27 agosto 2020

Review Party: 'Il Mondo Nuovo' - Aldous Huxley


Buongiorno, amici!

Oggi devo ammettere di essere leggermente emozionata, perchè ho l’opportunità di recensire uno dei miei classici preferiti e personalmente quella che credo essere una lettura fondamentale nella vita. Ringrazio dunque l'organizzatrice dell'evento, Beezus, e la CE per la copia omaggio!


Ebbene si, faccio queste affermazioni ardite senza timore ahahah, ma per Il Mondo Nuovo questo ed altro. L’ho infatti letto più volte in momenti diversi della mia vita e ogni volta ne sono rimasta assolutamente affascinata e orripilata come fosse la prima.


Così come con Jane Eyre, è molto difficile recensire un classico senza analizzarlo, ma non è questo il luogo ne sono io la persona giusta per farlo. Quella che trovate di seguito è dunque una lista di tutti gli spunti di riflessione interessanti offerti dal libro secondo la sottoscritta e un parere personale sullo stesso!


Trama



Il culto di Ford domina uno Stato totalitario in cui ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificato al mito del progresso. Concepiti e prodotti industrialmente in provetta, i cittadini sono liberi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere. In cambio, però, devono rinunciare a emozioni e sentimenti, a ogni manifestazione della propria individualità. Devono produrre e consumare e, soprattutto, non amare. Un romanzo visionario, dall’inesausta forza profetica, sul destino dell’umanità e sulla forza di cambiarlo.













Recensione:


Il Mondo Nuovo è superiperfamossissimo e quasi tutti gli studenti ormai sono costretti (chi più chi meno) ad affrontarlo ad un certo punto della loro carriera scolastica. Se però non sapete assolutamente nulla della trama - strano, ma possibile - ecco in arrivo un riassuntone solo per voi. Si tratta di un libro distopico, ambientato in un mondo dove il grande progresso tecnologico ha permesso di debellare le malattia e condurre al benessere collettivo. La scomparsa della paura della morte e il conseguente problema di sovrappopolazione, hanno richiesto perciò di ripensare completamente l’umanità e il suo sviluppo. Nella società inventata da Huxley ciò è stato fatto ispirandosi alla produzione in serie inventata con il Modello T, da Henry Ford. Quest’ultimo è ricordato come una divinità e il modello di produzione in serie è applicato ad ogni cosa, persino agli esseri umani mediante un rigido controllo delle nascite. Fin da appena nati, poi, gli embrioni sono progettati per crescere geneticamente divisi in classi sociali. La prima e più importante è la classe di Alpha, i più intelligenti e adatti a ruoli amministrativi e organizzativi, e l’ultima è quella degli Epsilon, uomini mantenuti in uno stato di quasi bestialità, guidati da pochi semplici impulsi elementari e sfruttati per i lavori pesanti e come bassa manovalanza. Anche altre classi sociali naturalmente intercorrono tra gli Alpha e gli Epsilon, dividendo gli umani per intelligenza, competenze e settori ai quali le loro abilità specifiche sono destinate. 

Proprio a causa di questo rigido controllo delle nascite e dell’indottrinamento sociale e culturale al quale i bambini sono sottoposti fin da piccoli, i concetti di ‘madre’, ‘padre’, ‘maternità’, ‘matrimonio’ e ‘monogamia’ sono stati del tutto cancellati in favore della creazione di una società dove tutti sono di tutti, non esistono partner fissi e la sessualità viene esaltata ed usata come strumento per il piacere. A questo sono in particolare destinate le donne, alcune persino lodate per la loro ‘pneumaticità’, ossia il loro talento e la loro predisposizione al dare piacere sessuale.

Va da sé che arte, musica, religione e letteratura sono state eliminate nel processo di trasformazione dalla vecchia società a quella nuova perché considerate antiquate e anacronistiche per le idee che perpetravano. Allo stesso modo, lo studio della storia pre-Ford è bandito perché inutile al mantenimento del nuovo status quo.


In questo mondo dove gli uomini sono tutti uguali e assimilabili, dove le persone dividono la loro vita tra lavoro e svago - e quest’ultimo si compone di droga, cinema che stimolano i sensi e rapporti sessuali con chiunque - qualcosa cambia nel momento in cui Bernard, un’Alpha con un difetto fisico che lo distingue dagli altri Alpha e una forte tendenza a mettere in dubbio quello che la società da per certo, decide di andare in vacanza nelle zone selvagge. Queste ultime sono aree abitate da persone che vivono come nell’era pre-Ford e Bernard decide di visitarle per avere una prospettiva diversa sulla propria vita e sulla società nella quale è cresciuto e smettere di dubitare di essa. Qui incontrerà John ‘il Selvaggio’, un giovane che non ha mai conosciuto il mondo di Bernard e che, incuriosito, decide di tornare con esso nel Nuovo Mondo ed esplorare la società dell’Alpha. Come reagirà la società Fordiana a John, un uomo abituato a considerare i propri genitori come tali, che conosce l’idea di famiglia e che ha studiato il proprio passato attraverso le opere di Shakespeare (fun fact: ‘brave new world’ è proprio una citazione da una delle opere più celebri del Bardo, la Tempesta)?




Sicuramente una delle cose più significative ed interessanti di questo libro è l’idea di base. Huxley vedeva nella crescente modernizzazione un pericolo e un segno inequivocabile che la società stesse andando verso un terribile tracollo che lui stesso cerca di rappresentare, seppur estremizzato, nella sua opera. Il Mondo Nuovo è dunque un monito a tutti noi e un avvertimento di quelli che potrebbero essere i disastrosi risultati di uno sviluppo incontrollato. 

Se il tema della tecnologia, del progresso e del suo sviluppo incontrollato vi incuriosisce, allora questa è sicuramente una lettura che vi consiglio, perché offre un punto di vista alternativo - come fanno anche molti altri classici - che teme cosa la razza umana possa fare se supportata da una tecnologia sempre migliore e dalla scomparsa della paura della morte.



Il confronto tra il presente e il passato è poi un altro dei temi a mio parere più interessanti su cui vale la pena spendere due parole. Il passato è considerato ‘vecchio’ e inutile, qualcosa da dimenticare per poter andare avanti. Non solo, è un pezzo di storia che agli occhi degli uomini moderni risulterebbe incomprensibile, perché gran parte dei valori di quel periodo è stata superata ed eliminata, dunque spendere del tempo ad analizzarlo e rinvangarlo è uno spreco di energia. Questa idea, se osservata con i nostri occhi, è assolutamente inconcepibile, perché nel mondo di oggi è riconosciuto come lo studio della storia e degli errori passati sia fondamentale al fine di non ripeterli di nuovo in futuro. Sapere da dove siamo venuti è, in breve, un requisito fondamentale per crescere e migliorare, mentre Huxley - così come anche Orwell - nelle sue opere va totalmente contro questa idea dichiarando il passato inutile e dunque dimenticabile, come se fosse un peso del quale liberarsi per poter crescere ed evolvere. Chiaramente, le idee dei due autori erano diverse e sono stravolte nelle loro opere per rafforzare l’avvertimento veicolato da esse e diretto ai loro contemporanei.


Il vero punto focale del libro, però, è sicuramente la riflessione sul tema del ‘mondo felice’. A John questo brave new world viene presentato come la quintessenza del progresso e finalmente un luogo dove tutti possono essere felici. Molto interessante è però ricordare che la felicità è stata raggiunta eliminando tutto ciò che rende noi uomini unici: arte, musica, religione, filosofia… Tutto ciò che fa di un uomo un individuo definito è stato cancellato perché in questo mondo uniformare è l’unico modo per donare la felicità. Unica eccezione: Bernard, il quale è discriminato da sempre per la sua altezza - leggermente inferiore rispetto alla norma a causa di un difetto genetico - e dunque portato dal comportamento degli altri a mettere in discussione il proprio mondo.
Si può davvero raggiungere la felicità con l’uniformità? Parrebbe di si, a vedere i personaggi de Il Mondo Nuovo, ma sono essi davvero felici? Prendiamo ad esempio Lenina, la bella di Bernard e di John: ella si sente profondamente onorata nell’essere scelta da così tanti uomini per avere rapporti con loro ed è orgogliosa della propria pneumaticità, ma ha in realtà una felicità precaria e insicura, perché nel momento in cui viene rifiutata dall’unico uomo che sente di desiderare davvero ella non capisce il motivo del rifiuto e si dispera. Per lei una relazione carnale è una cosa comune, di poca importanza, che unisce due persone per un breve momento, non è rilevante come invece lo è ai giorni nostri o come lo era ancora di più in passato. L’uomo che desidera la disprezza per lo stesso motivo per cui la società di Lenina la osanna ed ella dunque si strugge, sentendo di aver perso qualcosa di grande valore e di non essere più una donna meritevole come si confà alla società. Meditate, gente, meditate.


Sui personaggi ho poco da dire. Sono tutti pienamente figli del tempo in cui sono cresciuti e persino John non fa eccezione. Quasi tutte le donne di questo libro sono orgogliose del loro ruolo di portatrici di piacere e tutte le persone di qualsiasi classe sociale sono soddisfatte del proprio lavoro. Gli unici due uomini che hanno una prospettiva diversa sul mondo sono proprio Bernard, che si conferma il personaggio più complesso e rilevante del libro, e il Governatore Mondiale dell’Europa Centrale (uno dei Governatori dei nove settori in cui è diviso il mondo) Mustafà Mond, uno dei pochi a conoscere il passato pre-Ford e a sapere perché è stato necessario eliminarlo. Quest’ultimo è l’equivalente di una divinità e custodisce la ratio del mondo moderno. Sarà proprio lui infatti a spiegare a John perché la società ‘nuova’ è così e funziona perfettamente proprio per questo motivo. 

Non da ultimo John, il quale è considerato una novità perché è un ‘Selvaggio’, ma in realtà è anch’esso pienamente figlio del suo tempo. Il suo tempo, però, a differenza di quello degli altri, è Shakespeariano, dato che John è cresciuto leggendo le opere del Bardo senza conoscere nulla del mondo nuovo e ne ha assorbito l’ideologia, assolutamente retrograda per la società a noi contemporanea, figuriamoci per quella del mondo di Bernard e Mustafà. 


In definitiva, se avete letto 1984 e siete fan del genere (ma anche se non lo siete!), non potete assolutamente farvi sfuggire questo capolavoro. Il Mondo Nuovo è il racconto molto duro di come una società non troppo lontana dalla nostra possa svilupparsi esaltando la tecnologia e pone numerose questioni importanti che nonostante il passare degli anni rimangono sempre attuali. Non lo definirei un classico difficile da leggere o inaccessibile ai più - anzi! - e, se volete approfittarne, la Mondadori ne ha recentemente curato una nuova versione rivisitata e illustrata (!!!!) con uno splendido volume che contiene sia Il Mondo Nuovo sia Ritorno al Mondo Nuovo, riflessione dell’autore sulla propria opera e confronto con il mondo a lui contemporaneo (anche quest’ultima, davvero interessante).


Come nota finale, vi consiglio caldamente di andare a leggere qualche analisi di esperti del settore per farvi un’idea più completa del contesto storico-sociale de Il Mondo Nuovo e della vita dell’autore, così da costruirvi meglio un’opinione. La mia personale, penso ormai si sia capito, è pienamente positiva.


E voi? Conoscete quest'opera e l'avete letta? Se no, pianificate di farlo *wink wink*?
Fatemi sapere!

Ancora grazie a Beezus e alla CE e a prestoooo,

Rainy

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