28 giugno 2020

Review Party: 'La Città di Ottone' (Trilogia di Daevabad #1) - S. A. Chakraborty




Buongiorno, miei prodi!

Oggi parliamo di un libro che sto aspettando da moltissimo tempo, amici cari, e di cui abbiamo già brevemente parlato la settimana scorsa con il blog tour che vi lascio qui.


Naturalmente, è la Città di Ottone.


Trama



EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un’abile guaritrice e di saper condurre l’antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.


Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all’interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L’arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.





La serie è composta da...

01. La città di Ottone

02. The Kingdom of Copper

03. The Empire of Gold



Recensione:


Questo libro è sicuramente affascinante per molti motivi, ma è tutto fuorché perfetto. Dan dan daaaaaan. Non temete, come sempre iniziamo con gli aspetti positivi ^^.


Giusto per dare un’introduzione, la nostra protagonista femminile Nahri scopre che sostanzialmente la sua vita è sempre stata inconsapevole. Lei infatti si è sempre creduta poco più che una ladruncola con un talento per la medicina, ma la realtà è ben diversa. Per vie traverse conosce Dara, un daeva, una creatura soprannaturale profondamente legata al fuoco e condannata ad essere schiava degli umani, che le rivela la sua vera natura. La vita della povera Nahri, infatti, è costruita su una grossa menzogna, ma non vi dirò altro ;).

Dara decide così di condurre la giovane alla Città di Ottone, Daevabad, dove sarà protetta e dove le verrà insegnato tutto quello che deve sapere sulla storia del proprio vero popolo.



Riguardo agli aspetti positivi, primo fra tutti sicuramente l’ambientazione arabeggiante molto curata e ricca di dettagli di ogni tipo: usi, costumi, miti, leggende… Questo mondo ha una propria identità e una propria storia della quale il lettore non può non interessarsi e cercare di scoprire man mano. Ho trovato i riferimenti alla cultura araba davvero precisi e curanti (l’autrice stessa è profondamente legata a questa cultura, quindi si capisce che sa di cosa parla!) e assolutamente un valore aggiunto al libro!

Preparatevi dunque ad essere ammaliati dalle calde sabbie dell’Arabia e dalla ricchezza di questo universo!


L’altro particolare estremamente notevole di questa storia è il sistema magico. Se avete letto Rebel - Il Tradimento e simili siete sicuramente familiari con questo mondo popolato da djinni e jinn e simili. Se invece non siete familiari con questo sistema, questo è il libro perfetto per avvicinarcisi e per immergersi nell’antica mitologia araba e nella sua miriade di dettagli. 


city of brass | Tumblr

L’elemento che però mi è senza dubbio piaciuto di più è la complessità anche sociopolitica della vicenda. Nahri è infatti catapultata all’interno di una faida millenaria tra popoli diversi che è sfociata in una guerra terribile molti anni prima. I Daeva le danno una versione della storia, i Jinn quella opposta. Chi è venerato dai Daeva è disprezzato dai Jinn e chi è considerato un santo dai Jinn è un usurpatore per i Daeva: una rivalità che va avanti da millenni e che a Nahri verrà raccontata in versioni diverse a seconda di chi la racconta. Proprio queste radicali differenze nella rappresentazione storica della stessa storia, tipico se si ascoltano prima i vincitori e poi i vinti, sono uno degli elementi a mio parere più interessanti del libro.


Le difficoltà sociali emergono prepotentemente anche nell’amministrazione concreta di Daevabad, con la minaccia di rivolte popolari estremamente presente. Non è dunque uno di quei libri che si concentrano esclusivamente sulle dinamiche di corte, sui principini e i cortigiani, ma anzi, combina le dinamiche di palazzo più ‘politiche’ con problemi quotidiani di gestione di una grande città.

Allo stesso tempo La Città di Ottone, Daevabad, alla quale Nahri viene portata da Dara non è sicuramente accogliente. Lei viene guardata con sospetto in quanto misteriosa superstite spuntata dopo anni dalla scomparsa dell’ultimo del suo popolo e di conseguenza possibile impostora. Per di più, ora che è a Daevabad rappresenta una possibile minaccia alla linea di successione.



Riguardo ai personaggi ahimè apriamo un nodo dolente: c’è un tentativo di costruire un triangolo amoroso scemo, ma fallisce miseramente perché Nahri non dovrebbe a mio parere stare con nessuno dei due bellocci che la circondano. Uno è impulsivo e nonostante abbia trecento anni ha l’età mentale di un dodicenne, l’altro è semplicemente un bigotto per di più scemo. Fate vobis. Nahri è l’unica con un po’ di sale in zucca in mezzo a questa risma di personaggi, l’unica che riesce a prendere in mano la situazione e che sa cosa vuole.


Il problema peggiore di questo libro, però, è non tanto la sua complessità, quanto come essa viene gestita dall’autrice. I personaggi e l’autrice hanno chiara la trama e la vicenda, palesemente, ma il lettore no. Ci sono dei tentativi di spiegare al lettore cosa sia davvero successo per permettergli di crearsi una propria opinione, ma non funziona. Il tutto è troppo confuso, i colpi di scena vengono inseriti male all’interno della vicenda e, soprattutto all’inizio, si ha la sensazione di non aver capito assolutamente nulla della storia di questo mondo. Per quanto sia complessa, è davvero spiegata maluccio e difficile da assimilare.


In conclusione, un libro molto bello, con diversi spunti interessanti, ma con delle lacune importanti. Proprio per questi motivo…


Verdetto:


- (4-)


Bellino, ma manca qualcosa!



Questo è quanto, vi lascio le altre tappe del RT se volete recuperarle!
Rainy



2 commenti:

  1. Concordo in pieno su tutto! Anche io ho trovato il triangolo veramente troppo forzato e dei personaggi salverei solo Nahri, avrei voluto maggiore chiarezza su molti aspetti perché ho davvero fatto fatica a seguire la storia....bellissima recensione!

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Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :3 Lasciatemi un commentino se vi va!