaggi che ti fa esclamare - volendo rubare l’espressione a @logolepsy_e che ha riassunto perfettamente quello che anche io penso di questo libro - ‘show, don’t tell’. Ci viene detto che ama i videogiochi e i libri, ma non viene mai ritratto a leggere qualcosa nella biblioteca sotterranea. Ci viene detto che è la chiave di tutto più volte, ma risolve alcuni enigmi con autentici colpi di fortuna spacciati per ‘destino’ (comodo così, eh?). Ci viene fatto intendere che è una persona acuta e scettica fino alla fine, ma non si chiede mai come sia possibile quello che sta vedendo, semplicemente accettando passivamente che sia magia o la sua immaginazione e così permettendo all’autrice di cogliere la palla al balzo per non spiegare granché, per dimenticanza o intenzione.
Abbiamo poi Dorian, che dovrebbe essere l’interesse amoroso del protagonista, ma definire instant love la loro storia sarebbe un complimento, visto che scoprono di essere indissolubilmente innamorati l’uno dell’altro dopo essersi visti due volte e in circa un nanosecondo. Non nego che poi mi sia interessata molto alla storia dei due, che mi abbia preso come ship, ma obiettivamente nasce a casissimo dal nulla e finisce in un happy ending secondo me molto forzato.

Da ultimi, è anche presente una corolla di altri personaggi secondari che - nonostante io abbia apprezzato come elementi di decoro, perchè hanno sottotrame proprie che si intrecciano bene con la storia principale - è, appunto, solo una corolla. Vengono buttati dentro la storia in momenti random giusto per salvare o aiutare i personaggi principali e spariscono dopo poche pagine senza lasciare niente di che. L’autrice quindi illude i lettori mettendo in campo molti personaggi diversi, per poi strumentalizzarli per portare a compimento la storia di solo due di loro, ossia Zac e Dorian. E’ così per Eleanor, che salva Dorian con un colpo di fortuna imbarazzante e sparisce dopo un paio di capitoli, ed è così soprattutto per Simon, che pareva una delle chiavi del mistero dietro il Mare, ma che viene trovato da Zac in maniera totalmente casuale e che è presente in una scena sola del libro (più un piccolo accenno alla fine, sisi) esclusivamente perchè serve al protagonista per capire qualcosa.



Infine, l’AMBIENTAZIONE si salva? E’ forse l’aspetto peggiore. Premetto che una mappa non avrebbe fatto male, anzi, e che io avevo già storto il naso di fronte allo stile dell’autrice in Il Circo della Notte. Si, sto mettendo le mani avanti perché fondamentalmente lo stile della Morgenstern non fa per me e di conseguenza questa scrittura, che dovrebbe essere poetica ed onirica, quando si tratta di spiegare l’ambientazione per me fa cilecca. L’assenza di una mappa e lo stile altamente simbolico non aiutano a capire chi stia facendo cosa e soprattutto dove e terminata la lettura quello che prevale quando penso al Mare senza Stelle è un grande senso di confusione. ‘Confusione’ è esattamente come descriverei questo luogo, cosa che probabilmente era nelle intenzioni dell’autrice visto che non impiega mezza pagina a descrivere che regole fisiche segua o come sia strutturato. Capisco che l’idea sia ‘eh ma è un luogo mistico, fantastico, simbolico, non segue le leggi della realtà, perchè non è la cosa più importante’, ma allo stesso tempo non credo l’intenzione fosse dare ai lettori un senso di confusione estrema e perdizione. Forse non ho letto con sufficiente attenzione i vari passaggi, forse l’assenza di una mappa era del tutto intenzionale perchè trasmette quando il Mare sia un luogo labirintico, vorticoso, frenetico, complesso, al di fuori dello spazio e del tempo, ma non penso sia stato trasmesso positivamente o si sia riusciti a rendere questa confusione un valore aggiunto. Per me è rimasta semplice confusione e basta.


Cosa rimane dunque? Rimane una scrittura comunque evocativa per chi la sa apprezzare e una storia (e una ship) che seppur con tante mancanze riesce ad appassionare.

Salvo assolutamente l’inizio, molto accattivante e per me una delle parti migliori del libro, e salvo le indagini di Kat alla fine del libro, l’altra mia parte preferita, finalmente densa di azione, misteriosa e con cui è facile immedesimarsi, perché anche il lettore prova lo stesso desiderio di Kat di capire, di raggiungere il Mare, di accedere a questo posto fantastico dove dimorano le storie.

Salvo gli accenni che vengono dati a inizio libro alle molte storie che promettono di intrecciarsi nel Mare senza Stelle e salvo i dettagli che vengono dati alla spicciolata su come funziona il mondo sotterraneo della biblioteca, con le sue gerarchie e i suoi adepti e custodi. Erano delle ottime premesse, che promettevano sviluppi altrettanto interessanti che purtroppo sono mancati, ma ciò non toglie nulla alla bontà dell’idea.

Infine, salvo il personaggio di Allegra, la principale antagonista del libro, legata indissolubilmente al Mare e desiderosa di proteggerlo, anche se questo significa compiere degli atti estremi.

Per riassumere tutto ciò in una frase sola: questo libro è carico di buone idee, sviluppate male.


In generale avrei voluto apprezzarlo di più, anche perchè ha riscosso quasi solo pareri positivi in giro per il web e mi sembra di essere una delle poche a cui non è piaciuto. Mi chiedo quindi se sono io il problema in questo caso, se non mi ha convinto perchè non l’ho letto nel modo giusto, se dovevo aspettare un periodo diverso della mia vita o dell’anno, in cui si è più propensi alla narrazione simbolica e tuttofumonientearrostiana. Boh, boh, boh.

Rainy

1 commento:

  1. Ciao Rainy!
    Ho finito di leggere questo libro da poco e mi ricordavo che ne avevi scritto una recensione, quindi eccomi qui a recuperarla. È sempre stimolante leggere di pareri diversi dal proprio.
    Sono d'accordo con te nel dire che ciò su cui s'incentra la Morgenstern è l'atmosfera e lo stile di scrittura, il resto va a perderci. Ma non mi dà fastidio, nel senso che accetto che quello sia il suo focus e tutto il resto serva solo da cornice, mi lascio quindi ammaliare dalle descrizioni e dalle ambientazioni.
    E certo, la trama non funziona molto, come nemmeno i personaggi, ma credo che sia voluto. Intendo che i personaggi le servono come pedine per far esplorare i luoghi e parlare di simboli e rimandi alle altre storie. È come essere trascinati in un labirinto dove nessuno sa cosa stia succedendo, quindi s, i personaggi vanno a caso ad esplorare l'ambiente.
    le relazioni tra i personaggi! Non solo la storia d'amore tra Zachary e Dorian, ma tutte le relazioni sembrano sorgere dal niente e sono poco approfondite. Vedi quella tra Simon ed Eleanor, altrettanto insta-love e che poi si perde nel nulla.
    Comprendo che possa risultare confusionario, per me non lo è stato, ma mi rendo conto che se non ti piace lo stile di scrittura se ne esca solo con un senso di confusione.
    Infine sono felice che ti siano piaciute tutte le storie collegate, gli indizi e i rimandi, anche a me sono piaciute molto.
    E non preoccuparti se non ti è piaciuto, semplicemente non fa per te e le tue motivazioni sono molto valide😉

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