8 settembre 2021

Review Party: 'Oculta' (A Forgery of Magic #2) - Maya Motayne


Buongiorno, amici!

Oggi facciamo un salto nel passato riprendendo in mano una serie il cui primo libro è stato un po’ una bufera. Se da un lato infatti molti l’hanno adorato, dall’altro fin troppi ne hanno evidenziato le somiglianze con altre serie YA molto famose. Io, personalmente, ho letto Nocturna nel 2019 con molto piacere e oggi sono qui per parlarvi del seguito, Oculta!


Ringrazio Nia per aver organizzato l'evento e la CE per la copia digitale.


Trama



Sono passati ormai quattro lunghi mesi da quando Finn e il principe Alfie hanno sconfitto l'antico e malvagio potere che minacciava di condurre il regno di Castallan alla rovina. Da allora, entrambi impegnati nelle proprie questioni personali e non, non si sono più visti. Alfie, in qualità di erede al trono di Castallan, è chiamato a occuparsi del delicato vertice con i reali englassiani per negoziare la cessazione delle ostilità e siglare la pace tra i due regni. Finn, da parte sua, sta cercando di godersi l'inedita libertà da Ignacio.


Quando, per una serie di avvenimenti inaspettati, fa ritorno a San Cristóbal, Finn scopre che, esattamente come sta accadendo a lei, anche per Alfie le cose non sembrano andare nel modo sperato. Il ragazzo, infatti, rischia di vedere vanificati i propri sforzi. A quanto pare, la misteriosa organizzazione responsabile della morte del fratello del principe è tornata nuovamente alla ribalta e il suo nuovo obiettivo sembra essere il fallimento proprio del vertice politico presieduto dal ragazzo. Ancora una volta, perciò, Finn e Alfie saranno costretti a unire le forze per seguire le tracce dell'assassino e preservare così l'unica possibilità che finalmente Castallan ed Englass trovino la pace.


Ma saranno in grado di fermare i loro avversari prima che una nuova guerra minacci il loro regno?


 

La serie è composta da...

01. Nocturna (recensione)

02. Oculta

03. Ancora Inedito



Recensione


Oculta riprende da dove Nocturna era finito e questo mi ha obbligato a fare un ripassino del primo libro per potermi godere il secondo. Niente di drammatico, comunque, le primissime pagine di questo secondo libro fanno appositamente un mini riassunto degli eventi salienti del finale del primo ed è qualcosa che ho apprezzato molto.


Il vero motivo per cui questo libro merita è però la sua trama. Non è un segreto, infatti, che il primo libro fosse un po’ troppo simile ad altre serie YA (una su tutte, A Darker Shade of Magic della Schwab con la quale le somiglianze sono innumerevoli) e che ciò abbia impedito a molti lettori di vedere il buono di questa serie, ma - gioia e giubilo! - con Oculta è diverso! 



Oculta
ha una sua trama a mio parere decisamente più originale ed è meravigliosamente intrecciata con altre tematiche che non si vedono spesso in uno YA. Il tema principale di questo secondo libro è infatti il tentativo di firmare una pace tra il regno di Castallan e il vicino regno di Englass, che in passato ha dominato su Castallan schiavizzando i suoi abitanti, mentre un gruppo terroristico detto Los Toros contrario alla pace con Englass semina il panico in città con una serie di omicidi. L’autrice è stata molto brava a inserire in questo vertice di pace tanti piccoli riferimenti all’Inghilterra coloniale e agli orrori del colonialismo in generale e una serie di riflessioni sul razzismo che seppur appena accennate sicuramente non sfuggono agli occhi dei lettori. Non ci sono tanti YA che affrontano la tematica del colonialismo dal punto di vista dei colonizzati e credo la Motayne abbia fatto un buon lavoro nell’inserirla nel suo libro, facendo così un salto di qualità dal primo libro sicuramente gradevole, ma non troppo originale, a questo secondo che offre qualcosa in più.



E’ poi un libro estremamente scorrevole e che si legge con tanto piacere, decisamente una spanna sopra a tanti altri YA che sono usciti in questi anni. C’è però un piccolo dettaglio che frequentemente interrompe la narrazione e sono le molte parole in spagnolo inserite qua e la. Attenzione, non mi riferisco agli incantesimi che sono interamente in spagnolo o ai nomi specifici di cose/persone, bensì alle esclamazioni in spagnolo inserite qua e là nei dialoghi, senza nessun motivo apparentemente se non la caratterizzazione del mondo e il ricordare continuamente al lettore che siamo in un paese di cultura latina. Ecco, secondo me forse queste potevano essere ridotte, perché l’ambientazione è chiaramente Latinox e viene ribadito spesso ogni qual volta si usa la magia, non è necessario ripeterlo ulteriormente. Parlando poi del colonialismo, il divario tra Castallan e la sua cultura latina e i colonizzatori Englassiani appare ancora più evidente e queste parole inserite qua e la secondo me risultano un po’ fini a sé stesse.





Non è ovviamente un libro perfetto e ci sono delle note stonate qua e la. Innanzitutto la trama non riesce a liberarsi della sua ingenuità e banalità in alcuni punti: ci sono ancora alcune scene decisamente tipiche degli YA, che oltre a essere estremamente cliché, sono anche un po’ forzate (i personaggi che si rifiutano di comunicare pesando di sapere cosa è meglio per l’altro, un personaggio che origlia proprio quella cosa che non doveva origliare e fraintende tutto immediatamente, il cattivone che proprio sente la necessità di rivelare il suo piano nei minimi dettagli perchè tanto gli eroi sono “spacciati” e quindi non lesina un po’ di teatralità…).


Ho trovato poi un po’ forzata e improvvisa la storia d’amore tra i due protagonisti. La storia infatti si avvale di tanti trope letterari tipici degli YA (quali i fraintendimenti o il dire-non-dire), forse troppi, ma comunque non risulta fastidiosa o drammatica. Una menzione d’onore finale va però a uno dei due protagonisti della suddetta storia d’amore: Alfie. Se Finn infatti è la classica eroina tostissima, abituata a contare solo su sé stessa, che a volte può risultare un po’ forzata, Alfie è il principe ereditario insicuro che non si sente preparato a questa responsabilità e ne da prova dimostrando una fragilità straordinaria.  Sebbene questa sia assolutamente normale e comprensibile, è davvero insolita nel personaggio maschile principale di uno YA e non può che essere una nota di merito. Anziché essere quindi un omone alpha che non piange mai, Alfie è un personaggio completo, capace di grande determinazione, ma anche preda di molti dubbi. Ben fatto alla Motayne! 


Vi consiglio questo secondo capitolo se avete letto il primo, ovvio, e se volete un fantasy YA con un world-building diverso dal solito e che sappia affrontare anche tematiche importanti che non si incontrano spesso nella letteratura fantasy per giovani adulti.


Verdetto: 


★★★★


Bello e carino. Una serie sicuramente da recuperare!


A presto e grazie per essere passati!

Rainy

4 commenti:

  1. A me le esclamazioni in spagnolo non hanno dato fastidio, forse perché conosco la lingua e non avevo bisogno della traduzione. Spero che questo secondo libro faccia nuovi proseliti

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    1. Io non parlo una parola di spagnolo, ma non ho mai avuto bisogno della traduzione, quindi forse non è quello... A me sono più sembrate messe lì a caso per ricordare continuamente al lettore che siamo in un mondo di ispirazione spagnola, nonostante sia più che chiaro dal worldbuilding.

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  2. Le esclamazioni in spagnolo mi piacciono perché sottolineano il tono caldo dell' atmosfera sud americana . 2libri che mi hanno rapita.li ho divorati .non vedo l'ora di leggere il 3

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    1. Legittimo, secondo me sono solo messe un po' a caso lungo il testo. Anche io aspetto il terzo!

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Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :3 Lasciatemi un commentino se vi va!