Buongiorno a tutti!
Come ben sapete ya girl sta leggendo a tutto andare in questi giorni, dunque oggi vi propongo la recensione dell’ultimo libro che ho finito qualche giorno fa ^^
Come ben sapete ya girl sta leggendo a tutto andare in questi giorni, dunque oggi vi propongo la recensione dell’ultimo libro che ho finito qualche giorno fa ^^
Si tratta di un libro di un autore a me familiare, ma di cui dubito di avervi parlato molto spesso qui sul blog. Mi riferisco a Ernest Cline, autore del pluripremiato Ready Player One.
Forse non tutti sanno che Cline si è cimentato in un secondo libro (che sappiamo tutti essere sempre il più difficile) che è proprio quello di cui vi parlerò oggi!
Signore e signori, benvenuti su Armada.
Trama
Zack Lightman è un sognatore. Sogna un mondo simile ai film di fantascienza e ai videogiochi che da sempre sono la sua più grande passione. Fantastica del cataclismico evento che un giorno giungerà a frantumare il monotono tran tran della sua esistenza senza qualità. Dopotutto, sognare non ha mai fatto male a nessuno, specie quando il mondo reale si incarica di ricordarti a ogni passo quanto improbabile sia, per un ragazzo smanettone e pieno di rabbia, ritrovarsi a vestire i panni del Prescelto, dell’Eroe Destinato a Salvare l’Umanità. Ma poi Zack vede il disco volante. Quel che è peggio, la strana navicella pare uscita direttamente dal videogioco su cui Zack trascorre le notti: il popolarissimo simulatore di volo Armada in cui i giocatori sono chiamati a difendere la Terra da una devastante invasione aliena. No, Zack non ha perso la testa: per quanto assurdo possa sembrare, quello che vede è pura realtà, e le sue capacità di gamer con pochi confronti si riveleranno presto essenziali nella corsa globale per scongiurare la fine del mondo. Finalmente, l’epica occasione che aspettava è arrivata. Ma in mezzo al terrore e all’euforia della sua missione, Zack non può fare a meno di ripensare alle storie fantascientifiche che ha amato di più. E di chiedersi se lo scenario in cui si ritrova proiettato non nasconda una realtà persino più inquietante e inattesa di quello che appare. Con Armada Ernest Cline gioca con le convenzioni della fantascienza per sublimarle e sovvertirle allo stesso tempo. Confezionando un thriller incalzante, intriso di quel gusto enciclopedico per la cultura pop che ha contribuito a fare di Ready Player One un fenomeno mondiale.
La Copertina Originale è uguale ed è uno stand-alone, quindi andiamo diretti alla...
Recensione:
Come ho detto prima e come ci tengo a ripetere: il secondo libro è sempre il più difficile e anche in questo caso la regola è valida. Il motivo ovviamente è che se il primo libro ha molto successo, i lettori hanno certe aspettative, andando ad affrontare il secondo, anche se sono scollegati dal punto di vista della trama.
Così ero io e questo, purtroppo, mi ha causato una forte delusione leggendo Armada.
Il protagonista di Armada è questo ragazzo molto appassionato di videogiochi, in particolare di uno, Armada, appunto, che sostanzialmente scopre che un’invasione aliena è imminente e tutte le ore passate a giocare ai suoi videogiochi preferiti non sono altro che allenamenti organizzati dall’esercito americano per preparare i propri cittadini alla guerra. Da vari decenni a questa parte, ogni film di fantascienza e ogni videogioco realizzato sul tema è stato in qualche modo creato per cominciare a istruire il grande pubblico sulle invasioni aliene, sulla necessità di combatterle e di prepararsi a questa eventualità. Eventualità che, però, è tutt’altro che remota.
Il nostro protagonista, Zack, dunque, da un giorno all’altro si ritroverà su una Base Lunare a dover combattere contro degli alieni che fino ad allora credeva esistessero solo dentro il suo videogioco preferito, il quale invece è modellato esattamente per preparare i videogiocatori alla guerra.
Il problema di questo libro è che non riesce a reggere il confronto con Ready Player One. Proprio no. Innanzitutto è molto più corto e la trama è altrettanto complessa, quindi sarebbero servite come minimo altre 300 pagine per spiegare bene ogni singolo elemento introdotto da Cline (e non sono pochi). Sostanzialmente è un libro che è stato scritto troppo troppo in fretta.
Succede x, l’equilibrio iniziale viene sconvolto da y (che dovrebbe letteralmente sconvolgere il mondo intero), il protagonista supera y senza troppi problemi, succede quest’altro, succede quello, viene rivelato un segreto colossale in poche righe, il segreto viene accettato senza alcun problema nonostante distrugga tutto quello a cui i protagonisti hanno creduto fino ad allora, fine.
Insomma, poteva essere gestito meglio (soprattutto il finale che è davvero davvero frettoloso).
Un altro elemento un po’ così è che la storia è corredata di cliché letterari che solitamente non ci saremmo aspettati da Cline: istant-love che salta fuori a caso (e in una maniera così palese da far storcere il naso persino ai più affezionati), personaggi poco sconvolti da elementi alquanto sconvolgenti così da risultare poco credibili e, di nuovo, fretta di concludere la vicenda inserendo cose inutili laddove non servono e concentrando informazioni vitali in tre righe quando sarebbe magari servita qualche pagina in più. A tutto ciò aggiungiamo una scarsa caratterizzazione dei personaggi e una trama che più prevedibile non si può.
Ernest caro, con questo libro mi hai deluso. E’ comunque una lettura gradevole, ma siamo lontanissimi dalla qualità di Ready Player One. Chiaramente, Ernest ha voluto cavalcare l’onda nerd del suo successo - e ci sta - ma sfornando un libro che non è esattamente di qualità (rima involontaria). Insomma: un po’ un libro da moneygrabber fallito e a noi queste cose piacciono poco!
Non ho altro da dire in merito, quindi vi lascio a questo mediocre verdetto.
Verdetto:
Ernest, perdonami, ma sfioriamo l'accettabile.
Questo è tutto anche per oggi, a prestoooo!
#Rainy
#Rainy
Gli YA sono una dura lotta per me, infatti riesco ad apprezzarne pochi e molti mi lasciano l'amaro in bocca! 😞
RispondiEliminaQuesto in particolare, ahimè...
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